Pietra: versione ritmica con testo a fronte accentato
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Pietra è la prima raccolta di poesie di Ósip Emìl’evič Mandel'štàm, pubblicata nel 1913 e ristampata nel 1916 e nel 1923. Le “ristampe” in realtà costituiscono raccolte diverse. Secondo le parole di Nadéžda Hàzina Mandel'štàm, la moglie, poetessa, «da giovane Ósip usava la parola “libro” nel senso di “tappa”. Nel 1919 pensava che avrebbe scritto un solo libro, poi si accorse che c’era una divisione tra Pietra e quello che in seguito divenne noto come Tristia». La prima edizione è stata pubblicata con una tiratura modesta (trecento copie) dall’editore Akme di Pietroburgo, a spese dell’autore. Inizialmente doveva chiamarsi «Conchiglia». La raccolta conteneva ventitré poesie scritte tra il 1909 e il 1913. Uscirono recensioni anche degli acmeisti Gorodeckij, Narbut e Gumilëv.
La seconda edizione è stata pubblicata nel dicembre 1915 (sul frontespizio è indicato l’anno successivo) dall’editore Giperborej, con una tiratura di mille copie. Era significativamente più estesa rispetto alla prima edizione, con quasi tre volte il numero di poesie (sessantasette), ma con l’esclusione di una poesia presente nella prima edizione («Serpente»). Il libro ha suscitato numerose recensioni, tra cui quelle di critici come Gumilëv, Hodasévič, Andrej Polânin (Sof’â Parnok) e Volóšin.
La terza edizione della raccolta è stata pubblicata nell’agosto 1923 nella collana «Biblioteca della letteratura russa contemporanea» di Gosizdat, con una tiratura di tremila copie. La copertina è stata curata niente po’ po’ di meno che da Ródčenko. Questa edizione comprende settantasei poesie, con l’esclusione di sette poesie della precedente edizione.
In Pietra si riflette la ricerca poetica di questo periodo. Mandel'štàm era al centro della vita poetica, leggeva regolarmente poesie in pubblico, visitava il noto caffè letterario «Cane randagio», conosceva i futuristi, si avvicinò a Benedikt Livšic. Il periodo di Pietra è una combinazione tra la «severità di Tûtčev» e l’«infantilismo di Verlaine». La «severità di Tûtčev» è la serietà e la profondità dei temi poetici; l’«infantilismo di Verlaine» è la leggerezza e la schiettezza della loro presentazione. La parola è una pietra. Il poeta è un architetto, un costruttore.
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Anteprima del libro
Pietra - Ósip Mandel'štàm
versione ritmica con testo a fronte accentato
a cura di Bruno Osimo
Copyright © Bruno Osimo 2024
Titolo originale dell’opera: Камень
Traduzione dal russo di Bruno Osimo
Bruno Osimo è un autore/traduttore che si autopubblica
ISBN 9791281358416
Contatti dell’autore-editore-traduttore: osimo@trad.it
Traslitterazione
La traslitterazione del russo è fatta in base alla norma ISO 9:
â si pronuncia come ’ia’ in ’fiato’ /ja/
c si pronuncia come ’z’ in ’zozzo’ /ts/
č si pronuncia come ’c’ in ’cena’ /tɕ/
e si pronuncia come ’ie’ in ’fieno’ /je/
ë si pronuncia come ’io’ in ’chiodo’ /jo/
è si pronuncia come ’e’ in ’lercio’ /e/
h si pronuncia come ’c’ nel toscano ’laconico’ /x/
š si pronuncia come ’sc’ in ’scemo’ /ʂ/
ŝ si pronuncia come ’sc’ in ’esci’ /ɕː/
û si pronuncia come ’iu’ in ’fiuto’ /ju/
z si pronuncia come ’s’ in ’rosa’ /z/
ž si pronuncia come ’s’ in ’pleasure’ /ʐ/
Sommario
versione ritmica con testo a fronte accentato 1
Traslitterazione 2
Introduzione 6
Suono accorato e diffuso 8
Nei boschi come foglie d'oro 9
A un tratto, dalla sala buia, 10
Solo libri per bimbi sfogliare, 11
Più caro, caro 12
Su smalto pallido-celeste, 13
Ci sono incanti virginali – 14
Mi è stato dato un corpo – cosa farne, 15
Una tristezza indescrivibile 16
Silentium 21
L'udito acuto tende vele, 22
Da pozza di canne fruscianti 24
Nel grande abisso è trasparente e buio, 25
Buio afoso avvolge il letto, 26
Che lenti incedono i cavalli, 27
Scarno raggio, freddo metro 28
L'aria smorta è umida e cupa; 29
È un brutto assai dì – il coro 30
Foglie vaghe traspiranti, 31
Come mai così canta l’anima 32
Conchiglia 33
Oh cielo, cielo, io ti sognerò 34
Raggelo oramai dal freddo – 35
La luce io detesto 36
Forma tua – tormento indefinito – 37
No non è luna – quadro luminoso 38
Il pedone 39
Il casinò 40
Cadere – rima sempre con paura, 41
Càrskoe seló 42
D'oro 43
Protestante 44
Ayasofya 45
Notre Dame 46
Noi quei silenzi troppo tesi non reggiamo – 47
Il vecchio 48
Strofe di Pietroburgo 49
«Me ne sto qui – diverso far non posso», 50
Leggera vita folli ci ha ridotto, 51
...Di notturne dive foga, 52
Bach 53
Custodi spalano con vanga 54
Piazza del Palazzo 55
Ammiragliato 56
In osteria banda di ladri 58
Cinematografo 59
Tennis 61
L’americana 62
Dombey e figlio 63
Le valchirie 65
Roma 66
Né trionfo, né battaglia. 67
Sulla luna di me 68
Ahmàtova 70
L'equino zoccolo rammenta 71
E poi correndo in piazza, libero 72
Equinozio 73
«Gelati!» Biscotti aerei. Sole. 74
C'è roccia d'incrollabile valore 75
Natura – è Roma stessa e si riflette in lei. 76
Che i nomi di città che stan fiorendo 77
Non ho ascoltato di Ossian le favole, 78
Europa 79
Vincastro 80
Apprestavan gli Elleni la guerra 81
Enciclica 82
Ode a Beethoven 83
La fiamma annichilisce 85
Abate 86
E sull'Athos ancor oggi, 87
Da martedì fino a shabàt 88
Dolce è ripensar candelae 89
Insonnia. Omero. Vele gonfie. 90
Offesi se ne vanno sopra i colli, 91
Le mandrie pascolano con muggiti allegri, 92
La «Fedra» clamorosa non vedrò 93
Postfazione del traduttore 95
Dello stesso editore 96
Poesia 96
Semiotica 96
Opere di Solženìcyn 96
Opere di Čechov 97
Opere di Tolstoj 97
Opere di Dostoevskij 97
Opere di Leskov 97
Opere di Bulgàkov 97
Fiabe popolari 97
Fuori collana 98
Sulla traduzione 98
Introduzione
Ósip Emìl’evič Mandel'štàm (Varsavia, 14 gennaio 1891 - punto di transito Dalstroj presso Vladivostók, 27 dicembre 1938) fu scrittore, traduttore, saggista, critico e critico letterario, ma soprattutto uno dei più grandi poeti russi del Novecento. Vittima del terrore del governo sovietico, fu riabilitato post mortem «perché il fatto non sussiste»: per il processo del 1938 nel 1956, per il processo del 1934 nel 1987. L’ubicazione della tomba del poeta è tuttora sconosciuta.
Pietra è la prima raccolta di poesie di Ósip Emìl’evič Mandel'štàm, pubblicata nel 1913 e ristampata nel 1916 e nel 1923. Le ristampe
in realtà costituiscono raccolte diverse. Secondo le parole di Nadéžda Hàzina Mandel'štàm, la moglie, poetessa, «da giovane Ósip usava la parola libro
nel senso di tappa
. Nel 1919 pensava che avrebbe scritto un solo libro, poi si accorse che c’era una divisione tra Pietra e quello che in seguito divenne noto come Tristia». La prima edizione è stata pubblicata con una tiratura modesta (trecento copie) dall’editore Akme di Pietroburgo, a spese dell’autore. Inizialmente doveva chiamarsi «Conchiglia». La raccolta conteneva ventitré poesie scritte tra il 1909 e il 1913. Uscirono recensioni anche degli acmeisti Gorodeckij, Narbut e Gumilëv.
La seconda edizione è stata pubblicata nel