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Pietra: versione ritmica con testo a fronte accentato
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E-book182 pagine49 minuti

Pietra: versione ritmica con testo a fronte accentato

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Info su questo ebook

Ósip Emìl’evič Mandel'štàm (Varsavia, 14 gennaio 1891 - punto di transito Dalstroj presso Vladivostók, 27 dicembre 1938) fu scrittore, traduttore, saggista, critico e critico letterario, ma soprattutto uno dei più grandi poeti russi del Novecento. Vittima del terrore del governo sovietico, fu riabilitato post mortem «perché il fatto non sussiste»: per il processo del 1938 nel 1956, per il processo del 1934 nel 1987. L’ubicazione della tomba del poeta è tuttora sconosciuta.
Pietra è la prima raccolta di poesie di Ósip Emìl’evič Mandel'štàm, pubblicata nel 1913 e ristampata nel 1916 e nel 1923. Le “ristampe” in realtà costituiscono raccolte diverse. Secondo le parole di Nadéžda Hàzina Mandel'štàm, la moglie, poetessa, «da giovane Ósip usava la parola “libro” nel senso di “tappa”. Nel 1919 pensava che avrebbe scritto un solo libro, poi si accorse che c’era una divisione tra Pietra e quello che in seguito divenne noto come Tristia». La prima edizione è stata pubblicata con una tiratura modesta (trecento copie) dall’editore Akme di Pietroburgo, a spese dell’autore. Inizialmente doveva chiamarsi «Conchiglia». La raccolta conteneva ventitré poesie scritte tra il 1909 e il 1913. Uscirono recensioni anche degli acmeisti Gorodeckij, Narbut e Gumilëv.
La seconda edizione è stata pubblicata nel dicembre 1915 (sul frontespizio è indicato l’anno successivo) dall’editore Giperborej, con una tiratura di mille copie. Era significativamente più estesa rispetto alla prima edizione, con quasi tre volte il numero di poesie (sessantasette), ma con l’esclusione di una poesia presente nella prima edizione («Serpente»). Il libro ha suscitato numerose recensioni, tra cui quelle di critici come Gumilëv, Hodasévič, Andrej Polânin (Sof’â Parnok) e Volóšin.
La terza edizione della raccolta è stata pubblicata nell’agosto 1923 nella collana «Biblioteca della letteratura russa contemporanea» di Gosizdat, con una tiratura di tremila copie. La copertina è stata curata niente po’ po’ di meno che da Ródčenko. Questa edizione comprende settantasei poesie, con l’esclusione di sette poesie della precedente edizione.
In Pietra si riflette la ricerca poetica di questo periodo. Mandel'štàm era al centro della vita poetica, leggeva regolarmente poesie in pubblico, visitava il noto caffè letterario «Cane randagio», conosceva i futuristi, si avvicinò a Benedikt Livšic. Il periodo di Pietra è una combinazione tra la «severità di Tûtčev» e l’«infantilismo di Verlaine». La «severità di Tûtčev» è la serietà e la profondità dei temi poetici; l’«infantilismo di Verlaine» è la leggerezza e la schiettezza della loro presentazione. La parola è una pietra. Il poeta è un architetto, un costruttore.
LinguaItaliano
Data di uscita20 gen 2024
ISBN9791281358416
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    Pietra - Ósip Mandel'štàm

    versione ritmica con testo a fronte accentato

    a cura di Bruno Osimo

    Copyright © Bruno Osimo 2024

    Titolo originale dell’opera: Камень

    Traduzione dal russo di Bruno Osimo

    Bruno Osimo è un autore/traduttore che si autopubblica

    ISBN 9791281358416

    Contatti dell’autore-editore-traduttore: osimo@trad.it

    Traslitterazione

    La traslitterazione del russo è fatta in base alla norma ISO 9:

    â si pronuncia come ’ia’ in ’fiato’ /ja/

    c si pronuncia come ’z’ in ’zozzo’ /ts/

    č si pronuncia come ’c’ in ’cena’ /tɕ/

    e si pronuncia come ’ie’ in ’fieno’ /je/

    ë si pronuncia come ’io’ in ’chiodo’ /jo/

    è si pronuncia come ’e’ in ’lercio’ /e/

    h si pronuncia come ’c’ nel toscano ’laconico’ /x/

    š si pronuncia come ’sc’ in ’scemo’ /ʂ/

    ŝ si pronuncia come ’sc’ in ’esci’ /ɕː/

    û si pronuncia come ’iu’ in ’fiuto’ /ju/

    z si pronuncia come ’s’ in ’rosa’ /z/

    ž si pronuncia come ’s’ in ’pleasure’ /ʐ/

    Sommario

    versione ritmica con testo a fronte accentato      1

    Traslitterazione      2

    Introduzione      6

    Suono accorato e diffuso      8

    Nei boschi come foglie d'oro      9

    A un tratto, dalla sala buia,      10

    Solo libri per bimbi sfogliare,      11

    Più caro, caro      12

    Su smalto pallido-celeste,      13

    Ci sono incanti virginali –      14

    Mi è stato dato un corpo – cosa farne,      15

    Una tristezza indescrivibile      16

    Silentium      21

    L'udito acuto tende vele,      22

    Da pozza di canne fruscianti      24

    Nel grande abisso è trasparente e buio,      25

    Buio afoso avvolge il letto,      26

    Che lenti incedono i cavalli,      27

    Scarno raggio, freddo metro      28

    L'aria smorta è umida e cupa;      29

    È un brutto assai dì – il coro      30

    Foglie vaghe traspiranti,      31

    Come mai così canta l’anima      32

    Conchiglia      33

    Oh cielo, cielo, io ti sognerò      34

    Raggelo oramai dal freddo –      35

    La luce io detesto      36

    Forma tua – tormento indefinito –      37

    No non è luna – quadro luminoso      38

    Il pedone      39

    Il casinò      40

    Cadere – rima sempre con paura,      41

    Càrskoe seló      42

    D'oro      43

    Protestante      44

    Ayasofya      45

    Notre Dame      46

    Noi quei silenzi troppo tesi non reggiamo –      47

    Il vecchio      48

    Strofe di Pietroburgo      49

    «Me ne sto qui – diverso far non posso»,      50

    Leggera vita folli ci ha ridotto,      51

    ...Di notturne dive foga,      52

    Bach      53

    Custodi spalano con vanga      54

    Piazza del Palazzo      55

    Ammiragliato      56

    In osteria banda di ladri      58

    Cinematografo      59

    Tennis      61

    L’americana      62

    Dombey e figlio      63

    Le valchirie      65

    Roma      66

    Né trionfo, né battaglia.      67

    Sulla luna di me      68

    Ahmàtova      70

    L'equino zoccolo rammenta      71

    E poi correndo in piazza, libero      72

    Equinozio      73

    «Gelati!» Biscotti aerei. Sole.      74

    C'è roccia d'incrollabile valore      75

    Natura – è Roma stessa e si riflette in lei.      76

    Che i nomi di città che stan fiorendo      77

    Non ho ascoltato di Ossian le favole,      78

    Europa      79

    Vincastro      80

    Apprestavan gli Elleni la guerra      81

    Enciclica      82

    Ode a Beethoven      83

    La fiamma annichilisce      85

    Abate      86

    E sull'Athos ancor oggi,      87

    Da martedì fino a shabàt      88

    Dolce è ripensar candelae      89

    Insonnia. Omero. Vele gonfie.      90

    Offesi se ne vanno sopra i colli,      91

    Le mandrie pascolano con muggiti allegri,      92

    La «Fedra» clamorosa non vedrò      93

    Postfazione del traduttore      95

    Dello stesso editore      96

    Poesia      96

    Semiotica      96

    Opere di Solženìcyn      96

    Opere di Čechov      97

    Opere di Tolstoj      97

    Opere di Dostoevskij      97

    Opere di Leskov      97

    Opere di Bulgàkov      97

    Fiabe popolari      97

    Fuori collana      98

    Sulla traduzione      98

    Introduzione

    Ósip Emìl’evič Mandel'štàm (Varsavia, 14 gennaio 1891 - punto di transito Dalstroj presso Vladivostók, 27 dicembre 1938) fu scrittore, traduttore, saggista, critico e critico letterario, ma soprattutto uno dei più grandi poeti russi del Novecento. Vittima del terrore del governo sovietico, fu riabilitato post mortem «perché il fatto non sussiste»: per il processo del 1938 nel 1956, per il processo del 1934 nel 1987. L’ubicazione della tomba del poeta è tuttora sconosciuta.

    Pietra è la prima raccolta di poesie di Ósip Emìl’evič Mandel'štàm, pubblicata nel 1913 e ristampata nel 1916 e nel 1923. Le ristampe in realtà costituiscono raccolte diverse. Secondo le parole di Nadéžda Hàzina Mandel'štàm, la moglie, poetessa, «da giovane Ósip usava la parola libro nel senso di tappa. Nel 1919 pensava che avrebbe scritto un solo libro, poi si accorse che c’era una divisione tra Pietra e quello che in seguito divenne noto come Tristia». La prima edizione è stata pubblicata con una tiratura modesta (trecento copie) dall’editore Akme di Pietroburgo, a spese dell’autore. Inizialmente doveva chiamarsi «Conchiglia». La raccolta conteneva ventitré poesie scritte tra il 1909 e il 1913. Uscirono recensioni anche degli acmeisti Gorodeckij, Narbut e Gumilëv.

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