La trappola
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Anteprima del libro
La trappola - Carla Vittoria
Croce Carla Vittoria
La trappola
Cari lettori, eccomi nuovamente a proporvi una nuova avventura letteraria.
La trappola
un nuovo giallo: un intrigante indagine coinvolge il protagonista cambiando radicalmente il corso della sua vita.
Gli avvenimenti toccano vari aspetti negativi della nostra società, droga, prostituzione, un mondo che corrompe e inganna.
Non ho voluto trascurare gli aspetti umani, i rapporti personali, l’amore.
Che dire, spero di tenervi col fiato sospeso, divertitevi, io l’ho fatto!
Vorrei ringraziare la mia cara amica Fulvia Massardo per la pazienza e il supporto che mi offre in ogni mia nuova avventura.
L’immagine di copertina è stata creata da Eleonora Oppioli, grazie per donare con la tua creatività prestigio ai miei lavori.
L'ennesima sigaretta gli bruciava tra le dita, accigliato sui fogli sparsi sulla scrivania, Renzo controllava i conti, compito arduo riuscire a far quadrare le molte uscite e le poche entrate, le cose non andavano come prospettato, soprattutto dopo il suo incidente.
Gli affari della società investigativa che lui e il suo socio Daniel gestivano, andavano a gonfie vele permettendo loro uno stile di vita molto agiato poi, quell'ultima indagine, quel caso dapprima così semplice che avrebbe portato un proficuo guadagno poi sfociato in una vera tragedia.
Cosa avrebbe potuto fare ora imprigionato da quella dannata sedia a rotelle? Doveva decidersi a chiudere la baracca, come più volte gli aveva suggerito suo figlio Cristian.
Si rendeva conto che non sarebbe più stato in grado di svolgere quella professione da solo, ma non sapeva arrendersi; tramite le molte conoscenze nella polizia e tra i vecchi amici, cercava qualcuno disposto a entrare in società con lui per continuare quella che era la sua attività da sempre, ma soprattutto, che lo potesse aiutare a risolvere il caso che lo aveva costretto all'immobilità e con il rimorso più grande...la morte del suo amico Daniel.
Con un gesto di stizza spazzò a terra tutto ciò che si trovava sulla scrivania e per qualche minuto stette immobile gustando il risultato del suo sfogo.
Non era riuscito a salvare Daniel, non doveva succedere e non se lo sarebbe mai perdonato, ma la cosa che ora occupava i suoi pensieri era una soltanto: farla pagare al colpevole.
Il trillo del campanello interruppe i suoi pensieri.
Papà ci sei?
Si spinse fino alla porta e aprì. Cristian entrò e notò subito il gran disordine che c'era in giro, aveva già suonato senza ricevere alcuna risposta.
"Ma cos'è successo qui? Perché non mi rispondevi?
Di tutto aveva bisogno Renzo, ma non certo di prediche, soprattutto da suo figlio.
"Scusa, non ti ho sentito, sto facendo un po’ di pulizia.
Vedo, papà, non raccontarla a me. Non puoi continuare così, non è stata colpa tua...
Renzo lo interruppe subito.
Per piacere, sai come la penso, non avrò pace fino a che non lo prenderò, devo solo organizzarmi, qualcuno troverò disposto ad aiutarmi!
E poi, quando lo avrai trovato, cosa cambierà? A che prezzo tutto questo? Io sono dalla tua parte, lo sai ma alla mamma non pensi? La stai perdendo grazie alla tua ostinazione. Basta papà, non puoi farcela.
Paola, sua moglie era la sua unica ancora di salvezza e Cristian aveva ragione, stava mettendo a rischio il loro matrimonio, ma che non ce l'avrebbe fatta a risolvere il caso, quello non voleva sentirselo dire, in vita sua non si era mai arreso e non lo avrebbe fatto certo ora!
Lui e Daniel erano amici dai tempi del liceo frequentavano lo stesso corso: ragioneria; Daniel costretto dal padre a scegliere quel l'indirizzo scolastico e Renzo, non molto convinto, si era fatto coinvolgere dal suo compagno delle scuole medie.
Forse spinti dalla stessa passione per l'avventura o forse troppo appassionati dei film americani, dove i buoni sono sempre i ranger o gli eroi della polizia, dopo qualche saltuario lavoretto, decisero insieme di aprire un agenzia investigativa: la Ren-Dan Investigazioni
Genova era loro città, non era certo la caotica New York, costellata di grattacieli, per cui decisero che uno degli edifici più alti della città, l'antica e solida Lanterna
, sarebbe stata il loro emblema, il logo scelto faceva bella mostra di se sulla fiammante targa in ottone che avevano attaccato alla porta, e sui biglietti da visita dell'agenzia.
Il loro migliore amico non era Chuck Norris, ma l'ispettore Alfano della polizia di stato, un ottimo poliziotto.
Il primo ufficio era in un piccolo appartamento vicino alla zona del porto. Avevano comprato a rate l'arredamento: due scrivanie, qualche mensola, due scaffali in metallo e uno schedario dove inserire le pratiche dei clienti, per cominciare era sufficiente.
Renzo era la mente, ma non solo, si occupava dell'amministrazione e di pubblicizzare con volantini e biglietti da visita la loro agenzia.
All'epoca aveva venticinque anni ed era un bel ragazzo, alto e con un fisico atletico, capelli scuri e occhi neri e profondi.
Frequentava da anni una palestra dove praticava Taekwondo, una disciplina che lo aveva sempre affascinato, non solo per l'apprendimento dell'autodifesa, lo considerava uno stile di vita che insegnava le regole e la disciplina e allo stesso tempo gli permetteva di scaricare le energie represse.
Aveva un carattere molto determinato, a soli vent'anni aveva deciso di andare a vivere da solo; era figlio unico di semplici operai.
Sua madre faceva la casalinga era una madre molto presente, forse anche troppo e suo padre, autista di autobus era un brav'uomo, ma aveva il vizio di bere, questo provocava tensioni che troppo spesso sfociavano in vere e proprie liti.
Renzo aveva per anni cercato di frapporsi tra i suoi genitori per stemperare gli animi e cercare di comprendere le ragioni di entrambi, ma ora non si sentiva più in grado di sostenere un ruolo che non gli apparteneva, non poteva continuare in eterno a fare il moderatore tra loro due e i loro problemi.
Nonostante l'amore che provava per i suoi genitori, giunse alla conclusione che ormai era arrivato per lui il momento di cercare la sua strada e poi c'era lei, Paola, il suo primo e unico amore, colei con cui voleva costruirsi un futuro.
Daniel, dal canto suo, amava l'avventura ed era piuttosto spericolato e gran dongiovanni. A differenza di Renzo non era molto atletico, l'unica attività che praticava era un'oretta di footing di tanto in tanto, giusto per tenersi pronto per un eventuale inseguimento.
I capelli biondo scuro erano raccolti in un codino, occhi verdi come la madre, una signora benestante che aveva sognato per il figlio una carriera da avvocato ma che lo assecondava in tutte le sue richieste, mentre suo padre, ragioniere da generazioni, lo aveva minacciato di non passargli più una lira se avesse intrapreso quella follia di fare l'investigatore privato ma a lui, che poteva contare sull'assegno mensile che gli versava la madre, poco importavano le sue minacce.
Macchia fotografica, munita di tutti gli accessori, computer, ricetrasmittenti, tutto era pronto; Paola aveva dato un tocco di eleganza a quello spoglio ufficio con delle tende damascate, una pianta di ficus nell'angolo della parete vicino alla finestra e stampe raffiguranti i più importanti monumenti europei: la Tour Eiffel, Buckingham Palace, uno scorcio panoramico della Plaza Mayor in Spagna, ora l'ufficio era pronto per ricevere i clienti.
Grazie all'amico, ispettore di polizia, qualche cliente lo avevano trovato, per lo più erano casi di tradimento: mariti gelosi e mogli frustrate in cerca di prove d'infedeltà.
Renzo ricordava bene quella volta che Daniel si era invaghito della moglie di un cliente disperato e convinto dei tradimenti di lei.
Fu un'amara sorpresa quando, ingrandendo le foto che aveva scattato, scoprì il collega in atteggiamenti poco professionali
con la donna e fu costretto a cancellare le prove.
Tu mi farai impazzire! Ma proprio con la moglie del cliente dovevi metterti?
Cosa vuoi che ti dica? Lo so, non è professionale, ma quella...ma l'hai vista bene?
Ti prego! Lascia fuori il tuo
hobby dal lavoro.
Con rammarico Daniel accettò il consiglio.
Ci fu qualche caso di spionaggio industriale, alcuni casi che riguardavano eredità contese tra parenti veri e parenti presunti del defunto, questi ultimi apparsi come per magia alla morte del ricco possidente.
Il lavoro cominciava a girare e il nome dell'agenzia non era più così oscuro.
Mentre Daniel continuava la sua vita da scapolo impenitente, Renzo era pronto al grande passo. Paola aspettava un bimbo, ma non fu quello che influì sulla decisione di sposarsi, era un loro desiderio già da tempo, quella notizia servì solo ad accelerare i tempi, ma decisero di aspettare il lieto evento per coronare il loro sogno, avrebbero celebrato matrimonio e battesimo contemporaneamente, sarebbe stato l'inizio di una vita insieme.
Renzo avrebbe voluto assistere alla nascita del loro bimbo, di solito, nei momenti più importanti succedeva sempre qualche impedimento, ma non sarebbe successo quella volta.
A causa di un problema fisico di Paola, era stata fissata la data per il parto cesareo, per cui era abbastanza tranquillo che non si sarebbe perso quell'evento così importante.
Quel pomeriggio aveva sostituito Daniel in un pedinamento, Renzo era stato contattato da un imprenditore che sospettava un suo dipendente di furto e voleva averne le prove certe. Dalla sua fabbrica erano sparite alcune confezioni di materiale elettrico e non era la prima volta.
Renzo appostato nei pressi della stazione Principe con la macchina fotografica pronta, aspettava il momento giusto, il sospettato era già stato individuato, due ragazzi arrivarono con un furgone che affiancarono all'auto dell'uomo. Renzo fotografava ogni movimento: il cofano dell'auto aperto, i tre uomini che armeggiavano con la refurtiva e discutevano come se stessero contrattando. Il cellulare squillò in quel preciso istante, ma Renzo non poteva rispondere.
Non ora accidenti!
Passarono alcuni minuti e i tre individui molto probabilmente avevano raggiunto un accordo, infatti tre scatoloni furono spostati dall'auto all'interno del furgone. L'ultimo scatto di Renzo fissò il momento