Il cacciatore di ladri

Di Alessandro Fort

Giallo surreale che si svolge fra le vie di una New York in stile noir. Il protagonista inventa ogni giorno vere e proprie trappole destinate a "pizzicare", ma più spesso a "eliminare", i ladri fornendo loro l'occasione di manifestare la natura truffaldina che li caratterizza. La vera natura "ladresca" non resiste a un portafoglio pieno di banconote o a una automobile pronta da essere rubata, questa è la logica del cacciatore. Ma la vicenda non è completa se non vengono citati altri due personaggi chiave, il detective Mark Logan - strampalato e intelligentissimo e abile investigatore - e il Commissario J. P. Newman, preoccupato dell'immagine e della propria carriera, ma astuto quanto professionale dirigente del Dipartimento di polizia. La storia si trasforma in una partita a tre, all'interno della quale non è chiaro chi vince e chi perde e la conclusione rende l'esito ancora più confuso e sorprendente.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 25 giu 2014
• ISBN: 9788891146724

Anteprima del libro

1

Tutto come al solito

New York – Ore 09.38

Il detective Mark Logan si soffermò davanti all’automobile nella quale giaceva il cadavere di un uomo con l’espressione del viso contratta e sofferente. Lo sportello del lato guidatore era spalancato come quello del passeggero.

«Questo idiota si è infilato nella sua stessa bara» pensò, accendendosi l’ennesima sigaretta che era abituato a rollare davanti agli omicidi.

«E’ una vecchia conoscenza» gli spiegò l’agente di Polizia Rodriguez ripiegando i documenti che aveva preso dalla vittima e agitando la bocca sotto i suoi baffi lunghi e neri come il carbone. «Lo avevamo già nei nostri archivi, lo chiamavano Engine Fox, ma stavolta ha beccato una trappola. Dai primi rilievi della scientifica risulta che ci sia un sensore nel sedile che non riconoscendo il proprietario dell’auto, gli ha piantato una siringa di cianuro nel culo» aggiunse, mimando con la mano a pugno verso l’alto il movimento della siringa. «Ci deve essere stato qualcun altro con lui, scappato quando si è accorto che la volpe era morta».

Logan si strofinò il mento. Aveva capito, quella era l’ennesima bravata di una vecchia conoscenza, ancora una volta il cacciatore aveva colpito. Quel maledetto cacciatore di ladri se ne inventava ogni giorno una nuova. Era diventato la sua ossessione, da anni lo cercava, ma non era mai riuscito a vederlo. Si era sempre chiesto chi fosse, qual era la sua faccia, quanti anni poteva avere. Era alto o basso, magro o grasso? Era elegante e distinto o vestito alla buona per rimanere anonimo fra la gente nei suoi spostamenti?

Ogni volta che si trovava di fronte a una diavoleria inventata da quel tipo misterioso si attivava un universo di ipotesi. Non si sarebbe sorpreso nello scoprire che si trattava di una persona che magari conosceva, magari proprio un poliziotto, uno di quelli esaltati che vogliono ripulire il mondo dalla delinquenza. Comunque la sola cosa che contava era che non aveva la più pallida idea di come catturarlo e meno ancora di dove cercarlo.

Sapeva che tornato al Commissariato, il suo superiore, la Leggenda di New York, quel J. P. Newman famoso in tutto il distretto, glielo avrebbe ripetuto e glielo avrebbe fatto pesare, senza alcuna pietà.

Gettò a terra quel che rimaneva della sigaretta e se ne tornò verso la sua auto, era meglio affrontare subito anche quella strapazzata, tanto per non perdere l’abitudine. Per quanto possa sembrare strano, anche certe brutte abitudini fanno compagnia. Alla fine valeva quello che suo padre diceva di fronte ai problemi, piccoli o grandi che fossero: "Via il dente,