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Maria Maddalena
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E-book54 pagine43 minuti

Maria Maddalena

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Info su questo ebook

Maria è una giovane ebrea ricca ma biasimata per il suo stile di vita ribelle: rimasta orfana ha portato avanti da sola l’attività di famiglia, sopportando le critiche della cittadina in cui vive, Màgdala. I suoi compaesani sono addirittura convinti che una donna con quel carattere non può che essere posseduta dal maligno. Un giorno Maria ascolta per caso Gesù, il profeta di Nazareth, che predica rivolgendosi alla folla rapita dalle sue parole. Qualcuno dice che sia il Messia tanto atteso…
Cinzia Giorgio
È dottore di ricerca in Culture e Letterature Comparate. Si è specializzata in Women’s Studies e in Storia Moderna, compiendo studi anche all’estero. Organizza salotti letterari, è direttore editoriale del periodico Pink Magazine Italia e insegna Storia delle Donne all’Uni.Spe.D. È autrice di saggi scientifici e romanzi. Per la Newton Compton ha pubblicato Storia erotica d’Italia, Storia pettegola d’Italia, È facile vivere bene a Roma se sai cosa fare e il romanzo La collezionista di libri proibiti.
LinguaItaliano
Data di uscita12 mar 2018
ISBN9788822720863
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    Anteprima del libro

    Maria Maddalena - Cinzia Giorgio

    1970

    Prima edizione ebook: marzo 2018

    © 2018 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-227-2086-3

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Librofficina

    Cinzia Giorgio

    Maria Maddalena

    Indice

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Nota storica

    A Rita e Alessandra,

    che hanno fortemente creduto in questa storia

    Capitolo 1

    Cafarnao

    Sivan, anno 3786

    (779 Ab Urbe Condita)

    Il tintinnio delle monete contenute nel sacchetto di lino fu decisivo. L’uomo cambiò immediatamente espressione e un sorriso sornione si dipinse sul suo volto. La donna, senza degnarlo di uno sguardo, svuotò il sacchetto sul tavolo. Dopo aver dato una fugace occhiata alle monete, il mercante si soffermò a guardarla: era una donna bellissima, dal volto chiaro e dai grandi occhi neri. Le ciglia, lunghe e folte, facevano apparire i suoi occhi ancora più luminosi e davano intensità al viso squadrato, incorniciato da lunghi capelli scuri e ondulati con qualche ciocca che tendeva al ramato. La bocca era sottile ma tumida, il naso stretto e dritto. Non sembrava del posto.

    Aveva detto di essere di Màgdala, ma lui non l’aveva mai vista prima. Faceva affari da anni con i mercanti di pesce di Màgdala e ci era stato più volte. Eppure era sicuro di non averla mai vista, perché l’avrebbe di certo notata. Non che fosse appariscente, anzi, era minuta e mingherlina, ma la fierezza con cui incedeva e parlava la facevano sembrare quasi di stirpe reale. Era vestita in modo semplice anche se il tessuto di lino che indossava era costoso e di ottima fattura, così come i calzari. La sua ancella portava abiti altrettanto raffinati, ma non al livello della sua padrona. Di sicuro apparteneva a una famiglia facoltosa. Si domandò come mai le fosse stato concesso di maneggiare il denaro e di fare affari con gli uomini. Doveva essere una ricca vedova o forse una straniera che non conosceva le consuetudini locali, benché parlasse perfettamente l’aramaico.

    Si schiarì la voce e, dopo aver contato le monete, ritornò a guardare la donna.

    «Non bastano», disse.

    Lei rimase in piedi e non batté ciglio. Fu la sua ancella a parlare per lei.

    «Come osi rivolgerti così alla mia padrona?», protestò la ragazza con un chiaro accento straniero.

    «Sta’ zitta, Semele», le ordinò in greco la donna, alzando il braccio, per poi tornare all’aramaico. «Il signore sa benissimo che il denaro è più che sufficiente per la scarsa qualità della merce che vende».

    L’uomo sgranò gli occhi e fece per dire qualcosa ma parve ripensarci. Semele? La donna si era rivolta in greco alla ragazza. Un’altra bizzarria di quella cliente così sicura di sé, un’ancella greca con tutte le brave ragazze che c’erano in Giudea. L’uomo si guardò intorno e intravide, al di là della porta d’ingresso del suo magazzino, che un ragazzo reggeva le redini di due muli e altri due erano lì accanto, in attesa di disposizioni.

    «Il mio olio di nardo è il migliore della zona», replicò il mercante, quando si accorse che le due donne non avrebbero proferito parola.

    «Ne ho provati di migliori, ma per il mio balsamo va bene anche il tuo», obiettò la donna con voce decisa.

    L’uomo non poteva credere alle sue orecchie. Quella donna lo stava forse sfidando? Ma chi era? Veniva davvero da quel paesino di ricchi pescatori che era Màgdala? I suoi modi tradivano un’educazione ben diversa. Come se fosse nata e cresciuta a Gerusalemme o nella

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