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Novelle 2021
Novelle 2021
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E-book210 pagine2 ore

Novelle 2021

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Info su questo ebook

‘Novelle 2020’ è una raccolta di più di trenta racconti che narrano vicende le più disparate: si va dal filosofo alla ricerca di una propria posizione rispetto alle congiunzioni astrali, alla festa del re di un regno da fiaba; da trasformazioni di personaggi in animali che portano a viaggi interstellari, a professori di comprovata competenza che otterranno successi anche ultra-scientifici. Non mancheranno neanche gare improbabili vinte in condizioni incerte, e foreste popolate da creature e personaggi insoliti. Infine, il sogno di un villaggio indiano inconsueto darà spunti e occasioni di rinascita.
LinguaItaliano
Data di uscita25 mag 2020
ISBN9788869632358
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    Anteprima del libro

    Novelle 2021 - Giandomenico Guerra

    Giandomenico Guerra

    NOVELLE 2021

    Elison Publishing

    Proprietà letteraria riservata

    © 2020 Elison Publishing

    www.elisonpublishing.com

    elisonpublishing@hotmail.com

    Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico.

    Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:

    Elison Publishing

    ISBN 9788869632358

    Il filosofo

    Quando Rodrigo de la Hoya ebbe comprato il tramezzino dal negozio di pane e tartine, decise che era arrivato il momento di andare a prendere il suo amico Gestuon Gustav per andare a visitare la loro amica Giacinzia che proprio quel giorno aveva preparato le trofie rosolate al branzino con vino rosso di Pisa, per festeggiare la ricorrenza del primo anno da quando aveva trovato lavoro nella ditta di reclutamento benzinai e manutentori vasche da bagno.

    Quando lei li vide arrivare fu molto contenta, in quanto quel giorno era da sola perché sua sorella Mara era dovuta andare in Corsica, visto che il suo datore di lavoro aveva trovato un acquirente per la sua ditta di produzione di maccheroni e minestre con le cavallette, e lei doveva concludere la trattativa.

    Li accolse con una coppa di macedonia, che aveva fatto due giorni prima, e li fece sedere sul divano per parlare del più e del meno.

    Mentre parlavano di come nella Nuova Zelanda del 1364 ci fosse penuria di barbabietole, passarono a parlare dei mufloni orientali e il loro sviluppo nelle zone di Taiwan; dopodiché il discorso virò sulla terza guerra punica e infine sul modo di vestire dei visigoti nel 846 d. C.

    Subito dopo decisero di accendere la televisione e, mentre le trofie erano in cottura, videro un documentario sul nome Areste e di come esso fosse il più diffuso tra gli zii francesi.

    Successivamente videro la partita di pallacanestro tra Toronto Raptors e Los Angeles Becker (una formazione fondata qualche anno prima da Boris Becker quando era andato in America per visitare il museo dedicato ad Albano) e visto che il finale fu molto intenso, ritardarono un pochino la cena. Infatti, il Pivot dei Becker aveva pareggiato a due centesimi di secondo dallo stop con un tiro dalla difesa e così ci vollero sei tempi supplementari per decidere i vincitori della partita, che furono proprio i Becker, che così passarono dall’ultimo al penultimo posto, retrocedendo comunque con un distacco di dodici punti.

    Finalmente, finita la partita, Giacinzia, che tifava per i Raptors, mise in tavola le trofie, che Rodrigo e Gustav mangiarono tutte, avendo la passione per il cibo cucinato col vino rosso, tanto che chiesero addirittura il bis; ma lei aveva finito il vino e così dovettero accontentarsi di mangiare aragosta e gamberi in salsa verde per finire.

    A questo punto Rodrigo propose: «perché non andiamo a cinema?»

    Tutti furono d’accordo e andarono a vedere l’ultimo film di Flavia Vento: ‘Robot positronici provenienti da Plutone attaccano il campo magnetico della terra’.

    Erano arrivati al momento in cui Zyborg, il robot sentinella del pianeta Mordock, si era accorto che la flotta del pianeta Naru stava per essere assaltata dai coloni sindici, cioè del pianeta Sindo, dove viveva il Robot Cybron il capo supremo dei ribelli, quando a Giacinzia suonò il telefono.

    Lei dovette uscire perdendosi il momento in cui Cybron colpiva con un fucile a raggi alfa Naren, il padrone della sfera di acciaio che sarebbe servita per conquistare una fetta della galassia Cobran, e dopo esser a sua volta colpito, proferiva le fatidiche parole: ‘Zyborg, ricorda, adesso sei tu il padrone della galassia’. Zyborg avrebbe successivamente salvato il suo pianeta e costruito dei campi da gioco e delle ville comunali nel continente principale: Eropi.

    Quando terminò il film, con Cyber II, il figlio di Cybron, che all’età di 21 anni aveva vinto Wimbledon grazie al suo dritto da fondo, Rodrigo e Gustav videro che la ragazza non era ancora tornata.

    Così uscirono dalla sala e andarono verso di lei, ma videro che stava ancora parlando al telefono.

    Dopo circa mezz’ora la telefonata terminò.

    «Chi era?» chiese Rodrigo.

    «Era un venditore della folletto che voleva vendermi un aspirapolvere ed era molto tempo che desideravo averlo.»

    «Ah, bene, ma ti sei persa il film.»

    In quel momento squillò di nuovo il telefono di lei.

    Rispose e stette al telefono altri 65 minuti.

    «Chi era?» le chiese ancora Rodrigo.

    «Non avevo specificato colore e indirizzo al quale spedire l’aspirapolvere …»

    I tre poi decisero di andare in un pub dove quella sera avrebbe suonato la cover band di Fausto Leali, che a Giacinzia piaceva molto soprattutto grazie alla canzone che aveva scritto diversi anni prima: ‘Mondo lercio in uno stato cadente’, ma che non aveva pubblicato a causa di problemi con la propria agenzia.

    Mentre la band si esibiva, venne a prendere le ordinazioni una cameriera che dimostrava circa 42 anni e 7 mesi ed era vestita con un grembiule azzurro e dei fiocchi rosa.

    In quel mentre il cantante della cover band, che era passato da cantare ‘Io Amo’ e ‘Ti lascerò’ a ‘La 50 special’ dei Lunapop e successivamente a ‘Maracaibo’, aveva invitato Giacinzia sul palco in quanto lei era molto carina e tutti gli uomini se ne innamoravano.

    Si racconta di una volta che era andata nell’alta Alsazia a visitare i luoghi del posto e i monumenti, come quello alle uova per lo zabaione scolpite da Giuseppe Scolorina, o quello per il gorilla maculato bruno, scolpito da Giovanni Annigiò, un ex tennista di Firenze, e qui, mentre stava passando per la via principale del paese, via Giuseppe Benzo conte di Marsiglia, un ragazzo la vide e la fermò fingendo di voler sapere l’ora. Giacinzia gliela disse, e lui subito la invitò a mangiare del branzino tonnato … lei rifiutò in quanto lo aveva mangiato proprio dieci minuti prima, cosicché il ragazzo le disse che era molto bella. La ragazza lusingata gli regalò il fazzoletto che aveva comprato dal tabaccaio all’angolo, che lui tenne sempre come ricordo.

    Ma questi episodi accadevano spesso, in quanto piaceva molto agli uomini, d’altronde suo padre era stato ‘Mister Bardonecchia’ per tre anni di seguito.

    Sul palco il cantante la invitò a ballare, ma Giacinzia rifiutò perché erano appena arrivate al tavolo i cannelloni in salsa gialla e aveva un po’ di appetito.

    Finita l’esibizione, però, il cantante non si diede per vinto e andò al tavolo di lei, che era intenta a mangiare una porzione di manzo argentino con contorno di funghi alla brace, per darle un biglietto per la sagra del polpettone di vitello che si sarebbe tenuta a Macina di Ponzecchio, qualche chilometro da lì, la settimana dopo. Giacinzia declinò dicendo che quel giorno doveva andare a vedere il concerto di Ugo Aldebrando, uno dei più grandi compositori di mandolino della Mauritania.

    Finita la serata, i tre decisero di andare a dormire, ma, mentre stavano ritornando a casa nella macchina di Rodrigo, furono fermati dalla Polizia che li fece accostare e, dopo aver chiesto i documenti, fece loro la prova del palloncino.

    Purtroppo, Rodrigo aveva mangiato una porzione di vitello arrosto al vino rosso, e tutto quel vino che aveva ingerito fece sì che il test superasse i limiti. Così furono portati al distretto, e Rodrigo fu imprigionato per qualche giorno oltre a pagare una multa di 50 euro.

    In questi tre giorni Rodrigo scrisse qualche poesia dedicata alla sua ex Elbezia, che lui ricordava sempre e che lo aveva lasciato qualche anno prima.

    Era il 7 settembre del 2018, quando i due stavano andando come ogni giovedì a cenare dal ‘Conte Eustacchio’ un locale frequentato dai giovani più ‘in’, quando lei gli confessò che non potevano stare più insieme, perché l’orologio della Citizen che lui aveva comprato le aveva rivelato, dato il suo colore verde e il cinturino in pelle di daino, che lui era un tipo poco estroverso, dotato di buona indole, ma poco portato verso la riflessione e l’apertura a nuovi orizzonti.

    Lui le chiese come avesse fatto a vedere tutto questo in un orologio, ma dovette rassegnarsi. Tornò a casa e cercò di dimenticare lei, con cui aveva diviso molti bei momenti. Come quella volta in cui erano andati a vedere la corsa di stambecchi che si teneva ogni anno sulle colline del Trentino-Alto Adige nel trevigiano, o come quella volta che avevano partecipato a ‘indovina cosa’, un quiz di Canale 72 in cui in coppia bisognava indovinare degli oggetti vedendone solo un piccolo particolare, e poi bisognava assemblarli per realizzare un frigobar.

    I suoi amici, alla fine di quei giorni in cella, andarono a trovarlo e gli chiesero come si sentisse.

    Lui disse: «mi sento meglio … ho ritrovato un’unione con lo spirito diversa.»

    Cosicché, quando Giacinzia lo invitò due giorni dopo ad andare a mangiare i maccheroni al vino rosso da Zio Peppe, una trattoria che si trovava tra l’ospedale e la casa di riposo del posto, Rodrigo rivelò di aver continuato a scrivere e di essersi iscritto al corso di meditazione e di yoga presso la sede dell’ex Casinò comunale.

    Giacinzia lo invitò allora ad andare a cinema, ma lui volle vedere il film ‘Eratostene e lo scrigno dei segreti’, che durava circa tre ore e narrava di tutte le meditazioni pomeridiane di Eratostene nell’estate del 210 a. C.

    Quando il poeta pronunciò la frase: «meglio essere sé stessi ogni volta che si può che non esserlo quando gli altri non possono …», a Giacinzia venne il sospetto che Marzullo avesse dei predecessori lontani.

    Quando insieme a Gustav, lo invitò ad andare nel locale nel quale si sarebbe esibita la cover band dei Nirvana, lui li seguì, ma mangiò poco e non ascoltò quasi per niente la musica … fu quando cercò di convertire al neoplatonismo la signora del tavolo a fianco, che stava imboccando la sua bambina, che i due capirono che Rodrigo non era lui.

    «Gli ha fatto uno strano effetto il carcere», disse Giacinzia a Gustav, mentre stavano ritornando a casa, dopo aver lasciato Rodrigo.

    «Sì», le rispose lui: «non vi era mai stato. La sua famiglia è sempre stata molto rispettata e se lo sapesse suo padre …»

    Così decisero di invitarlo a manifestazioni, tipo Cesena-Fiorentina di coppa Italia o Nigeria-Egitto di basket, oppure al concerto di Riccardo Ramazzotti, uno zio paterno di Eros, ma lui ogni volta iniziava delle meditazioni che duravano parecchi minuti, per poi risvegliarsi dicendo frasi tipo: «L’uomo vero è colui che pur potendo non fa e pur facendo non sa.»

    Provarono perfino a farlo riconciliare con Elbezia, che in quel periodo stava col giornalista Alfiero Alfredi, noto in tutta la penisola per la sua opera di denuncia sui presunti illeciti della squadra di calcio del Poggibonsi in seconda categoria e di come alcuni tesserati non avessero ricevuto le bistecche che erano loro state promesse come premio partita di Poggibonsi-Atletico Vieste.

    Elbezia non ne volle sapere, anche perché aveva visto che lui stava indossando, il giorno in cui si rincontrarono, un maglione verde con risvolti rossi, che rivelava scarsa propensione per la vita artistica e mancanza di intraprendenza economica.

    Un giorno lo portarono a vedere a teatro lo spettacolo comico ‘Il brigante e il brigadiere’ che narrava di un brigante dell’alta Val Badia che viene rincorso, dopo aver rubato ad un fruttivendolo due mele verdi e un ciuffo di cavolo, da un brigadiere che prima ritrova durante la caccia le ossa di Ranfete IV nascoste in un cestino da pic-nic, poi l’orologio d’oro appartenuto a Mazzini in un contenitore di bustine da the, che costui aveva perso in un viaggio in cui era andato a Marsiglia a visitare la casa del suo amico Alcibiade che si era trasferito qualche giorno prima.

    Niente però riusciva a sbloccarlo, tanto che aveva già scritto un libro intitolato: ‘Le pieghe del passato’, che narrava di come gli autori antichi, tra cui i grandi filosofi greci, avessero una predilezione per la matrice divistica del passato.

    La settimana prima del Capodanno, poco dopo il Natale, i tre, che si vedevano saltuariamente, furono invitati a mangiare dalla nonna di Gustav.

    Arrivati verso le ore 19.30, quando la serata era già iniziata, giocarono a briscola e a tombola insieme ai parenti di Gustav, finché non fu messo in tavola il polpettone che la nonna cucinava ogni anno con zucchine e ceci.

    Rodrigo non voleva mangiare e dopo aver detto: «l’uomo che mangia in compagnia è fedele compagno di colui che sa di volere», fu costretto dall’anziana signora a mangiare un boccone.

    Assaggiatolo, la sua faccia si illuminò ed esclamò: «mam …!»

    Dopodiché prese a mangiare il polpettone fino a finirlo tutto … così chiese una seconda porzione e poi si finì tutta la pasta al forno che era avanzata, sbancò il tavolo della tombola e vinse 200 euro a briscola.

    I parenti di Gustav se ne andarono alleggeriti dei loro averi con il ragazzo che si scusava per quanto era accaduto.

    Rodrigo, non contento, disse: «ragazzi … e un po’ di musica?»

    Prese lo stereo con cui la nonna di Gustav ascoltava la musica italiana, mise su radio Dance e alzò a tutto volume. Fatto questo iniziò a dimenarsi per tutta la stanza, infine si calmò e, mentre tutti gli invitati stavano abbandonando la cena, chiese: «andiamo in discoteca?»

    Arrivarono in discoteca e qui Rodrigo abbordò quattro ragazze e se ne andò nella loro macchina.

    «Non cercatemi …», fu l’ultima dichiarazione che fece in quella serata prima di abbandonare i due.

    Scrisse successivamente un libro: ‘Il polpettone e la sua funzione sociologica nell’Italia del XXI secolo’ ed ebbe un gran successo.

    Scrisse anche canzoni come ‘Io che ho amato solo Piera’ e ‘Mamma ho fame, portami un abbacchio’, venendo successivamente scoperto da una casa musicale, la ‘Beppe Music’, che lo fece arrivare al primo posto delle classifiche italiane e che lo rese famoso anche in regioni come la Francia o il Belgio.

    Gustav e Giacinzia lo seguirono in giro per il suo tour, grazie anche ai biglietti che lui regalava, e l’anno successivo volle essere nuovamente invitato dalla nonna di Gustav per mangiare il suo polpettone.

    La donna fu ben contenta e così la serata pre-vigilia di Capodanno fu festeggiata da parenti e invitati con giochi da tavolo e musica tra una fetta di polpettone e una di pandoro.

    Quella sera i tre uscirono per andare in un pub dopo la festa e bevuta qualche

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