Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il magnate greco (eLit): eLit
Il magnate greco (eLit): eLit
Il magnate greco (eLit): eLit
E-book167 pagine3 ore

Il magnate greco (eLit): eLit

Valutazione: 5 su 5 stelle

5/5

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Tentazioni sull'Egeo 2

Theron Anetakis ama le donne e prendersi cura di loro è una piacevole incombenza a cui si dedica volentieri, ma occuparsi di Isabella Caplan rischia di mettere a dura prova i suoi leggendari nervi d'acciaio. O la sua libidine. La piccola Isabella, infatti, a cui gli Anetakis devono protezione, si è trasformata in una sirena volut-tuosa e sbarazzina, con in più una letale arma segreta: la sua determinazione a conquistare Theron. E quando il potente tycoon annuncia di volersi fidanzare e di trovare nel contempo a Isabella un buon partito, lei capisce che non può più aspettare.

LinguaItaliano
Data di uscita30 lug 2014
ISBN9788858929643
Il magnate greco (eLit): eLit

Leggi altro di Maya Banks

Correlato a Il magnate greco (eLit)

Titoli di questa serie (3)

Visualizza altri

Ebook correlati

Erotismo per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il magnate greco (eLit)

Valutazione: 5 su 5 stelle
5/5

1 valutazione0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il magnate greco (eLit) - Maya Banks

    Copertina. «Il magnate greco» di Banks Maya

    Credits: Robby Fontanesi / iStock / Getty Images Plus

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Tycoon’s Rebel Bride

    Silhouette Desire

    © 2009 Maya Banks

    Traduzione di Giuseppe Biemmi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 9788858929643

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Frontespizio. «Il magnate greco» di Banks Maya

    1

    THERON ANETAKIS FECE una cernita della montagna di carte che la segretaria gli aveva lasciato sulla scrivania, borbottando fantasiose imprecazioni mentre separava il tutto per ordine di importanza in due pile ben distinte. Per la verità, c’era anche una terza possibilità. Ovvero, che dopo una rapida scorsa le lettere finissero direttamente nel cestino che aveva ai suoi piedi.

    Il suo insediamento negli uffici di New York della Anetakis International non era stato dei più facili. Dopo la scoperta che uno dei membri dello staff aveva venduto i progetti dei loro alberghi alla concorrenza, Theron e i suoi fratelli avevano fatto piazza pulita, assumendo nuovo personale. La colpevole, l’ex assistente personale di Chrysander, si trovava dietro le sbarre dopo aver patteggiato per ottenere una riduzione della pena. Essendo restio a permettere a un’altra dipendente libero accesso alle informazioni sensibili della società, alla fine Theron aveva scelto di trasferire la sua segretaria dalla sede di Londra. Era una donna di una certa età, capace e, soprattutto, affidabile. Anche se, dopo la disavventura con Roslyn, nessuno dei fratelli Anetakis era più disposto a fidarsi ciecamente di un altro dipendente.

    Al suo arrivo da Londra, Theron era stato accolto da un mucchio di scartoffie, messaggi ed e-mail. Due giorni dopo, stava ancora cercando di mettere ordine in quella confusione. E pensare che la sua segretaria aveva già eliminato una parte di quei documenti.

    Theron si soffermò su una lettera indirizzata a Chrysander e stava già gettandola, avendola classificata come posta indesiderata, quando ritirò il braccio per rimettere a fuoco ciò che diceva. La fronte gli si corrugò ulteriormente mentre scorreva rapidamente la pagina e allungava la mano verso il telefono.

    Incurante della differenza di fuso e del fatto che probabilmente avrebbe svegliato Chrysander, digitò il numero e attese con impazienza che la chiamata venisse inoltrata. Per un attimo, provò un fugace senso di colpa all’idea di disturbare Marley, la moglie di Chrysander, ma sperava che il fratello sollevasse il ricevitore prima che lei si svegliasse.

    «Sarà meglio che si tratti di qualcosa di veramente importante» ringhiò Chrysander con voce assonnata.

    Theron non sprecò tempo in convenevoli. «Chi diamine è Isabella?» domandò.

    «Isabella?» ripeté Chrysander, chiaramente confuso. «Mi chiami a quest’ora per chiedermi di una donna?»

    «Rispondimi...» Theron scrollò il capo. No, Chrysander non avrebbe mai tradito Marley. Qualunque cosa avesse rappresentato quella donna per Chrysander, doveva essere accaduto prima che lui incontrasse Marley. «Dimmi solo ciò che devo sapere per potermi sbarazzare di lei» disse spazientito Theron. «Ho qui un rapporto che ti informa sui suoi progressi, qualunque cosa significhi questo, e che si è brillantemente laureata.» Le labbra di Theron si assottigliarono per il disgusto. «Mio Dio, Chrysander. Non è un tantino giovane per averci avuto una storia?»

    Chrysander diede in escandescenze in lingua greca, e Theron dovette allontanarsi il ricevitore dall’orecchio fino a quando lo sfogo non fu cessato.

    «Non mi piace affatto la tua insinuazione, fratellino» disse con voce gelida Chrysander. «Sono un uomo sposato. E non ho mai avuto alcuna relazione con questa Isabella.» Poi Theron udì il sonoro sospiro di Chrysander. «Bella. Ma certo» mormorò. «Sai, non sono molto lucido a quest’ora della notte.»

    «E allora io ti ripeto: chi è questa... Bella?» chiese Theron, che cominciava a esaurire la pazienza.

    «La figlia di Caplan. Isabella Caplan. Possibile che non te la ricordi, Theron?»

    «La piccola Isabella?» domandò Theron sorpreso. Non se l’era rammentata fino a quando Chrysander non aveva pronunciato il suo cognome. L’immagine di una ragazzina pelle e ossa con tanto di coda di cavallo e apparecchio per i denti gli passò davanti agli occhi di colpo. L’aveva vista poche volte e non riusciva a metterla a fuoco. La ricordava timida e senza pretese, sempre impegnata a tenersi in disparte. Era venuta al funerale dei suoi genitori, ma lui era stato troppo consumato dal dolore per prestare attenzione a quella giovane donna. Quanti anni aveva all’epoca?

    Chrysander sghignazzò. «Non è più tanto piccola se si è appena laureata. Eh, se l’è sempre cavata bene a scuola. Ragazza sveglia.»

    «Ma come mai questo rapporto su di lei?» chiese Theron. «Santo cielo, ho pensato che potesse essere una tua ex amante, e l’ultima cosa che volevo era che creasse dei problemi a Marley.»

    «Anche se encomiabile, la tua apprensione per mia moglie è davvero fuori luogo» replicò seccamente Chrysander. Quindi emise un sospiro. «Il fatto è che le nostre responsabilità nei confronti di Isabella mi erano passate di mente. Ultimamente, la mia concentrazione è tutta rivolta a Marley e a nostro figlio.»

    «Quali responsabilità?» si informò prontamente Theron. «E com’è che io non sapevo nulla di questo prima d’ora?»

    «I nostri padri erano amici e soci in affari di vecchia data. Il padre di Isabella ha strappato a nostro padre la promessa che, se gli fosse capitato qualcosa, avrebbe badato lui a sua figlia. Nostro padre è mancato prima ancora di quello di Isabella, così ho assunto io la responsabilità della ragazzina quando anche suo padre è morto.»

    «Allora devi sapere che, stando a questa lettera, la nostra amica arriverà a New York fra due giorni» disse Theron.

    Chrysander imprecò. «Non posso lasciare Marley proprio adesso.»

    «Certo che no» replicò spazientito Theron. «Mi occuperò io di questa faccenda. L’ultima cosa di cui hai bisogno al momento è di essere gravato di altre preoccupazioni. E poi New York è di mia responsabilità. Lo considererò un altro dei problemi che ho ereditato quando ho accettato di occuparmi della sede negli USA.»

    «Isabella non sarà un problema. È una ragazza dolce. Non devi far altro che curare i suoi affari e assicurarti che le sue esigenze siano soddisfatte. Non acquisirà il pieno controllo della sua eredità fino al compimento del venticinquesimo anno di età oppure al matrimonio, a seconda di quale delle due cose si verificherà prima. Nel frattempo, la Anetakis International agirà da suo amministratore fiduciario e, dato che adesso sei tu il rappresentante della Anetakis a New York, questo fa in qualche modo di te il suo tutore.»

    Theron gemette. «Lo sapevo che avrei fatto meglio a lasciare che fosse Piers a occuparsi di questo ufficio.»

    Chrysander fece una risatina. «Oh, questa sarà una passeggiata per te, fratellino. Non ti ci vorrà molto per accertarti che si sistemi e abbia tutto ciò che le serve.»

    Isabella Caplan aveva appena superato il punto di controllo passeggeri dell’aeroporto quando vide un uomo in divisa da autista che reggeva un cartello sul quale era riportato il suo nome.

    Alzò la mano e, agitandola, avanzò speditamente. Con sua sorpresa, altri due uomini sbucarono dal nulla, affiancandola. La sua confusione dovette risultare evidente perché l’autista sorrise, dicendo: «Benvenuta a New York, signorina Caplan. Io sono Henry, il suo autista per oggi, e queste persone sono addetti alla sicurezza del signor Anetakis».

    «Oh, salve» mormorò lei imbarazzata.

    «Ho predisposto affinché qualcuno andasse a ritirare i suoi bagagli» affermò Henry mentre la dirigeva verso l’uscita. «Le saranno consegnati a breve direttamente in albergo.»

    Non appena fuori, uno degli uomini della sicurezza si affrettò ad aprirle la portiera della limousine, quindi salì a bordo subito dopo di lei, mentre il collega prendeva posto sul sedile davanti, accanto a Henry. La privacy era fuori discussione, pensò lei, che avrebbe tanto voluto mettersi comoda.

    Isabella comunque si appoggiò allo schienale mentre l’auto si avviava alla volta dell’Imperial Park, l’hotel di proprietà dei fratelli Anetakis. Chrysander le metteva a disposizione una suite ogni volta che visitava New York, cosa che in realtà non capitava spesso.

    Questo particolare viaggio era stato programmato come una breve tappa sulla via dell’Europa, fatto del quale aveva messo al corrente Chrysander nella sua lettera. I suoi piani però erano cambiati nel momento in cui aveva ricevuto una laconica missiva da Theron Anetakis che la informava che ora era lui a curare i suoi interessi e che l’avrebbe incontrata a New York per assicurarsi che disponesse di tutto il necessario per il suo viaggio all’estero.

    Theron non lo sapeva ancora, ma quel viaggio ormai era un progetto superato. Isabella, infatti, sarebbe rimasta a New York... a tempo indeterminato.

    La limousine rallentò per fermarsi davanti all’albergo. La portiera le venne aperta e l’addetto alla sicurezza che aveva preso posto davanti le tese la mano per aiutarla a scendere. Una volta nell’atrio, venne accompagnata immediatamente nella sua suite, saltando le operazioni di check-in.

    Nel giro di una decina di minuti, il bagaglio le venne consegnato in stanza unitamente a un bouquet di fiori e a un cesto di frutta.

    Come se non bastasse, proprio mentre si sedeva sul divano per sfilarsi le scarpe e riprendere fiato, bussarono nuovamente alla porta. Brontolando tra sé, andò ad aprire a si ritrovò di fronte un altro impiegato dell’albergo che le porse una busta color crema.

    «Un messaggio da parte del signor Anetakis.»

    Lei inarcò un sopracciglio. «Quale signor Anetakis?»

    Il giovanotto sembrò sconcertato. «Theron.»

    Lei sorrise, lo ringraziò, quindi chiuse la porta. Si rigirò la busta fra le mani e passò un dito sulla scritta sul davanti. Isabella Caplan. L’aveva scritta di suo pugno?

    Istintivamente, si portò il pezzo di carta al naso, nella speranza di sentire l’odore del mittente. Eccolo. Lo riconosceva, leggero ma inconfondibile. Lo ricordava benissimo. Ovviamente, portava ancora lo stesso profumo.

    Spezzando il sigillo, estrasse il biglietto dalla busta. Con calligrafia decisamente maschile, le dava istruzione di presentarsi l’indomani mattina nel suo ufficio.

    Un sorriso divertito le piegò le labbra. Arrogante come se lo ricordava, la convocava come se fosse una ragazzina capricciosa. Almeno, Chrysander passava dalla sua suite a darle il benvenuto quando lei arrivava in città.

    Comunque, sarebbe stata più che felice di incontrare Theron secondo le sue condizioni. Avrebbe reso ancora più sottile il piacere di vedere la faccia che avrebbe fatto trovandosela di fronte. Il vero motivo del suo grande viaggio in Europa era stato solo ed esclusivamente il fatto che Theron viveva là. O, almeno, ci aveva vissuto. Quando Chrysander si era sposato, lui e sua moglie si

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1