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Il principe della notte: Harmony Collezione
Il principe della notte: Harmony Collezione
Il principe della notte: Harmony Collezione
E-book154 pagine2 ore

Il principe della notte: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Come una moderna Cenerentola, la giovane Kellen Clark attende il suo principe e crede di averlo trovato nell'uomo misterioso che, da qualche tempo, la osserva da lontano. Basta un solo sguardo per accendere il fuoco di un'emozione senza tempo, e Kellen sa che non potrà mai più dimenticarlo. Ma, come in ogni favola, il colpo di scena è dietro l'angolo e per lei inizia un'avventura costellata da brividi caldi e freddi. Il suo principe dei sogni l'ha fatta rapire, rivelandole la sua identità. Una verità inaspettata e dolcemente pericolosa la attende...

LinguaItaliano
Data di uscita9 mag 2014
ISBN9788858922118
Il principe della notte: Harmony Collezione
Autore

Muriel Jensen

Autrice americana residente nell'Oregon, è felicemente circondata da parecchi animali, tra cui il labrador Amber.

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    Anteprima del libro

    Il principe della notte - Muriel Jensen

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Night Prince

    Harlequin American Romance

    © 1994 Muriel Jensen

    Traduzione di Velia De Magistris

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2002 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-211-8

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Eccolo di nuovo!

    Kellen Clark si sporse da dietro al manichino elegantemente vestito per guardare meglio.

    Era la terza notte di seguito che vedeva quell’uomo lungo le strade del centro commerciale di Sandpiper. Camminava a passi lenti, ammirava con grande interesse i negozi e, almeno apparentemente, apprezzava l’atmosfera della piccola città dell’Oregon.

    Indossava un cappotto scuro, i baveri rialzati per proteggersi dal vento freddo di novembre, una lunga sciarpa girata intorno al collo. Non sapeva dire con certezza se i suoi capelli fossero castani o neri. La sera prima, quando si era fermato per guardare le vetrine della libreria che lei aveva appena finito di allestire, era riuscita a notare i lineamenti del suo viso, decisamente belli e che tradivano origini mediterranee.

    Dal suo punto di osservazione l’aveva visto guardare con curiosità la collezione di volumi che lei aveva disposto su un camino finto. Poi i suoi occhi ombreggiati da ciglia incredibilmente lunghe si erano soffermati su di lei e un sorriso gli aveva incurvato le labbra. Un attimo dopo uno dei due uomini che erano sempre in sua compagnia l’avevano preso per un braccio esortandolo a proseguire. Lui non aveva protestato e si era incamminato verso la spiaggia immersa nell’oscurità.

    La notte in cui l’aveva visto per la prima volta, Kellen aveva ripensato per ore a quell’uomo, interrogandosi sulla sua identità. Era forse un divo del cinema? Un miliardario? Un vampiro?

    Si era addormentata solo dopo aver preso una decisione. L’uomo bello e misterioso che vagabondava per le strade a notte fonda doveva essere un principe in esilio, costretto per chissà quale motivo a cercare rifugio in un paese lontano.

    E mentre scivolava nel sonno, aveva persino immaginato la sua voce, bella e profonda; una voce che provocava brividi caldi. L’aveva visto indossare l’alta uniforme, completa di medaglie e di decorazioni. Lei era stata al suo fianco, ovviamente, perché era di quello che trattavano tutti i suoi sogni.

    Di una bella, indimenticabile favola d’amore.

    Quella sera era di nuovo lì, accompagnato dai due uomini; uno decisamente sovrappeso, l’altro smilzo e alto. Quest’ultimo aveva un atteggiamento guardingo e teneva la mano infilata in tasca, come se nascondesse una pistola.

    I tre stavano camminando verso la spiaggia. Era da poco passata la mezzanotte.

    Kellen continuò a osservarli finché non li vide sparire dietro l’angolo, poi scrollò le spalle e si rimise al lavoro. Un compito che doveva ultimare il prima possibile, per poi dedicarsi alle vetrine del negozio di scarpe.

    Non poteva fare troppo tardi, perché l’indomani mattina la aspettavano novanta minuti di macchina per raggiungere Portland, dove aveva un appuntamento alle otto con un grossista.

    «Questo è il triste destino di una povera donna costretta a lavorare per vivere!» commentò fra sé, prima di tornare a dedicare la sua attenzione al manichino che stava vestendo. Aveva due sciarpe in mano, una grigio perla, l’altra verde. Drappeggiò quella verde intorno alle spalle della modella di plastica e arretrò di qualche passo per osservare l’effetto.

    Qualcuno bussò alla vetrina del negozio. Kellen si girò verso la strada e il fiato le si fermò in gola. Era lui in persona, il principe!

    Un sorriso gli attraversava il viso, illuminandolo con una luce invitante, suggestiva e seducente. L’uomo tarchiato gli mise una mano sotto il braccio e tentò di trascinarlo via. Seguì una breve ma concitata discussione, quindi l’uomo lo lasciò andare.

    Lo smilzo affondò la mano in tasca, poi si guardò intorno con sospetto.

    Il principe si avvicinò ancora un po’ alla vetrina e indicò la sciarpa grigia, quella che Kellen aveva ancora in mano. Il cuore le batteva all’impazzata, mentre sollevava l’indumento, negli occhi una domanda non espressa.

    Il principe annuì, spiegandole, almeno così Kellen credeva, che la sciarpa grigia sarebbe stata più adatta per completare l’abbigliamento del manichino.

    Allora lei sostituì la sciarpa verde con quella grigia, quindi rivolse uno sguardo interrogativo al principe. «E adesso?»

    L’uomo a sua volta si tolse la sciarpa, la rimise e indicò nuovamente quella verde.

    «Oh!» esclamò lei, drappeggiandosi la seta verde intorno al collo. Lo sconosciuto annuì, puntò un dito verso la sciarpa e poi indicò i suoi occhi. Nello stesso momento il sorriso scomparve dalle sue labbra e l’espressione del suo viso divenne triste.

    Le stava dicendo che aveva gli occhi del colore della sciarpa, di questo era certa. Quello che non capiva, però, era perché quella constatazione l’aveva privato del suo buonumore, rifletté Kellen.

    Lo smilzo disse qualcosa e il principe annuì, senza distogliere lo sguardo da lei. Si portò le dita alle labbra e le lanciò un bacio.

    D’impulso Kellen lo salutò ricambiando il gesto.

    Il principe sorrise, appoggiò una mano sul cuore e quindi s’incamminò con i due compagni verso la spiaggia, lasciando Kellen sorpresa, compiaciuta e assolutamente confusa.

    Mentre camminava a passi affrettati lungo la strada principale, Dominic Hunter abbassò il viso per proteggersi dal vento gelido.

    «Non è stata una buona idea, capo!» si lamentò Gord, muovendo alla svelta le corte gambe per non restare indietro. «Non devi avvicinare nessuno, questi sono gli ordini. Dammi ascolto, per favore!»

    Spike camminava davanti a loro, gli occhi fissi sulla strada, i sensi all’erta.

    «Era solo una donna, Gord...» replicò Dominic.

    «Peggio ancora, le donne sono pericolose perché sembrano tutte così innocenti. Ma te lo ricordi Lenn? È stata una signora a farlo fuori, gli ha piazzato una pallottola proprio al centro del petto. E Guido Garagiola? Direi che ha fatto la stessa fine...»

    Dominic si fermò al centro della strada, consapevole che, se non fosse riuscito a liberarsi di Gord e di Spike – come pure di Burton, l’investigatore privato assunto per proteggerlo – avrebbe finito per impazzire. «Ascolta» disse mettendo la mano sulla spalla grassoccia di Gord, «perché voi due non tornate a casa? Non ho bisogno della vostra sorveglianza costante, ragazzi. Starò bene, davvero.»

    «Non è possibile, capo» replicò lo smilzo, senza smettere di guardarsi intorno. «Tuo zio è stato molto chiaro. Noi dobbiamo stare con te finché tutto sarà finito.»

    «Va bene» disse Dominic. «Allora è tutto finito, ve lo dico io. Voi siete qui per proteggermi, ma io vi dico che è tutto a posto.»

    «Sarà Rocco a deciderlo» commentò Gord. «Io e Spike restiamo con te fino a quando non avremo l’ordine di rientrare a casa.»

    Lentamente Dominic riprese a camminare verso la spiaggia. «Forse per voi sarà una sorpresa» commentò, «ma mio zio Rocco non comanda il mondo. E non comanda certamente me.»

    «Ma comanda quasi tutta Chicago» ragionò Gord. «Dunque, se vivi a Chicago, anche tu prendi ordini da Rocco.»

    «Infatti io non abito lì. Io vivo nel Connecticut.»

    «Io e Spike invece viviamo a Chicago, dunque obbediamo a Rocco. Lui ci ha detto di restare con te e noi lo faremo. E poi...» Gord alzò un braccio e batté la mano sulla spalla di Dominic. «Tu ci sei simpatico.»

    «Questo mi fa piacere.»

    «Rocco ci aveva avvertiti, ci aveva detto che non avresti gradito tutti questi controlli. Ma ha anche aggiunto che è l’unico modo per mantenerti vivo.»

    «Non dovremmo neanche andare in giro così» rimarcò Spike. «Non è sicuro.»

    Ormai avevano raggiunto la spiaggia. Dominic continuò a camminare verso il mare. «Ma per voi ragazzi non è un sacrificio restare incollati a me per tutto il giorno?» provò ancora. «Non avete voglia di uscire, di divertirvi un poco?»

    «No» rispose Gord scuotendo la testa. «Ci siamo abituati. Passammo due settimane con Lenn chiusi in una stanza d’albergo molto più piccola della casa dove abbiamo portato te.»

    «Voi proteggevate Lenn?» chiese Dominic, il tono della voce che tradiva la sua preoccupazione. «E avete lasciato che lo ammazzassero?»

    «Ma non è stata colpa nostra» si difese Gord. «Lenn doveva restare sempre con noi, invece usciva di nascosto. Lo so cosa stai pensando, capo, ma io e Spike siamo bravi nel nostro lavoro. Lenn se l’è proprio andata a cercare, questo è certo.»

    Forse perché Lenn aveva deciso di correre qualsiasi rischio pur di non restare un solo altro minuto con Spike e Gord, pensò Dominic. Guardò le piccole onde che lambivano il bagnasciuga e tentò di concentrarsi. Dopo una sola settimana di quel confinamento che avrebbe dovuto salvare la sua vita, era già così inquieto da rischiare di commettere qualche gesto veramente avventato. Solo il pensiero dei suoi figli lo esortava ad avere pazienza.

    Sospirò esasperato. Maledizione, non poteva fare niente! Poteva anche riuscire a eludere la sorveglianza di Gord e Spike, ma tutte le forze dell’ordine pubblico, dalla polizia ai federali, erano sulle sue tracce, ed essere catturato avrebbe solo reso più complicata una situazione già intricata.

    «Che cosa potrebbe farti felice, capo?» chiese Gord, battendogli una mano sulla spalla. «Forse noi potremmo procurarti quello che ti serve.»

    Dominic represse un sorriso mentre camminava con lunghi passi sulla spiaggia. Gord trotterellava accanto a lui, faticando per non rimanere indietro, mentre Spike era già sul bagnasciuga, intento a scrutare il mare come se si aspettasse che un mostro degli abissi spuntasse fuori dalle onde per aggredirli. «Lo sai che cosa potrebbe

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