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Sensuale seduzione: Harmony Collezione
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Sensuale seduzione: Harmony Collezione
E-book153 pagine1 ora

Sensuale seduzione: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Un incidente ha lasciato Xander Sterne con una gamba rotta e con il bisogno di continua assistenza. Con sua enorme sorpresa, l'aiuto di cui necessita prende le irresistibili sembianze di Samantha Smith, e una gamba rotta non può certo costituire un ostacolo insormontabile per un leggendario seduttore come lui...



Con il suo capo che attenta con insistenza a ogni suo tentativo di restare professionale, Sam inizia presto a chiedersi quanto ci vorrà perché ogni sua difesa crolli di fronte a quel fascino sensuale.



Miniserie "I gemelli milionari" - Vol. 2/2
LinguaItaliano
Data di uscita19 apr 2017
ISBN9788858964545
Sensuale seduzione: Harmony Collezione
Autore

Carole Mortimer

Carole Mortimer was born in England, the youngest of three children. She began writing in 1978, and has now written over one hundred and seventy books for Harlequin Mills and Boon®. Carole has six sons, Matthew, Joshua, Timothy, Michael, David and Peter. She says, ‘I’m happily married to Peter senior; we’re best friends as well as lovers, which is probably the best recipe for a successful relationship. We live in a lovely part of England.’

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    Anteprima del libro

    Sensuale seduzione - Carole Mortimer

    successivo.

    1

    «Mi fa piacere che tu vada in luna di miele alla fine della settimana, Darius, ma non ho affatto bisogno che mi organizzi un babysitteraggio permanente per i prossimi quindici giorni» si lamentò Xander guardando accigliato il gemello nel salotto del suo attico londinese.

    «Non si tratta di un babysitteraggio, ma solo di una persona che ti aiuti in ciò che ancora non riesci a fare da solo, come entrare e uscire dalla doccia, asciugarti, vestirti, guidare.»

    «Abbiamo un autista che può farlo.»

    «Però non c'è nessuno che ti dia una mano per il resto» cercò di indurlo a ragionare il fratello. «Per esempio cucinare.»

    «Per l'amor del cielo, Darius, sono passate sei settimane da quando mi sono rotto la gamba!»

    «In tre punti e ci sono voluti due interventi per sistemarla. Non sei ancora in grado di stare in piedi per più di dieci minuti.»

    Xander lo fulminò con lo sguardo, consapevole che tutto ciò che aveva detto il gemello era vero.

    «Non si tratta soltanto di quello che posso o non posso fare, vero?» sospirò rassegnato alla fine.

    Darius si immobilizzò. «Cosa vuoi dire?»

    «Voglio dire che non ho nessuna inclinazione al suicidio. Certo, ho guidato quando non avrei dovuto e grazie a Dio nessuno è rimasto ferito. Comunque, non l'ho fatto deliberatamente. Te l'ho detto, ero arrabbiato e non riuscivo a ragionare coerentemente.»

    «Tutti si arrabbiano, Xander» gli assicurò paziente Darius.

    «La mia rabbia è montata piano piano per mesi.»

    «Lo so.»

    Xander sbatté gli occhi. «Davvero?»

    Il gemello annuì. «Lavoravi e giocavi troppo. Era come se stessi cercando di evitare qualcosa, o qualcuno.»

    Se Xander fosse stato in grado di camminare in quel momento lo avrebbe fatto volentieri. Sei settimane prima aveva scoperto di avere un pessimo temperamento. Non quello di suo fratello, che covava lentamente, bensì un vulcano che era esploso incontrollato al punto che aveva desiderato picchiare un altro uomo fin quasi ad ammazzarlo.

    Certo, quel tipo aveva verbalmente insultato la donna con cui era arrivato all'esclusivo club di proprietà dei fratelli Sterne, riportando a galla ricordi della sua infanzia relativi al modo in cui suo padre trattava la madre.

    Tuttavia, il desiderio di colpire qualcuno lo aveva scosso talmente nel profondo che non si fidava più di se stesso, o della sua reazione davanti a certe situazioni.

    Prima di quella sera non aveva mai desiderato picchiare nessuno in vita sua; nemmeno suo padre, che lo aveva ripetutamente fatto con lui quando era un bambino.

    Lomax Sterne era morto da oltre vent'anni cadendo dalle scale della residenza londinese di famiglia completamente ubriaco.

    Una morte che né la moglie, né i figli, avevano rimpianto.

    Lomax era stato un uomo brutale, con un carattere infernale, e sei settimane prima lui si era spaventato terribilmente nello scoprire, all'età di trentatré anni, di avere lo stesso temperamento del genitore.

    «Tanto per iniziare, cosa credi che ti abbia fatto irrigidire così?» Darius lo guardò curioso.

    Xander fece una smorfia. «Non lo so. Anzi, in realtà sì. Ricordi quando eravamo a Toronto, quattro mesi fa? Il presidente della Bank's Corporation? Siamo usciti a cena con lui e la moglie.»

    «E quel tizio non ha fatto altro che rimproverarla tutta la sera» commentò Darius mesto. «Tanto che alla fine abbiamo deciso di non metterci in affari insieme. Suppongo che sia stato anche il motivo della tua rabbia crescente in questi ultimi tempi.»

    «Credo proprio di sì» ammise Xander.

    «Allora l'avevi controllata bene, ed è stato lo stesso sei settimane fa» insistette Darius impaziente. «Quindi lasciati tutto alle spalle.»

    A Xander sarebbe piaciuto poter liquidare la faccenda così facilmente.

    «Apprezzo veramente che tu ti sia trasferito qui in questo periodo, Darius, ma non credo di essere disposto a convivere con uno sconosciuto.» In realtà non vedeva l'ora di avere di nuovo il suo attico tutto per sé. «Non voglio sembrarti un ingrato» aggiunse facendo una smorfia, «è solo che non riesco a immaginare i prossimi quindici giorni seduto al tavolo della colazione in compagnia di questo Sam Smith, sicuramente un tipo tutto muscoli, che tu hai assunto per farmi da cane da guardia mentre sei via.»

    Il gemello rise. «Probabilmente i vicini avrebbero qualcosa da dire se pensassero che vivi con un uomo che non sia tuo fratello.»

    Essendo uno dei gemelli milionari Sterne, Xander aveva una reputazione da playboy con le donne che era stata spesso oggetto di attenzione da parte dei media, per cui era evidente che sarebbero cominciati a circolare dei pettegolezzi a proposito di una sua convivenza con un uomo.

    «Per tua fortuna non succederà nulla del genere. Samantha Smith è una donna» gli assicurò Darius.

    Xander si raddrizzò. «Sam Smith è una donna?» esclamò.

    «Mi fa piacere che il tuo udito non abbia risentito dell'incidente» lo prese in giro il fratello, che si era preso tutto il tempo necessario per condividere quell'informazione con lui.

    «Non occorre che tu sia così felice all'idea di lasciarmi completamente alla mercé di questa donna per le prossime due settimane!»

    «Le chiederò di essere gentile con te.»

    «Molto divertente» ribatté Xander distratto; il solo pensiero di avere vicino una sconosciuta lo metteva a disagio. «E dove hai beccato questa tipa?»

    Darius sorrise. «È un'amica di Miranda. A lei piace moltissimo, tanto che ha chiesto a Sam se potrà affiancarla part time alla scuola di ballo quando torneremo dalla luna di miele. Oh, e la sua bambina frequenta le lezioni della mia fidanzata.»

    «Fermati un attimo» lo bloccò Xander sollevando una mano e respirando agitato. «Cos'è questa storia della bambina? Cosa ha intenzione di fare con la figlia mentre starà da me?»

    «La porterà con sé, naturalmente» rispose candidamente Darius.

    «Ma sei impazzito?» esplose Xander, riuscendo ad alzarsi con l'aiuto delle stampelle. «Mi pare di averti detto chiaramente cosa mi è successo al club sei settimane fa! Come ho perso il controllo! E tu vuoi mettermi in casa una bambina? Quanti anni ha la figlia della signora Smith?» Sapeva che gli allievi di Miranda andavano dai cinque ai sedici anni.

    «Credo cinque.»

    «E tu hai pianificato di permettere a questa donna di portare la figlia nel mio appartamento?» sibilò Xander respirando profondamente per cercare di calmarsi. «È stata un'idea di Andy, vero? Le hai raccontato cosa mi è successo e...»

    «Tu non mi hai detto che non potevo» ribatté Darius socchiudendo gli occhi in segno di avvertimento.

    «Non mi interessa se hai spettegolato con Andy su quello che mi è accaduto al club. Dopotutto diventerà tua moglie e mia cognata. Ciò che mi importa veramente è che questa signora Smith e sua figlia verranno qui e che Andy abbia escogitato questa trovata per dimostrarmi che non sono il mostro che credo di essere. Un ingenuo tentativo da parte sua per farmi sentire meglio.»

    «Vacci piano, Xander» lo ammonì il fratello.

    «La vita non è una favola» ribatté arrabbiato lui. «E se invece lo è allora io sono l'orco e non il principe azzurro.»

    Darius lo fissò attentamente prima di parlare. «Come mi ha detto Miranda una volta, la vita non riguarda mai ciò che si vuole o non si vuole. Non ti è passato per la testa che magari Samantha Smith potrebbe essere un genitore single? E che magari potrebbe avere bisogno dei soldi che le do per trasferirsi qui e badare a te mentre sarò via?»

    E se quella donna avesse combinato qualcosa risvegliando il temperamento che aveva scoperto di possedere? O se lo avesse fatto la figlia? Allora non ci sarebbe stato troppo da ridere e lui non se lo sarebbe mai perdonato.

    «Ascolta. Per quanto mi riguarda, Miranda garantisce per lei e questa donna ha bisogno dei soldi che le do per venire a badare a te durante la mia assenza. Fine della storia.»

    Xander non era d'accordo. Certo, il suo attico era grande abbastanza per contenere una dozzina di persone senza che si pestassero i piedi. Oltre alle sei camere da letto e relativi bagni, c'era una palestra, una stanza della televisione, uno studio, un salone, una sala da pranzo e un'enorme cucina. Ma non era quello il punto, giusto? Il punto era che lui non voleva condividere quello spazio con una donna che non conosceva, tantomeno con la figlia di cinque anni.

    Ma che scelta aveva? Darius aveva fatto l'impossibile da quando era uscito dall'ospedale. Si era trasferito a casa sua per assisterlo, pertanto il minimo che poteva fare per suo fratello era non procurargli motivi di preoccupazione mentre era in viaggio di nozze con Miranda.

    2

    «Il signor Sterne è una brava persona, mamma?» chiese Daisy alla madre mentre erano sedute sul sedile posteriore della limousine di Xander Sterne.

    Lo era? Sam lo aveva incontrato soltanto una volta, durante il colloquio che aveva fatto con entrambi i fratelli Sterne due giorni prima, mentre Daisy era a scuola. Di conseguenza non era facile rispondere a quella domanda, anche perché Xander aveva lasciato parlare sempre il gemello.

    Solo verso la fine era intervenuto per sapere delle attività scolastiche di sua figlia e quanto tempo Daisy avrebbe trascorso nel suo attico.

    Era evidente che il suo nuovo datore di lavoro era disposto a tollerare la sua presenza nelle due settimane successive, però non era altrettanto ben disposto nei confronti della bambina.

    Quell'atteggiamento non le era piaciuto, tuttavia o mangiava quella minestra o saltava dalla finestra.

    Sam non era sempre stata in tali difficoltà economiche; il suo ex marito, Malcolm, non era certo ricco come i fratelli Sterne, ciononostante era un facoltoso uomo d'affari che possedeva un palazzo a Londra, una villa nel sud della Francia e un'altra ai Caraibi.

    Quando si erano conosciuti lei aveva vent'anni e Malcolm trentacinque. Era una giovane segretaria e lui il proprietario della società per cui lavorava. Era rimasta istantaneamente affascinata dal sofisticato imprenditore dai capelli neri e apparentemente per Malcolm era stato lo stesso tanto che nel giro di due mesi si erano sposati.

    Sam era innamoratissima del suo bel marito. I suoi genitori erano entrambi morti anni prima e lei era cresciuta in una serie di famiglie affidatarie.

    Purtroppo, la gravidanza aveva mutato irrimediabilmente il suo matrimonio. Con Malcolm non avevano mai discusso del fatto di avere o non avere figli, ma quando tutta eccitata gli aveva comunicato di aspettare un bambino, lui aveva dichiarato di non volere attorno mocciosi che avrebbero scombussolato la sua vita.

    All'epoca si era convinta che si fosse trattato di una reazione al pensiero di diventare padre per la prima

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