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Maestra di lussuria
Maestra di lussuria
Maestra di lussuria
E-book189 pagine2 ore

Maestra di lussuria

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Info su questo ebook

LUSSURIA - Il terzo peccato. La ricerca del piacere può essere il più appagante dei giochi. Ma solo finché è una questione di sensi, e non di sentimenti.

Allison Tracy ha più cervello di tanti suoi colleghi ma-schi, ma gli uomini che incontra sembrano considerarla solo un oggetto sessuale. Così ha deciso che d'ora in poi sarà lei a condurre la partita. Il suo obiettivo? Individuare il ragazzo più sexy e disponibile sulla piazza per divertirsi con lui in una torrida scappatella senza legami.

A Pete Chisholm basta una sola occhiata per perdere la testa per la sofisticata lady che si è messa in mente di sedurlo. I modi eleganti di Allison nascondono una passione sfrenata e lui non si fa pregare per soddisfare tutte le sue voglie. Tanto per Pete il sesso è solo l'inizio di qualcosa di molto più serio.

I romanzi della serie:

1) Amante superbo (in vendita a marzo 2016)

2) Seduttrice indolente

3) Maestra di lussuria

4) Mirabile peccatrice (in vendita a marzo 2016)

5) Goloso di te

6) Venere invidiosa

7) Piacere dolceavaro

LinguaItaliano
Data di uscita11 gen 2016
ISBN9788858944134
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    Anteprima del libro

    Maestra di lussuria - Eugenia Riley

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Boy Toy

    Harlequin Blaze

    © 2003 Eugenia Riley Essenmacher

    Traduzione di Giorgia Lucchi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2005 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-413-4

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Allison Tracy alzò il calice di vino bianco e brindò con le sue due amiche. «Un giuramento solenne, signore. Ho intenzione di rinunciare agli uomini fino al prossimo millennio.»

    Come era prevedibile, Erin Bridges e T.J. Skaggs scoppiarono in una risata fragorosa, ricevendo numerose occhiate di disapprovazione da parte degli avventori dell’elegante ristorante. Le tre amiche stavano celebrando la rottura tra Allison e il suo ultimo partner, avvenuta una settimana prima. Essendo la più giovane delle tre, Allison considerava le altre due come fidate sorelle maggiori.

    Erin, una graziosa brunetta, si chinò verso di lei con espressione scettica. «Tu rinunciare agli uomini? Forse quando il sindaco si presenterà a una riunione del consiglio comunale vestito da drag queen

    La bionda T.J. annuì. «Sono d’accordo con Erin. Esserti liberata di quel bastardo di Adam non significa che tu debba rinunciare agli uomini in generale. Dove sarei io se mi fossi comportata così?»

    Allison si scostò dal viso i capelli di un bel castano dorato. «Parole confortanti, se penso che sono pronunciate dall’esponente di una delle razze più rare oggigiorno, una giovane donna di successo felicemente sposata.»

    «Non sempre tanto felicemente» la corresse subito T.J. «Essere sposati non è facile, ma ne vale la pena.»

    Allison rifletté cupa su quelle parole, ricordando i litigi e le discussioni delle ultime settimane con Adam, finché aveva trovato il coraggio per metterlo alla porta. «Comincio a dubitarne.»

    «Sei solo stanca e delusa, tesoro» la consolò T.J. «Dovresti considerarti fortunata per non esserti lasciata coinvolgere troppo da Adam e passare immediatamente alla sfida successiva.»

    Erin annuì con vigore. «Anch’io mi sentivo così quando Troy e io divorziammo. Dovresti festeggiare per essere stata tanto saggia da lasciarlo, e tornare a cercare.»

    «Cercare cosa?» chiese Allison con tono esasperato. «Ammettiamolo, ragazze, ripetiamo la medesima conversazione dai tempi delle superiori. Tre sognatrici alla ricerca dell’uomo perfetto. Sapete una cosa, mie care? L’uomo perfetto non esiste, in un modo o nell’altro sono tutti sbagliati.»

    «Non dire così, Allie» la blandì T.J. «Le buone opportunità non mancano.»

    «Davvero?» ribatté lei poco convinta. «Per me gli uomini o sono attraenti e sposati o sono attraenti e gay. Troppo egoisti o troppo dipendenti. Come Adam, tanto intimidito dal mio successo da volere che rinunciassi alla carriera, lo sposassi, mi trasferissi nel Wyoming e cominciassi a sfornare bambini.»

    T.J. rise. «Tesoro, sei così bella che per un uomo è impossibile guardarti senza immaginare i figli che potrebbe avere da te.»

    Un cameriere di passaggio squadrò Allison dalla testa ai piedi, come per confermare le parole dell’amica. «Appunto. Gli uomini mi vedono e cominciano a pensare a champagne, biancheria intima di pizzo nero e panna montata. Solo perché sono alta e ho le gambe lunghe...»

    «Non dimenticare che sei anche sensuale e bellissima» soggiunse Erin maliziosa.

    «Smettetela, ragazze!» protestò Allison, arrossendo. «Intendevo dire che gli uomini vedono il mio corpo e arrivano subito alla conclusione che non posso avere un cervello. Poi cercano di capire come usarmi per trarre il massimo piacere da me. Proprio come Adam, tutti vogliono controllarmi, inserirmi in qualche ruolo prestabilito, invece di accettarmi per quella che sono.»

    «Perché ti stupisci?» le chiese T.J. «Don e io siamo usciti per ben quattro volte prima che lui arrivasse a capire che dirigo l’ufficio dove lavoro e non sono la centralinista della Cushman & Dodd. Ma adesso ha accettato la mia carriera.»

    Allison sorrise. «Ma tuo marito guadagna tre volte quello che guadagni tu. Come andrebbe se invece fossi tu a portare a casa lo stipendio più consistente? Non credi che Don ne sarebbe intimidito?»

    «Forse sì» ammise l’altra con onestà.

    «Il che conferma la mia teoria. Tutti gli uomini sono insicuri ed emozionalmente immaturi» riprese Allison. «Hanno paura delle donne forti. Adam si è appoggiato a me in modo scandaloso, però poi ha avuto la faccia tosta di accusarmi di non sostenerlo abbastanza da un punto di vista emotivo.» Si rabbuiò. «Non è per niente sexy stare con una persona così instabile.»

    T.J. fischiò. «Instabile? Eppure hai sempre detto che Adam aveva i suoi lati positivi.»

    Allison rise. «Ammetto che a letto non era male, ma se non fossi una giovane donna con determinate necessità, mi sarei liberata di lui molto prima.» I suoi occhi blu si incupirono. «Ma alla fine mi sentivo talmente usata da lui, che nemmeno il sesso aveva più importanza. Tutto era diventato troppo... doloroso.»

    «Lo so, tesoro» disse Erin, accarezzandole la mano. «Ma non puoi gettare la spugna. Esiste sicuramente un uomo adatto a te.»

    Allison si strinse nelle spalle. «Non ne sono sicura, ma in qualcosa bisogna pur credere.» Inspirò profondamente e si guardò in giro. «Ma dov’è questa nuova specie di cui ho sentito parlare? L’uomo del millennio? Un uomo sicuro di sé e della sua sessualità, pronto a misurarsi alla pari con una donna in una relazione priva di complicazioni?»

    Le altre due scoppiarono nuovamente a ridere. «Priva di complicazioni?» ripeté Erin dubbiosa. «Allie, credevo che il mio ex marito fosse l’incarnazione dei miei sogni, poi ho scoperto che era anche l’incarnazione dei sogni di sua madre, dalla quale non riusciva a staccarsi.»

    «Sono d’accordo» intervenne T.J. «Tutti gli uomini hanno il loro bagaglio. Don è una persona meravigliosa, ma come tutti ha le sue esigenze e a volte abbiamo dovuto accettare entrambi dei compromessi. Per esempio, l’anno prossimo vorremmo avere un bambino e io dovrò restare a casa in maternità, anche se non è il momento migliore per la mia carriera.»

    «E questo per te sarebbe un compromesso?» le chiese Allison scherzosa. «Come sempre, la stai dando vinta a Don.»

    «Sei ingiusta, Allie» ribatté l’altra. «Io voglio un bambino e non potrà certo partorirlo Don.»

    «Hai ragione, T.J.» replicò Allison, contrita. «Se avrò dei figli spero solo di poter essere una madre premurosa come lo sarai tu.»

    «Però non sei certa di volere una famiglia, vero?» le chiese T.J. «In fondo è per questo che hai rotto con Adam.»

    Allison si rabbuiò. «La verità è che io voglio una famiglia, ma solo quando sarò pronta. Non lascerò che un uomo mi imponga di rinunciare al mio lavoro, lasciare Houston e farmi mettere incinta.»

    «Dici di volere l’uomo ideale» intervenne Erin. «Ma ascoltandoti sembra che l’unico uomo adatto ai tuoi standard sia accomodante come tuo fratello, il dottor Tracy.»

    Allison le scoccò un’occhiataccia. «Erin, lascia stare mio fratello» disse, benché l’amica non avesse tutti i torti.

    «Hai provato a parlare con Doug dei tuoi problemi con gli uomini? Dopotutto anche tuo fratello è un maschio.»

    Allison rise piano. «Temo che il professor Doug Tracy, mio fratello maggiore, mi consideri già un flagello per ogni individuo di sesso maschile. Non vorrei che mi suggerisse qualcosa tipo imparare a memoria i Racconti di Canterbury

    Tra le risate, Erin sorrise alle due amiche. «Sapete, forse affrontiamo il problema dal punto di vista sbagliato. Magari l’uomo ideale per Allie esiste, ma è diverso da come se l’immagina lei.»

    «Cosa vuoi dire?» le chiese Allison, incuriosita.

    Erin le toccò la testa con l’indice. «Come sempre, Allie, sei troppo cerebrale, troppo riflessiva. Ogni volta che cominci a fare sul serio con un ragazzo, salta fuori la questione del controllo, vero?»

    Allison annuì.

    «Quindi perché non ammetti che stai inseguendo la tua stessa coda?»

    «Come?»

    Erin guardò l’amica, divertita. «Allie, ti voglio un mondo di bene, ma forse ti converrebbe accettare la verità: sei una lussuriosa seriale e ciò che cerchi in questo momento in una relazione non ha niente a che vedere con l’intelletto.»

    «Mi sembra di capire che siamo tornate al sesso» dedusse Allison strizzando l’occhio all’amica.

    «Proprio così. Come diceva T.J., tutti gli uomini hanno il loro bagaglio psicologico. Forse, in questa fase della tua vita, avresti bisogno di un...» Erin tacque, per dare maggiore risalto alla parola che sarebbe seguita. «... un uomo giocattolo.»

    Allison la guardò, sorpresa. «Intendi uno come quei giovani fusti sexy che escono con le star del cinema?»

    «Perché no? Hai solo ventisei anni, perché non ti cerchi uno stallone tutto muscoli e poco cervello, un uomo che possa darti sesso indimenticabile senza nessun coinvolgimento emotivo? Dopotutto, hai ammesso tu stessa di non essere ancora pronta per sistemarti, no?»

    Allison rifletté, intrigata da quelle parole. «Un giocattolo... Come...»

    «Gli uomini che hanno costruito la piscina nel giardino di casa mia, l’anno scorso» suggerì T.J. con voce sognante. «Gli uomini più incredibili che abbia mai visto in vita mia, ve l’assicuro. Sembravano modelli, biondi, abbronzati, atletici, sempre in jeans aderenti senza maglietta...» Sospirò, estatica.

    «T.J.! Non sapevo fossi una guardona!» la schernì Erin.

    «Hanno lavorato per settimane fuori della finestra della mia cucina. Non puoi biasimarmi per averli guardati.»

    «E avere sbavato» concluse Erin. «Comunque hai assolutamente ragione. La settimana scorsa stavo per provarci con il mio personal trainer in palestra. Mai visti addominali così perfetti! Poi ho scoperto che è sposato... Peccato, ma fortunatamente non è l’unico uomo al mondo.»

    «Sapete, ragazze, forse non avete tutti i torti» commentò Allison, elettrizzata. «Ho visto una quantità di poliziotti, operai e vigili del fuoco stupendi. Forse abbandonarmi alla lussuria e concedermi un’avventura senza complicazioni è proprio quel che mi ci vuole. Uscire con un uomo sciocco come in genere loro credono sia io, considerare lui un oggetto sessuale, tanto per cambiare.»

    Erin alzò gli occhi al cielo. «T.J., abbiamo creato un mostro.»

    «E con questo?» chiese l’altra. «Allie ha sempre avuto molto successo con gli uomini.»

    Allison sorrise, intrigata. «Oggi pomeriggio devo portare la mia auto in officina, chissà che non ne venga fuori qualcosa di interessante.»

    «Vuoi dire che non ti dispiacerebbe farti dare una lubrificata da un bel meccanico?» la schernì Erin.

    Allison le scoccò un’occhiata severa. «Ho pur sempre i miei standard, Erin. Ma, se non ricordo male, il venditore che mi appioppò il mio rottame di macchina era proprio carino.» Sollevata, Allison alzò di nuovo il calice. «Grazie per l’idea, mie care. Accetto la sfida. Chi lo sa? Forse è ancora presto per rinunciare agli uomini.»

    Mentre brindava con le due amiche, Allison sorrise tra sé. Adorava pranzare con Erin e T.J.; quella mattina era arrivata al ristorante abbattuta e disillusa, ma grazie ai suggerimenti audaci delle sue amiche, si sentiva nuovamente piena di entusiasmo.

    Un giocattolo, un’avventura semplice, divertente, senza complicazioni.

    Forse Erin aveva ragione, lei razionalizzava eccessivamente e si aspettava troppo dai propri partner. Perché non concedersi un’avventura?

    Finalmente sarebbe stata lei a decidere le regole.

    2

    «Pete Chisholm, brutto pelandrone! Datti una mossa e va’ a servire i clienti!»

    Pete voltò le spalle allo schermo del computer sulla propria scrivania e guardò la direttrice dell’ufficio, Roxy McClure. «Pelandrone?»

    Roxy gli sorrise. «Non arruffare troppo le penne, bellezza. Siamo pieni di clienti e il capo sta per dare in escandescenze.»

    «Che fine ha fatto Bud?»

    «È ancora in pausa pranzo.»

    Pete si alzò. «Il che significa che si sta di nuovo divertendo con la cameriera di Gators

    Roxy alzò gli occhi. «Quante volte Bud ha coperto te, Romeo?»

    Gli occhi azzurri di Pete brillarono divertiti. «Roxy, come puoi pensare una cosa simile di me?»

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