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Proposta di Natale: Harmony Collezione
Proposta di Natale: Harmony Collezione
Proposta di Natale: Harmony Collezione
E-book159 pagine2 ore

Proposta di Natale: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Leggere sempre minuziosamente ogni clausola...

Vincenzo Tommasi vorrebbe regalare ai nipoti una nuova tata per Natale, e lo stratosferico compenso che offre per quell'incarico è il regalo più tentatore che si possa desiderare sotto l'albero. Audrey Miller lavora già per lui, adora i bambini e accettare quella proposta risolverebbe gran parte dei suoi problemi. Tutto sembra quindi perfetto, ma non si conquista una simile fortuna senza pagare un prezzo, e quello di Audrey sarà capire se è pronta a esplorare la segreta attrazione che prova per Vincenzo.

LinguaItaliano
Data di uscita20 gen 2015
ISBN9788858930298
Proposta di Natale: Harmony Collezione
Autore

Lucy Monroe

Innamorata dei libri fin da bambina, per le sue storie crea eroine indipendenti e sensibili allo stesso tempo.

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    Anteprima del libro

    Proposta di Natale - Lucy Monroe

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Million Dollar Christmas Proposal

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2013 Lucy Monroe

    Traduzione di Cristina Ingiardi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-029-8

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Il cuore infranto, Audrey Miller sedeva al capezzale del fratellino pregando che si svegliasse. Toby era in coma da tre giorni, e Audrey non aveva nessuna intenzione di lasciarlo. No, al contrario dei genitori e delle sorelle maggiori, lei non l’avrebbe abbandonato. Possibile che i membri di una famiglia si comportassero come estranei? Il clan dei Miller al completo aveva cacciato di casa quel dolce e intelligente dodicenne solo perché aveva detto di essere gay.

    Portandosi dietro solo le paghette che aveva risparmiato, il computer e uno zaino pieno di vestiti, Toby era riuscito a coprire gli oltre trecento chilometri che separavano Boston da New York. Non si era lamentato, non aveva discusso. Si era limitato a raggiungere Audrey, confidando che quella sorella sarebbe stata al suo fianco, a differenza del resto della famiglia. E così era stato.

    Che cavolo, i loro genitori vivevano in una delle città più progressiste della nazione! Ma Carol e Randall Miller non erano persone progressiste. La loro ristrettezza di vedute era talmente radicata da spingerli a dare un ultimatum anche a Audrey: se avesse continuato a spalleggiare il fratello, avrebbero tagliato i ponti anche con lei.

    E, a quel punto, il piano che avevano ordito per ridurre i due figli minori alla remissività aveva prodotto una deflagrazione.

    Audrey si era rifiutata di cedere e, quando aveva scoperto il costo di quella scelta, Toby aveva cercato di uccidersi. Approfittando dell’assenza di tutte e tre le studentesse della Barnard con cui la sorella condivideva l’appartamento, si era tagliato le vene con il suo coltellino svizzero, dono del padre per il dodicesimo compleanno.

    Se una delle compagne di Audrey non avesse scordato una tesina che doveva consegnare e non fosse tornata a prenderla, Toby sarebbe morto nell’antiquata vasca da bagno in porcellana.

    «Ti voglio bene, Toby. Devi tornare da me. Sei una brava persona.» Gliel’aveva già detto migliaia di volte, e avrebbe continuato finché fosse stato necessario. «Torna, ti prego, Toby. Ti voglio bene.»

    In quell’istante le ciglia di Toby ebbero un guizzo e, subito dopo, un paio d’occhi color cioccolato un po’ offuscati incontrarono i suoi. «Audrey?»

    «Sì, tesoro. Sono qui.» Chinandosi sul letto, la ragazza gli baciò la fronte. «Ascoltami bene, Tobias Daniel Miller. Non provare mai più a lasciarmi.»

    «Se non ci fossi io, fra te e i nostri genitori andrebbe tutto bene.»

    «Ti assicuro che preferisco avere te. Dico sul serio, Toby. Tu sei mio fratello e io ti voglio bene. Hai presente quanto fa male il fatto che mamma e papà non ci amino per quello che siamo?»

    Gli occhi del piccolo si oscurarono. «Sì.»

    «Ecco. Moltiplicalo per un milione di volte e capirai quanto mi farebbe male perderti. Chiaro?»

    E in quell’istante, finalmente, gli vide negli occhi una scintilla di speranza.

    «D’accordo.»

    Era una promessa.

    Toby non avrebbe mai più rinunciato a se stesso, e non l’avrebbe fatto nemmeno Audrey.

    Mai.

    1

    «Vuole che le trovi una moglie? Sta scherzando?»

    Vincenzo Tommasi, che gli amici chiamavano Enzo, aspettò che la sua assistente richiudesse la bocca e smettesse di boccheggiare come un pesce moribondo. Non l’aveva mai sentita esprimersi con tanta veemenza.

    Maggiore di lui di quindici anni, e di norma assolutamente impassibile, Gloria gli era stata accanto sin da quando lui aveva rilevato la direzione della filiale newyorkese della Tommasi Bank, oltre un decennio prima, eppure Enzo non aveva mai visto quel lato del suo carattere. «Voglio dare una madre a quei bambini» la corresse, l’accento siciliano ancora percepibile nonostante fosse un americano di terza generazione.

    Sua nipote, Franca, aveva solo quattro anni, e il maschietto, Angelo, addirittura appena otto mesi. Avevano bisogno di avere dei genitori. Di una madre che li crescesse in un ambiente stabile, non come quello che lui e il fratello avevano conosciuto da piccoli. Il che sì, significava che lui sarebbe persino arrivato al punto di prendere moglie.

    «Non può dire sul serio! Non è possibile! So che lei si aspetta molto da me, ma questo va decisamente oltre la mia sfera di competenze!»

    «Le garantisco che non sono mai stato più serio. E mi rifiuto di credere che lei non sia in grado di farlo.»

    «Che ne pensa di una tata? Non sarebbe una soluzione migliore?» lo rimbeccò Gloria, impermeabile all’implicito complimento.

    «Da quando ho avuto la loro custodia, sei mesi fa, ne ho già licenziate quattro!» E quella in carica al momento non sarebbe durata molto. «No, ciò di cui hanno bisogno è una mamma. Qualcuno che metta il loro benessere davanti a tutto il resto.»

    Non che lui avesse una qualche esperienza personale in merito, però di tanto in tanto trascorreva del tempo in Sicilia con i parenti. Sapeva come avrebbe dovuto funzionare una famiglia.

    «Ma non può comprare l’amore, signore! Nessuno può.»

    «Oh, Gloria, credo proprio che invece scoprirà che posso.» Presidente della banca, nonché fondatore e amministratore delegato della Tommasi Enterprises, Enzo era uno degli uomini più ricchi del mondo. «Tanto per cominciare, dev’essere colta. Con una laurea, ma senza un dottorato.» Non voleva una persona troppo ambiziosa. Il suo scopo primario dovevano essere i bambini, non i successi accademici. «Ovviamente non c’è bisogno di dire che deve avere la fedina penale pulita. E sarebbe bene che al momento fosse impegnata in un lavoro decoroso. Anche se, chiaramente, vi dovrà rinunciare non appena la sceglierò, così da potersi occupare dei piccoli a tempo pieno.»

    «Chiaramente

    Il tono di Gloria era chiaramente sarcastico.

    «Inoltre la candidata non deve avere meno di venticinque anni né più di trentacinque.» In fondo, sarebbe stata anche sua moglie. «È gradita una certa esperienza con i bambini, anche se non è indispensabile. Ah, e anche se non escluderò a priori una donna che sia già stata sposata, non voglio però che abbia figli suoi. Nessuno deve competere con Franca e Angelo per le sue attenzioni. Le candidate dovranno essere carine, ma decisamente non top model.»

    I bambini avevano già dovuto avere a che fare con persone di quel tipo: Johanna infatti era bellissima ma assolutamente vuota. Il gusto di suo fratello in fatto di donne era stato sempre a dir poco pessimo: aveva avuto una prima relazione seria, dalla quale era nata Franca, che si era però bruscamente interrotta dopo che la donna, estorto sufficiente denaro, era riuscita a fuggire. In seguito ne aveva incontrata un’altra che aveva precipitosamente sposato. Ma poco dopo la nascita di Angelo, sia lui sia la moglie erano morti in un incidente stradale.

    «Una volta che i bambini avranno raggiunto la maggiore età senza inconvenienti, la prescelta riceverà un assegno da dieci milioni di dollari. Nel frattempo incasserà uno stipendio annuo di duecentocinquantamila dollari, distribuito su base mensile, oltre a vedere coperte le spese per sé, i bambini e la casa.»

    «Dieci milioni di dollari? Seriamente?»

    «Come ho detto, il bonus dipende dal fatto che i bambini raggiungano la maggiore età senza problemi. Verrà pagata quando Angelo arriverà a diciott’anni. Se uno dei due decidesse di seguire le orme di mio fratello e l’altro invece no, riceverà metà del compenso.»

    Enzo si rendeva conto che, almeno in parte, quel che una persona decideva di fare nella propria vita dipendeva dalla volontà dell’individuo e non dall’educazione ricevuta. Lui e suo fratello non avrebbero potuto essere più diversi, pur essendo cresciuti in circostanze identiche.

    «E sarà anche sua moglie?»

    «Sì. Almeno sulla carta.» Voleva dare a Franca e Angelo una sorta di famiglia, un senso di stabilità.

    Gloria si alzò, indicando che era pronta a mettersi all’opera. «Vedrò cosa riesco a fare.»

    «Ho assoluta fiducia nel suo successo.»

    La donna non sembrava altrettanto sicura.

    Sarebbe decisamente potuta andare meglio. Audrey si asciugò le lacrime con impazienza. Quando mai piangere aveva risolto qualcosa? Sei anni prima, né le sue lacrime né quelle del fratellino dodicenne avevano smosso Carol e Randall Miller. E adesso...

    Ormai avrebbe dovuto essere rassegnata, no? Era stata una stupida a pensare che l’ammissione del fratello al MIT, la prestigiosa università, avrebbe fatto qualche differenza. E pensare che non aveva chiesto loro alcun aiuto economico: sperava solo che gli dessero un posto in cui vivere mentre frequentava le lezioni. E invece si erano rifiutati categoricamente. Ricchi sfondati ed emotivamente gelidi.

    Venire respinto dai genitori aveva quasi distrutto Toby, ma il ragazzo era riemerso da quell’abisso più forte e determinato che mai, nonché pieno di progetti.

    L’unico progetto rimasto a Audrey, invece, era quello di aiutare Toby a realizzarsi. I suoi, di sogni, erano stati spazzati via quando aveva ventun anni. Accogliere Toby le era costato la famiglia, il fidanzato, Thad non era pronto a occuparsi di un bambino, e la prestigiosa Barnard. Costretta a trovare un lavoro a tempo pieno, si era dovuta accontentare dell’università statale, dove le ci erano voluti quattro anni di corsi serali per arrivare alla laurea in letteratura inglese.

    Su una cosa, però, i suoi genitori avevano avuto ragione: era

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