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La civiltà della paura: Breve trattato su uomo e società
La civiltà della paura: Breve trattato su uomo e società
La civiltà della paura: Breve trattato su uomo e società
E-book71 pagine1 ora

La civiltà della paura: Breve trattato su uomo e società

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Info su questo ebook

"La civiltà della paura" analizza la potenza con cui le paure si manifestano e i bisogni di protezione che ne derivano, e approfondisce l'impatto profondo e diretto che tali meccanismi hanno sulle nostre vite. A causa delle paure, il comportamento dell'essere umano contemporaneo è profondamente condizionato dalla costante ricerca di protezione negli ambiti più disparati; nel saggio si evidenzia, dunque, anche l'opera di coloro i quali strumentalizzano tali paure e tali angosce esistenziali, per riuscire a creare bisogni con lo scopo d'indirizzare gli individui e le masse in qualsivoglia direzione. L'analisi spazia dalle religioni alla politica, dal capitalismo all'amore di coppia, dall'identità individuale e collettiva alla morte e al desiderio di immortalità. L'autore suggerisce, in ultima analisi, di non contrastare le paure, ma di lasciarcene pervadere, di accettarle, di inglobarle in noi per non esserne sopraffatti e schiavizzati, poiché solo in tal modo potremo riuscire ad abbandonarci alla nostra vera natura. Soltanto il superamento delle paure potrà infatti condurci alla vera consapevolezza, alla vera libertà e alla vera gioia di esistere, qui e adesso.
LinguaItaliano
Data di uscita29 lug 2015
ISBN9788898980420
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    La civiltà della paura - Aldo Fucile

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    Collana Orme

    La civiltà della paura

    Breve trattato su uomo e società

    di Aldo Fucile

    Proprietà letteraria riservata

    ©2015 Edizioni DrawUp

    Latina, Italia

    Progetto editoriale: Edizioni DrawUp

    Direttore editoriale: Alessandro Vizzino

    Grafica di copertina: AGV per Edizioni DrawUp

    I diritti di riproduzione e traduzione sono riservati.

    Nessuna parte di questo eBook può essere utilizzata, riprodotta o diffusa, con qualsiasi mezzo, senza alcuna autorizzazione scritta.

    ISBN 978-88-98980-42-0

    PREMESSA

    Tutte le strade che vengono percorse sia dall’individuo che dalle società sulla spinta della paura finiranno inesorabilmente per condurci in una trappola. Le trappole in cui è precipitato l’uomo moderno sono tante e di diversa tipologia e il risultato è quello di un uomo sconosciuto a se stesso, alienato dalla sua potenza esistenziale e deprivato della sua autonomia e libertà.

    L’uomo, affannandosi a rincorrere sicurezza e protezione, ha finito paradossalmente per imprigionarsi proprio all’interno dei suoi schemi prefabbricati, col risultato di essere diventato incapace di sperimentare le sue forze vitali e la propria spiritualità.

    L’uomo si trova dunque perennemente in una situazione di conflitto tra l’aspirazione alla libertà, alla felicità, all’essere e il cedere alle situazioni che offrono sicurezza e che si ottengono solo rinunciando all’essere e all’emancipazione dalle proprie paure. Questo conflitto esistenziale si presenta in molteplici contesti della vita e l’orientamento verso l’una o l’altra modalità rappresenterà la più importante e fondamentale delle scelte che l’individuo si ritroverà consciamente o inconsciamente a compiere nell’arco della propria esistenza.

    Venire alla luce, uscire dal grembo materno, essere scaraventati nel mondo rappresenta l’esperienza più forte e più profondamente traumatica per ogni essere umano.

    L’esperienza della nascita è così intensa e devastante che lascerà un segno forte e indelebile per tutta la nostra vita. Il primo sentimento che ci pervade nel profondo è indubbiamente il terrore. All’improvviso ci ritroviamo sotto la luce accecante di una sala operatoria, circondati da esseri che non abbiamo mai visto, che si muovono agitati mentre noi veniamo sballottati inermi tra mani sconosciute nella confusione improvvisa di luci, rumori e grida. La paura è dunque senza alcun dubbio la prima esperienza emozionale umana. Siamo indifesi e deboli e avvertiamo, come prima reazione alla paura, il bisogno di affidarci. L’abbraccio, il calore e la protezione materna ci faranno sentire al sicuro e ci doneranno finalmente la nostra prima esperienza di calma e serenità nel mondo esterno. Questa esperienza di terrore primordiale lascerà, come dicevo, un segno forte e indelebile per il resto delle nostre vite. Il bisogno di protezione e di sicurezza non abbandonerà l’essere umano per l’intero arco della sua esistenza mentre sarà paradossalmente proprio l’emancipazione da questi bisogni a consentire agli individui di nascere a sé stessi, di vivere la propria esistenza in maniera intensa, libera e naturale. Vedremo infatti in quanti modi e in che misura l’uomo eviterà di diventare ciò che è scegliendo più o meno consapevolmente di restare un neonato evitando di emanciparsi dalle proprie paure esistenziali e rifugiandosi in maniera infantile in sistemi di protezione psicologica del profondo che da più parti ci vengono offerti. Questi sistemi, siano essi di natura religiosa, economica o altro, se da un lato ci offrono la sicurezza psicologica già sperimentata al seno materno, dall’altro ci impediranno fatalmente di vivere la nostra vita in maniera piena, felice e naturale. È bene premettere che soltanto affidandoci alla nostra intelligenza naturale (non mi riferisco quindi a quella solamente intellettuale che in molti casi può esserci perfino d’intralcio) potremo trovare quel senso di pienezza e di sicurezza del profondo, quel sentimento certo e felice di sentirci parte integrante della natura che ci consentirà di evitare le trappole delle varie offerte di protezione e sicurezza a cui le società organizzate di volta in volta ci richiameranno.

    Paure del profondo, angosce esistenziali, terrore della finitezza del sé dunque, che si traducono in incapacità di stare al mondo in maniera naturale, nel rifiuto dei limiti intrinseci alla natura umana, nel conseguente divenire adepti di guru e santoni che forniscono infantili e illusorie risposte alle individuali angosce esistenziali, nella rinuncia della ricerca di vera spiritualità e nel conseguente orientamento verso forme di religiosità prefabbricate nel terrore di annientarsi definitivamente. La paura di vivere è sempre strettamente legata alla paura di morire e viceversa.

    LIBERTÀ

    Nessuno è più schiavo di chi si sente libero senza esserlo.

    (J. W. Goethe)

    Si fa presto a dire essere liberi. Libertà è una delle parole più diffuse al giorno d’oggi ed è quella maggiormente usata e abusata nei più diversi ambiti. La libertà rappresenta la massima aspirazione di ogni singolo individuo e di ogni società ma nella stragrande maggioranza

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