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L'amaro gusto del mare
L'amaro gusto del mare
L'amaro gusto del mare
E-book94 pagine1 ora

L'amaro gusto del mare

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Info su questo ebook

Ciò che rende una trilogia queste tre opere distinte (già edite; di una è presente soltanto la prima parte, della seconda sono utilizzati i primi sette capitoli) e che dà loro unicità è il luogo in cui avvengono delle tragedie.
Il meraviglioso mare,  tanto ammirato per i suoi sorprendenti paesaggi,  posto di divertimenti, di relax, di attività sportive e di navigazione, talora costituisce però il teatro di eventi luttuosi.
  Qui è l'Adriatico a essere coinvolto, nella zona di Ancona: al Parco del Cardeto, al Passetto e alla Torre di Portonovo.
LinguaItaliano
Data di uscita24 nov 2021
ISBN9791220869959
L'amaro gusto del mare

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    Anteprima del libro

    L'amaro gusto del mare - Annamaria Mei

    Annamaria Mei

    L'amaro gusto del mare

    UUID: 9d0a1ed6-5789-4e80-8843-12d4404435ee

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Indice dei contenuti

    la rupe del Cardeto

    Fine di una relazione

    Ritorno alla vita da single

    Il primo amore : ricordo

    Una sorpresa

    La felicità ritrovata

    Una fastidiosa visita

    Progetti matrimoniali

    Alla rupe del Cardeto

    Un anno dopo

    Una rivelazione stupefacente

    Un cambiamento insperato

    Milena

    Sinossi

    Ma il vero amore non è per sempre?

    Un pomeriggio, dopo la scuola

    Un mese con la madre

    Voglia di cambiamento

    Un inutile tentativo

    Trasferimento di Caterina nelle Marche

    Una tragica mattina

    Insieme per l'ultima volta

    Sinossi

    Alla fine dell'estate

    Per vincere l'afa

    Voglia d'indipendenza

    La caduta

    Un chiarimento necessario

    A primavera

    Una sgradevole scoperta

    Uno strano caso

    Sinossi

    Presentazione del libro

    Biografia dell'Autrice

    Testi pubblicati

    Note

    la rupe del Cardeto

    immagine 1

    Didascalia: la rupe del Cardeto

    Fine di una relazione

    E’ una fredda e ventosa giornata di febbraio, alla quale seguiranno, secondo le previsioni del meteo locale, altre giornate simili o persino peggiori, con forte vento e forse la neve. Letizia sta aspettando notizie dal suo compagno, con il quale ha bisticciato, che se n’è andato ormai da due giorni, sbattendo la porta e senza un saluto. Comprende il suo stato d’animo, l’umor nero a causa della perdita del lavoro e della ricerca infruttuosa di un altro. Ma non giustifica che si sfoghi sempre con lei, per ogni stupidaggine, e la tratti come prima non faceva. Si lamenta di tutto, e spesso torvamente; non cerca più approcci amorosi, non le dà neppure una carezza, un bacio. Inoltre economicamente non ha seri problemi, ha un capitale su cui può fare affidamento, senza disperarsi. Perché ha perso la testa in questo modo?

    Non lo sta cercando, presso i genitori o i loro amici, in quanto spera che si faccia vivo lui e per non creare agitazione, preoccupazioni inutili. Fra un po’ deve recarsi a scuola per partecipare a un collegio dei docenti e, prima di uscire, vuole controllare un’altra volta la posta elettronica. Finalmente trova una sua mail, e si affretta a leggerla, mentre le tremano le gambe.

    Cara Letizia,

    perdonami se soltanto ora mi rivolgo a te, ma fino adesso non sono riuscito a farlo. Perdonami anche per come mi sono comportato in questi ultimi tempi: la perdita del lavoro, che per me era molto importante, forse quanto tu non puoi capire, mi ha sconvolto; non ho più voglia di vivere in questa città, in questo dannato Paese. Mi è stata offerta la possibilità di svolgere un’attività uguale a quella che avevo qui, a Seattle, negli Stati Uniti. E non posso rifiutarla.

    Quanto a noi, non so cosa mi sia successo, ma la nostra unione la sento come una cosa che appartiene al passato, alla persona che ero e non sono più. Spiegati così la mia freddezza. So che non è questo ciò che ti aspettavi da me. Ti lascio come ricordo l’appartamento che ti ho comprato. Le mie cose buttale, fanne quello che vuoi. Ti auguro di incontrare un uomo più degno e meno fragile. Addio, Andrea

    Letizia è inebetita. Non riesce neppure a piangere. Si infila il cappotto, prende la borsa e via di fretta con la sua nuova Cinquecento a scuola, che per fortuna non è lontana da casa.

    Guida in modo automatico per le vie che conosce a memoria, nelle quali c’è poco traffico data l’ora. Sono le 14.30, è in anticipo e così per non incontrare nessuno, entrata nell’edificio, raggiunge di corsa il bagno. Si guarda allo specchio sopra il lavandino e vede uscire dagli occhi lacrime sempre più numerose, si scuote, non vuole farsi vedere in quello stato, il suo viso è tutto arrossato, alterato. Si lava più volte la faccia con acqua fresca, si trucca un po’ ed esce. Incontra per primo il preside, che le si avvicina per dirle qualcosa, ma vedendola meglio le chiede se sta bene.

    - Temo di essere febbricitante, ora ho anche dei brividi.

    - Per carità, professoressa, non venga a contagiarmi altri colleghi, faccia subito dietrofront e presto a letto. Regolarizzi tutto in segreteria, mi raccomando.

    Confortata dalle parole del dirigente, si affretta ad andarsene. In auto i sintomi dell’influenza si rafforzano, le sale la temperatura e sente dolori diffusi in tutto il corpo. Il virus ha cominciato a manifestarsi mentre soffriva nel bagno, per cui ciò che ha detto al suo superiore non era una bugia.

    Arrivata a casa, si mette subito in pigiama e va a letto. Non riuscendo a dormire a causa della febbre, si arrovella, si chiede come sia potuto succedere che tutto sia finito, dopo l’amore, la passione manifestati nei suoi confronti da Andrea, tali da coinvolgerla suo malgrado e farle apprezzare la loro convivenza nei tre anni in cui sono stati insieme. Credeva ingenuamente di continuare così per sempre. Prova un’intima amarezza, un senso di solitudine e anche di rabbia, per aver perso tempo dietro a uno, di cui si era fidata senza conoscerlo bene. Del resto se all’inizio non era attratta da lui, probabilmente doveva analizzare meglio i motivi della sua resistenza a compiacerlo. Che tipo è quello, che prima ti ama da morire e poi cambia sentimenti radicalmente alla prima difficoltà e ti pianta in asso con una mail, dicendoti che ti lascia l’appartamento per risarcirti. La sua non è fragilità, ma superficialità, incapacità di amare seriamente, grossolanità d’animo.

    Sta male, e non vuole disperarsi, come ha fatto anni addietro. Telefona alla madre per avvertirla che ha l’influenza, ma assolutamente non deve andare da lei,

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