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Alla Ricerca Di Holland: Rose, Spine, K-pop, #2
Alla Ricerca Di Holland: Rose, Spine, K-pop, #2
Alla Ricerca Di Holland: Rose, Spine, K-pop, #2
E-book83 pagine1 ora

Alla Ricerca Di Holland: Rose, Spine, K-pop, #2

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Info su questo ebook

Una ragazza incontra il K-pop

Il K-pop affascina la Ragazza

La Ragazza è ossessionata; la Ragazza ha bisogno d'aiuto

 

In un mondo privo di Principi Azzurri, la ragazza non ha altra scelta se non chiedere l'aiuto della penna, che, dopotutto, ne ferisce più della spada. Nel suo viaggio verso la riappropriazione della propria vita sociale, spenderà ore, giorni e mesi nella scrittura del suo libro sul K-pop, cosa che però le annienterà la stessa vita che cerca di riprendersi. Oh beh, alcune battaglie non si possono vincere, né con la penna né con la spada. Ma l'obiettivo rimane, per lei, quello di trovare un bilanciamento tra i suoi interessi e le sue responsabilità.

 

Cosa contiene?

  1. Un'analisi approfondita di chi è da biasimare per la mia ossessione per il K-pop.
  2. Io che esalto Holland, dicendo quanto sia un cantante fantastico, un essere umano perfetto e un artista coraggioso.
  3. Una piccola chiacchierata sui fandom del K-pop, di nuovo. (Attenzione: Continueremo a parlare dei fandom per tutta la serie. Quindi… tenetevi stretti?)
  4. Una guida completa a tutto ciò che c'è da sapere su Holland.
  5. Un'analisi del primo EP self-titled di Holland.
  6. Un'analisi della comunità LGBTQ in Corea del Sud e il ruolo di Holland in essa come primo idol K-pop apertamente gay.

 

Chi può leggerlo?

  1. Coloro che hanno realizzato che stanno spendendo troppo tempo sul K-pop e cercano nuovi modi per organizzarsi il tempo in maniera più produttiva.
  2. Coloro che hanno appena conosciuto il K-pop e stanno venendo sommersi da tutte le informazioni.
  3. I veterani dei fandom del K-pop che vogliono ricordarsi i bei vecchi tempi.
  4. Coloro che hanno sentito parlare di Holland e che vogliono saperne di più per diventare suoi stan.
  5. Gli Harling che sono appena diventati fan di Holland o che fanno parte del fandom dal suo debutto. C'è qualcosa per ogni tipo di Harling, in questo libro.
  6. I fan LGBTQ del K-pop e i loro sostenitori, che sono stufi del Queerbaiting e dell'omofobia nel K-pop e vogliono supportare i pochi artisti apertamente gay nell'industria.

 

Cosa fare una volta completata la lettura?

  1. Aspettare un po'. Presto tornerò con un altro blogbook. Mentre state leggendo questo libro, io sto rinchiusa nella mia stanza a lavorare al prossimo per accertarmi che non dobbiate aspettare troppo.
  2. Mentre aspettate, potete lasciare una recensione. Tutti i feedback e l'incoraggiamento mi aiuteranno a scrivere un libro migliore.
LinguaItaliano
EditoreArushi Raj
Data di uscita14 dic 2020
ISBN9798201560119
Alla Ricerca Di Holland: Rose, Spine, K-pop, #2

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    Anteprima del libro

    Alla Ricerca Di Holland - Arushi Raj

    Credits:

    Cover Design by Arushi Raj

    Background Art by Arushi Raj

    Web Background by Fusion Books

    Shape Design by Community Design

    Circles by Marketplace Designers

    Floating Girl by sketchify

    Prefazione

    Le rose, le spine e il K-pop

    Già è difficile pensare al nome di un libro, figurarsi quando si tratta di dover dare il titolo ad una serie intera. La pressione che si prova è schiacciante. Il titolo che si sceglie verrà letto da chiunque seguirà la serie per chissà quanti libri. Pensai a diversi titoli, tutti quanti stupidi o scialbi, come ad esempio L’Enciclopedia del K-pop. Alla fine, durante il processo di editing – colpo di genio! – mi venne in mente Kiss, Kill, K-pop.

    Il titolo soddisfaceva perfettamente il mio strano e – lo realizzo solo adesso – compulsivo bisogno di allitterazioni. Sono quasi spaventata dall’emozione che sento quando la consonante iniziale di due o più parole si ripete all’interno delle mie frasi. Forse è perché sono cresciuta con Stan Lee. Ma qualsiasi sia il motivo, amo le allitterazioni e questo titolo doveva avercele.

    La seconda motivazione, che in realtà sarebbe quella principale se fossi una persona con delle priorità normali, è che il titolo incorpora l’essenza di questa serie di blogbook. È ispirata al gioco Kiss, Kill, Marry. Mi ha sempre affascinato come le persone possano scegliere quale celebrità o personalità importante vogliono baciare o scopare, uccidere e sposare. Anche se non ci sarà mai nessuna possibilità di avvicinare tali figure. Come si fa a proclamare di non voler sposare una data celebrità, quando la suddetta non sa neanche che esistiamo? Il gioco è costruito su un paradigma di pensiero che è fin troppo comune nel fandom del K-pop e che è il bersaglio della critica di questa serie di libri. Ed ecco, quindi, Kiss, Kill, K-pop.[1]

    Come il K-pop è entrato nella mia vita

    Una storia d’amore in tre atti

    Introduzione

    La prima canzone K-pop che ascoltai in assoluto fu Gangnam Style di Psy. Ha senso, quindi, che sia la prima cosa su cui io abbia fatto ricerca durante la stesura di questo blogbook. Dopotutto, è parte integrante dell’intera storia. Ero conscia del fatto che erano passati diversi anni dalla pubblicazione della canzone, ma rimasi comunque sorpresa dal realizzare quanto tempo era passato dal 2012. Sarebbe dovuto essere l’anno della fine del mondo, ed invece eccomi qui, nel 2020, a scrivere nel bel mezzo di una pandemia globale mentre sono rinchiusa in casa. Forse i Maya si sono sbagliati di otto anni?

    Suonerà come un cliché, lo so, ma mi sembra veramente che sia passato solo un giorno da quando il mondo si fissò con quella canzone. Devo confessare che non mi piaceva. Tuttavia, non arriverei a dire che la odiavo. Non la calcolavo, e riconosco che mi dava fastidio quando la sentivo per la millesima volta mentre ero in giro. Anche se, tecnicamente, è stata la mia prima canzone K-pop, al tempo non avevo un’idea precisa di cosa fosse. Per me, era semplicemente una delle solite mode da social media che era andata troppo in là. E, come ogni altra moda, con il tempo Gangnam Style sarebbe sparita e avrebbe lasciato il posto ad altri tormentoni. Ma, senza che potessi immaginarlo, aveva posto le basi per qualcosa di più grande e permanente.

    Era il marzo del 2018 quando caddi nel buco nero che è il K-pop. Sbeffeggiavo i commenti che parlavano di quanto fosse una droga, di quanto le persone ci stessero in fissa, di quanto non riuscivano a pensare a nient’altro se non al loro bias. Credevo che tutto l’hype fosse la classica internet sensation, nulla di più che un melodramma da social media. Ma poi colpì anche me, e la mia vita venne letteralmente ribaltata.

    Mi sono sempre chiesta come sia possibile che le persone guardino tutto il giorno video di gatti. Ed eccomi qui, ora, a guardare tutto il giorno video di idol invece di vivere veramente la mia vita. Mi sento diventare decrepita, rinchiusa in una stanza, a scrollare Instagram, Twitter e Youtube. Scommetto che se la me stessa del passato potesse vedermi ora non mi riconoscerebbe. A dire il vero, sono più che sorpresa dal fatto che sono riuscita a fare i compiti e dare gli esami. Un vero e proprio miracolo.

    A dir la verità, ho bisogno di riprendere in mano le redini della mia vita e riacquisire un senso di equilibrio. Suonerà come un’iperbole per alcuni – io stessa avrei rigirato gli occhi se avessi letto una cosa del genere un anno fa. C’è un senso di completa immersione quando si tratta del K-pop, che è probabilmente ciò che lo rende al tempo stesso così di successo ma anche così tossico.

    Quindi, se il K-pop mi ha praticamente distrutto la vita sociale, perché ci sto facendo un libro? Principalmente perché ha dominato la mia vita per gli ultimi due anni, e quindi non è che abbia molto altro di cui scrivere. Ma spero che scrivendone riesca a guardarlo in modo obiettivo e a distanziarmi emozionalmente e psicologicamente da ciò che stava iniziando a sembrarmi quasi un culto.

    Non fraintendetemi. Mi piace ancora

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