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Non resta che la paura (Un thriller di Adele Sharp—Libro Dieci)
Non resta che la paura (Un thriller di Adele Sharp—Libro Dieci)
Non resta che la paura (Un thriller di Adele Sharp—Libro Dieci)
E-book326 pagine4 ore

Non resta che la paura (Un thriller di Adele Sharp—Libro Dieci)

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Info su questo ebook

“Quando pensi che la vita non potrebbe andare meglio di così, Blake Pierce arriva con un altro capolavoro del thriller e del mistero! Questo libro è pieno di svolte e il finale porta una sorprendente rivelazione. Lo raccomando fortemente per la biblioteca permanente di ogni lettore che ami i thriller davvero ben scritti.”
--Books and Movie Reviews, Roberto Mattos (riguardo a Quasi Scomparsa)

NON RESTA CHE LA PAURA è il libro #10 di una nuova serie di thriller dell’FBI con protagonista Adele Sharp (la serie inizia con NON RESTA CHE MORIRE, libro #1) realizzata dall’autore bestseller su USA Today Blake Pierce, il cui bestseller numero #1, Il killer della rosa (scaricabile gratuitamente) ha ricevuto oltre 1.000 recensioni da cinque stelle.

Quando saltano fuori dei corpi nei porti dell’area mediterranea, l’agente speciale dell’FBI Adele Sharp—triplo agente per Stati Uniti, Francia e Germania—è l’unica che può districarsi tra le spinose questioni giurisdizionali dei vari Paesi.

È anche l’unica con la mente tanto brillante da poter entrare tra i pensieri di questo assassino psicopatico e dargli la caccia.

Perché sta attraversando avanti e indietro il Mediterraneo? Perché sta lasciando una vittima in ogni porto? L’acqua è il suo tema di fondo? Lo sono le imbarcazioni che usa? O si tratta di qualcosa di completamente diverso?

Il tempo sta scorrendo veloce, e se Adele farà la scelta sbagliata, la vita della prossima vittima – o la propria – potrebbe dipendere da lei.

Una serie thriller piena zeppa di azione con intrighi internazionali ed emozionante suspense, NON RESTA CHE LA PAURA ti costringerà a girare le pagine fino a notte fonda.
LinguaItaliano
Data di uscita5 nov 2021
ISBN9781094349510
Non resta che la paura (Un thriller di Adele Sharp—Libro Dieci)
Autore

Blake Pierce

Blake Pierce is author of the #1 bestselling RILEY PAGE mystery series, which include the mystery suspense thrillers ONCE GONE (book #1), ONCE TAKEN (book #2) and ONCE CRAVED (#3). An avid reader and lifelong fan of the mystery and thriller genres, Blake loves to hear from you, so please feel free to visit www.blakepierceauthor.com to learn more and stay in touch.

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    Anteprima del libro

    Non resta che la paura (Un thriller di Adele Sharp—Libro Dieci) - Blake Pierce

    cover.jpg

    N O N   R E S T A

    C H E   L A

    P A U R A

    (Un thriller di Adele Sharp—Libro Dieci)

    B L A K E   P I E R C E

    EDIZIONE ITALIANA

    A CURA DI

    ANNALISA LOVAT

    Blake Pierce

    Blake Pierce è l’autore della serie di successo di USA Today dei misteri di RILEY PAIGE, che comprende diciassette libri. Blake Pierce è anche l’autore della serie dei misteri di MACKENZIE WHITE, che comprende quattordici libri; della serie dei misteri di AVERY BLACK, che comprende sei libri; della serie dei misteri di KERI LOCKE, che comprende cinque libri; degli INIZI DI RILEY PAIGE, che comprende sei libri; della serie dei misteri di KATE WISE, che comprende sette libri; della serie dei thriller psicologici di CHLOE FINE, che comprende sei libri; della serie di emozionanti thriller psicologici di JESSIE HUNT, che comprende finora quindici libri (a seguire); della serie di thriller psicologici de LA RAGAZZA ALLA PARI, che comprende tre libri; della serie dei misteri di ZOE PRIME, che comprende sei libri; della nuova serie dei misteri di ADELE SHARP, che comprende finora dieci libri (a seguire); e della nuova serie di gialli intimi e leggeri dei VIAGGI IN EUROPA, che comprende finora sei libri; della nuova serie di emozionanti thriller LAURA FROST, agente dell’FBI, che comprende finora cinque libri (a seguire); della nuova serie di thriller mozzafiato con l’agente dell’FBI ELLA DARK, che comprende finora sei libri (a seguire); della nuova serie dei misteri intimi e leggeri di UN ANNO IN EUROPA, che comprende finora six libri (a seguire); della nuova serie de i thriller di AVA GOLD, che comprende finora tre libri (a seguire); e ella nuova serie de i thriller di RACHEL GIFT, che comprende finora tre libri (a seguire).

    Accanito lettore, da sempre appassionato di romanzi gialli e thriller, Blake apprezza i vostri commenti; pertanto siete invitati a visitare www.blakepierceauthor.com per saperne di più e restare in contatto.

    img1.png

    Copyright © 2021 di Blake Pierce. Tutti i diritti riservati. A eccezione di quanto consentito dall’U.S. Copyright Act del 1976, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuitao trasmessa in alcuna forma o in alcun modo, o archiviata in un database o in un sistema di raccolta, senza previa autorizzazione dell’autore. Questo ebook è concesso in licenza esclusivamente ad uso ludico personale. Questo ebook non può essere rivenduto né ceduto ad altre persone. Se desidera condividere questo libro con un'altra persona, la preghiamo di acquistare una copia aggiuntiva per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo libro e non l’ha acquistato, o non è stato acquistato esclusivamente per il suo personale uso, la preghiamo di restituirlo e di acquistare la sua copia personale. La ringraziamo per il suo rispetto verso il duro lavoro svolto da questo autore. Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, imprese, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono il prodotto della fantasia dell’autore o sono usati romanzescamente. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Immagine di copertina Copyright Annette Shaff, utilizzata sotto licenza da Shutterstock.com.

    LIBRI DI BLAKE PIERCE

    UN EMOZIONANTE THRILLER DI RACHEL GIFT, AGENTE DELL’FBI

    L’ULTIMO DESIDERIO (Libro #1)

    UN THRILLER DI AVA GOLD

    LA CITTÀ DEI PREDATORI (Libro #1)

    UN THRILLER DI LAURA FROST

    ORMAI SCOMPARSA (Libro #1)

    ORMAI AVVISTATA (Libro #2)

    UN THRILLER MOZZAFIATO CON L’AGENTE DELL’FBI ELLA DARK

    UNA RAGAZZA SOLA (Libro #1)

    UNA RAGAZZA PRESA (Libro #2)

    UNA RAGAZZA PERSEGUITATA (Libro #3)

    UN ANNO IN EUROPA

    UN DELITTO A PARIGI (Libro #1)

    MORTE A FIRENZE (Libro #2)

    VENDETTA A VIENNA (Libro #3)

    UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DELLA SERIE VIAGGIO IN EUROPA

    DELITTO (E BAKLAVA) (Libro #1)

    MORTE (CON STRUDEL DI MELE) (Libro #2)

    UN CRIMINE (E UNA LAGER) (Libro #3)

    SVENTURA (E GOUDA) (Libro #4)

    CALAMITÀ (E UNA BRIOCHE DANESE) (Libro #5)

    LA SERIE THRILLER DI ADELE SHARP

    NON RESTA CHE MORIRE (Libro #1)

    NON RESTA CHE SCAPPARE (Libro #2)

    NON RESTA CHE NASCONDERSI (Libro #3)

    NON RESTA CHE UCCIDERE (Libro #4)

    NON RESTA CHE L’ASSASSINO (Libro #5)

    NON RESTA CHE L’INVIDIA (Libro #6)

    NON RESTA CHE UN VUOTO (Libro #7)

    NON RESTA CHE SVANIRE (Libro #8)

    NON RESTA CHE DARGLI LA CACCIA (Libro #9)

    NON RESTA CHE LA PAURA (Libro #10)

    THRILLER DI ZOE PRIME

    IL VOLTO DELLA MORTE (Libro #1)

    IL VOLTO DELL’OMICIDIO (Libro #2)

    IL VOLTO DELLA PAURA (Libro #3)

    IL VOLTO DELLA FOLLIA (Libro #4)

    IL VOLTO DELLA RABBIA (Libro #5)

    IL VOLTO DELL’OSCURITÀ (Libro #6)

    LA RAGAZZA ALLA PARI

    QUASI SCOMPARSA (Libro #1)

    QUASI PERDUTA (Libro #2)

    QUASI MORTA (Libro #3)

    I THRILLER PSICOLOGICI DI JESSIE HUNT

    LA MOGLIE PERFETTA (Libro #1)

    IL QUARTIERE PERFETTO (Libro #2)

    LA CASA PERFETTA (Libro #3)

    IL SORRISO PERFETTO (Libro #4)

    LA BUGIA PERFETTA (Libro #5)

    IL LOOK PERFETTO (Libro #6)

    LA TRESCA PERFETTA (Libro #7)

    L’ALIBI PERFETTO (Libro #8)

    LA VICINA PERFETTA (Libro #9)

    IL TRAVESTIMENTO PERFETTO (Libro #10)

    IL SEGRETO PERFETTO (Libro #11)

    LA FACCIATA PERFETTA (Libro #12)

    L’IMPRESSIONE PERFETTA (Libro #13)

    L’INGANNO PERFETTO (Libro #14)

    I GIALLI PSICOLOGICI DI CHLOE FINE

    LA PORTA ACCANTO (Libro #1)

    LA BUGIA DI UN VICINO (Libro #2)

    VICOLO CIECO (Libro #3)

    UN VICINO SILENZIOSO (Libro #4)

    RITORNA A CASA (Libro #5)

    FINESTRE OSCURATE (Libro #6)

    I GIALLI DI KATE WISE

    SE LEI SAPESSE (Libro #1)

    SE LEI VEDESSE (Libro #2)

    SE LEI SCAPPASSE (Libro #3)

    SE LEI SI NASCONDESSE (Libro #4)

    SE FOSSE FUGGITA (Libro #5)

    SE LEI TEMESSE (Libro #6)

    SE LEI UDISSE (Libro #7)

    GLI INIZI DI RILEY PAIGE

    LA PRIMA CACCIA (Libro #1)

    IL KILLER PAGLIACCIO (Libro #2)

    ADESCAMENTO (Libro #3)

    CATTURA (Libro #4)

    PERSECUZIONE (Libro #5)

    FOLGORAZIONE (Libro #6)

    I MISTERI DI RILEY PAIGE

    IL KILLER DELLA ROSA (Libro #1)

    IL SUSSURRATORE DELLE CATENE (Libro #2)

    OSCURITA’ PERVERSA (Libro #3)

    IL KILLER DELL’OROLOGIO (Libro #4)

    KILLER PER CASO (Libro #5)

    CORSA CONTRO LA FOLLIA (Libro #6)

    MORTE AL COLLEGE (Libro #7)

    UN CASO IRRISOLTO (Libro #8)

    UN KILLER TRA I SOLDATI (Libro #9)

    IN CERCA DI VENDETTA (Libro #10)

    LA CLESSIDRA DEL KILLER (Libro #11)

    MORTE SUI BINARI (Libro #12)

    MARITI NEL MIRINO (Libro #13)

    IL RISVEGLIO DEL KILLER (Libro #14)

    IL TESTIMONE SILENZIOSO (Libro #15)

    OMICIDI CASUALI (Libro #16)

    IL KILLER DI HALLOWEEN (Libro #17)

    UN RACCONTO BREVE DI RILEY PAIGE

    UNA LEZIONE TORMENTATA

    I MISTERI DI MACKENZIE WHITE

    PRIMA CHE UCCIDA (Libro #1)

    UNA NUOVA CHANCE (Libro #2)

    PRIMA CHE BRAMI (Libro #3)

    PRIMA CHE PRENDA (Libro #4)

    PRIMA CHE ABBIA BISOGNO (Libro #5)

    PRIMA CHE SENTA (Libro #6)

    PRIMA CHE COMMETTA PECCATO (Libro #7)

    PRIMA CHE DIA LA CACCIA (Libro #8)

    PRIMA CHE AFFERRI LA PREDA (Libro #9)

    PRIMA CHE ANELI (Libro #10)

    PRIMA CHE FUGGA (Libro #11)

    PRIMA CHE INVIDI (Libro #12)

    PRIMA CHE INSEGUA (Libro #13)

    PRIMA CHE FACCIA DEL MALE (Libro #14)

    I MISTERI DI AVERY BLACK

    UNA RAGIONE PER UCCIDERE (Libro #1)

    UNA RAGIONE PER SCAPPARE (Libro #2)

    UNA RAGIONE PER NASCONDERSI (Libro #3)

    UNA RAGIONE PER TEMERE (Libro #4)

    UNA RAGIONE PER SALVARSI (Libro #5)

    UNA RAGIONE PER MORIRE (Libro #6)

    I MISTERI DI KERI LOCKE

    TRACCE DI MORTE (Libro #1)

    TRACCE DI OMICIDIO (Libro #2)

    TRACCE DI PECCATO (Libro #3)

    TRACCE DI CRIMINE (Libro #4)

    TRACCE DI SPERANZA (Libro #5)

    INDICE

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRÉ

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    CAPITOLO VENTINOVE

    CAPITOLO TRENTA

    CAPITOLO TRENTUNO

    CAPITOLO TRENTADUE

    CAPITOLO TRENTATRÉ

    CAPITOLO TRENTAQUATTRO

    CAPITOLO TRENTACINQUE

    CAPITOLO TRENTASEI

    CAPITOLO TRENTASETTE

    EPILOGO

    CAPITOLO UNO

    L’erede della fortuna degli Akbulut fissava le acque del fiume Danubio, guardando le ondeggianti striature create dal riflesso della luna sulla superficie. Zeynep Akbulut veniva dalla Germania, attraverso una discendenza di immigrati turchi. La sciarpa che le copriva la testa, però, era una dichiarazione di moda più che di cultura. I due interventi al naso e agli zigomi non erano stati dettati né da cultura né da moda, ma inizialmente era quella l’idea, quando erano stati effettuati.

    Ora i tratti plastici di Zeynep formavano un cipiglio mentre fissava le meravigliose acque del fiume, una mano guantata di bianco tesa sul parapetto di metallo, senza effettivamente toccarlo. Chi poteva sapere che genere di germi provenienti dalla gente comune si annidavano su una cosa come questa?

    Signorina Akbulut, stava dicendo uno degli inservienti a bordo della nave, dietro di lei. Prego, sarò felice di portarle i bagagli.

    L’imbarcazione ondeggiava e si spostava delicatamente, seguendo il corso dell’acqua. Non potevano fare in modo che questi affari stessero fermi? Prima che calasse la notte, le sarebbe venuto il mal di stomaco. E quell’odore orribile, davvero orribile? Che roba era…? Disgustoso.

    Zeynep si voltò, abbassando la mano dalla posizione originaria, dove non aveva mai toccato il parapetto, e fissò i suoi occhi circospetti sul volto dell’inserviente.

    Siamo arrivati in Austria? chiese con tono asciutto e preciso.

    L’inserviente era un giovane con un completo di seta nero. Sussultò vedendo la sua espressione, tenendo le braccia penzolanti ai fianchi, le due valige in mano. Il piccolo trasportino foderato di calda imbottitura rosa stava ai suoi piedi, dove la gatta Kaya miagolava nel buio.

    No, signorina Akbulut, rispose l’uomo rapidamente. Ci stiamo dirigendo ora verso Regensburg.

    Cosa sarebbe?

    L’uomo sbatté le palpebre. Uhm, la Germania, signorina. È vicino alla sua cittadina di residenza.

    Ma Zeynep non stava più ascoltando. Non era un’esperta di geografia: la geografia era per gli autisti e per la povera gente. Bene, disse. Voglio tornare indietro. Fate girare questa barca.

    L’inserviente sbatté le palpebre e deglutì, facendo del proprio meglio – a quanto pareva – per mantenere un tono tranquillo. Non… non so cosa dirle, signorina Akbulut. Non ci possiamo girare. Gli altri passeggeri…

    Ah! sbuffò lei, ruotando gli occhi al cielo al pensiero degli altri che le mettevano i bastoni tra le ruote. Vi pagherò! disse. Quanto volete? Cinquecento? Cinquemila? Non mi interessa. Fate solo girare quest’affare.

    L’inserviente sussultò, scuotendo la testa. Non è possibile. Per cortesia, se permette le posso mostrare la sua stanza. È una delle migliori che abbiamo. La gente è sempre estasiata dalla veduta che offre.

    Zeynep stava già scuotendo la testa, però. Non che stesse ascoltando con molta attenzione. "La mia stanza è orribile, dichiarò. Assolutamente terribile. E ha un odore strano."

    La stanza… la stanza puzza? L’inserviente fece una pausa. In che senso?

    Puzza come il resto di questa barchetta.

    La nave, signorina? Intende l’acqua forse? Non, iniziò a chiedere, tossendo delicatamente, non trova che l’odore del fiume sia in qualche modo piacevole? Se desidera, le possiamo chiudere le finestre.

    Zeynep tirò su con il naso. "Non sono le mie finestre. Perché quella non è la mia camera. Incrociò le braccia. Siete stati voi a implorarmi che salissi su questa barca."

    Temo di non capire.

    Allargò le braccia frustrata, ma andò a sfiorare con le nocche il parapetto e lanciò un grido, ritirando il braccio e strofinandosi frustrata il dorso della mano. Vorrei parlare con il vostro direttore.

    L’uomo sollevò le due valigie. Sono io il direttore. La giovane donna a cui ha gridato addosso prima mi ha detto che non era soddisfatta della sua stanza. Sono riuscito a spostarla a un ponte più basso, se le fa piacere.

    No! disse Zeynep inorridita. No. Quella donna, com’è che si chiamava… Tiffy?

    Bernice, rispose l’uomo senza battere ciglio.

    "Giusto, Bernie. Beh, mi ha detto che c’era una camera più grande. Sopra alla mia. Una camera migliore. Voglio quella. Sì, la voglio."

    Temo… che sia già occupata da qualcun altro. Ma abbiamo delle belle stanze al suo stesso piano. Magari potremmo…

    "No! Voglio quella più grande. Subito!"

    Ma ora il direttore stava respirando attraverso il naso, dentro e fuori, inspirando ed espirando come se stesse contando i secondi tra un passaggio d’aria e l’altro. Le labbra si erano un po’ serrate e le guance sembravano arrossate, anche alla luce della luna. La nave continuava a risalire il Danubio: il secondo fiume più lungo d’Europa scorreva dall’Austria alla Germania, passando in mezzo alla campagna e attraversando occasionali cittadine che si estendevano lungo le rive. Di tanto in tanto si vedevano imbarcazioni più piccole legate ai moli. Al loro passaggio videro un paio di barchette che venivano caricate sul retro di un rimorchio.

    Zeynep non notò quasi nulla di tutto questo. Sentiva la pazienza che si stava esaurendo. Come osava questo misero barcaiolo venirle a dire che non poteva avere la stanza! Lei era una Akbulut! La mancanza di rispetto… Se suo padre fosse stato qui…

     Strinse i denti, scuotendo la testa e agitando un dito. Era così furente che faceva fatica anche solo a trovare le parole. No, disse con semplicità. No! disse, ancora più forte, gridando in faccia al direttore. Voglio quella stanza! Oppure dovete far girare questa barca.

    La postura dell’inserviente era cambiata un poco adesso. Aveva riappoggiato le valige sul ponte, ai lati del trasportino rosa. Aveva gli occhi socchiusi, le labbra serrate. Disse sottovoce: Non è possibile, spiacente. E no. Non posso accettare i suoi soldi extra, signorina Akbulut.

    Voglio parlare con il capitano.

    Questo… non è così che funziona la nave… Si interruppe, però, massaggiandosi la mascella e guardando di lato. C’erano un paio di luci accese lungo il fianco della nave, ma la maggior parte dei passeggeri stavano dormendo, o si trovavano nelle loro stanze, o si erano fermati nella sala da pranzo. Dopo un momento di riflessione, il direttore parve arrivare a una decisione. Annuì lentamente, come se si fosse improvvisamente reso conto di una cosa, la fronte corrugata. Sa una cosa, disse schioccando le dita accanto alla seta dei pantaloni. "A dire il vero è una buona idea. Parlerò con il, ehm, capitano. Lei aspetti qui, ok?"

    Non voglio aspettare. Voglio quella stanza.

    Sì… sì, capisco. Torno subito. Si tenga pronta. Vedo cosa posso fare per quella camera.

    Zeynep sorrise, mentre il direttore iniziava ad allontanarsi, lasciando le sue valigie sul ponte, accanto al parapetto. Sapeva che alla fine avrebbe ottenuto quello che voleva. Gli Akbulut si facevano valere sempre. La sua famiglia non aveva costruito un impero della moda accettando dei no come risposta. Era così che dovevano andare le cose.

    Guardò il fattorino… garzone? Quale aveva detto essere il suo ruolo? Sbuffò. Non aveva importanza. Le bastava avere quella camera. Non le piaceva dover aspettare, in piedi all’aperto, ma immaginò che per ora avrebbe dovuto accontentarsi. Ovviamente avrebbe sporto un reclamo. Magari avrebbe tentato di parlare con uno dei proprietari e avrebbe fatto licenziare quel misero fattorino.

    Per ora però si accontentò di voltarsi, guardando oltre il parapetto e accigliandosi mentre scrutava il fiume. Così tanta acqua… Era tutto decisamente troppo umido. Non avrebbe mai dovuto accettare l’invito per quel viaggio in nave. L’avevano voluta qui per il prestigio portato dal suo cognome, non c’era dubbio. Era così che andavano le cose, molto spesso. Ma questa volta non le avevano neppure offerto la camera migliore.

    Sentì i passi del garzone sulle scale di metallo dalla parte opposta del ponte. Lo guardò svoltare, la mano che strisciava sul corrimano di metallo, mentre saliva al piano superiore. Mentre si allontanava, le parve di sentirlo mormorare qualcosa sottovoce, prima di sputare oltre il parapetto.

    Si accigliò. Ora avrebbe assolutamente parlato con i proprietari riguardo al lavoro di quell’uomo maleducato.

    Aspettò… e aspettò… Passarono quasi cinque minuti. Stava davvero per esaurire la pazienza. Cinque interi minuti. Con chi pensavano di avere a che fare?

    Ehi? chiamò, verso la prua della nave. Sopra di lei, dal piano del ristorante, poteva sentire un rumore di passi, di passeggeri che si muovevano qua e là.

    Poi, all’improvviso, sentì alle spalle dei passi che si avvicinavano.

    Si voltò, guardando oltre le sue valigie e accigliandosi mentre una forma scura si avvicinava. Eccola qua, iniziò a dire. Sono ore che aspetto. Ebbene? Quando posso andare nella mia nuova cam…

    Si interruppe. Non era il fattorino.

    La figura che le si stava avvicinando accelerò il passo. Ora stava correndo. Zeynep fece un esitante passo indietro, accigliandosi. Fermo! disse, alzando improvvisamente la voce. Ehi… tu! Fermo!

    Ma la figura continuava ad avanzare, veloce. Un braccio scattò in avanti e le afferrò il collo. Una voce le sussurrò nell’orecchio. Sei adorabile stasera. E poi le dita attorno alla sua gola iniziarono a stringere.

    Zeynep gridò, lottando, annaspando, cercando di colpirlo con le mani. Fece scattare le dita in avanti, e una delle sue perfette unghie si spezzò. L’uomo le teneva la gola con forza. Un’altra mano si allungò verso il suo collo, afferrando la collana di perle che le cingeva la gola. C’erano dei diamanti alternati alle perle.

    Ladro! cercò di dire lei con voce strozzata. Ma le parole uscirono mute. Poteva ancora sentire, sommessi e attutiti, i rumori dei passeggeri al piano superiore. Ma nessuno sembrava sentire lei. Non c’era nessun altro in giro.

    La forma scura sopra di lei le strappò la collana dal collo.

    Ladro, sbuffò ancora Zeynep. Fermo! Fermati!

    Ma l’uomo non fuggì dopo aver preso le perle. Anzi, sempre tenendole la gola, abbassò l’altra mano, quella che stringeva la collana tra le dita tozze, e le premette il filo di perle e diamanti contro le labbra.

    Dirò a papà che senti la sua mancanza, le sussurrò all’orecchio.

    Zeynep ora si sentiva soffocare. Cosa stava facendo? Cosa stava…

    Le perle passarono attraverso le sue labbra, entrarono in bocca. Le dita dell’uomo andarono con loro, e lei cercò di morderle, ma ora la mano contro la gola le stringeva le guance, tenendole la mascella aperta. Le spinse la collana in gola e continuò a spingere, forte, mandando il prezioso gioiello sempre più giù, fino a solleticarle la gola.

    La donna iniziò a rantolare, in preda ai conati di vomito, cercando di piegarsi in avanti. Ma le grosse mani la tenevano dritta, annaspante, incapace di respirare, incapace di gridare.

    Glielo dirò… stava sussurrando l’uomo. Lo dirò alla tua famiglia. Gli dirò che senti la loro mancanza.

    E poi, mentre soffocava sulla sua stessa collana, il buio calò.

    CAPITOLO DUE

    Questa sarebbe la tua idea di appuntamento romantico? disse Adele, cercando di nascondere un sorrisino.

    John esitò, una mano tesa, con un paio di paraorecchie arancioni tra le dita. Ne indossava un paio anche lui, storto sulla testa, l’orecchio sinistro scoperto, in modo da poterla sentire.

    Tu no? le chiese esitante.

    Il rumore di forti bang risuonava nel poligono di tiro sotterraneo. Due uomini, dalla parte opposta dalla stanza, di fronte a due sagome identiche, le stavano tempestando di piombo. L’espressione di eccitazione a malapena contenuta sul volto di John, si smorzò un poco alle parole di Adele.

    Lei ruotò gli occhi al cielo, permettendo ora al sorriso di rendersi visibile, in modo che John capisse che stava scherzando. Gli strappò di mano il paraorecchie, si voltò verso il poligono e si scostò i capelli biondi dagli occhi, mentre si metteva in posizione, perfettamente dritta. Era più alta di almeno cinque centimetri rispetto alla media di una donna normale, ma l’agente Renee era comunque ancora più alto e la superava con il suo metro e novantacinque. L’alto e muscoloso francese si posizionò accanto a lei. Una mano posata sulla fondina, ma con la coda dell’occhio la stava osservando.

    Che ne dici di fare una piccola scommessa? chiese Adele, la mano pronta sulla sua arma.

     John inarcò le sopracciglia. La cicatrice derivata dall’ustione sotto al mento risaltava chiara sotto al bagliore delle luci innaturali di quel bunker sotterraneo. Quel posto a quanto pareva era gestito da uno dei vecchi amici militari dell’agente Renee. I poligoni di tiro non erano cosa comune in Francia, ma per gli appartenenti alle forze dell’ordine e per i soldati in servizio, a volte venivano fornite delle licenze speciali. Non che qualcuno avesse controllato per vedere se John o Adele fossero qualificati per tirare. Non avevano neanche dovuto mostrare un documento d’identità quando John era entrato. Un paio di sbuffi avevano fatto da saluto, e John si era portato le sue munizioni personali.

    Il tuo amico non sembrava tanto preoccupato di farci entrare qui, disse Adele.

    È questa la scommessa?

    No, era solo un’osservazione.

    John scrollò le enormi spalle. Jacques è in debito con me. Entro gratis, e con me chiunque mi porti dietro.

    Ho visto che ammiccava con le sopracciglia mentre passavo.

    John sbuffò. Jacques ha un tic nervoso.

    Mmm, probabile.

    L’agente sorrise, ma riportò l’attenzione al poligono. Allora, qual è la scommessa?

    Più colpi al centro del bersaglio, disse Adele. Chi perde paga il pranzo.

    John annuì, quasi come fosse riconoscente. Grazie.

    Per che cosa?

    Per il pranzo.

    Tirò fuori la pistola, prese la mira e sparò, tutto in un unico movimento. Svuotò il caricatore in pochi secondi e, quando ebbe finito, gli altri due tiratori si erano entrambi girati a guardare. All’inizio aggrottarono la fronte, ma quando John premette il pulsante rosso accanto alla sua corsia e il bersaglio iniziò a scorrere sulla rotaia, il cipiglio di entrambi si tramutò in ammirazione. Velocemente nascosero comunque le loro espressioni.

    John picchiettò il dito sull’area nera e gialla del bersaglio. Sembra ci siano tutti e dodici, eh? disse sorridendo. Ti va una pizza?

    Aspetta, ribatté Adele. Non ho ancora tirato. Si spostò, un po’ a disagio, allargò le spalle, una mano ferma sulla pistola. Per un momento fu riconoscente per la propria capacità di sapersi concentrare su qualcos’altro.

    Non che non le piacesse guardare John.

    Ma le cose tra loro… non erano mai state normali. Di certo non nella media. Tanto per cominciare: chi mai portava una ragazza in un poligono di tiro legalmente discutibile al primo appuntamento?

    Ma del resto era

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