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L' Altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza
L' Altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza
L' Altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza
E-book59 pagine47 minuti

L' Altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza

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Info su questo ebook

Un saggio che ripercorre il pensiero dei massimi esponenti della corrente esistenzialista che s'impose dopo la fine del primo conflitto bellico. Squeo analizza i temi fondanti alla base del pensiero di Lacan, Sartre, Heidegger e Levinàs, cercando di evidenziarne i punti di contatto e divergenza. Ne fuoriesce il ritratto angosciante e problematico dell'uomo in rapporto con la sua centralità nel mondo e nel suo incessante rapportarsi con l'altro, visto come desiderio, mancanza, assenza. L'essere umano nella sua consapevole finitezza cerca spiragli e appoggi in qualcosa di sfuggente ed è consapevole del vuoto cosmico circostante. Un lavoro dalle infinite sfumature che dimostra come la filosofia esistenzialista, cercando di dare risposte all'assoluta inadeguatezza della nostra vita, sia riuscita, attraverso il pensiero dei suoi esponenti, a dimostrare quanto questa sia irreversibile e demoniaca.
LinguaItaliano
Data di uscita12 giu 2017
ISBN9788869343087
L' Altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza
Autore

Fabio Squeo

Fabio Squeo (1987), laureatoi in Filosofia presso l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", svolge l'attività di saggista e curatore di opere letterarie. È studioso del pensiero di Sartre e della filosofia esistenzialista del XX secolo. Nel 2013 dà alle stampe la sua prima opera poetica, Le impronte bianche del sale, pubblicata da Giambra Edizioni. Nel 2014 pubblica Notti incerte con Calabria Edizioni e nel 2017 L'altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza con Bibliotheka Edizioni.

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    L' Altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza - Fabio Squeo

    Fabio Squeo

    L’altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza

    Filosofia

    © Bibliotheka Edizioni

    Via Val d’Aosta 18, 00141 Roma

    tel: +39 06.86390279

    info@bibliotheka.it

    www.bibliotheka.it

    I edizione, Luglio 2017

    Isbn 9788869343087

    È vietata la copia e la pubblicazione, totale o parziale, del materiale se non a fronte di esplicita autorizzazione scritta dell’editore e con citazione esplicita della fonte.

    Tutti i diritti sono riservati.

    Disegno di copertina: Paolo Niutta

    www.capselling.it

    Fabio Squeo

    Fabio Squeo (Terlizzi, 1987), laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, svolge l’attività di saggista e curatore di opere letterarie.

    È studioso del pensiero di Sartre e della filosofia esistenzialista del XX secolo.

    Nel 2014 dà alle stampe i saggi Jean-Paul Sartre e il fenomeno della coscienza nelle sue relazioni con l’altro e Il tempo della coscienza nel pensiero di Henri Bergson. Una filosofia che intende essere fedele alla realtà dello spirito, pubblicati in volumi collettivi dalla casa editrice De Comporre.

    Dal 2015 collabora a diversi progetti editoriali con la casa editrice Limina Mentis.

    Tra le sue pubblicazioni: Albert Camus e la condizione umana come testimonianza dell’assurdo; Jean-Paul Sartre e il sentimento della nausea esistenziale nella libertà inutile dell’individuo; Hans-Georg Gadamer e l’ontologia del gioco nell’esperienza ermeneutica; Jean Baudrillard e l’illusione del principio di realtà.

    Autore di poesie, nel 2013 pubblica la sua prima opera poetica Le impronte bianche del sale con Giambra Edizioni. Nel 2014 Notti incerte con Calabria Edizioni e tre anni dopo I poeti fioriscono al buio con Bibliotheka Edizioni.

    Premessa

    La capacità essenziale dell’essere umano è l’intelligenza.

    L’essere umano è intelligente, capace cioè di leggere tra le righe di un pensiero, entrare in empatia e risolvere tecnicamente un problema. Ma c’è una capacità molto più profonda e significativa che descrive l’uomo come un essere unico nel suo genere: la capacità di porsi la domanda fondamentale sulla sua vita.

    Queste domande sono espressione di un bisogno dell’uomo di trovare un senso, un significato alla propria esistenza. Infatti, possiamo pensare di poter dare una direzione alla nostra vita, decidere come vorremmo impiegarla.

    Il bisogno è uno stato di allarme continuo perché non ci pone semplicemente dinanzi alla nostra intelligenza, piuttosto dinanzi alla nostra incompiutezza, alla nostra mancanza d’essere. La mancanza può, chiaramente, trasformarsi in trampolino di lancio verso nuovi progetti, qualora nell’uomo si attivasse il desiderio irrefrenabile di farsi destinatario di un senso di fondo. È anche vero che L’uomo degli esistenzialisti – parafrasando il filosofo Martin Heidegger – è già da sempre gettato nel mondo indipendentemente dalla sua volontà, per cui, egli, ha necessità di crearsi un progetto per il futuro.

    L’uomo è il suo avvenire ma è anche la domanda sul suo avvenire. L’uomo non solo c’è, ma vuole sapere il perché.

    Secondo la sapienza ebraica, ogni persona dovrebbe chiedersi almeno una volta al giorno: qual è il segreto della vita? Infatti, la grandezza dell’umano, rispetto all’animalità, è quella di porsi delle domande. Tanto più le domande riguardano il fondamento ultimo della sua esistenza, tanto più significativa diventa la sua vita e la presenza su questa terra.

    Ciò che ci angoscia, tuttavia, è l’idea che questa vita, la vita di ognuno, sia priva di qualsiasi significato. Se la vita diventa un susseguirsi di eventi senza senso e senza nessi, allora dovremmo pensarla alla Sartre. Eppure, la nostra esistenza vissuta giorno dopo giorno ci espone continuamente verso una forte necessità di sconfinamento; la vita ci spinge alla vita, a vita altra, a vita migliore; e nel profondo della domanda di senso, qualcosa ci orienta verso il mistero dell’Essere. Ecco lo sconfinamento! Lo sconfinamento si realizza attraverso la presenza dell’Altro che ci desidera e richiede il nostro desiderio alla vita: un volto che annuncia presenza, semplicità, amore.

    È il volto dell’altro, il volto del Tu, il volto dell’altrove: quello della Mancanza.

    L’autore

    La filosofia della relazione del Novecento come espressione della mancanza e

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