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Il pensiero oltre la siepe: Un punto di vista diverso
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Il pensiero oltre la siepe: Un punto di vista diverso
E-book92 pagine1 ora

Il pensiero oltre la siepe: Un punto di vista diverso

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Info su questo ebook

“Nella vita non esiste nulla al di fuori di noi stessi e il sentire attraverso il pensiero emotivo è solo fine a se stesso. Il pensiero ha ali per volare ovunque, al di là del benee del male, ma finché è ancorato al corpo, lacci e catene lo trattengono. (...) L’Homo sapiens si distingue dagli altri animali per lo sviluppo di una parte frontale del cervello adibita ai processi cognitivi, al pensiero. La capacità di riflettere sui concetti, analizzare i problemi e trovare soluzioni, se libera dall’emozione e dall’emotività sarà sicuramente un potente strumento intellettuale da stimolare e coltivare”. Kafka era solito dire che occorre leggere libri che feriscano la nostra quiete e che siano “la scure per il mare gelato dentro di noi”. Questo libro che “morde e punge”, ci invita a riformulare il nostro modus pensandi secondo criteri più autonomi, al fine di stimolarci ad usare appieno le nostre potenzialità intellettive, contenendo e controllando la nostra sfera emotiva. Dall’Homo sapiens all’Homo cogitans.
LinguaItaliano
EditoreIl Prato
Data di uscita18 ott 2017
ISBN9788863364231
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    Anteprima del libro

    Il pensiero oltre la siepe - Giuseppe Caruso

    Giuseppe Caruso

    Il pensiero oltre la siepe

    Un punto di vista diverso

    © il prato publishing house srl

    Distribuzione, promozione, vendita:

    il prato casa editrice

    via Lombardia 43

    35020 Saonara (PD)

    tel. 049 640105

    www.ilprato.com

    info@ilprato.com

    studio grafico: il prato

    ISBN: 9788863364231

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice

    Introduzione

    Capitolo 1

    1.1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Conclusioni

    Introduzione

    La metamorfosi: dal condizionamento del corpo a pensiero fluttuante, puro

    Questo libro, per i lettori più attenti, non è un libro di filosofia, ma un libro sulla realtà della vita. Con esso e attraverso di esso ho deciso di lasciare una traccia dell’esperienza, penso importante a livello umano, di ciò che sto vivendo dai ventiquattro anni ad oggi. Per questo, a mio giudizio, il presente libro aspira a essere uno studio sulla destinazione della filosofia, il regno del pensiero. Preciso che questa non vuole essere una biografia, ma semplicemente la narrazione della mia esperienza di vita vissuta e la ricerca della sua possibile spiegazione da condividere con quanti potrebbero trovarsi ad affrontarla. Ritengo quindi che sia importante, fondamentale e necessario informare le persone di come io sia giunto a questa nuova situazione di vita, di come io abbia tentato di tornare indietro e di come io sia stato invece obbligato ad andare avanti. Per prima cosa vorrei concentrarmi e spiegare che nella vita non esiste nulla all’infuori di noi stessi e che il sentire attraverso il pensiero emotivo è solo fine a se stesso.

    La realtà esiste perché è il pensiero a pensarla e tutto è già nel pensiero, a prescindere dalla realizzazione temporale degli accadimenti. Perfino ciò che ancora non è accaduto nel tempo e nello spazio è già contemplato nel pensiero, che è eterno assoluto e infinito.

    Noi siamo sempre nel luogo dove si trova il nostro pensiero e non il nostro corpo, dice Massimo Bisotti nel suo libro: La luna blu. Il percorso inverso dei sogni. E questo perché il pensiero ha ali per volare ovunque, al di là del bene e del male, ma finché è ancorato al corpo, lacci e catene lo trattengono.

    Ciononostante non posso negare che la sfera emotiva permei e influenzi il vivere quotidiano dell’uomo in modo pregnante. Ma proprio per questo ritengo necessario tale superamento e diviene di fondamentale importanza l’educazione allo sviluppo di un pensiero libero da con­dizionamenti emotivi. Come le ricerche scientifiche ci insegnano, l’ homo sapiens si distingue dagli altri animali per lo sviluppo di una parte frontale del cervello adibita ai processi cognitivi, al pensiero. I frutti delle abilità cognitive, di analisi e sintesi da parte dell’essere umano hanno dato luogo a tutti quegli eventi e prodotti intellettuali, fon­damentali per l’esistenza. Ritengo che proprio questa capacità di riflettere sui concetti, analizzare i problemi e trovare soluzioni, se libera dall’emozione e dall’emotività, sia un potente strumento intellettuale da stimolare e coltivare. Se utilizzata al pieno delle sue potenzialità, questa naturale capacità intellettuale può, a mio avviso, non solo beneficiare il singolo essere umano, ma anche l’intera società, intesa come organizzazione efficiente di una moltitudine di persone razionali. In secondo luogo vorrei dimostrare che la morte colpisce soltanto il nostro corpo fisico e le nostre emozioni e non la nostra entità-pensiero.

    Con questo libro racconterò, quindi, la mia storia vissuta e darò alcuni indizi a tutte quelle persone che, allo stato di pensiero puro e infinito, potrebbero essere destinate a vivere la mia stessa esperienza. Inoltre ritengo che questa dimensione da me raggiunta, di pura razionalità e puro intelletto, a livello per lo meno formale, venga molto poco coltivata e presa in considerazione. Infine dichiarerò quale sia la mia visione della vita, di uomo completamente cogitans, che ha superato il suo sentire emotivo, di come sia difficile portare i propri simili sul suo stesso piano di pensiero ed entrare in contatto comunicativo con loro e di come restino perplessi e meravigliati di fronte a questo mio stato di infinito pensiero puro. Ai loro occhi il mio nulla interiore emotivo, il mio avere dentro il nulla della vita, mi pone su un pianeta lontano e questo stato è per loro incomprensibile. Il mio " cogito ergo sum, secondo cui so di essere vivo, si contrappone al loro sentio ergo sum, per cui sono vivi perché si sentono vivi/sentono di essere vivi". Sentimenti, emozioni permeano le loro vite e ne dirigono le azioni e reazioni. Il mistero e la confusione condannano il loro sentire e i propri stati d’animo e non permettono loro di comprendere la realtà come essa è, come assoluta e universale. In prima persona ho sperimentato quanto un’educazione al ragionamento asettico, non solo dia la possibilità di capire – e quindi ricordare – un argomento o concetto in modo chiaro, ma, molto più importante, fornisca gli strumenti per analizzare e criticare un qualsiasi insieme di informazioni, sia esso relativo a tematiche di nostra competenza o meno, senza l’interferenza dell’emotività. Una formazione di questo tipo è quindi in grado di dar vita a persone razionali, pensanti, equipaggiate di abilità intellettuali (secondo le possibilità di ciascuno), che possono essere applicate in ogni campo lavorativo e di vita. In ultimo, avere la possibilità di condurre un’analisi critica su un dato argomento di interesse e proporre idee innovative riguardo ad esso, attraverso il pensiero allo stato puro, è una delle situazioni più inte­ressanti, appaganti e coinvolgenti della propria vita intellettuale. Privare l’uomo di questa ‘bellezza’ e di questa valida misura delle proprie capacità intellettive, ritengo sia un assurdo ed inutile errore. Questo libro, quindi, è un invito a riformulare il sistema del pensare secondo criteri più autonomi perché ritengo sia molto più utile all’essere umano imparare ad usare il proprio cervello al massimo della propria potenzialità, piuttosto che usare questa massa di neuroni raggruppati poco sopra il collo come un magazzino un po’ lacunoso di informazioni e fatti sottoposti all’emozione, ai sentimenti: l’amore, l’odio, le paure e la morte stessa. Se non sento la vita, non sento neppure le emozioni che essa porta con sé. Potrei quindi affermare che, se non sento la vita a livello emotivo, è come se fossi morto... alla vita e che sono vivo solo a puro livello di pensiero. In quanto pensiero, io vedo la vita con totale trasparenza, e, pur condividendo con gli altri esseri viventi il piano fisico, essa non mi appartiene. Mi sembra come se vivessi in uno stato di separazione, di dissociazione che mi vede sorvolare i dolori e le gioie umane, come pensiero fluttuante puro che si vede vivere perché pensante, che però non può prescindere dalla sua carne, intesa come corpo, da cui non può separarsi. Esistono comunque momenti di assoluto distacco dal corpo, come essere pensiero, scisso totalmente, che appare così lontano dalla parte materiale di sé. Attimi di congiunzione e di separazione dal corpo, a cui resto comunque razionalmente e intenzionalmente attaccato. On e off, intenzionalmente acceso e/o spento. Emotivamente la vita non mi coinvolge, è come se la

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