Il Diario Segreto di Edgar Stone: La Genia d'Oro vol 1
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Info su questo ebook
Intrigato da una criptica mail, lo studioso accetta di partecipare a una ricerca segreta. Gli verrà detto che al termine di ogni fase del lavoro gli verranno rimossi dei ricordi, ma egli decide di tenere un diario, cifrando i suoi appunti in modo che nessuno possa comprenderli.
Attratto dalla possibilità di scoprire verità precluse ai molti, si addentra sempre più in una realtà che lentamente mette alla prova la sua sanità mentale.
Sempre pragmatico ed empirico, il professore si annota riflessioni e ipotesi, cercando di dare un senso ai misteri che lo circondano.
Ma fino a che punto lo scetticismo può sopravvivere davanti a verità sconvolgenti ed inspiegabili?
Un intrico di dilemmi etici, manipolazioni sociali, macabre ricerche e mistiche rivelazioni. Un codice nascosto, ricordi scomparsi, allucinazioni paranoiche.
Trascineranno il lettore in un viaggio lisergico, alla ricerca di risposte che apriranno la porta a ulteriori domande.
Il Diario Segreto di Edgar Stone è il primo volume della trilogia La Genia d’Oro. La storia prosegue nel secondo volume Cercando Amy e si conclude nel terzo volume L’Antico Mortale.
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Anteprima del libro
Il Diario Segreto di Edgar Stone - Jacopo Lavezzoli
Il Diario Segreto di Edgar Stone
La Genia d'Oro - Vol. 1
Jacopo Lavezzoli
Jacopo Lavezzoli
Sommario
Frontespizio
Prefazione
Introduzione
La Partenza
Il Viaggio
Il Primo Giorno
La Tavola
Il Dr. M. Woltt
La Crisi
Le Voci
La Svolta
Caccia alle Streghe
?
La Prima Dose
Problemi d’Ansia
Il Composto V502T
Problema Risolto
Sedute di Terapia
Delirio o Indizio
Il Piano
La Verità sul V502T
Devo Fermarli
?
La Seconda Dose
Sto Impazzendo
Lo Vedo Solo Io
Piccolo Coma
Come se Niente Fosse
Un’Assenza Ingombrante
Eureka
Ultimi Accorgimenti
?
Fallimento
Incredibile Chiarezza
Quiete Apparente
Lui mi Guiderà
Ci Siamo
Fuoco e Fiamme
Attesa
Incertezza
Testamento
La Verità
Parole
Conclusioni
Ringraziamenti
Prefazione
La Trilogia La Genia d’Oro
Il Diario Segreto di Edgar Stone
Cercando Amy
L’Antico Mortale
Ho scritto questo primo libro a mano, in un vero diario rilegato in pelle.
Trascriverlo in formato digitale e impaginarlo per il formato e-book è stata una sfida. Spero di aver salvato almeno parte dello stile originale inserendo alcune mappe e disegni.
Ti auguro una buona lettura.
Introduzione
Sono il professor Edgar Stone, laureato in psicologia, legge, biologia e antropologia.
Da tempo ho lasciato la cattedra e mi sono ritirato a vita privata, per condurre le mie ricerche.
Di recente ho ricevuto una mail molto intrigante da un certo Dr. M. Woltt. Il contenuto era alquanto criptico, in poche parole le mie competenze sono richieste per una ricerca sperimentale estremamente segreta.
Pochi giorni dopo aver espresso il mio interesse, sono stato prelevato da un elicottero che è incredibilmente atterrato nel mio giardino.
Sono stato trasportato in una grande villa in stile vittoriano. Lì mi ha accolto un cordiale avvocato in doppiopetto. Grazie alle mie competenze giuridiche sono riuscito a tenergli testa per qualche ora, ma alla fine ho capitolato sotto il peso di faldoni colmi di assurde clausole vincolanti.
Dopo il giusto mix di lusinghe e un costoso whisky invecchiato ho ceduto e ho incominciato ad apporre firme come un automa, ripetendomi che alla fine l’unica cosa che conta è la ricerca della verità.
Ma non parlo della verità che sta dietro alle bugie della gente e nemmeno quella che può far luce sui loschi traffici dei politici. Parlo della verità che seduce tutti gli uomini di scienza come me. La ricerca della verità che ha ispirato i primi filosofi.
Senza perdermi in dettagli insignificanti, mi appresto a scrivere l’essenziale per preparare un qualunque lettore e soprattutto me stesso.
Dopo aver depositato tutta la documentazione che ho firmato, tra esattamente ventotto giorni verrò prelevato dalla mia abitazione per essere condotto in un sito segreto, dove trascorrerò un tempo indeterminato, partecipando a ricerche di natura a me ignota.
L’aspetto fondamentale, che mi ha spinto a scrivere questo diario segreto, è la firma che ho apposto in calce a un consenso informato che li autorizza a somministrarmi farmaci che cancelleranno i miei ricordi recenti, al termine di ogni fase della ricerca.
Ma solo un pazzo rinuncerebbe a tanta conoscenza, quindi preferisco rischiare la mia vita scrivendo questo diario, che se verrà scoperto mi condurrà a fine certa, piuttosto che sottomettermi al loro sistema.
Quando ero studente e poi come professore ho elaborato una stenografia personale, che conto di migliorare in questi ventotto giorni, aggiungendo un pizzico di crittografia. Dovrò ottimizzare gli spazi. Certamente dove andrò non sarà difficile trovare della carta, scarabocchiando e nascondendo le mie note, spero di riuscire a elaborare il diario che mi restituirà il sapere che mi cancelleranno a ogni trattamento farmacologico.
Non pensiate che sia giunto a tale decisione con leggerezza. Già ora un freddo terrore avvolge il mio cuore, ma non posso accettare che le future scoperte mi vengano negate dopo che avrò contribuito a dare loro la luce.
La Partenza
13.05.2022
Iventotto giorni sono trascorsi, domani mattina verranno a prendermi.
Non so ancora con quali mezzi di trasporto. Sono certo che mi narcotizzeranno per impedirmi di trarre qualsiasi informazione in merito alla destinazione, ma ho elaborato un piano. Ho creato una capsula gastro-resistente, che ho riempito con un miscuglio di sostanze eccitanti, psico-reattive e depurative. Le ho cristallizzate in modo che il mio corpo le assorba gradualmente e solo dopo alcune ore dall’ingestione. Inoltre, ho aggiunto un’ultima sostanza essenziale: un potente paralizzante. Conto così di contrastare gli effetti del narcotico, mantenendo uno stato di semi coscienza, unito a una paralisi temporanea che mi permetterà di mantenere segreto il mio stato vigile.
Non spero di scoprire dove verrò trasportato, la durata di un volo o gli scossoni di un camion non basterebbero a farmi capire dove siamo diretti, ma forse potrò ascoltare qualche discorso delle persone addette al mio trasporto. Parleranno senza inibizioni, convinti di essere in presenza di un morto o quasi...
Il Viaggio
14.05.2022
Poco prima dell’alba sono stato svegliato dal fragore delle pale rotanti di un nuovo elicottero che ha scompigliato le siepi del mio giardino.
Scrivo quanto segue dalla piccola stanza essenziale ma confortevole, del sito segreto in cui trascorrerò i prossimi giorni. Oltre a una branda per dormire, ho una piccola scrivania e uno sgabello. Ho a mia disposizione fogli, penne e matite. Per un momento ho temuto che una telecamera nascosta potesse scoprire il mio diario, ma anche fosse, sfido chiunque a comprendere la mia stenografia.
Con gioia posso trascrivere ciò che ho appreso, poiché lo stratagemma farmacologico che ho adottato per il viaggio ha avuto un esito eccellente.
Come previsto, appena salito sull’elicottero sono stato narcotizzato tramite iniezione di sostanze che ignoro. Dopo un tempo che stimo tra le due e le cinque ore, ho cominciato a percepire suoni intrecciati a visioni oniriche, ma superata la confusione iniziale, ho potuto comprendere ciò che mi accadeva intorno.
Distinsi cinque voci, dal linguaggio perentorio e i toni secchi sono certo che almeno due fossero soldati. Uno in particolare, aveva un timbro cavernoso che mi faceva rabbrividire.
Per quasi tutto il viaggio (che credo avvenne in aereo) si punzecchiarono con argomenti che non ho interesse a riportare.
Due conversazioni furono estremamente rilevanti: quando si riferirono alla destinazione, chiamandola: La Rocca
e... avverto i crampi allo stomaco nel riportare la seconda. Ma in qualche modo guardando il mio pennino, tingere questi fogli bianchi, provo un leggero sollievo.
Dunque: nella seconda conversazione, si riferirono a me e ad altri studiosi, probabilmente addormentati e legati nei lettini attorno a me. Ci apostrofarono definendoci: Quelli nuovi
.
Il nome di per sé rappresenterebbe solo un mero dato di fatto, ma fu il tono con cui pronunciarono quelle due parole... quelli nuovi, con sufficienza e distacco, come se volessero disumanizzarci, come fossimo merce. Ma soprattutto, come se quelli vecchi si fossero guastati e noi fossimo i pezzi di ricambio.
Poco fa dei passi fuori dalla porta mi hanno fatto trasalire e sono corso a letto, non dovrei essere ancora sveglio. Ma dopo un’attesa snervante, il silenzio mi ha fatto ritrovare il coraggio di tornare a scrivere.
L’altra nota importante che devo riportare in merito alla giornata odierna è la prima impressione che mi sono fatto della mia nuova dimora... la Rocca.
Sono abbastanza sicuro di essere arrivato dal portellone. Ciò che è certo è che mi sono ridestato nella sala ottagonale, lì ho visto le rastrelliere con i fucili d’assalto e tre lunghe panche.
A causa dell’interazione tra il narcotico e il paralizzante, sono stato l’ultimo a riaprire gli occhi. Non so quindi nulla degli altri nuovi giunti con me, ma li ho sentiti ridestarsi e muoversi nella stanza ottagonale. Le porte sono moltissime, come si può notare dalla mappa, ma di finestre nemmeno una.
Mi chiedo cosa ci sia oltre queste pareti, forse tonnellate di roccia a indicare che siamo sepolti o forse metri di cemento armato a separarmi dall’aria fresca... oppure, perché no, oscure acque oceaniche. Purtroppo, non ho alcun indizio per intuire l’ubicazione della Rocca.
Ovunque si intravedono griglie di aerazione, il sistema dev’essere molto efficiente, poiché l’aria che respiro è fresca, pulita e asciutta. Tanto filtrata che purtroppo, non restano odori che io possa associare a un luogo.
Il lontano ronzio delle ventole nei condotti è l’unico suono udibile, in quella che credo essere una notte fonda. A suggerirmelo è unicamente il mio stomaco, che da qualche ora ha smesso di brontolare per la fame e mi dice che l’orario della cena è passato da poco, forse sono