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CyborgStorm
CyborgStorm
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E-book253 pagine3 ore

CyborgStorm

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Info su questo ebook

Cosa succede quando un cyborg riesce a penetrare all' interno della sede FBI di Washington?
scopri tutto quello che questa azione si porta dietro e cosa cela il mondo nascosto che questa persona rappresenta
LinguaItaliano
Data di uscita2 ago 2023
ISBN9791222432304
CyborgStorm

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    Anteprima del libro

    CyborgStorm - Davide Dolorero

    Cyborgstorm

    prologo 1

    uffici FBI di Washington

    una normale giornata di lavoro, diverse piste da seguire, diversi casi che vengono seguiti dal personale, normale caos di cartelle che si muovono sulle differenti scrivanie; sulla scivania del vicedirettore Sonny Quadraro ci sono i casi più delicati di quei giorni, diversi profili di medio alto pericolo che si stanno muovendo all' interno degli Stati Uniti, tessendo amicizie, contatti, soprattutto per l' estero, per i loro paesi amici; in effetti gli USA sono uno dei principali attori nel mondo del commercio di armi, sia legale che illegale.

    Sonny si è sempre distinto per dedizione, attaccamento alla bandiera e una buona dimestichezza con la politica che in quell' ambiente abbonda e sovrasta tutto, anche le decisioni più semplici.

    Dopo anni di lavoro come agente scelto a capo della sua squadra, ora ha avuto pieno diritto ad occupare il posto di vicedirettore: riflessivo, calcolatore e capace di distaccarsi dai colpi di testa tipici di chi sia nuovo e pensasse innanzi tutto di pancia, alle volte scaltro ma sempre attento al fattore umano.

    Poi nel laboratorio IT, Penni Parker, la responsabile, cerca sempre documenti, dati, spostamenti di denaro, che possano legare insieme i differenti attori dei differenti casi.

    Parker è della Carolina del Nord, tempra vivace, aperta, solare, si fa entusiasmare da tutto quello che è tecnologia, una donna metà nerd, metà divoratrice di soap, ma, in caso di necessità, un osso duro, che non molla mai, orientata sempre al risultato, ed attenta ai diritti dei più deboli.

    E poi, fuori, sul campo, troviamo la squadra esterna, Danny Li, il responsabile, un piccolo Sonny, in crescita, che si rifà al suo maestro e ne segue sempre i consigli per riuscire ad ottenere, un giorno, un posto da vicedirettore anche lui e poi chissà.

    Ellen De Nardo, l' artificiere, una donna che di femminile ha soprattutto il corpo, il tipico maschiaccio, mai andata bene a scuola, sempre dal direttore prima, e poi dai superiori dopo; da quando si è specializzata in artificiere ed è entrata nell' Fbi, dopo essere stata un Navy Seals, ha dovuto rigare più dritto del solito, ma avere tempo libero, e potersi allenare con le armi e le arti marziali, riescono a contenere il suo carattere.

    Malcom Sutter e Jan Smith, i due detectives, giovani, provenienti da scuola militare prima e diverse esperienze nei marines Malcom e nella marina Jan, sono il sangue fresco e potente di questo gruppetto di agenti scelti, molto promettenti.

    Con questa squadra, l' ufficio di questa città riesce spesso a smascherare tutto quello che accade  sulla costa est.

    Il gruppo ultimamente è sulle tracce di una organizzazione di spacciatori, che sta diventando sempre più forte e violenta, indagando con la polizia nell' intento di fermare questo crescendo di violenza, che sta devastando la città già da diversi mesi.

    Questo gruppo di narcotrafficanti si fa chiamare il cartello e opera sulle strade di tutta la città, a capo c'è un potente messicano, che riesce a tenere le redini del gruppo grazie a ferocia e violenza.

    L' emergenza cresce di giorno in giorno in quanto il cartello vorrebbe eliminare tutti i senza tetto dalla città, ripulirla, ma con metodi che nulla hanno a che fare con la comprensione e il sostegno.

    In tutto questo momento di normale attività lavorativa quotidiana, l' ascensore apre le porte, esce un uomo sulla quarantina, discreto, quasi invisibile, si reca verso la sala server, come se fosse parte della tappezzeria, si inserisce nel viavai delle persone che girano tra i corridoi di quella sede, giunge nel corridoio dove si accede, in fondo, alla sala server, apre la prima porta; in un attimo in tutta la sede viene attivato l' allarme per la violazione di sicurezza, e le porte antiproiettile si chiudono bloccandosi.

    L' intruso riesce ad infilarsi velocemente oltre la prima porta blindata e si piazza davanti la porta del locale server; con un solo pugno di destro rompe il pannello di controllo impronte, lo divelle dal muro, fa contatto con i fili, lo mette in corto, e poi apre la porta.

    Una volta dentro collega il suo cellulare con un cavo ethernet al server stesso e inizia a digitare sul palmare, cercando di violare il server e raggiungere la banca dati.

    Parker, che aveva iniziato a vedere le telecamere interne per capire cosa stesse succedendo, vedendo questa persona sconosciuta intenta ad accedere alla banca dati del server centrale, prende un jammer per disturbare le trasmissioni, e lo attiva.

    Il jammer era stato sequestrato pochi giorni prima, in una retata contro la banda del cartello, era un jammer militare di alta fascia, trovato nel covo di uno di loro, arrestato soprattutto per questo oggetto, che lui disconosceva, era una cosa mai vista prima e Parker pensava avesse un raggio di almeno 200 metri ma nessuno, fino a quel momento, aveva avuto modo di testare e capire le reali capacità di quell' arma.

    Come lo mise in funzione si dovette ricredere, il jammer arrivò a disturbare tutto il server, i cavi, i computer, facendo perdere segnale a tutto l' ufficio IT, e togliendo il segnale per almeno 500 metri di diametro, senza considerare i muri, tutto intorno all' apparecchio.

    Quello che vede, però, dalle telecamere di sicurezza la lascia senza parole, non solo il sospettato non smanetta più sul palmare, ma è fermo, immobile, e poi cade, quasi come se si fosse spento.

    In circa 5 minuti recupera tutti gli spazi della sede e apre le porte, anche della sala server.

    Arriva prima la squadra di pronto intervento sul luogo della violazione in tuta anti sommossa, prende l' uomo lo ammanetta, mani e piedi, e lo porta in una cella negli scantinati legato e messo sotto osservazione di telecamere senza preoccuparsi del fatto che non riprendesse conoscenza.

    Mezz' ora dopo arrivano quelli della Cia, hanno dietro 2 avvocati e un senatore, sono pronti a prendersi l' uomo che è ancora incoscente, ancora chiuso nella cella.

    L' Fbi si oppone, l' uomo rimane in una cella del seminterrato per 1 ora, poi arriva una chiamata dei piani alti, l' uomo deve essere ceduto alla Cia, che potrà interrogarlo con più calma, senza troppe remore nei confronti dell' imputato.

    Come la Cia se lo viene a prendere, l' uomo è ancora svenuto, senza apparenti segni di vita, viene portato via da tre uomini di peso, e caricato su un furgone.

    Il respiro è lento e ritmato, sembra quasi che sia in coma per risparmiare ossigeno, questa idea colpisce Parker che lo accompagna alla porta.

    Prologo2

    l' uomo ora è in perfetto cubo quadrato di almeno 10 metri di lato, acciaio ovunque, non una saldatura, e sul soffitto una potente luce bianca, che illumina tutto e, grazie ai riflessi, lo rende quasi cieco.

    Gli ci vuole del tempo per abituarsi a quella luce, sempre accesa, non c' è mai notte, mai dorme, sempre sveglio, non ricorda nulla, chi fosse stato, come era finito li dentro, come fosse possibile che  non avesse mai fame o sete, men che meno ricorda il proprio nome, fatti della sua vita o altro, nessuna memoria alcuna.

    Si rende conto che il tempo stia scorrendo, ma non  riesce a rendersi conto di quanto esso sia.

    nulla gli permette di calcolare il tempo, nessun ruomore, se non qualche scricchiolio ogni tanto.

    È perso nel nulla di quel cubo metallico chissà dove nel mondo, nel tempo, nello spazio.

    Non sa chi sia, non sa dove sia, non si ricorda nulla, solo e nudo in quel cubo, inizia a disperarsi, a piangere per sentirsi solo ed indifeso.

    La sua sensazione di precarietà e di paura non fanno in modo che riesca a reagire di fronte a quella situazione, non riesce a liberarsi da quel posto, non sa nemmeno se sia vivo davvero o sia in una specie di limbo in cui il suo spirito debba espiare una qualche colpa compiuta chissà quando.

    Disperato, e senza speranza, si sente abbandonare le forze, si sente spegnersi, come se il suo cervello, privo di stimoli, si senta in diritto di spegnersi, di cessare di esistere, rinchiuso com' era in una noia senza fine e senza informazioni.

    La disperazione arriva a toccare livelli molto alti, cerca di schiantarsi sulle pareti, a tutta forza, correndo con tutto il suo fiato, sbattendo violentemente contro il cubo, facendolo vibrare; cercando una soluzione per uscire era arrivato a mettere in discussione anche il suo istinto di sopravvivenza, iniziando a trovare conforto nel dolore che provava nell' urtare violentemente contro le pareti del cubo stesso.

    In mezzo a questa disperazione, di colpo compare un libro di yoga, non lo aveva mai visto prima, era comparso per caso, per non si sa quale coincidenza, comparso in un momento in cui era disposto a sacrificarsi per poter almeno capire se fosse vivo o morto.

    Inizia a studiare il libro, ad appassionarsi alla pratica di quella teoria, non avendo altro da fare, cercando inoltre una maniera per uscire.

    Inizia ad avere delle visioni, visioni molto violente, di uccisioni, massacri, fatti sia con armi che a mani nude, velocità e violenza erano il filo conduttore di tutti questi assalti, e riesce, alle volte, ad intervenire, a modificare il modus operandi, piccole cose, spostamenti del corpo, elusione dell' equilibrio, scartare un colpo o farne finire uno a vuoto.

    Il tempo passa, ma non lo coglie, tutto passa e lui studia il libro, si appassiona allo yoga, non ha nient'altro da fare, passano molti periodi in cui legge e interpreta, ma non ha visioni o contatti con quella dimensione onirica di violenza e dolore.

    Lo yoga lo aiuta a cercare in se stesso, sembra facile, ma cercare nel nulla non porta a molto, non trova nessuna informazione, ma riesce  a combattere la solitudine e il senso di essere impotente, l' impressione ossessiva di cercare di ricordare qualcosa, il fatto di essere diventato nessuno, in nessun posto, in chissà quale era geologica.

    Questo nulla che lo circonda, dapprima lo spaventa, lo fa sentire solo ed abbandonato, ma poi inizia ad usarlo come punto di partenza, come stimolo a cercare di più, a far crescere le sue potenzialità di focus e concentrazione, per ottenere un maggior controllo sul cubo che lo contiene.

    Dopo un tempo che pare infinito, inizia a far vibrare la sua mente all' unisono con il cubo, a sentire che la sua forza ritorna, si sente di nuovo sicuro di se, anche se non sa nulla su di lui, anche se è solo ed abbandonato in quel cubo, tutto questo lo rende più forte, inizia a pensare di  essere il solo che possa farcela, questo pensiero ossessivo lo aiuta, lo fa sentire più forte, quasi capisce chi potesse essere, chi fosse stato.

    Inizia  a pensare, questo nuovo potere di entrare nel profondo del cubo che lo imprigiona, di sentirlo venire suo, di essere in grado di controllarlo, gli infonde una nuova forza, una nuova speranza.

    Intanto ha delle visioni,

    vede sempre più chiaramente che esiste qualcuno che opera all' esterno del cubo in libertà, in un certo senso capisce che questa persona dipende da lui, che potrebbe essere una sua estensione della mente, del corpo, spesso colpisce delle persone, si rende colpevole di mille misfatti, omicidi, e incidenti, cose davvero ignobili...

    Non sa ancora bene cosa possa essere, che tipo di connessione ci possa essere tra loro due, che cosa sia questo legame, ma è sempre più capace di intervenire.

    Inoltre le superfici del cubo non sono a specchio e nemmeno riesce a ricordare il suo aspetto, quindi non capisce se quell' uomo delle sue visioni esterne al cubo potesse essere lui o no.

    Alla fine capisce come un jammer in Angola quasi lo fermi, come lo avesse disorientato e colpito, facendogli perdere l' uso del corpo da parte del cubo, lasciandolo libero di riprendersi per un attimo quel corpo, ormai estraneo per lui, capendo finalmente che quello fosse lui, magari in un altra dimensione, in un altro luogo, ma comunque lui.

    Dopo aver ucciso la persona che doveva uccidere e la sua scorta, in un bagno pubblico in una stazione ferroviaria dell' Angola, ecco che si avvicina ad uno specchio, si vede chiaramente, si riesce a toccare, si riesce a specchiare, fuori dal cubo, in quel momento spento, inesistente.

    Si tocca con la sinistra la guancia sinistra, sente che si sta toccando, mentre non succede con la destra, con la parte destra, tutta la parte destra.

    Passano alcune settimane, e inizia ad elaborare un piano per potersi liberare da quella prigione, cercando dapprima il jammer più potente in commercio, soprattutto non legale, una macchina davvero spaventosa, in grado di eliminare qualunque segnale e bloccare qualunque strumento cibernetico, lo fa recapitare ad un messicano di Washington, ben sapendo che la sua prossima missione sarebbe stata proprio lì, nell' ufficio dei federali.

    Inoltre manda una mail criptata all' Fbi di Washington circa l' esistenza di quel Jammer nelle mani di quel messicano, non un messicano qualunque, ma uno dei soci del cartello che i federali stanno combattendo.

    Ritorna a sentirsi vivo, a sentire di nuovo la sua tempra schiacciare quella situazione, sovrastarla e prendere forza per capire come uscire da li.

    Intuisce che il cubo non sia reale, per il solo fatto che sia passato davvero un tempo infinito e non abbia mai avuto bisogno di andare in bagno, non abbia mai avuto fame, non sudi, non abbia mai avuto freddo, non senta nulla sulla sua nuda pelle.

    Capisce inoltre di essere vicino ad un evento sicuramente dirompente per quella situazione, che potrebbe davvero liberarlo da quel cubo maledetto in cui ha vissuto davvero molto tempo.

    Ad un certo punto sente che il cubo vibra alla stessa frequenza dei suoi pensieri, lo sente diverso, più caldo, più morbido, riesce ad increspare la sua superficie passandogli sopra la mano, tirandolo verso una direzione o l' altra, qualcosa è cambiato, pensa.

    Si avvicina alla parete, e li davanti si accorge che non ci sono stacchi con il pavimento, appoggia un piede sulla parete, poi tira dietro anche l' altro, in un attimo è in piedi sulla parete, scopre come il pavimento, le pareti, in quel posto, siano del tutto aleatori, e si incammina verso la luce.

    Dapprima la luce è violenta, sembra quasi che lo voglia ferire, lo allontana con una forza repellente molto forte, non riesce quasi ad avanzare sulla superficie, per un passo che fa in avanti, ne deve fare uno all' indietro per la spinta che subisce.

    Poi d' un tratto il muro di gomma cessa di esistere, riesce a camminare verso la luce.

    Come entra nella luce, tutto si spegne, tutto cessa di esistere intorno a lui, intravede una piccola lucina rossa in lontananza, come cerca di avvicinarsi, la lucina sembra essere un punto di gravità in quel nulla che lo attrae senza possibilità di fuga, e dopo alcuni istanti cade dentro la lucina.

    La sensazione è di freddo, gli manca quasi l' aria, sente che forse sta per morire, ma si riprende subito, in poco tempo torna a respirare normalmente, a recuperare le forze, è ancora perso nel buio del nulla, in avvicinamento alla lucina, rossa, che lampeggia insistentemente e lo richiama, lo attrae e lo porta ad entrare dentro, ad essere avvolto dal rosso, passa in rassegna diversi segnali d' allarme, diversi particolari di schede in silicio, di programmi che corrono in subroutine dismesse, non capisce nulla di tutti quei segnali, ma vede che la lucina è sempre li, in fondo, che lo chiama.

    Sente che deve raggiungerla, prenderla, non sa cosa sia, se faccia male o no, se possa essere dannosa o se sia la cosa giusta.

    Come la raggiunge tutto cessa, tutto si spegne, e apre gli occhi.

    Capitolo 1

    si risveglia in un sotterraneo, non fa un solo movimento, sente, prima di aprire gli occhi, che non è solo in stanza, che ci sono altre persone.

    Aprendoli scopre di essere sopra un tavolo operatorio, con tre dottori in un angolo che parlano tra di loro, sono in una stanza oscura, umida e maleodorante, sembra uno scantinato, qualcosa di sotterraneo, non vede finestre, lucernari, nulla, solo potenti luci operatorie sparate su di lui e qualche luce sopra alcune scrivanie che lo circondano, nulla di più, il posto è spartano, per nulla arredato, freddo e trasuda paura da ogni angolo.

    Lui è legato sul tavolo e i dottori parlano davanti una lastra, ma sembra più la lastra di un congegno meccanico che di un essere umano, leve e pistoni, congegni meccanici e schede di silicio.

    Prova a vedere quanto sia stretto il laccio che lo lega al tavolo, con la sinistra non riesce a fare nulla, mentre con la destra, riesce a scardinare il gancio che lo tiene legato al letto, sposta subito la mano  a sinistra, si libera le mani, il collo, e le caviglie,  mentre lui si libera senza fare rumore i dottori si accorgono che si sta liberando, uno di loro inizia a correre verso una consolle, lui immagina che ci sia un sistema di allarme, un bottone d' emergenza, prende un tavolino che era vicino a lui, uno di quei tavolini metallici tipici di una sala operatoria, facili da lavare e asettici e glielo scaglia addosso, tramortendolo;

    non è proprio facile liberarsi, i lacci sono molto stretti.

    gli altri due sono immobili in un angolo, lui si libera del tutto, scende dal tavolo, li avvicina

    "non ucciderci, ti prego, sono davvero spaventati.

    "no, non voglio uccidervi, voglio solo uscire ..

    "non possiamo ...

    gli da loro una forte botta in testa tramortendoli, prende il loro cartellino, si avvicina alla porta, e, strisciandone uno, la apre.

    Dall' altra parte una sola guardia, armata, gli spiana contro una 9mm, e gli intima l' alt.

    È questione di un attimo, lui sente il corpo che si muove in automatico, che il corpo stesso sa cosa fare, sente che è abituato a uscire da situazioni simili.

    Lui non si ferma, allora l' agente spara, lui si fa scudo del suo lato destro, in automatico.

    Quasi si spaventa come sente sparare, si preoccupa di poter essere colpito, ma è questione di un attimo, in un attimo gli è vicino, gli è addosso, ha corso molto

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