La Scatola di Escher

Di Massimo Junior D'Auria

Weird - racconto lungo (38 pagine) - Un nuovo inizio o l’incipit della fine?

Vittorio non ha più nulla da perdere, non ha più una famiglia a cui tornare, dei sogni su cui fantasticare.

Una scatola trovata per caso sembra pronta ad aprirgli universi di possibilità.

Un nuovo inizio o l’incipit della fine?

Massimo Junior D’Auria nasce nel 1989 a Napoli. È laureato in Lettere Moderne alla Federico II e diplomato alla Scuola Italiana di Comics in Sceneggiatura e Storytelling. Ha scritto e pubblicato opere di narrativa e a fumetti con diverse realtà, il suo ultimo libro è Atroponauti (Human, Pubme, 2020). Ha lavorato come editor e traduttore per diverse realtà, avendo modo di tradurre anche personaggi iconici come Batman, Superman e Flash. Ha curato collane editoriali di genere (horror, noir e thriller) per piccoli editori. Attualmente si occupa di Social Media come libero professionista. Pubblicazioni di narrativa più rilevanti: La vita degli Altri (ASE, 2009), Nero n. 9 (Sogno Edizioni, 2010), Dissonanze (Sogno edizioni, 2012), Il Paradigma dell’uomo in nero (La Ponga Edizioni, 2019), Atroponauti (Human – Pubme, 2020).

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 23 gen 2024
• ISBN: 9788825427615

Anteprima del libro

Innsmouth

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

Massimo Junior D'Auria

La Scatola di Escher

RACCONTO LUNGO

ISBN 9788825427615

© 2024 Massimo Junior D'Auria

Edizione ebook © 2024 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Copertina di Dante Primoverso

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L’autore

La Scatola di Escher

1.

2.

3.

4.

Epilogo

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Il libro

Un nuovo inizio o l’incipit della fine?

Vittorio non ha più nulla da perdere, non ha più una famiglia a cui tornare, dei sogni su cui fantasticare.

Una scatola trovata per caso sembra pronta ad aprirgli universi di possibilità.

Un nuovo inizio o l’incipit della fine?

L’autore

Massimo Junior D’Auria nasce nel 1989 a Napoli. È laureato in Lettere Moderne alla Federico II e diplomato alla Scuola Italiana di Comics in Sceneggiatura e Storytelling. Ha scritto e pubblicato opere di narrativa e a fumetti con diverse realtà, il suo ultimo libro è Atroponauti (Human, Pubme, 2020). Ha lavorato come editor e traduttore per diverse realtà, avendo modo di tradurre anche personaggi iconici come Batman, Superman e Flash. Ha curato collane editoriali di genere (horror, noir e thriller) per piccoli editori. Attualmente si occupa di Social Media come libero professionista. Pubblicazioni di narrativa più rilevanti: La vita degli Altri (ASE, 2009), Nero n. 9 (Sogno Edizioni, 2010), Dissonanze (Sogno edizioni, 2012), Il Paradigma dell’uomo in nero (La Ponga Edizioni, 2019), Atroponauti (Human – Pubme, 2020).

1.

Un colpo di tosse di Vittorio anticipa di un paio di secondi il pigro borbottare della marmitta del furgone che sembra sempre pronto a mollarlo lì su due piedi. Nel senso letterale del termine. Eppure non lo fa mai. Vittorio si fida del suo furgone, acquisto di un tempo in cui le cose erano diverse, in cui lui era un’altra persona. Ma questi son dettagli su cui è anche inutile riflettere. Il rimuginare non fa mai bene.

Parcheggia il veicolo sulle strisce blu, sostituendo una monovolume che sta lasciando il posteggio dietro di sé, proprio davanti il negozio sfitto che deve svuotare. Si guarda attorno, la zona non è niente male a dir la verità, sembra esserci un buon viavai di gente e difatti è stato addirittura fortunato a trovare un posto proprio davanti alla serranda chiusa.

Scende dal furgone con tutta la calma del mondo, tanto del cliente non sembra esserci nessuna traccia. Chiude lo sportello con un po’ troppa forza, la fa sbattere. Sì, a volte non ha troppo cura delle sue cose. Questo lo sa da sempre. Gli è stata rinfacciata questa cosa un’infinità di volte. Eppure non è cambiato.

È tutto il resto che l’ha fatto, lasciando solo rovine e ruderi.

Gli occhi si posano sull’insegna, oltraggiata dal cartello fittasi che con quel verde eccessivo ne rovina la composizione, lo sfondo è sul marroncino, mentre il nome del negozio è in nero, con un nazar stilizzato del medesimo colore che fa da logo.

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Nome forse banalotto e logo fuori contesto dato che il nazar non ha certo origini latine da quello che ricorda. Non è che sia un grande esperto, ma quando aveva il negozio di oggettistica, ne ha venduto qualcuno, quindi un minimo di preparazione ce l’ha.

Si guarda attorno, è strano che un negozio del genere non abbia funzionato in una zona così centrale e di passaggio, ma capitano anche queste cose. Di solito nei quartieri più frequentati è facile spingere sull’occulto.

Non gli viene da pensare che si siano trasferiti, perché manca un cartello con dei nuovi riferimenti. Un’attenzione che ci si concede sempre, per non abbandonare la clientela.

Non è difficile quindi fare due più due.

Dopotutto non è uno stupido. Non lo è mai stato.

Ha fatto scelte opinabili. È stato sfortunato. Ma non si può dire che abbia peccato di stupidità. Quello no.

Sbuffa, il cliente ancora non si fa vedere, le dita callose e graffiate dalla manualità a cui il lavoro lo