Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Ombre
Ombre
Ombre
E-book262 pagine2 ore

Ombre

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Ombre, presenze misteriose, paurose, talvolta demoniache, che hanno sempre intimorito e preoccupato l’uomo. Esse si manifestano in contesti oscuri, provocando palpitazioni, tremori, a volta sudorazione, ansia e una costante sensazione di minaccia. Le ombre a volte ci ricordano ciò che non siamo e che vorremmo essere e cercare di sfuggire ad esse serve soltanto a venirne sempre più inseguiti.
La paura delle ombre può derivare da esperienze traumatiche vissute in contesti oscuri o poco illuminati, come una situazione spaventosa vissuta durante l’infanzia. In altri casi, potrebbe essere dovuta alla predisposizione di alcune persone a reagire in modo più intenso agli stimoli di paura.
Essa viene percepita come un rischio incombente, temibile, insidioso.
La paura delle ombre esalta una reazione difensiva e una chiusura a tutto ciò che non si conosce.
LinguaItaliano
Data di uscita25 gen 2024
ISBN9788869633683
Ombre

Leggi altro di Fulvio Gagliardi

Correlato a Ombre

Ebook correlati

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Ombre

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Ombre - Fulvio Gagliardi

    Fulvio Gagliardi

    OMBRE

    Elison Publishing

    © 2024 Elison Publishing

    Tutti i diritti sono riservati

    www.elisonpublishing.com

    ISBN 9788869633683

    Ombre, presenze misteriose, paurose, talvolta demoniache, che hanno sempre intimorito e preoccupato l’uomo. Esse si manifestano in contesti oscuri, provocando palpitazioni, tremori, a volta sudorazione, ansia e una costante sensazione di minaccia. Le ombre a volte ci ricordano ciò che non siamo e che vorremmo essere e cercare di sfuggire a esse serve soltanto a venirne sempre più inseguiti.

    Le ombre in questo libro sono oggetto di cinque racconti, o meglio romanzi.

    Le Ombre del Vesuvio, dalla leggenda a una possibile verità su eventi nefasti che hanno afflitto e affliggono ancora l’umanità.

    Ombre incatenate, intimamente legate a un’eredità maledetta e alla scoperta di atroci delitti per soddisfare un ego immenso, desideroso di eternità.

    L’ombra della rivoluzione, che in Francia, alla fine del 18° secolo, ha posseduto le menti di un intero popolo e ha stravolto un intero paese con odio e decapitazioni di massa.

    Ombre e sentimento, ombre che accompagnano la vita e l’amore di due giovani e danzano affettuosamente con loro, ombre buone e amichevoli che irradiano amore su un intero paese.

    Ombre e terrore, ombre che avevano invaso ogni luogo di un intero paese terrorizzandone gli abitanti con la loro malvagità, ombre dure da sconfiggere ed eliminare, di una oscurità senza fine che solo la perseveranza e la saggezza ha potuto vincere.

    Le Ombre del Vesuvio

    img1.jpg

    Le Ombre del Vesuvio

    I

    Prologo

    Napoli, un tempo una città rinomata per la sua bellezza e la sua cultura, ora sembrava celare un oscuro segreto. L’ombra del Vesuvio si allungava minacciosamente sulle strade di tufo, mentre un’atmosfera sinistra pervadeva l’aria.

    Sin dai tempi più antichi il Vesuvio è stato oggetto di molte leggende popolari di strani e inquietanti fenomeni paranormali.

    Non per nulla si chiama Vesuvio in quanto il suo nome pare che derivi dal latino, Vae Suis (guai ai suoi) come vuole una tradizione popolare di fine Seicento.

    img2.jpg

    La maggior parte delle sue eruzioni hanno sempre preceduto o posticipato avvenimenti luttuosi per Napoli o per la Campania.

    L’attività vulcanica sarebbe iniziata già 400.000 anni fa, ma il vulcano vero e proprio si formò circa 30.000 anni fa, come vulcano sottomarino. Nel corso della sua esistenza sono avvenute molte eruzioni: 25.000 anni fa, 18.300, 16.000, 8.000, 3.800 anni or sono con la distruzione di un antico insediamento dell’età del bronzo.

    Dopo l’eruzione del 79 d.C., che distrusse Pompei ed Ercolano, si diffuse la convinzione che ogni eruzione fosse dovuta alla collera divina.

    Da allora il Vesuvio venne considerato la bocca dell’Inferno e la dimora del Demonio.

    Ben sei eruzioni sono avvenute prima di un’altra imponente eruzione avvenuta nel 1631, preceduta da un rigonfiamento del suolo e piccoli terremoti, seguita da una violenta attività esplosiva con espulsione di ceneri, pomice e gas.

    Una antica leggenda narra che nel Vesuvio erano stati confinati i Giganti, cacciati dall’Olimpo, e ogni volta che si agitavano, provocavano fuoco e fiamme dando luogo a scuotimenti della terra.

    Un’altra spettacolare eruzione avvenne nel 1872, distruggendo i paesi di San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma.

    Nel 1906 avvenne la più grande eruzione del XX secolo, con una grande colata lavica e una pioggia di cenere che sotterrò Ottaviano e uccise circa 300 persone.

    Ancora più tardi, i Cristiani collocavano nel cratere la porta dell’Inferno, nome dato alla suggestiva valle nata dall’ultima eruzione del 1944, che distrusse di nuovo San Sebastiano e Massa di Somma cospargendo di cenere tutto il meridione.

    Un’altra eruzione avvenne nel 1858.

    Tenendo presenti le date delle eruzioni eruttive del vulcano appare probabile una prossima eruzione eruttiva nel corso di questi anni a venire.

    Tra le tante leggende intorno a questo vulcano, si racconta che lo stesso Lucifero, dopo la sua cacciata dalle schiere degli angeli, fosse scagliato da Dio stesso nel Vesuvio.

    img3.jpg

    La stessa nascita del vulcano trae origine da una leggenda: "un grande e potente Mago fu punito per aver importunato con la sua magia gli uomini. Gli venne bloccata una gamba nel terreno, lasciandolo così incastrato fino a quando in primavera la terra che lo imprigionava iniziò a tremare e il Mago ne approfittò per liberarsi. Si creò in tal modo una immensa voragine piena di lava e zolfo e nacque il Vesuvio.

    II

    Fenomeni paranormali

    Spesso di notte sulle pendici del Vesuvio, i napoletani che vi abitavano, stanchi dopo una lunga giornata di lavoro tentavano di dormire. Sapevano già che sarebbe stato impossibile perché, puntuale ogni notte, da quando un fiume di lava incandescente venne sputato fuori dal cratere non si riusciva più a dormire a causa di un urlo disumano che scuoteva la quiete.

    Quest’urlo apparteneva a qualcuno che pareva stesse patendo le pene dell’inferno, un dolore atroce che riecheggiava in ogni dove nel silenzio della notte. La voce era femminile e si sospettava appartenesse a una strega: la strega del Vesuvio.

    Infatti, una leggenda misteriosa, una di quelle leggende cupe che ti ghermiscono con il loro fascino ipnotico e ti stregano, risaliva alla seconda metà dell’Ottocento e iniziava a diffondersi subito dopo l’eccezionale eruzione che coinvolse la città partenopea. Siamo nel 1858 e il Vesuvio stava dando il meglio di sé con uno spettacolo piroclastico eccezionale: un’effusione di lava colava giù fino a colmare un burrone sottostante chiamato il fosso grande. La colata, una volta raffreddata, diventò praticabile a piedi ed è da quel momento in poi che la leggenda della strega del Vesuvio prende vita. Gli abitanti non ce la facevano più, erano esausti e terrorizzati da quelle urla, ma allo stesso tempo dovevano trovare il coraggio per porre fine a quella tortura. Per scoprire da dove venivano quelle urla un gruppo di contadini decise di avviare delle ricerche e, messa da parte la paura, risalirono la colata.

    img4.jpg

    Di streghe e fattucchiere in quella zona ve ne erano più d’una, almeno così si racconta. A Ciaciona (piaciona grassottella) di Pugliano (altro nome di Ercolano), la vecchia di Torre del Greco (Donna Teresa dei Mastroianni) e così via.

    Le donne del paese raccontano le vicende di questa terza strega, più episodi legati tra loro che fanno sorridere per il loro retrogusto grottesco.

    Ma chi era quella donna che lanciava urla strazianti dopo la violentissima eruzione del 1858?

    Si tratta di una leggenda basata su un fatto storico reale: l’eruzione del Vesuvio del 1858, che fu molto potente e che durò diversi anni. La storia di Napoli è così antica e stratificata che non deve sorprendere la presenza di una componente magica e leggendaria, figlia della tradizione popolare e della cultura.

    Tra il 1858 (27 maggio) e il 1861 (12 aprile) si verificò una lunga eruzione del Vesuvio di tipo effusivo che produsse l’apertura, sul pian delle Ginestre, di numerose bocche di cui tre in attività prevalente.

    img5.png

    Nell’agosto del 1858 il flusso principale diminuì ma nel 1859 l’eruzione continuò con nuove lave che coprirono quelle già emesse. Il 7 marzo del 1859 le lave distrussero alcune case coloniche al di sopra del Fosso Grande, mentre il 13 marzo una nuova colata di lava giunse al di sotto del Colle del Salvatore, su cui si erge la sede del Real Osservatorio Vesuviano.

    Si trattò di un’esplosione molto forte, che provocò un’enorme uscita di lava. L’enorme quantità di magma riempì il Fosso Grande, un vecchissimo burrone molto pericoloso. Da quell’eruzione quel precipizio si colmò e fu possibile attraversarlo a piedi.

    img6.jpg

    Dopo la fuoriuscita del 1858, gli abitanti della zona vesuviana iniziarono a sentire quel terribile urlo, che disturbava la quiete notturna, un grido che pareva provenire da una persona sofferente, che stava vivendo un atroce supplizio. Quel rumore, tanto spaventoso, si ripeteva ogni notte, preoccupando i contadini che vivevano in quell’area. Per giorni gli abitanti dei paesi che si trovano intorno al vulcano partenopeo sentivano ogni notte urla strazianti di donna e la quiete notturna di questi luoghi pareva cancellata a causa di queste grida terribili. Furono organizzate delle spedizioni per capire cosa provocasse quel suono agghiacciante. Gli uomini continuarono per giorni a perlustrare la zona, armati di fucili, per cercare la persona che emetteva quel terribile urlo, ma la donna non venne trovata.

    img7.jpg

    A Vecchia e Mattavona

    Le ricerche non davano alcun risultato, ma i contadini non demordevano. Finalmente a uno di loro venne in mente che lì nella borgata c’era effettivamente qualcuno che li avrebbe potuto aiutare. La disperazione li spinse a rivolgersi all’unica persona che dava qualche speranza di risolvere quel problema: una fattucchiera che viveva poco lontano dai loro casolari e che veniva chiamata da tutti a Vecchia e Mattavona. La fattucchiera accettò di dare ascolto alle richieste dei contadini e si recò sul posto. Una volta arrivata nel punto esatto da dove si sentivano provenire le urla, la fattucchiera lanciò diversi incantesimi pronunciando parole arcane e incomprensibili per debellare e allontanare per sempre quelle grida. La pratica magica ebbe il suo effetto e le urla smisero immediatamente di farsi sentire.

    Leggende, miti e storie di fantasmi

    Di leggende, miti e storie di fantasmi, spiriti e streghe la città di Napoli abbonda.

    Miti e leggende da sempre ammantano Napoli e la storia della città è ricca di segreti, storie di fantasmi, spiriti benevoli o spettri maligni che ancora oggi sono parte delle credenze dei cittadini. La storia stessa della fondazione della città ha le sue radici in una delle leggende più note, quella della Sirena Partenope, tanto che uno degli aggettivi per identificare i cittadini è ancora partenopei.

    Tra Bella ‘Mbriana, Munaciello, l’uovo magico di Castel dell’Ovo, i fantasmi di Castel Sant’Elmo, gli spettri nei palazzi e nelle fortezze e le streghe, sono tanti i racconti che si tramandano da numerose generazioni e che fanno di Napoli una città piena di mistero.

    – La Bella ‘Mbriana è uno spirito benevolo che vive nelle case dei napoletani portando loro fortuna e convive con il Munaciello, di cui è antagonista. Non si conosce il suo aspetto perché appare di sfuggita e quando la si avvista si trasforma magicamente in un geco, animale considerato portafortuna. Secondo la leggenda, la Bella ‘Mbriana era una bellissima principessa che perse il suo amore e, sola e disperata, iniziò a vagare per la città. Il re suo padre chiese ai suoi sudditi di aprire le porte delle loro case per accoglierla. Ecco perché è considerata lo spirito che protegge la casa.

    – Il Munaciello è uno spirito dispettoso che vive nelle case e può portare sia fortuna sia sventura. ‘O Munaciello indossa un saio da monaco per nascondere il suo brutto aspetto. Secondo la leggenda era un gestore di pozzi d’acqua che entrava nelle case dai canali di scolo per rubare oggetti preziosi. Questo spiritello avrebbe poteri magici e, oltre alcuni episodi spiacevoli, sarebbe anche benevolo perché spesso lascia delle monete in luoghi nascosti della casa.

    – Il Castel dell’Ovo sul Lungomare di Napoli deve il suo nome a un’antica leggenda che coinvolge Virgilio. Il poeta latino, considerato anche un mago nel

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1