All'Inferno e ritorno

Di Fulvio Gagliardi

Il libro è una storia straziante di una persona intrappolata nell’oscurità della propria vita, ma che alla fine trova la strada per uscirne.
Il protagonista ha trascorso la sua vita cercando di evitare le difficoltà e il dolore, nascondendosi dietro una maschera di sé stesso che non lo rappresenta.
Il destino impietoso, un giorno, improvvisamente lo scaraventa nell’inferno del proprio io. In quel luogo onirico, in ipnosi, il protagonista incontra difficoltà e figure demoniache che lo sfidano a superare le sue paure e le sue incertezze e a trovare la forza per sconfiggere i suoi demoni.
Non sarà un viaggio facile, ma alla fine lui riesce a trovare la forza per superare ogni difficoltà e uscire dall’inferno del suo io più nascosto.
Il libro è un racconto toccante e potente della resilienza umana e della capacità di superare le difficoltà più grandi. Esso ci ispira e aiuta a capire che, anche quando sembra che la vita ci stia portando all’inferno, c’è sempre una via di uscita se si è disposti ad affrontare le proprie paure.

• Lingua: Italiano
• Editore: AbelPaper
• Data di uscita: 22 giu 2023
• ISBN: 9788869633409

Anteprima del libro

Fulvio Gagliardi

VIAGGIO ALL’INFERNO

E RITORNO

Elison Publishing

© 2023 Elison Publishing

Tutti i diritti sono riservati

www.elisonpublishing.com

ISBN 9788869633409

Indice

Premessa

Capitolo 1 - La vita di Marco

Capitolo 2 - La terapia ipnotica

Capitolo 3- L'inferno

Capitolo 4 - Il fiume infernale

Capitolo 5 - Il labirinto

Capitolo 6 - Il mostro

Capitolo 7 - L'ombra

Capitolo 8 - La luce

Capitolo 9 - La rinascita

Capitolo 10 - La figura fragilmente triste

Capitolo 11 - Lo specchio

Capitolo 12 - Le maschere

Capitolo 13 - Il tempio

Capitolo 14 - Il piccolo fiore

Capitolo 15 - Finalmente una nuova vita

L'autore

Premessa

Marco era un uomo che aveva vissuto gran parte della sua vita cercando di evitare il dolore, le difficoltà e le sue paure più profonde. Aveva una natura insicura, costantemente afflitto dall'incertezza e dai dubbi che lo accompagnavano in ogni scelta che doveva fare. La paura di fallire aveva segnato il suo percorso, impedendogli spesso di intraprendere nuove sfide e di perseguire i suoi sogni. Egli aveva un’intensa e persistente paura di affrontare le situazioni in cui era esposto alla presenza e al giudizio altrui per il timore di mostrarsi imbarazzato, di apparire incapace e ridicolo e di agire in modo inopportuno e umiliante. Talvolta si ritrovava in un tale stato di ansia da avere veri e propri attacchi di panico.

Marco era una persona fragile che si smontava facilmente e si scoraggiava rapidamente, aveva una bassa autostima e non prendeva alcuna iniziativa per la paura di sbagliare ed essere rimproverato. I rimproveri gli scottavano e gli facevano molto male e lui evitava accuratamente di essere rimproverato. Era convinto che se avesse preso decisioni e avesse poi sbagliato gli altri ce l’avrebbero avuta con lui.

A causa della sua mancanza di fiducia in sé stesso, Marco aveva sempre cercato di nascondere una parte di sé, sia ai suoi cari che al resto del mondo. Aveva sviluppato un'abilità straordinaria nell'indossare una maschera, nascondendo i suoi lati oscuri, i dubbi interiori e le sue debolezze più profonde.

Egli mostrava al mondo un volto sicuro e controllato, ma dentro di sé viveva una costante battaglia tra l'immagine che proiettava e la realtà dei suoi sentimenti.

Nel mondo professionale, Marco aveva optato per lavori che gli potessero offrire un senso di sicurezza e stabilità. Aveva preferito posizioni che potessero richiedere un minimo di rischio, evitando di mettersi in gioco e di affrontare situazioni che avrebbero potuto metterlo in imbarazzo o mettere in discussione la sua competenza. Aveva scelto un lavoro amministrativo in un'azienda consolidata, dove poteva svolgere mansioni ripetitive e non troppo stimolanti, ma che potessero garantire un certo livello di comfort e routine.

I rapporti familiari di Marco risentivano della sua insicurezza. Egli non era in grado di aprirsi completamente con i suoi cari, temendo di essere giudicato o di deludere le aspettative degli altri. Questa mancanza di comunicazione profonda portava a un distacco emotivo, creando una barriera tra lui e i suoi familiari più stretti. Non riusciva a mostrare il suo vero io, mantenendo sempre una certa distanza emotiva.

Nella società, Marco occupava una posizione anonima. Non si distingueva particolarmente, né in positivo né in negativo. Evitava di attirare l'attenzione su di sé, preferendo fondersi nella massa e non mettersi in situazioni che avrebbero potuto rivelare la sua vulnerabilità. Egli aveva pochi amici intimi, e le sue relazioni sociali erano superficiali, basate su conversazioni di circostanza e su interessi comuni molto generici.

Nonostante la sua vita sembrasse priva di grandi sconvolgimenti, Marco era infelice. La sua incapacità di affrontare i suoi dubbi e le sue paure più profonde avevano creato una sensazione di stasi e di mancanza di realizzazione. Egli si sentiva intrappolato in una vita che non rispecchiava veramente chi egli era e che gli impediva di crescere e svilupparsi come individuo.

In definitiva, Marco viveva una vita di costante evitamento, cercando di nascondere i suoi lati oscuri e le sue debolezze più profonde. Sia nel lavoro che nei rapporti familiari e nella società, si ritrovava intrappolato in un ruolo che gli impediva di esprimere sé stesso appieno. Solo quando fosse stato in grado di affrontare le sue paure e di abbracciare la sua vulnerabilità egli avrebbe potuto sperare di trovare la vera felicità e realizzazione.

Capitolo 1

La vita di Marco

Quel giorno, come al solito, Marco si svegliò di buon mattino e, invece di affrontare la giornata con energia e determinazione, si lasciò trascinare nella routine confortevole che da sempre aveva creato per sé stesso.

Dopo una breve e frettolosa doccia, indossato un abito sobrio e professionale, prima di uscire si controllò allo specchio per essere certo di apparire sicuro e composto agli altri, mentre dentro di sé si nascondevano tutte le incertezze e il timore di spiacevoli situazioni che quella giornata avrebbe potuto riservargli.

Si diresse come un automa verso il suo lavoro, un ufficio amministrativo in una grande azienda, dove svolgeva mansioni ripetitive e poco stimolanti. La sua scrivania era ordinata e impeccabile e rifletteva il suo desiderio di mantenere tutto sotto controllo.

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Si sedette alla sua