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Era un giorno come tanti...
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E-book68 pagine56 minuti

Era un giorno come tanti...

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Info su questo ebook

Il personaggio della storia vive la vita di ogni giorno. In cerca di lavoro esce di casa per fare una passeggiata. Un evento a lui sconosciuto lo porta diretto nel futuro. Salvato da alcuni soldati e in piena confusione, viene portato in una base sotterranea dove inizia a farsi una nuova vita in quel mondo, mentre cerca un modo per tornare a casa
LinguaItaliano
Data di uscita18 set 2014
ISBN9786050322279
Era un giorno come tanti...

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    Anteprima del libro

    Era un giorno come tanti... - Michele Scalini

    risveglio

    Capitolo 1

    Quando tutto ebbe inizio

    Spesso e volentieri al termine del mio turno al radar, preferivo sdraiarmi sulla mia branda, mentre gli altri soldati se ne andavano in sala mensa o nell’area adibita allo svago dei commilitoni, dove ognuno di loro passava il tempo a raccontarsi le avventure che vivono là fuori o a scherzare, come farebbe chiunque durante la pausa caffè.

    A volte andavo anche io, ma la mia brandina era la soluzione che preferivo il più delle volte, soprattutto quando sentivo il bisogno di stare da solo con i miei pensieri. Mi sdraiavo, ma senza dormire, restavo con gli occhi aperti, mani dietro la nuca e gambe divaricate in pieno stato di rilassamento, e ripensavo a quel giorno. La giornata più insolita che abbia mai vissuto. Ti assicuro che nessuno ha mai vissuto quello che ho vissuto io. A pensarci mi viene da ridere, ma non c’è niente da ridere. Sappiamo che non si torna indietro, ma in qualche modo dovevo riuscirci, dovevo capire quale fenomeno a me ignoto mi aveva portato nell’anno 2174. Esatto, mi trovavo nell’anno 2174!!!! E pensare che sono nato nel 1974 e che per me siamo nel 2014!!!!!

    Era un giorno come tanti … iniziavo sempre con questa frase quando ripensavo agli eventi di quel 9 settembre 2014, ricordo che era un martedì. Un giorno che cambiò totalmente la mia vita.

    Quel giorno, ed era una giorno come tanti, passai la mattinata a controllare le offerte di lavoro online, nella remota speranza di trovare qualcosa di interessante, anche se ben consapevole che c’era ben poco da sperare. La crisi non sembrava finire e per giunta eventi geopolitici, crisi tra Ucraina e Russia, lasciavano poca speranza in un’immediata risoluzione della situazione che ormai il paese viveva da anni. Ormai ero senza lavoro da mesi, il bisogno di soldi e la noia mi spingevano ad insistere nella ricerca. Consultavo le offerte ogni giorno, ma non trovavo mai niente che mi interessasse, in realtà c’era proprio carenza di offerte. Nel pomeriggio, approfittando anche della bella giornata di settembre, decisi di uscire per fare una passeggiata, con l’idea di passare presso le agenzie interinali, con l’idea di vedere se in vetrina ci fosse qualcosa. Nel bene o nel male, dobbiamo sempre tenere acceso un barlume di speranza, me lo ripetevo spesso, soprattutto nei momenti più difficili.

    Le strade erano vuote e c’era un piacevole silenzio nonostante fossero passati pochi minuti dopo le 16. Il cielo era azzurro, neanche una nuvola nei paraggi. Il sole scaldava il mio viso, mentre una leggera brezza lo accarezzava. Sentivo un gran senso di pace, di rilassatezza e mi sentivo in pace col mondo, in pace con me stesso. Proseguivo per la mia strada, a passo lento, senza fretta, senza pensare a niente di particolare, mi godevo quella sensazione, come se fosse la cosa più importante. Per un momento non pensare alla mia situazione o a quello che succedeva nel mondo e nel mio paese, mi faceva star bene. Avrei voluto che quel momento non finisse mai.

    Senza neanche accorgermene arrivai ai giardini pubblici della mia città, mi venne da sorridere. Non ero dove volevo essere, ma andava bene lo stesso pur di godermi quella splendida giornata, e comunque, detto tra noi, chi si trova veramente dove vorrebbe essere?

    Mi appoggiai ad un muretto vicino al marciapiede per fumarmi una sigaretta, mentre osservavo alcuni ragazzini che si incontravano in quel posto. Mentre li guardavo ripensavo a quando avevo la loro età, sempre in giro con gli amici, tutta l’estate, senza fare niente di eccezionale, ma con la sola voglia di goderci il periodo e scherzare prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

    Finita la sigaretta, decisi di ritornare sui miei passi, e riprendere la passeggiata. Ormai ero in giro da quasi un’ora, ma mi andava più che bene. Ripresi a camminare, senza pensare a niente come prima della pausa, lanciando un’ultima occhiata a quei ragazzini, quando ad un tratto sentii il mio corpo come attraversato da una scossa elettrica, da una forza a me oscura. Non riuscivo a capire cosa fosse successo, ero confuso e frastornato.

    Mentre cercavo di capire cosa fosse successo, vidi che le mie mani tremavano, forse a causa di quella scossa o probabilmente per lo spavento, e sentivo nell’aria uno strano odore, che prima non c’era, un odore di bruciato e sentivo freddo, molto freddo; sempre più confuso dall’accaduto alzai lo sguardo al cielo. Era nero, una coltre di nuvole copriva il cielo e il sole, che fino a qualche istante fa scaldava il mio viso, non c’era più, non riuscivo a capire.

    Nella confusione più completa stavo cercando un senso all’accaduto quando ad un tratto sentii gridare:

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