Conwy: Tecnomante 11

Di Valentino Peyrano

RACCONTO LUNGO (36 pagine) - FANTASCIENZA - Mentre la guerra tra i Viandanti infuria la popolazione del castello di Conwy dovrà affrontare un viaggio spaventoso

La guerra tra i Viandanti ormai è segnata: per gli abitanti dei castelli si avvicina il momento della scelta. Restare al sicuro nel loro castello, ma privati ormai del sostegno dei Viandanti, o seguire i Ribelli verso la nuova terra promessa al di là del mare. Ma per gli abitanti di Conwy, nell'isola Britannica, c'è un problema in più: riuscire ad arrivare sul continente superando il mare tempestoso. Eppure una soluzione forse c'è: un tunnel dimenticato, costruito nel lontano passato dagli Antichi...

Valentino Peyrano è nato a Milano nel 1962. Terminato il liceo scientifico decide di lasciare gli interessi umanistici e scientifici alla vita privata e seguire una strada meno interessante come studi, ma che gli permettesse di scegliere una professione autonoma. Nel 1988 si laurea in Economia e Commercio all'Università Bocconi di Milano con una specializzazione in marketing. Dopo alcuni anni di normale carriera aziendale, fa il salto imprenditoriale lavorando poi in vari settori: dall'editoria alla consulenza, al turismo, alle energie rinnovabili, campo nel quale opera tuttora. Scrive narrativa fin dall'età di undici anni: Dopo l'università si ferma a causa del poco tempo a disposizione, ma nel 2003, dopo alcuni avvenimenti difficili della sua vita, riprende a scrivere con rinnovato entusiasmo. Comincia a proporsi al mondo editoriale arrivato tra i finalisti del secondo premio Apuliacon nel 2004 e vincendo il Premio Alien nel 2005. Negli anni successivi arriva in finale ancora al Premio Alien e due volte al Premio Robot, che vince nel 2011.  Le sue passioni, oltre alla letteratura, includono l'Arte, gli scacchi, la fisica, la filosofia, la musica (ai tempi dell'Università ha fatto anche il musicista). Vive tra la frenetica Milano e un rilassante borgo medioevale nel piacentino. I suoi scrittori preferiti nella fantascienza sono Zelazny, Wolfe, Sturgeon, Vonnegut, Kuttner, Lem. Fuori dalla pura fantascienza Lovecraft, Rushdie, Borges, Ishiguro, Camus, insieme ai classici della letteratura.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 28 ott 2014
• ISBN: 9788867755233

Anteprima del libro

Valentino Peyrano

Conwy

ISBN versione ePub: 9788867755233

© 2014 Valentino Peyrano

Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0 ottobre 2014

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Indice

Valentino Peyrano

Conwy

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

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Valentino Peyrano

Valentino Peyrano è nato a Milano nel 1962. Terminato il liceo scientifico decide di lasciare gli interessi umanistici e scientifici alla vita privata e seguire una strada meno interessante come studi, ma che gli permettesse di scegliere una professione autonoma. Nel 1988 si laurea in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano con una specializzazione in marketing. Dopo alcuni anni di normale carriera aziendale, fa il salto imprenditoriale lavorando poi in vari settori: dall’editoria alla consulenza, al turismo, alle energie rinnovabili, campo nel quale opera tuttora.

Scrive narrativa fin dall’età di undici anni: Dopo l’università si ferma a causa del poco tempo a disposizione, ma nel 2003, dopo alcuni avvenimenti difficili della sua vita, riprende a scrivere con rinnovato entusiasmo. Comincia a proporsi al mondo editoriale arrivato tra i finalisti del secondo premio Apuliacon nel 2004 e vincendo il Premio Alien nel 2005. Negli anni successivi arriva in finale ancora al Premio Alien e due volte al Premio Robot, che vince nel 2011. 

Le sue passioni, oltre alla letteratura, includono l’Arte, gli scacchi, la fisica, la filosofia, la musica (ai tempi dell’Università ha fatto anche il musicista). Vive tra la frenetica Milano e un rilassante borgo medioevale nel piacentino. I suoi scrittori preferiti nella fantascienza sono Zelazny, Wolfe, Sturgeon, Vonnegut, Kuttner, Lem. Fuori dalla pura fantascienza Lovecraft, Rushdie, Borges, Ishiguro, Camus, insieme ai classici della letteratura.

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1

La sera era fredda. La nebbia stava riempiendo il paesaggio.

Vidi un compagno avvicinarsi sul camminamento. Non riuscivo a scorgerne i lineamenti.

– Chi sei? Non ti vedo – dissi.

– Pwill.

– Benvenuto fratello! La foschia nasconde tutto, anche i parenti più stretti.

– Notte infernale – mi disse appena fu di fianco.

– Tra poco lo sarà ancor più. Cercheranno di approfittarne.

Pwill sputò con fare disgustato.

– Ho detto a Cradoc di aumentare la guardia di stanotte.

– Andrebbe raddoppiata.

– Così sarà, infatti! Cradoc ne è consapevole e ha scelto personalmente quelli da aggiungere sulle mura.

– Chi si occupa dei fuochi?

– Evnyssen e Rhiannon.

– Perché ancora non si vedono?

– Vado a controllare.

Dopo che Pwill si fu allontanato, vidi che i fuochi lungo le mura si stavano accendendo. Brillavano nella nebbia come fiamme spettrali, simili a stelle scese dal cielo per schierarsi di fianco a noi nella battaglia notturna.

Sentii dei passi avvicinarsi e pensai fosse Pwill che tornava, avendo anche lui visto i fuochi accendersi. Invece la voce che mi parlò mi annunciò Bran.

– Stai allerta Duff – mi fece.

– Puoi giurarci!

Cercavamo di guardare nel buio, ma con la nebbia era impossibile vedere qualcosa. Anche il fiume, dall'altra parte rispetto a noi, era diventato invisibile, e si sarebbe pensato fosse scomparso, se non fosse stato per il rumore della corrente.

– Il Viandante Matlock sarà dei nostri – mi disse poi.

– Come potrebbe non esserlo, con una notte come questa?

– Hai sentito cosa si racconta? – mi fece con voce inespressiva, quasi non fosse realmente interessato alla domanda, al pari si trattasse di una favola per bambini che non giustificasse l'attenzione di un adulto.

– Ho sentito. Tu cosa pensi?

– Non ci credo. Mi sembra una storia assurda e senza senso.

– Però Matlock non l'ha smentita.

– Nemmeno l'ha confermata, se è per questo.

Rimanemmo silenziosi a cercare di scrutare l'aria. Poiché la vista non era sufficiente, provavamo ad aiutarci con l'udito.

Sentii un sibilo e capii che finalmente si stavano