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Il futuro non venne mai
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E-book48 pagine35 minuti

Il futuro non venne mai

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Fantascienza - racconto lungo (32 pagine) - Se anche foste fatti di giada, se anche foste d’oro, anche voi scenderete nella terra degli scarnificati


È l’Interludio, un periodo interstiziale tra il mondo di oggi, l’Antropocene, e il mondo della sostenibilità, lo Cthulucene. La città di Purpura Marina affida a Simon Drago il compito di scolpire in un scogliera sul mare il volto della fondatrice della democrazia integrale, Amala Singh; ma l’artista viene contestato dagli chthulupunk, attivisti ecologisti radicali che non vogliono la roccia deturpata da un mastodontico bassorilievo. Drago ha due figli: Santiago, che sta facendo uno stage di formazione sulla colonia lunare, e Miriam, artista multimediale le cui canzoni infiammano i giovani di un’Africa ancora sottomessa da dittature corrotte e dal soffocante moralismo della chiesa pentecostale. Di Miriam è perdutamente innamorato il piccolo Enkel, figlio di amici. L’equilibrio tra i personaggi viene sconvolto dall’arrivo di Lauriana Montiel, ex star del retrorealismo, un’arte che trasforma vecchi film in bianco e nero del XIX secolo in opere in 3D, con i protagonisti sostituiti da attori in carne e ossa. La bella Lauriana diventa la personificazione dell’ideale femminile per Enkel e un incubo per Miriam, che intuisce qualche trascorso nel passato del padre e dell’attrice. La soleggiata, verde Purpura Marina si trasforma inevitabilmente nella scenografia di un dramma.

Le arti nel futuro prossimo in un racconto lungo di Franco Ricciardiello.


Franco Ricciardiello, nato a Vercelli nel 1961, scrive e pubblica fantascienza dal 1981. Ha pubblicato due romanzi su UraniaAi margini del caos, vincitore del premio Urania nel 1998 uscito anche in Francia da Flammarion, e Radio aliena Hasselblad, nel 2002. Suoi racconti sono stati inclusi nelle antologie bestseller Millelire di Stampa Alternativa. Negli anni ottanta ha collaborato e diretto la fanzine The Dark Side. Più recentemente ha scritto anche gialli, vincendo nel 2002 il premio di narrativa poliziesca Orme Gialle e nel 2005 il premio Gran Giallo Città di Cattolica. Nel 2007 col romanzo Autunno Antimonio ha vinto il premio Delitto d'Autore.

LinguaItaliano
Data di uscita28 set 2021
ISBN9788825417562
Il futuro non venne mai

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    Anteprima del libro

    Il futuro non venne mai - Franco Ricciardiello

    1

    Miriam, Lauriana Montiel, Purpura Marina. Per ricordare il mio lontano, inquieto esordio nella maturità, cosa dovrei fare? Quasi un secolo è passato da quel periodo interstiziale al tramonto dell’Ancien royaume, l’avvento dello Chthulucene: dieci anni che adesso chiamiamo l’Interludio, ma per Simon Drago erano, non senza retorica, l’Infanzia dell’Arte.

    Cosa darei per rivedere oggi Simon Drago. L’ho incontrato ancora a lungo, dopo che ci siamo persi di vista, nella bruma malinconica dei sogni notturni. In un certo senso, la fine della mia adolescenza cominciò con il suo arrivo a Purpura Marina, per portare a termine il ritratto che aveva accettato di scolpire; lui e la moglie portarono con sé la figlia Miriam. Eravamo entrambi minorenni: lei per tre mesi soltanto, io per tre anni.

    Nel mio ricordo, tutto ebbe inizio nella notte più calda di quell’estate.

    Simon Drago era uscito per controllare i progressi della sua scultura; sosteneva di lavorare meglio senza la luce diretta del giorno, che gli impediva di seguire il luccicore cangiante delle nanomacchine sulla verticale di roccia. Il profilo familiare di Amala Singh emergeva lentamente dalla parete di epidosite, come se la madre della Democrazia Integrale spingesse dall’interno per uscire alla luce. Già dal pomeriggio di nuvole sospese (Purpura Marina era zona non-climatizzata) avevo iniziato a tenere d’occhio Miriam. Intuivo che avrebbe approfittato dell’assenza del padre per incontrare Ivano: era riuscita a far credere a tutti che lui fosse solo il polistrumentista che suonava quasi tutte le parti nelle sue canzoni, ma io li avevo sorpresi più volte in atteggiamenti inequivocabili, le mani di lui posate su parti anatomiche che neppure avrebbe dovuto vedere.

    E io morivo.

    Da quando mamma mi aveva affidato a Simon Drago perché il dovere la chiamava a Bruxelles, Miriam riempiva la mia vita. Avevo preso uno schiaffo come mai più mi sarebbe capitato nei successivi cento anni. Vivevo in un mondo parallelo, una vie en rose nella quale esistevamo solo Miriam e io, e non riuscivo a vedere un solo giorno più in là di lei.

    Quella notte, appena Miriam partì in bicicletta, la seguii a distanza con la mia. Pedalammo lungo i viali di ippocastani che scendevano al mare, fino alla Promenade fiancheggiata di arecacee che respiravano nella sera. Miriam si inoltrò a piedi tra i dehors delle gelaterie che allungavano penisole di tavolini sulla spiaggia

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