Il Sole non può fallire

Di Polianna

A chi non è capitato di essere aiutato nel fraintendere certe attenzioni? Con le domande ed i rimorsi che tutti i "se avessi..." si portano dietro.
Questo breve reportage personale della protagonista, è una panoramica su pensieri ed emozioni scaturite da dubbi ed aspettative .
Non è, comunque, un vademecum su come sopravvivere a situazioni del genere; è però, probabile, che vi si rispecchino molte altre persone.

• Lingua: Italiano
• Editore: Polianna
• Data di uscita: 3 gen 2016
• ISBN: 9788892536364

Anteprima del libro

casuale.

Prefazione

Non ho scritto quest'opera con l'intento di farne un romanzo di stile classico, con tutti i personaggi ben delineati, ognuno col suo bel bagaglio di esperienze che interagiscono gli uni con gli altri.

E' più un reportage personale della protagonista, la visione di fatti a lei accaduti, la descrizione solo dal suo punto di vista di quel determinato scorcio della sua vita.

Non ha la pretesa di essere un vademecum su come sopravvivere a situazioni del genere; nello scriverlo ho solo sperato che, se mai fossi riuscita a pubblicarlo, vi si sarebbero rispecchiate molte altre persone, ragazze (e ragazzi) che forse si affossano troppo in questo tipo di delusioni, arrivando a credere che non esiste via d'uscita, che non supereranno mai quel dolore.

Questo breve racconto è la prova che per qualsiasi difficoltà si pari davanti al nostro cammino, in un modo o nell'altro, una soluzione salta fuori; che sia un lieto fine classico (col Principe Azzurro che porta via la sua bella in sella ad un cavallo bianco), o che sia il più banale dei casi (quando le ferite si rimarginano e la vita riprende il suo tran tran quotidiano), la scelta è una sola: l'istinto di sopravvivenza è più forte di qualunque altro messaggio e mai, mai si deve abbandonare la certezza che il buio prima o poi verrà squarciato dal raggio di luce più potente e accecante che mai avevamo visto prima.

Perché questa è la Vita.

Perché il Sole non può fallire.

A.P.

- 1 -

Sì, forse ho paura.

E' cominciato tutto con quella frase.

Oppure, è finito tutto con quella dannatissima frase.

O magari, non è cominciato e non è finito ancora niente, visto che mentre sto scrivendo gli eventi stanno continuando a svilupparsi, a prendere forma.

Quello che è certo, è che non riuscivo a togliermi dalla testa quella maledettissima frase. Mi rimbombava nel cervello come un'esplosione, come il boato di un terremoto. Che poi, in fin dei conti, era ciò che era successo nella mia vita. Autoinflitto, d'accordo, ma pur sempre devastante. E al quale, non sapevo come porre rimedio. Sempre se ci fosse stato un rimedio da porvi.

Parlando con la mia amica