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Futuri dimenticati: Con la posta notturna – Facile come l'A.B.C.
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Futuri dimenticati: Con la posta notturna – Facile come l'A.B.C.
E-book128 pagine1 ora

Futuri dimenticati: Con la posta notturna – Facile come l'A.B.C.

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Info su questo ebook

Rudyard Kipling ha scritto nella sua carriera solo due storie di fantascienza: "Con la posta notturna" e "Facile come l'A.B.C.". Entrambe sono ambientate nel XXI secolo, in una realtà in cui un'organizzazione sopranazionale, l'A.B.C. (Aerial Board Control), ha preso il comando del mondo intero semplicemente controllando il traffico aereo "e tutto ciò che esso implica". Nei due racconti, che richiamano tanto le invenzioni di H.G. Wells che le suggestioni di Orwell e che in questa edizione compaiono per la prima volta insieme in Italia, assistiamo al modo in cui le popolazioni mondiali hanno presto dimenticato "l'antica usanza del voto".
LinguaItaliano
Data di uscita22 dic 2015
ISBN9788899403331
Futuri dimenticati: Con la posta notturna – Facile come l'A.B.C.
Autore

Rudyard Kipling

Rudyard Kipling (1865-1936) was an English author and poet who began writing in India and shortly found his work celebrated in England. An extravagantly popular, but critically polarizing, figure even in his own lifetime, the author wrote several books for adults and children that have become classics, Kim, The Jungle Book, Just So Stories, Captains Courageous and others. Although taken to task by some critics for his frequently imperialistic stance, the author’s best work rises above his era’s politics. Kipling refused offers of both knighthood and the position of Poet Laureate, but was the first English author to receive the Nobel prize.

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    Futuri dimenticati - Rudyard Kipling

    10

    Rudyard Kipling, Futuri dimenticati

    1à edizione LandscapeBooks, dicembre 2015

    Collana Aurora n° 10

    © Landscape Books 2015

    Titoli originali: With the Night Mail, As Easy As A.B.C.

    Edizione a cura di Guido Del Duca

    L’editore rimane a disposizione di eventuali aventi diritto che non sia stato possibile rintracciare.

    www.landscape-books.com

    ISBN 978-88-99403-33-1

    In copertina: illustrazione di H. Reuterdahl per la prima edizione di With the Night Mail.

    Realizzazione editoriale a cura di WAY TO ePUB

    www.waytoepub.com

    Rudyard Kipling

    Futuri

    dimenticati

    Presentazione dell’opera

    La collana Aurora si propone di recuperare classici ormai dimenticati e introvabili della letteratura italiana e internazionale, con un breve apparato critico di approfondimento.

    Nella sua lunga carriera di autore di romanzi e short stories, Rudyard Kipling si è cimentato solo poche volte con la fantascienza, un genere che (almeno nell’accezione moderna) all’epoca era ancora pionieristico e fortemente influenzato dall’eredità di Jules Verne.

    In alcune sue opere compaiono riferimenti vagamente soprannaturali, ma la science fiction vera e propria compare solo episodicamente: sono essenzialmente due i racconti di Kipling che possono essere ascritti completamente e senza dubbio al genere, e sono racconti che hanno fortemente influenzato autori e opere dei decenni successivi.

    Entrambi i racconti sono ambientati nel XXI secolo, in un mondo – il nostro – controllato da un organismo sovranazionale, l’A.B.C. (Aerial Board Control) che semplicemente controllando il traffico aereo (divenuto la principale, se non l’unica, forma di trasporto) ha in pochi anni scavalcato i governi nazionali e fatto sì che la democrazia, le elezioni e le manifestazioni diventassero un retaggio del passato.

    La visione del futuro di Kipling è, in linea con gran parte della sua opera, altamente pessimistica – le popolazioni del XXI secolo vogliono essere controllate dall’A.B.C., e i pochi ribelli devono essere tratti in salvo proprio dall’A.B.C. – ma attraversata da una efficace dose di ironia.

    Il primo racconto, Con la posta notturna (With the Night Mail: A Story of 2000 A.D., in altre edizioni chiamato Con il postale della notte), venne pubblicato nel 1905 sulla rivista McClure’s, ed è un esempio di metaracconto, perché Kipling immagina che la storia – il viaggio di un dirigibile postale da Londra al Quebec, con diverse avventure incontrate strada facendo – venga tratta da una rivista del 2000. Per arricchire questa finzione, Kipling fa seguire al racconto degli estratti della stessa rivista, tra cui recensioni, note e ironici annunci pubblicitari dell’immaginario XXI secolo, estratti che sono parte integrante del racconto e che vengono qui ripubblicati integralmente.

    Il secondo racconto è Facile come l’A.B.C. (As Easy as A.B.C.: A Story of 2150 A.D.) è invece del 1912 e apparve originariamente su The London Magazine.

    In questo racconto Kipling riprende il mondo fittizio dell’A.B.C., raccontato da un’agente dell’Aerial Board Control che, a bordo di un velivolo del Comitato, si reca in Illinois per sedare le conseguenze di una rivolta di un gruppo di cittadini che chiedono il ritorno della democrazia, e per questo rischiano il linciaggio.

    Questo secondo racconto mette a fuoco in maniera più precisa i contorni del mondo distopico immaginato da Kipling, e mette insieme due tipi di fantascienza che saranno molto sfruttati nei decenni successivi: la SF alla Wells, con macchine volanti e artifici della tecnica, e la distopia come arma critica verso la società, in maniere che richiamano – con decenni di anticipo – le opere di George Orwell e Aldous Huxley.

    La presente edizione è la prima che raccoglie in Italia entrambi i racconti. Come titolo della raccolta abbiamo scelto Futuri dimenticati, richiamandoci a Forgotten Futures, un gioco di ruolo steampunk creato proprio ispirandosi al mondo dell’A.B.C.

    Una nota tecnica riguardante la versione digitale di questo volume: mentre i racconti e le altre parti testuali sono normali pagine a scorrimento, gli annunci pubblicitari sono pagine in Fixed Layout. Questo layout misto – un esperimento finora inedito e mai realizzato – è dovuto alla necessità di conservare per il lettore l’aspetto degli annunci secondo quanto progettato dallo stesso Kipling per la versione originale a stampa dell’opera.

    Con la posta notturna

    Una storia del 2000 dopo Cristo

    (seguono estratti del giornale in cui apparve)

    Una sera tempestosa d’inverno, verso le nove, mi trovavo sui ripiani inferiori di una delle torri per il servizio con l’estero del G.P.O.¹. Avevo in programma di fare una corsa in Quebec a bordo del Postale 162 o di altro da designarsi, e il Direttore Generale in persona controfirmò l’ordine. Quel talismano mi spalancò tutte le porte, comprese quelle del cassone di spedizione alla base della Torre, dove stavano smistando la posta già scelta del Continente. I sacchi giacevano stivati come aringhe nelle lunghe navicelle grigie che il nostro G.P.O. chiama ancora furgoni. Cinque di simili furgoni furono riempiti sotto i miei occhi, e lanciati su per le guide, per essere agganciati ai rispettivi postali che li aspettavano, trecento piedi più in alto.

    Dal cassone di spedizione un funzionario cortese e mirabilmente dotto — il signor L. L. Geary, Secondo Speditore della Via Occidentale — mi condusse nella stanza dei capitani (queste parole risvegliano un’eco di vecchi romanzi), dove i capitani dei postali si recano al momento di prender servizio. Là mi presenta al capitano del 162 – il capitano Purnall – e a quello che gli darà il cambio, il capitano Hodgson. L’uno è piccolo e bruno, l’altro grosso e rubicondo, ma tutti e due hanno lo sguardo meditante e raccolto che è proprio delle aquile e degli aeronauti. Potrete vederlo nei ritratti dei nostri professionisti della velocità, da L. V. Rautsch alla piccola Ada Warrleigh, quell’impenetrabile astrazione degli occhi abitualmente rivolti verso il nudo spazio.

    Sulla tavola segnalatrice nella stanza dei capitani, le lancette palpitanti di una ventina di indici registrano, di grado in grado geografico, la rotta di altrettanti postali sulla via del ritorno. La parola Capo attraversa il quadrante d’una meridiana; risuona un gong: il postale del Sud Africa che fa servizio a metà settimana è giunto alle Torri d’arrivo di Highgate. Ecco tutto. E ciò rammenta comicamente quel campanello traditore che nelle colombaie dei piccioni viaggiatori annuncia il ritorno di un inquilino.

    «È ora che ci disponiamo a partire,» dice il capitano Purnall, e l’ascensore dei passeggeri ci proietta alla sommità della Torre di spedizione. «Il nostro furgone salirà a raggiungerci quando sarà pieno e con gli impiegati a bordo.»

    Il N. 162 ci aspetta nello scalo E del piano più alto. La grande curva del suo dorso luccica gelidamente sotto i lumi, e qualche lieve alterazione della stabilità lo fa dondolare un poco sulle tenaglie che lo trattengono.

    Il capitano Purnall corruga la fronte e penetra nell’interno. Con un sibilo sommesso, il 162 si ferma orizzontale come un regolo. Dalla prua munita dell’involucro protettore contro gli inverni dell’Atlantico Settentrionale (involucro lucente come il diamante per il logorio di penetrare per leghe e leghe di grandine, neve e ghiaccio) al punto d’innesto di tre assi propulsori esterni, misura circa duecentocinquanta piedi. Il suo diametro massimo, calcolato con larghezza, è di trentasette piedi. Confrontate tali dimensioni coi novecento per novan- tacinque di qualsiasi transatlantico d’ultimo modello, e vi renderete conto della forza che con qualsiasi tempo deve spingere simile scafo a una velocità superiore a quella che può raggiungere in caso di bisogno il Cyclonic!

    L’occhio non scopre alcuna giuntura nel rivestimento dell’involucro, tranne la fessura sottile come un capello, del timone di prua – il timone di Magniac, che a noi ha assicurato il dominio dell’aria instabile e ha lasciato il suo inventore senza un soldo e quasi cieco. È calcolato secondo la curva dell’ala di gabbiano di Castelli. Sollevate di tre ottavi di pollice pochi piedi di quel rivestimento quasi invisibile, e l’involucro devierà di cinque miglia a babordo o a tribordo prima di ritornare sotto il controllo. Date tutta la barra e tornerà sulla sua rotta come una frusta. Spingete tutto in avanti – basta un semplice tocco

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