Milazzo Guida alle fortificazioni
Di Marino Famà
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Info su questo ebook
L’ultimo impianto difensivo, nato dalla torre normanna e sviluppato in epoca sveva e aragonese, raggiunse la massima efficienza sotto quella spagnola degli Asburgo.
Giunto a compimento nei primi anni del ‘700 era costituito da oltre 7 chilometri di mura che delimitavano 4 “corpi” ed altrettante “ritirate” con potenzialità difensiva crescente dal basso verso l’alto.
Elevata tra le prime sei piazzeforti dell’isola, durante la guerra franco-spagnola, tra il 1674 ed il 1678, la città di Milazzo, divenne sede vice regia e luogotenenziale delle maggiori autorità civili, militari e religiose della Corona di Spagna.
Laureato in architettura nel 1993 presso l’Università degli Studi di Firenze, ha partecipato a numerosi concorsi come progettista classificandosi terzo con il progetto per la Nuova Cittadella dello Sport di Caldogno (VI) nel 2001 e vincendo quelli per la Riqualificazione dello spazio adiacente la cinta muraria di Viale Mazzini a Vicenza, nel 2003, e per la Sistemazione dell’area comunale a Cuneo nel 2008, intitolata Piazza Della Costituzione, e realizzata nel 2010. Nel 2016 ha pubblicato Milazzo Una città negata per Giambra Editore.
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Anteprima del libro
Milazzo Guida alle fortificazioni - Marino Famà
BIBLIOGRAFIA
1 - Milazzo: dalle origini all’Unità d’Italia
1.1 - Dalle origini fino alla dominazione araba
Le prime stabili presenze umane si registrarono in età neolitica, tra il 5.000 e il 4.000 a.C., ed il primo insediamento umano, ascrivibile alla cosiddetta civiltà di Stentinello
, era localizzato all'estremità settentrionale del promontorio. Dall'età del bronzo la sede del nucleo abitato principale si trasferì sulle pendici meridionali del promontorio e probabilmente nella zona dell’attuale castello.
La colonizzazione ellenica della Sicilia orientale, iniziata alla fine dell’VIII secolo a.C., interessò Milazzo quando i greci di Zancle (Messina) fondarono Mylai nel 716 a.C.
Iniziale luogo di scambi emporion
venne definita, da una certa epoca in poi, fruorion
per la funzione di avamposto militare di Zacle ed il principale sito urbano continuò a sorgere sull'acrocoro. Espugnata dall'ateniese Lachete nel 427, in occasione della guerra siculo-ateniese, venne conquistata nel 315 dai Mamertini del siracusano Agatocle e quattro decenni dopo dal tiranno di Siracusa Gerone II che, dopo la vittoriosa battaglia dei Campi Milesi
, sconfisse definitivamente a Longano i Mamertini di Cione (269 a.C.). Alleatosi inizialmente con i Cartaginesi per assediare Messina, occupata da Mamertini e Romani, Gerone II strinse successivamente alleanza proprio con questi ultimi in occasione della I guerra Punica tra Roma e Cartagine. Nelle acque antistanti Milazzo, Roma riportò la sua prima grande vittoria navale sui cartaginesi nel 260 a.C. ad opera della potente flotta comandata dal Console Caio Duilio grazie ai famosi rostri metallici impiegati sulle chiglie delle navi, i così detti corvi
.
Divenuta provincia romana nel 241 a.C., la Sicilia fu posta in condizioni di soggezione e di sudditanza rispetto a Roma. Solo gli stati alleati
di Messina e Siracusa fruirono dell’incorporazione nella civitas romana e gli abitanti di Milazzo godettero del privilegio, di essere riconosciuti cittadini romani
e di essere pertanto esentati dal pagamento di qualsiasi tributo fiscale.
Nel 36 a.C. Milazzo fu ancora teatro di una importante vittoria navale, questa volta in occasione della III guerra civile durante il secondo triumvirato, con la quale Ottaviano Augusto risultò vittorioso su Sesto Pompeo. A ricordo dell’epica vittoria di Vipsanio Agrippa, lo stesso Ottaviano concesse lo stemma civico e l’elevazione di Mylae da città censoria
a Municipio romano
.
Verso la fine dell’Impero Romano d’Occidente, dopo essere stata conquistata dai Vandali, la Sicilia passò prima sotto la dominazione visigota di Odoacre nel 476, quindi sotto quella bizantina di Giustiniano, dopo la guerra gotica (535-555). In epoca romana e bizantina l’acropoli rimase probabilmente fortificata (Castrum). Nell'843 Milazzo venne conquistata dagli Arabi di Fadhl Ibn Giafar. Fortificata quasi certamente dopo il 976, da quel momento Milazzo fu posta a capo di un Iqlim
da cui derivò la nascita del Vallo di Milazzo
.
Risulta impossibile, allo stato attuale, risalire alle opere difensive urbane precedenti all'epoca araba, a causa delle numerosi distruzioni subite dall'abitato nel corso dei secoli. Non esistono dubbi sul fatto che il centro fortificato occupasse la sommità dell’acrocoro, laddove sorge l’attuale castello, e già sede dell’acropoli greco-romana. D'altra parte la realizzazione di mura di modesta entità, a delimitazione dell’altopiano delimitato su tre lati da versanti scoscesi, consentiva un’agevole difesa del centro urbano; rimane incerto, invece, il limite orientale dell’insediamento urbano nelle varie epoche, e stabilire di conseguenza a quale recinto urbano appartenga lo spezzone di muro dotato di camminamento, rimasto inglobato all'interno del Bastione delle Isole.
1.2 - Dalla dominazione normanna a quella sveva
La dominazione araba giunse a termine nel 1061 quando Ruggero d’Altavilla occupò Milazzo facendone la testa di ponte per la conquista della Sicilia e la cacciata dei musulmani dall'isola. La validità della giurisdizione distrettuale politico-militare concepita dagli arabi era tale da venire assimilata successivamente da Ruggero d’Altavilla, il quale dopo aver sottratto l’isola ai Saraceni assunse il titolo di Conte di Sicilia
. In sintonia col sistema feudale adottato dai Normanni in tutta Europa, Milazzo e gran parte delle terre comprese nel Vallo furono concesse in Signoria da Ruggero I a Goffredo Borello nel 1087.
Con il matrimonio tra Costanza, figlia di Ruggero II ed erede al trono di Sicilia, ed Enrico IV, figlio del Barbarossa, si registrò nel 1189 il passaggio della Sicilia sotto la dominazione Sveva.
Nel 1264 Manfredi, figlio di Federico II, venne ucciso da Carlo d’Angiò, al quale fu consegnata nel 1266 l’isola dal Papa. Con il passaggio della Sicilia agli Angioini, sostenuti dalla Santa Sede, il Castello di Milazzo fu al centro degli avvenimenti che caratterizzarono gli anni seguenti. L’esercito imperiale ghibellino di Corradino di Svevia, sbarcò il 10 agosto 1268 a Milazzo e sconfisse gli angioini che presidiavano il castello. Questa situazione si mantenne fino alla battaglia di Tagliacozzo che vide ancora fronteggiarsi i due eserciti, fino alla vittoria dei francesi decretando una nuova fase della dominazione angioina, durante la quale