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Una brutta faccenda
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Una brutta faccenda
E-book32 pagine26 minuti

Una brutta faccenda

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Info su questo ebook

Una drug story con protagonista ancora una volta il maresciallo Ferrante. 

Giancarlo Busacca nasce ad Acate il  31 luglio del 1961. Autore di romanzi polizieschi è anche sceneggiatore e regista teatrale.
 
LinguaItaliano
EditorePasserino
Data di uscita31 dic 2017
ISBN9788893456470
Una brutta faccenda

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    Una brutta faccenda - Giancarlo Busacca

    Giancarlo Busacca

    Una brutta faccenda

    The sky is the limit

    ISBN: 9788893456470

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice

    Non sono mai contento di andare al cimitero, ogni volta mi portano in mente tristi ricordi, ma devo andarci lo stesso perché Turi, il muratore, ha da poco finito i lavori nella tomba di famiglia, quella di prima era poco più di una fossa nel terreno con una lapide sopra. Qui ci sono sepolti i miei genitori e il mio fratello maggiore Peppe. La tomba si trova in fondo al cimitero nella parte nuova, in una posizione angolata quasi fossero messi in castigo.

    Giunto sul posto trovo Turi ad aspettarmi: è un vecchio amico d’infanzia, compagno di scuola alle elementari, gran lavoratore e molto onesto.

    -Avvocato buongiorno.

    -La smetti di chiamarmi avvocato, chiamami Giacomo come sempre.

    -Sì ma io sono solo un muratore, mentre lei è l’avvocato più famoso della città.

    -Finiscila e chiamami Giacomo.

    -Va bene, il lavoro è finito manca solo la foto di Peppe, che stavo andando a prenderla in macchina. Che te ne pare del lavoro?

    -Ottimo lavoro mi piace, passa poi dallo studio, che ti pago. Se non dovessi esserci parla con la mia segretaria lascio a lei l’assegno.

    -Che fretta c’è neanche ho finito e già subito mi vuoi pagare?

    -Quello che è giusto è giusto e poi non mi piace portare le cose alle lunghe. Ora devo andare in tribunale. Ciao Turi.

    -Buongiorno, cioè ciao.

    Mi avvio verso l’uscita quando da lontano vedo il maresciallo Ferrante, portiamo lo stesso cognome ma non siamo parenti, lo saluto con un cenno della mano a cui lui ricambia, mi avvicino a lui.

    -Maresciallo, buongiorno!

    -Ciao Giacomo, i bambini come stanno?

    -Bene, la piccola è a scuola, Giuseppe è invece a casa aveva un poco di febbre e lei come va?

    -Bene grazie, sono venuto a portare dei fiori a mia moglie, ora finalmente il comune mi ha dato un luogo dove costruire la tomba.

    -Ma questa allora?

    -Si tratta della tomba della famiglia di mia moglie, c’era un posto libero

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