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Biondo Scuro
Biondo Scuro
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E-book337 pagine4 ore

Biondo Scuro

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Info su questo ebook

Julia Gateswood assume il riluttante investigatore privato Mike Angel, per trovare la sorella scomparsa. Ma la sua posizione sociale e il sordido passato della sorella non rendono le cose facili. Julia è un ex reginetta di bellezza che ha sposato per interesse il deputato Henry Gateswood, un carismatico professore universitario candidato per l'Illinois alle elezioni del Senato del 1962. Quando Gail, una donna liberale con dei legami con loschi individui e la sorella di Julia scompare, chiama l'investigatore privato Mike Angel, che scopre da subito che la sua datrice di lavoro non è quella che appare, ma è senza dubbio in grado di far scattare la sua libido.

Prima che Mike entri nel vivo del caso, gli fa visita la stramba segretaria di Julia. Le due troveranno il corpo senza testa della sorella scomparsa nell'appartamento degli ospiti della residenza dei Gateswood. Mike e il suo partner non ufficiale, Rick Anthony, un veterano di guerra e poliziotto a New York per venticinque anni, il cui vocabolario è influenzato da troppe lezioni universitarie, giungono sulla scena del crimine prima della polizia e seguono degli indizzi che li porteranno a dei pericolosi mafiosi di Chicago.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita23 mag 2018
ISBN9781547525263
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    Anteprima del libro

    Biondo Scuro - David H Fears

    Traduzione: Giulia Casellini

    Questo e-book è concepito solo per intrattenimento personale. Questo e-book non può essere venduto o ceduto a terzi. Grazie per il rispetto del duro lavoro dell'autore.

    Capitolo 1

    Era il 1962, un anno dopo aver dato la caccia a un mafioso russo responsabile dell'omicidio di mio padre a Chicago. Un episodio, che mi costò un'odiosa cicatrice, la quale andava dall'orecchio al mento e formicolava ogni volta che si presentava un pericolo.

    Mi trattenni nella Città Ventosa, Chicago, dopo aver risolto il caso della mafia, in parte perchè la mia patente del New Jersey mi era stata ritirata da un giudice corrotto (in New Jersey sarebbe un ossimoro) e in parte per aver creduto che Molly Bennett potesse essere la ragazza giusta per me. Nonostante dubitassi che qualsiasi donna  potesse adattarsi alla mia imbarazzante personalità ossessiva. E poi, igli investigatori privati di solito sono più presi dal lavoro di quanto non lo amino.

    Comprai un minuscolo bungalow fuori portata da indagini per frodi assicurative, per poter stare in santa pace a bere caffè e scotch.  Molly insistette per diventare il mio tuttofare; lavorava più del dovuto controllando che non saltassi troppi pasti o che trascorressi tutte le notti da solo. Stava arrivando il momento in cui sapevo che avrei dovuto parlare con lei o andarmene dalla sua vita per permetterle di sposarsi con qualcuno più bello che le potesse offrire una maggiore stabilità. Mentre la tensione cresceva e mi portava al limite con Molly, un sogno ricorrente su una misteriosa donna dai capelli biondo platino aveva portato uno stuzzicante tormento alle mie ore tranquille. Chi era? Inutile dire che Molly non era bionda.

    E poi il caso mi piombò addosso scacciando la noia e la malinconia, proprio quando le immagini del sogno erano così vivide da sembrare in technicolor: la donna bionda nell'edificio accanto puntava i suoi occhi smeraldo e la sua pistola cromata su di me, mentre si slacciava il reggiseno. Davvero bello come trucco, tanto da poter accadere solo in un sogno, dove le donne sono snodatissime e non ne hanno mai abbastanza. Stupide fantasie maschili. Sussultai dal baratro tra due appartamenti, ero sopra a una tavola traballante che si muoveva sulle nostre terrazze. Giravo intorno, oscillando a ogni alito di vento. La cicatrice formicolò e iniziò a bruciare come un serpente ghiacciato nel mio orecchio. La voce seducente svanì -  Mi stavo svegliando. In più una voce reale proveniva da un telefono incastrato tra due cuscini a fianco alla mia testa. Farfugliai nel ricevitore e sbavai qualche lamento.

    L'orologio batteva le 5:15.

    Stai attento figliolo. Questa volta potrebbe essere pericoloso.

    Era la voce di papà nella mia testa. Sebbene fosse stato ucciso durante il suo primo caso da investigatore privato qualche anno fa, la voce era talmente chiara che immaginai fosse udibile, sebbene sapessi che non era così. La prima volta la sentii durante l'ultimo caso, quando la morte era vicina. All'inizio pensai di essere impazzito, ma capii che era il suo modo di tenermi sotto controllo e di avvertirmi ogni volta che il pericolo era in agguato. La sua voce non mi aveva mai deluso. Provai a chiedere consigli, ma l'unica cosa che diceva erano brevi avvertimenti. Eccola che mi metteva in guardia a proposito di una telefonata da parte di una donna sconosciuta. O forse non ero ancora sveglio.

    La bionda del mio sogno era sparita e quella al telefono non stava parlando- sempre che fosse bionda.Volevo che lo fosse. Ero quasi sul punto di riagganciare quando una voce affannosa scivolò come nuvole al tramonto.

    Pronto, Signor Angel? Sono Julia Gateswood, la moglie del deputato Gateswood. Mi sente?

    5:15 del mattino. Era forse questa l'ora giusta per chiamare secondo la moglie di un deputato. Il quasi senatore Gateswood?

    Sì proprio lui. Lei è Mike Angel vero?

    Ero io.  Una luce fredda da sopra le tende indicava che ci avvicinavamo al mattino, ma la mia mente combatteva contro la realtà. Ha interrotto un sogno stupendo. Lei, per caso, è bionda?. Stavo ancora dormendo.

    Per favore, ho solo un minuto. É di vitale importanza che ci incontriamo oggi da qualche parte, non posso essere vista andare nell'ufficio di un investigatore privato.

    Mi tirai su con i gomiti e ignorai il sogno con la bionda schiacciando le dita sulla cicatrice formicolante. Avevo la nausea per via della scena da funambolo, e la mia bocca era acida dalla notte prima. La bionda sarebbe stata qui un'altra notte esattamente come molte altre precedenti, ogni volta la distanza tra i due balconi si accorciava, e lo spogliarello proseguiva. Ma non c'erano dubbi su come sarebbe finita.

    Julia Gateswood. All'improvviso mi ricordai di chi fosse; la sua foto era apparsa su qualche campagna politica- un flessuoso gadget biondo da polso, sebbene non di platino. Fatta aposta per un politico che volesse avanzare in società. Un trofeo, ma non del tipo che non nascondesse inganni. Una bellezza matura.

    Ma anche senza Julia, Henry Gateswood era una sicurezza per l'ufficio; il rappresentante dell'altro partito era un consiglere sciatto che era stato il leader dell'organizzazione sindacale degli idraulici – meno soldi e meno classe.

    Ma una sicurezza nel panorama politico dell'Illinois non significava molto, almeno che non si sapesse in che modo i capi dei sindacati si sarebbero presentati nella Cook County, la contea più popolosa della zona, e quanti morti avrebbero votato. La mia mente si schiarì un po'. Tante persone provano questo sentimento a proposito dell'essere visti entrare nel mio ufficio, ecco perchè non ci spreco soldi . Non posso biasimarli. Cerco di non prenderla sul personale. Che cosa aveva in mente?

    Riesce a incontrarmi tra mezzora in centro nell'atrio della Palmer House? C'è un piccolo bar proprio lì fuori dall'ingresso principale. Aveva fatto un'imitazione perfetta di Marilyn Monroe. Forse era asmatica. Non avrei mai saputo distinguere le due cose.

    No.

    Perchè no? Si era mangiata la r a potevo sentire il suo respiro caldo inondare il ricevitore come una brezza tropicale. Mi piaceva il fatto che fosse diretta. Non perdeva tempo.

    Non mi occupo di casi di divorzio, ed è l'unico motivo che mi viene in mente per cui un'ex reginetta di bellezza dovrebbe chiamarmi ansimante a quest'ora. I divorzi rendono le persone troppo  crudeli. Inoltre, mi serve mezzora solo per aprire l'altro occhio.

    Non si tratta di un divorzio, niente del genere. Le interessa o no? Mi è stato raccomandato caldamente.

    Scusi. Ho solo 32 anni ma mi sento vecchio e- irritabile. Sono settimane che non c'è il sole e quel vento tipico di qui che spira dal lago Michigan mi tira giù di morale. O forse è il grano che il mio fegato deve ancora digerire. Potrebbe anche essere il fatto che non mi piace essere disturbato alle cinque del mattino per correre in centro quando non so neanche qual è la posta in gioco.

    Nessun segnale dall'altra parte, la brezza tropicale si era placata. Lasciai affondare il ricevitore di nuovo tra i cuscini e pensai di riagganciare.

    Da quello che avevo letto sul Chicago Tribune, la affannata signora Gateswood aveva vinto Miss Midwest nel 1958, qualche anno prima che lo scaltro Henry le tolse la corona dalla sua bella testolina bionda e la mettesse a capo della sua promettente carriera- aveva ingrandito così tanto le ambizioni nello stesso modo in cui lei riempiva un bikini. Il Tribune scherzava sul fatto che se Henry avesse vinto la carica il mese prossimo, sarebbe stata lei la vera senatrice. Aveva solo due anni più della figlia di Henry e il matrimonio accigliò qualcuno al country club. Era stato vedovo solo per pochi mesi, il che aveva alimentato i pettegolezzi.

    Un tenue tirar su col naso uscì dal ricevitore, o così avevo immaginato. Forse era un residuo della spogliarellista platinata. O forse ero stato io a fare un singhiozzo. Da qualunque parte provenisse il singhiozzo realizzai che da sveglio o nel sonno oggi sarebbe stato un giorno in cui avrei incontrato una bionda.

    Non posso discutere del problema al telefono, uscì una voce meno impostata e più schiacciata. L'ansimare era sparito. Avrei giurato che questa donna avesse una voce differente per ogni evenienza.

    Se la questione è così delicata tanto da non poter essere vista in mia compagnia, perchè non vederci fuori città? Più o meno per le nove, Dissi combattendo per cercare un me stesso più gentile nella confusione, la mia erezione indebolita si stava rinvigorendo al pensiero di un appuntamento con la Julia che avevo visto sulle riviste.

    Ho paura che l'unico momento in cui posso allontanarmi senza far sapere a nessuno dove sono è più tardi nel pomeriggio. Henry ha una conferenza politica a cui non è richiesta la mia presenza.

    Ok. Questo pomeriggio suona bene. Mi troverà in un certo senso più ricettivo una volta fatta colazione. Per allora avrò sicuramente anche pranzato. Sarò completamente civile.

    "Sarò da Alfie Corner alle quattro. É su vicino Winnetka. La mia assistente le porterà un

    anticipo prima di allora. Cinquecento possono bastare?"

    Cinquecento. Esattamente il doppio di quello che mi rimaneva in banca. Da una bambola. Stavo ancora sognando?

    Alle quattro da Alfie. Lo conosco. E non posso decidere quanto è abbastanza finchè non conosco le problematiche, ma di fronte a cinquecento dollari potrebbe essere troppo per me da tirare su. Non ha commesso un crimine, vero signora G?

    Il click per telefono mi diceva che poteva veramente essersi macchiata di qualche delitto oppure che non le piaceva essere stuzzicata all'idea. Un servizio sveglia brusco e improvviso. Quindi eravamo pari- a lei non piaceva essere stuzzicata e a me non piaceva essere strappato via a un bionda mezza nuda.

    Provai a tornare nel mio sogno ma appena chiudevo gli occhi il balcone era vuoto e la distanza tra noi era di un miglio e quel dannato vento soffiava dal lago Michigan. La mia erezione si ruppe come una serie fortunata ai dadi. Le fantasie erano finite.

    Mi sforzai per scendere dal letto e filai nella doccia e mettei insieme i pezzi della notte precedente. Rick, il mio autoproclamato partner, era partito per Newark per partecipare al funerale della madre novantenne. Molly, la mia segretaria e ufficialmente il mio interesse romantico, anche lei era andata via, nell'Oregon, dove suo fratello era appena diventato padre di due gemelle. I drink della notte scorsa erano per la morte e per la nascita, un'evviva per la mortalità. Da solo per qualche giorno, avevo lasciato perdere la prudenza e mi ero attaccato alla bottiglia per qualche ora dopo che i voli erano partiti. Mi ricordavo di Sam il barista che mi chiamava un taxi, ma dopo più niente, fino a quando una seduttrice dai capelli biondo platino mi corteggiava sulla sua tavola traballante sei piani sopra Addison Avenue.

    Ero alla terza tazza di caffè quando suonò il campanello.

    Sono la signorina Mathews, l'assistente della signora Gateswood, disse con una voce dal fischio ovattato che non combaciava con la sua figura minuta.

    Entri.

    Miss Mathews,un piccolo e dolce involucro di banalità ed efficenza. Indossava un cappotto con cintura rosso, un cappello a forma di cupcake con stivali abbinati, un ombrello dalle pieghe in plastica e un paio di occhi castani così scuri che le pupille vi si perdevano. Sembravano più grandi della fame dietro un paio di occhiali dalla montatura senza bordo. Il suo caschetto bruno addolciva i tratti del suo viso minuto, dandole l'espressione di quei elfi di Babbo Natale a grandezza naturale che Marshall metteva in vetrina a Natale. Aveva un buon odore, qualcosa che si avvicinava alla vaniglia speziata. La piccola borsa era di una sfumatura di rosso diversa da tutto il resto. Teneva stretti contro di essa un paio di guanti neri come se ci fossero dentro i risparmi di una vita.

    Mentre camminava verso la sedia più vicina per sedersi, notai che le gambe erano quasi troppo magre ma sinuose e pulite, da quello che potevo vedere. I miei occhi volevano di più. Avevo sempre avuto occhi ottimisti.

    Sollevai la mia tazza di caffè. Lo prende normale? Chiesi, notando la sua pelle fine. I suoi occhi marroni si posarono su di me come se l'avessi insultata. Voltai la mia ora bluastra cicatrice lontano da lei e le mostrai il mio profilo migliore. Alcune donne trovavano la cicatrice interessante e volevano sapere tutto su come me la ero procurata, le stesse a cui piaceva una corsa su una Harley o che si bagnavano guardando la foto di ragazzacci all'ufficio postale. Ma la signorina Mathews non era quel tipo di donna, sebbene potesse esserlo con il giusto incoraggiamento.

    Non bevo mai caffè, disse. Sono un tipo da tè- quello buono- se ne ha. Con un cucchiaino di zucchero. Fece scivolare il cappotto giù dalle spalle, lasciandolo cadere dietro di lei sulla sedia. Incrociò le gambe e dondolò un piede rapidamente. Diede un'occhiata accurata alla stanza.

    Sbirciai dall'angolo cottura e misi in infusione un Earl Grey che Molly aveva lasciato l'ultima volta che si era fermata per la notte. La casa iniziava a riempirsi di oggetti di Molly- un pettine di qui, un paio di pantaloni e un cambio di biancheria di là e persino uno spazzolino di fronte al mio, come se stessero conversando intimamente dello stato dei nostri molari. Avevo messo dei paletti  nella condivisione dello spazzolino.

    Le riviste che Molly metteva da parte erano una metafora del nostro impegno graduale, le avevo detto. Un modo sicuro per lasciare che le cose si sviluppino, abituandosi all'idea del rischio sentimentale, soprattutto per placare i miei nervi, non i suoi. Così, avevo sottolineato, quando avremmo ripensato a come il nostro coinvolgimento era cambiato, sarebbe stato divertente ridere sulle piccole cose e i piccoli passi fatti uno per volta. Molly era d'accordo e non voleva trasferirsi prima si avermi conosciuto da almeno un anno. O almeno così diceva. Era diventato il suo gioco aggiungere cose a ogni sua visita, prendendomi in giro con quei suoi occhi verdi come i prati irlandesi.

    Misi il tè e lo zucchero su un vassoio e lo lasciai davanti alle ginocchia perfette della signorina Mathews. Frugò nella sua borsa in cerca di una busta marrone e la spinse contro di me. Toccai le sue dita bianche gelide quando presi la busta. Mani fredde, grembo caldo, diceva sempre Rick.

    Gradirei una ricevuta, se non le dispiace, disse, quando finirà di fissarmi le gambe.

    Rovistai in un pacchetto di Lucky Strike e ne tesi una nella sua direzione. La prese come se fosse stata sua e la mise tra le sue labbra rosse, quasi dello stesso colore del cappotto, del cappello e di tutto il resto. Tutto quel rosso mi faceva venir voglia di abbassare le corna e caricare. Potevo quasi sentire l'eco della sfacciattaggine di Herb Alpert e un mafioso  fradicio di tequila urlare Olè!

    Volevo solo vedere se fossero così magre anche lassù. Non mi dispiacerebbe fissare altre cose se preferisce, dissi, facendo scattare l'accendino per lei. Alcune donne prendono certe cose come complimenti. Camminai intorno alla stanza e mi sedetti sul divano, aprii la busta e tirai fuori cinque immagini tutte in verde di Benjamin Franklin.

    Signor Angel, io non sono alcune donne. Non mi piace andare oltre prima di mezzogiorno.

    Il che significa che abbiamo tre ore, signorina Mathews, quanto tè riesce a bere?

    Il piede oscillante si fermò bruscamente. Prese un sorso di tè, mise giù la tazza tanto forte da romperla quasi, mi lanciò un sorriso amaro, spense la sigaretta e cercò il cappotto. Lo prese e infilò un braccio, scoprendo una vita sottile e delle curve nascoste sotto il piccolo tailleur. La ricevuta, se non le dispiace, disse elegantemente.

    Era una donna piccola e furba. Troppo furba per me. Mi ero sentito stupido all'istante.

    E per quali servizi dovrei fare la ricevuta?

    Uno sguardo eloquente fu tutto quello che mi riservò.

    Di che tipo di merda si deve liberare la sua datrice di lavoro?

    Le giuro che non capisco proprio come mai si sia rivolta a un uomo come lei. Dovrà discutere di questo con lei.

    Lei è la sua assistente, non è vero?

    Sì, ma non si è sentita in dovere di informarmi.

    Questo neo quindi deve essere personale, qualcosa di imbarazzante.

    Tirò su con il naso piccolo alzandolo. Volevo darle uno schiaffetto intelligente.

    Andai alla scrivania della segretaria nell'angolo e scrissi la ricevuta, tenendo la coppia in carbone per i miei registri. Conclusi in fondo con: acconto per affari imbarazzanti ancora da determinare e la firmai.

    In piedi sulla porta aperta lanciai la ricevuta proprio davanti ai suoi occhi, che ora avevano un accenno di fuoco e rabbia, o forse era tensione sessuale che non c'era stata pima. Non ero sicuro se fosse stato il tè o il mio fissarle le gambe a scatenare la sua immaginazione.

    Che mi dice delle spese? dissi. E ce l'ha un nome?

    La signora Gateswood discuterà con lei delle spese. Il mio nome comunque è Dee. Il capo sa che questo è un anticipo e la pagherà per il suo tempo, non dovrebbe desiderare di occuparsi della sua situazione. Un sussulto apparve alla base del suo collo e due macchie rosse le tinsero le guance. Il mio intuito diceva che la donna stava pensando a me che la fissavo, e al mio suggerimento di aspettare fino a mezzoggiorno, ma il mio intuito non si sbagliava mai solo nel baseball. La sua repressione  lottava con la mia confessione. Sembrava trastornata mentre guardava la mia cicatrice come se fosse un serpende esotico. Capivo come Eva si era incasinata nel Giardino.

    Prese la ricevuta e mi guardò negli occhi. Se se ne stava andando non aveva fretta. Stavamo lì, in piedi, aspettando che l'altro dicesse qualcosa. Proprio quando stavo per salutarla, fece un passo veloce verso di me, mise una mano sul mio braccio, si tolse gli occhiali e premette le labbra sulle mie. Aveva dovuto mettersi in punta di piedi sui tacchi per arrivarci, ma l'avevo aiutata negli ultimi centimetri. La sua bocca fredda aveva il gusto dei baci che i bambini piccoli danno per aver tanto atteso i regali di compleanno. Aggiunsi la lingua al bacio, proprio come farebbe un serpente esotico. Si allontanò con occhi sorpresi, finti o almeno mi diede quell'impressione.

    La signorina Mathews era più figa di legno di quello che sembrava. Il mio uccello raramente si dispiaceva nell'essere stuzzicato. Il pensiero che però mi colpì è che non fosse bionda.

    Non sei alto quanto lo era il mio ex fidanzato, disse inclinando la testa guardandomi maliziosa. Lui era 1.90.

    Anche Lincoln era 1.90. Spero che il tuo ex limonasse meglio.

    Senza quegli occhiali i suoi occhi erano piccoli, intensi e mortali- occhi da cobra che si abbinavano alla mia cicatrice. Si scostò, si rimise la montatura e se ne andò. Rimasi lì ad ascoltare il ronzio della macchina svanire giù dalla strada.

    La signorina Dee Mathews, tutta banalità ed efficienza, anche se ignorava il motivo della sua visita. Un po' troppo magra ma con gambe adorabili, è il massimo che posso concederle. Sono certo che sarebbero potute emergere altre qualità dandole del tempo sotto le lenzuola, sebbene possa essere una terza scelta, al massimo.

    Capitolo 2

    Alfie era quasi vuoto alle quattro. Dalle sei la folla dei single dopo il lavoro affollava il locale e dalle otto si iniziava a mettere i coperti per la cena, versando doppi martini e masticando bistecche  che non potevano essere meglio delle olive nei martini.

    Parcheggiai a fianco a qualche Pontiac ammaccata, le uniche altre macchine presenti, probabilmente erano quelle del personale. Raccolsi un Sun-Times dal contenitore alla porta. Mentre aspettavo la bella moglie del deputato lessi delle voci di corridoio sulla prossima elezione sulla rubrica Kup's Chicago. Dopo il mio colloquio con l'ex reginetta di bellezza, Kup avrebbe potuto meritare una telefonata.

    Irv Kupcinet è stata la prima persona che Molly mi presentò quando mi trasferii da Newark. Si era guadagnato il titolo di Mister Chicago e scriveva una rubrica sulla città da oltre ventanni, da quando il Sun-Times era semplicemente il vecchio Times. Qualsiasi dramma si propagasse per Chicago, la città dalle grosse spalle, se ne occupava Kup, da criminali a star dello sport, dalle celebrità ai maghi della finanza. Il padre di Molly, Joe Bennett, era stato il suo amico di pesca e nonostante Kup fosse ebreo, era il padrino non ufficiale di Molly. Lei lo adorava. La figlia di Kup e Molly costruivano case di sabbia e andavano a scuola insieme, Molly era più giovane di un anno.

    Se c'era qualche gossip, Kup era l'uomo giusto e profondamente onesto. La sua rubrica spesso lasciava cadere dell'acqua bollente nei pantaloni dei politici locali. Aveva materiale più che sufficiente per lavorarci. Tutto quello che valeva la pena sapere sui Gateswood , Kup ne sarebbe venuto al corrente, persino delle poche cose che non si potevano scrivere.

    L'interno di Alfie aveva dei pannelli scuri con panche dallo schienale alto intorno alla pareti. Un separè divideva il bar dalla sala. Un caminetto gotico con un tronchetto a gas sibilava fiamme bianche accanto a una piccola pista da ballo che avrebbe potuto accogliere sei persone ammassate in un angolo, come un ripensamento. Il lungo bar sembrava sopravvissuto alla guerra civile, regolato da colonne affusolate dello stesso tipo di legno scuro, sostenute da uno specchio brillante dai bordi smussati con mensole di vetro alte tre metri che reggevano bottiglie di alcolici. Una scala scorrevole fronteggiava lo specchio.

    Uno studente universitario con una brutta acne stava lucidando il vetro da dietro il banco. Non alzò lo sguardo quando entrai. Due donne anoressiche con il grembiule si muovevano freneticamente tra i tavoli in sala, avvicinandosi equipaggiate di un carrello. Presi posto su una panca lontano nell'angolo con la finestra dove potevo tenere d'occhio l'entrata e il bar. Una porta secondaria sul retro del parcheggio era vicino al fondo del locale. Da qualsiasi porta fosse entrata Julia, avrei potuto studiarla mentre camminava attraversando la sala, una cosa che non vedevo l'ora di fare.

    Il ragazzo brufoloso smise di lucidare e strascicò i piedi. La sua divisa era già macchiata con qualcosa che sembrava vino, forse la lavavano solo una volta a settimana. Aveva una faccia sottile e presuntuosa con occhi grigi opachi stretti e incassati che giravano ritmicamente. Aspettava il mio ordine tutto incurvato come se non volesse trovarsi lì e fosse troppo per lui parlare veramente con un cliente.

    Una bottiglia di vetro di Murphy, il whiskey irlandese, se ne stava lì sola soletta sulla mensola in alto. Era stato il veleno preferito di mio padre. Ordinai un doppio shot con una birra Rheingold con la schiuma, a seguire.

    Mentre il ragazzino si allungava verso la mensola in alto, una donna uscì dal bagno e si sedette in fondo al bar vicino alla porta. Aveva lunghi capelli lisci, castano scuri, e un corpo che mi impediva di concentrarmi. Era avvolta in un tailleur sartoriale, dall'aspetto costoso, ma dall'orlo leggermente più corto rispetto a quello che insegnano a scuola.

    Incrociò le gambe provocatoriamente, adagiò una borsa abbinata sul bancone e attirò l'attenzione del ragazzo di spalle che metteva giù la caraffa. Aprì la borsetta e prese una sigaretta dal contenitore dorato e l'accese, un alone di fumo la circondò. Non aveva ricambiato il mio sguardo, però avevo notato gli zigomi alti del suo profilo, un naso prominente e delle labbra piene. Il barista spillò la birra e versò i due whiskey. Diede alla mora un bicchiere di acqua grande con il suo shot e si avvicinò trascinando i piedi con il mio ordine su un vassoio. Il modo in cui metteva giù i bicchieri e la sua espressione sciocca mi dicevano che stava coprendo il turno dei veri baristi. Sembrava tutto un disturbo per quel ragazzino.

    Stavo lì sorseggiando il Murphy e leggendo la rubrica di Kup a proposito di un consigliere che era stato beccato in compagnia di una prostituta su Michigan Avenue. Era la seconda volta in un mese che il povero fesso si faceva immortalare con le mutande abbassate e contanti a sufficienza per far sì che Kup si chiedesse l'ovvio- Fred stava sprecando i soldi di un irrisorio fondo cittadino che era stato incaricato di amministrare? Kup aggiungeva altri fatti a proposito del nuovo uomo di Lincoln, la sua seconda casa su a nord e una donna avvolta nella pelliccia che era stata vista andare avanti e indietro dal suo ufficio nell'ultimo anno. I soldi del popolo: troppo facili, troppo sporchi e troppo disponibili. Ma le tasse erano troppo alte e aumentavano velocemente. Non c'era da chiedersi perchè i lavori nel governo attraessero tanto squallore. Vai a prenderli Kup.

    Finii il mio Murphy's e scorsi la prima pagina: tre omicidi, un rapimento e una storia su una donna drogata che ha venduto il figlio a un poliziotto sotto copertura per venti dollari.All'interno della sezione centrale c'erano altri articoli sulle prossime elezioni, persino un sondaggio che dava Gateswood in vantaggio di otto punti che erano diventati quattordici alla fine.

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