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La mela blu - Romanzo thriller e d'amore fra Londra, Genova, Savona e dintorni
La mela blu - Romanzo thriller e d'amore fra Londra, Genova, Savona e dintorni
La mela blu - Romanzo thriller e d'amore fra Londra, Genova, Savona e dintorni
E-book167 pagine2 ore

La mela blu - Romanzo thriller e d'amore fra Londra, Genova, Savona e dintorni

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Info su questo ebook

Inviata in Italia dal proprio relatore, Sir Thomas Davies, per perfezionare la tesi di laurea in Storia sull'Arte Vetraria,la bella londinese Martha Madigan non giungerà mai a Murano, meta della ricerca: spinta dal misterioso rettore Lord Haasmol ad approfondire dapprima gli studi in Liguria su di un alchimista vetrario del 1500 sotto guida di Luca,giovane professore universitario genovese,finirà invece ben presto per innamorarsi perdutamente di Max,bello ed equivoco commerciante d'arte di Savona.Abbandonatasi così ad una travolgente passione sessuale, quella che doveva essere una normale ricerca universitaria, aprirà invece a Martha le porte di un mondo misterioso, esoterico e criminale, sullo sfondo degli angoli più belli di Genova e Savona con la sua Riviera e l'entroterra con la piccola Altare. Ed i vari personaggi della vicenda e lei stessa, appariranno alla fine come tessere di un più ampio e preordinato mosaico.
LinguaItaliano
Data di uscita13 nov 2018
ISBN9788827843444
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    Anteprima del libro

    La mela blu - Romanzo thriller e d'amore fra Londra, Genova, Savona e dintorni - Pippo Ramo

    bozze.

    Capitolo I

    Londra, secondo decennio anni 2000.

    La porta si aprì all'improvviso e Patrick si precipitò nell'ampio corridoio ove, nella penombra, una ragazza alta, minuta e bionda, aspettava con una cartella di fogli sotto il braccio. Brava, brava, bra-vis-sima! esclamò raggiante di gioia Patrick quasi urlando. Stupendo! Un lavoro veramente completo, avrà dei riconoscimenti dopo anni di banalità che si pubblicano in questo istituto, e ci sarà chi schiatterà di invidia e sono contento!. Poi si avvicinò alla ragazza e, dopo averla abbracciata, si fece muto e serio, fissandola in viso mentre i suoi occhi si velavano di lacrime Martha, Oh Martha, come sono felice per te…al Professore la tua tesi è piaciuta tantissimo, me lo ha detto, è rimasto estasiato Vuole pubblicarla nel primo numero della rivista dell'Istituto che uscirà l'anno prossimo. Martha aveva il batticuore per l'emozione ma per un attimo la sua gioia passò in secondo piano rispetto al bene che provava in quel momento per Patrick. Attraverso i suoi occhi velati anch'essi di lacrime lo guardava con affetto. Ora, così minuto e piccolino nei suoi jeans slim al polpaccio, con camicia a fiorellini sui fianchi e calzetti gialli, le faceva una gran tenerezza. Come assistente interno all'Istituto l'aveva aiutata tanto nella compilazione della tesi ma lei nel contempo gli era stata vicino in un momento così difficile della sua vita; dopo 11 anni di convivenza era stato lasciato da Ron, un impresario della moda. Nella sua cerchia non aveva trovato quella comprensione che solo Martha, come donna, aveva saputo dargli. Ora lui era sinceramente felice per il successo dell'amica ed il bel colore verde dei suoi occhi era ancora più evidente sotto il luccichio delle lacrime.

    Martha slanciata e sottile, era una bellissima ragazza, con i capelli biondi, lisci ed alle spalle, trattenuti alle tempie da un cerchietto blu con piccoli fiorellini di stoffa. Una montatura di occhiali alla moda, pure blu cerchiava due occhi castani chiari leggermente allungati ai lati.

    Il taglio della bocca, specie nel sorriso, assumeva un'espressione estremamente interessante per una indecifrabile sensualità sottesa. Tuttavia, malgrado le forme del suo corpo fossero ben sagomate, la stanchezza fisica dopo la lunga fatica della tesi ed il vestiario estremamente semplice (gonna al ginocchio grigia, cardigan blu, ballerine nere, sul braccio giacca di tweed a pied de poule blu) facevano attualmente di lei una ragazza abbastanza anonima.

    Nel cono di luce della porta della segreteria dell'istituto, alle spalle di Patrick si materializzò all'improvviso Miss Lucy, la segretaria, una donna di mezza età scialba, che non aveva mai visto di buon occhio Patrick né con simpatia Martha. Miss Madigan, il professor Davies le deve parlare. Gradisca di attendere due porte più in là nel corridoio che il professore la dovrebbe ricevere. Martha si spostò di cinque metri e dopo poco sentì che qualcuno levava un catenaccio ad un uscio che quindi si aprì. Ne uscì di nuovo miss Lucy...Il Professore la riceve, la prego di accomodarsi nello studio. Miss Martha si fece avanti nella stanza, le cui pareti erano interamente costituite da librerie in legno fino al soffitto. Tomi e tomi perlopiù in pelle si succedevano l'uno dopo l'altro. Solo negli scaffali inferiori vi erano volumi più recenti, semplicemente vecchi ed anche moderni, talora sgualciti. Il Professore, Sir Thomas Davies la fissò prima serio, poi si aprì in un sorriso e la pregò di sedersi. Quindi si accomodò il tabacco in una pipa che accese. Dopo la prima aspirata ed il primo pennacchio di fumo sembrò fissare un punto astratto verso la finestra, quasi a raccogliere le idee poi cominciò...Ho letto il suo lavoro, interessante, molto interessante, e specialmente esaustivo, completo. Non le nascondo che Patrick mi riferiva i suoi sforzi nella redazione della ricerca e che io stesso, qualche volta, seppure nascostamente, l'ho indirizzata più in una direzione che nell'altra…ma il merito è stato tutto suo. Rivoluzionario il capitolo sull'arte vetraria scozzese, e quella è stata una sua intuizione, e faticoso pure il suo lungo soggiorno a Glasgow. Se non avesse trovato lei quei documenti sulle vetrerie del 1200, beh ora credo che sarebbero ancora lì sotto la polvere per chissà quanti anni ancora. Alla luce di quanto da lei prospettato  si dovranno riconsiderare molti oggetti di arte vetraria che sonnecchiano nei magazzini perfino del Tesoro di Sua Altezza e che finora avevano avuto incerta collocazione storica, considerandoli spesso di importazione francese, capisce bene e qui storse un poco la testa su di un lato sorridendo e riflettendo un attimo, tra una boccata di fumo e l'altra .Poi riprese...Potrà presentare la tesi fra due mesi, alla sessione di giugno, così per luglio lei sarà già Dott... a pieni voti, si intende -  e qui tornò a sorridere - se il  diavolo non ci mette la coda. Il relatore sarò io, il controrelatore sarà… - e qui tacque un attimo per poi riprendere sorridendo-  Lord Haasmol, il Rettore, ...e che già ha letto di un fiato la sua tesi e ne è rimasto estasiato. Tenga aggiunse sorridendo e porgendole la bozza della tesi è perfetta, la pubblichi così.... Poi riaccese ancora la pipa che ne frattempo si era spenta e si alzò in piedi. Era un uomo alto e slanciato sulla sessantina, con pochi capelli brizzolati alle tempie e dall'aspetto gradevole. Di famiglia nobile si diceva che avesse una bellissima tenuta agricola nei dintorni di Londra ove raggiungeva la moglie, psicotica od alcolista, tutti i fine settimana e che nel mezzo abitasse un bellissimo alloggio in MayFair con una giovane convivente trentenne, inglese anch'essa.

    Martha era seduta compostamente sulla poltrona e lo osservò mentre si spostava verso la finestra. Il controluce mise in evidenza il suo fisico prestante ed un paio di spalle ancora ben piantate, e seppure potesse avere l'età di suo padre, lo considerò per un attimo sessualmente. Ora si era spostato a lato della finestra e solo il fumo della pipa era trafitto dai raggi di luce che obliqui, penetravano nella stanza per stamparsi infine su di uno spesso tappeto persiano. Il professor Davies prese da un carrello una bottiglia di scotch, ne versò due bicchieri, vi aggiunse con le dita dei cubetti di ghiaccio presi da un piccolo frigo bar, ed uno lo porse. Poi riprese non è tutto Miss Madigan, il lavoro è stato un poco...anticipato a Lord Salomon, il proprietario del più grosso gruppo vetrario inglese, penso che lo conosca, discendente peraltro di quel Lord Salmon che già nel 1500 operava nell'arte vetraria e che lei ha ampiamente menzionato. I suoi stabilimenti operano nell'industria vetraria dal bicchiere fino al finestrino dell'auto o dell'aeroplano, non so se mi spiego...Beh, Lord Salomon sarebbe ben lieto di affidarle la direzione della fondazione artistica che cura l'aspetto storico del gruppo, e che peraltro assumerà un’importanza sempre maggiore nella promozione pubblicitaria. È insomma molto importante. Sarebbe assunta da settembre già con carica direttiva. Lo stipendio lo deciderà lei, anche se io le darò qualche consiglio che è sempre utile quando si comincia... abbassò gli occhi fino a guardarsi le punte delle scarpe, tacque ancora un poco e poi riprese: so che lei ha un fidanzato e che si vuole sposare. Questo lavoro è impegnativo ma potrà essere svolto per il novanta per cento a Londra e ciò le permetterà una soddisfacente vita familiare. Era tornato controluce e Martha considerò per un attimo quale poteva essere la vita familiare soddisfacente del Prof; lo immaginò per un attimo in intimità con la trentenne. Ora era lei che doveva parlare: si sentiva emozionata ma meno di quanto non fosse stata poco prima aspettando nel corridoio. Era felice per il coronamento di tanto sforzo scientifico, ma anche perché finalmente poneva fine alla dipendenza dal padre, ingegnere ormai in pensione che l'aveva mantenuta fino ad ora non senza sforzo economico. La tragica morte di Rudolph, il suo primo fidanzato, le aveva fatto interrompere gli studi per più di un anno e così ora si laureava con quel ritardo e con quello aggiunto, di qualche mese, nel perfezionare la tesi. Professore, grazie, grazie per la sua assistenza e per il titolo del lavoro già di per sé originale ed interessante che mi ha permesso di lavorare sempre in costante entusiasmo. Lei rimarrà sempre il mio Professore ed io conto di mantenermi sempre in un contatto culturale e professionale con lei, che per me sarà sempre necessario. Poi tacque. Il professore si era di nuovo seduto, a lei vennero ora le lacrime agli occhi e bevve d'un tratto un sorso di Whisky che un poco le bruciò la gola. Tossì e fece una piccola smorfia ed il professore scosse la testa: Mi raccomando miss, si ricordi quando beve il whisky, che lei è inglese.... Il professore si era di nuovo alzato e la accompagnava alla porta. Le strinse la mano e gliela trattenne un attimo fissandola: Miss Madigan, dimenticavo, le foto vanno benissimo, ma provvederò io stesso alla stampa dei provini, voglio che siano ben riprodotte. In questo genere di lavori è molto importante. Poi si accomiatò.

    La porta si era chiusa alle sue spalle ed ora la laureanda era nel corridoio. Il sole che penetrava da una finestra di vetri colorati faceva strani disegni sul pavimento e, in controluce, si vedeva un qualche fine pulviscolo in sospensione nell'aria.

    Dopo tanta fatica ora Martha era appagata. Lo stato di tensione che l'aveva accompagnata tutto questo tempo ora si scioglieva. Per prima cosa avrebbe fatto un giro in Oxford street per scegliere un vestitino nuovo da mettere la sera al pub. Voleva essere più carina del solito nel dare la notizia. Cercò con la mano il cellulare nella borsetta perché prima avrebbe dato la buona notizia ad Andrew, e poi a mamma e papà che aspettavano con ansia l'esito del colloquio. Il fratello lo avrebbe forse incontrato con gli amici sta sera.

    In quel mentre sentì che la segretaria aveva chiuso la porta dell'ufficio ed ora se ne andava verso lo scalone senza neppure voltarsi ad accennare un saluto. Patrick non c'era ed improvvisamente si sentì sola. Non trovava il cellulare e stava frugando in fondo alla borsa quando sentì che si apriva la porta di Sir Davies. La chiamava e la sua voce, nel silenzio ovattato dell'istituto deserto nel tardo pomeriggio, aveva ora un non so che di atono. Per un attimo pensò che erano probabilmente ambedue soli nei tre piani dell'antico palazzo e l'idea di trovarsi adesso con quel sessantenne che fino a poco prima aveva considerato sessualmente le mise ribrezzo. Si voltò, rossa in viso, e pensò che ad una sua avance avrebbe risposto pacatamente, magari temporeggiando, onde non umiliare quell'uomo che comunque si era prestato tanto al suo lavoro. Miss Martha...venga, si accomodi ancora un momento, mi scusi, considerata anche l'ora...si sieda; ora era seduto anch'esso e la fissava, cercando forse la parola giusta per iniziare. Vede Miss Madigan, ci sarebbe una questione sulla quale ho molto riflettuto, e pensavo di soprassedere, ma, proprio adesso che stava andando via, ci ho ripensato. Anche io, come padre di una ragazza più o meno sua coetanea, sarei contento di un risultato come quello che lei sta per conseguire, senza alterare troppo il suo percorso ma non proporle anche qualcosa di più ambizioso mi sembra un delitto, anche perché lei può sempre rifiutare…Sarò più chiaro. Lord Haasmol ha letto la sua tesi, come le ho detto, ma è rimasto affascinato non solo del lavoro in sé, ma anche del suo modo di scrivere, della sua cultura così ampia e della sua non comune capacità di sintesi a riguardo, oltretutto in un momento nel quale, mi scusi, ma tra voi giovani aleggia una certa mediocrità di pensiero e personalità. Lord Haasmol la ritiene sprecata per un semplice posto di curatrice culturale, e la vorrebbe qui nel nostro istituto. Lei sa che fra sei mesi si rende vacante una cattedra di Storia dell'Arte e lei potrebbe essere la persona giusta - tacque un attimo - ma dovrebbe ampliare ancora un poco la sua tesi. Occorrerebbero così ancora un paio di mesi per completare la ricerca, sulle vetrerie veneziane. Là in Italia c'è ancora molto materiale inesplorato negli archivi e Lord Haasmol lo vuole. Il lavoro verrebbe poi presentato alla convention di San Francisco dell'anno prossimo, con lei presente ovviamente. Le spese del soggiorno in Italia saranno a carico dell'istituto, anche se non la manderemo certo in un cinque stelle. Là avrà anche un aggancio, un ragazzo italiano che svolse qui l'Erasmus. La seguirà nelle ricerche. Si fermò. Miss Martha che fino a poco fa era così stanca e felice, ora era contraddetta dall'angoscia di dover prolungare il lavoro di ancora un paio di mesi, e da una strana forza che tuttavia le stava affiorando e che le impediva di rifiutare un traguardo ambizioso. Una cattedra a Londra a ventotto anni era un traguardo in partenza eccezionale.

    Il bicchiere di whisky appena iniziato era ancora sull'angolo della scrivania ove lo aveva posato dieci minuti prima ed ora l'avrebbe trangugiato di colpo. Con calma lo prese, vi guardò un attimo dentro, ove il ghiaccio si era ormai sciolto, e ne bevve un piccolo sorso…Il professore la guardava. La sua pipa ora era spenta e riposava su un curioso oggetto costituito da un piccolo diavolo scolpito in legno e colorato che sorreggeva con una mano sulla sua testa un piattino portapipe, e con l'altra porgeva un sottile porta fiammiferi Martha fissò l'oggetto che prima non aveva notato e pensò che il diavolo in effetti ci fornisce solo il fiammifero per accendere le tentazioni che si presentano nel corso della vita. Pensò d'un tratto che quella era per lei una occasione e che si sarebbe certo pentita a rifiutarla. Levò lo sguardo agli occhi del professore ed accettò senza esitazione. Il professore si alzò di scatto dalla poltrona e le strinse la mano. Un posto da docente all'università di Londra non era paragonabile ad un semplice incarico di addetto culturale in una fondazione industriale. La sua vita avrebbe ora conosciuto altri traguardi, frequentazioni, risultati ai quali

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