Forza & Potere: Le Cronache di Kerrigan, #10

Di W.J. May

Forza & Potere è il 10° Volume della serie bestseller di W.J. May, Le Cronache di Kerrigan.

Così Rae e Devon hanno rotto. Gabriel è furioso per non essere stato scelto. Angel è tornata in scena. Kraigan è uscito di scena, e Molly e Luke si sono trasformati in una di quelle perfette, spassosissime coppie…

Dopo aver scoperto un indizio criptico lasciatole da suo padre, Rae Kerrigan si ritrova ad affrontare un avversario che non si era mai aspettata: l’Alto Consiglio. Le linee tra “bene” e “male” sono di nuovo sfocate, solo che questa volta, Rae non è sicura di chi sia dalla sua parte. La vita a Londra diventa una danza pericolosa – una che deve attraversare con attenzione perché la posta in gioco non è mai stata più alta.

Potrebbe essere possibile che il Consiglio fosse dietro a ogni cosa per tutto il tempo? Davvero Rae ha intenzione di tagliare tutti i legami e fare di testa sua come suo padre? Fino a dove si spingeranno gli agenti della Guilder per fermarla?

Chi potrebbe lasciarsi alle spalle…?

Forza & Potere è il 10° Volume della serie Le Cronache di Kerrigan.

Segui Rae Kerrigan mentre impara a conoscere il tatuaggio sulla schiena che le conferisce poteri soprannaturali, mentre viene a conoscenza delle cattive intenzioni di suo padre e mentre si rende conto di come diventare maggiorenne, innamorarsi e combattere in azioni ad alta tensione non sia così facile come lo fanno sembrare i fumetti

Ordine della Serie: 

Prequel:
Natale Prima della Magia
Domande nell’Oscurità
Nell’Oscurità
Lotta all’Oscurità
Sola nell’Oscurità
Persa nell’Oscurità

Serie Le Cronache di Kerrigan
Rae di Speranza
La Nebulosa Oscura
Castello di Carte
Té Con Sua Maestà
Sotto Tiro
Fine in Vista
Oscurità Nascoste
Intrecciati
Segno del Destino
Forza e Potere
L’ultimo in piedi
Rae di Luce

Sequel Le Cronache di Kerrigan
Una questione di tempo
Frammento di Tempo
Una Seconda Possibilità
Anomalia Temporale
Il Nostro Tempo
Tempo Prezioso

Le Cronache di Kerrigan: Gabriel
Vivere nel Passato
Regalo per il Presente
Guardare al Futuro

Le Cronache di Kerrigan:
Fermare il Tempo
Il Tempo che Passa
Minuti Contati

 

• Lingua: Italiano
• Editore: BadPress
• Data di uscita: 1 dic 2019
• ISBN: 9781071515112

W.J. May

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Anteprima del libro

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LA SERIE COMPLETA DI LE CRONACHE DI

KERRIGAN

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Le Cronache di Kerrigan: PREQUEL –

Natale Prima della Magia

Domande nell’Oscurità

Nell’Oscurità

Lotta all’Oscurità

Sola nell’Oscurità

Persa nell’Oscurità

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Le Cronache di Kerrigan

Volume I - Rae di Speranza è GRATIS!

Volume II – La Nebulosa Oscura

Volume III – Castello di Carte

Volume IV - Tè Con Sua Maestà

Volume V – Sotto Tiro

Volume VI – Fine in Vista

Volume VII – Oscurità Nascoste

Volume VIII – Intrecciati

Volume IX – Segno del Destino

Volume X – Forza e Potere

Volume XI – L’Ultimo in Piedi – in uscita fine 2019

Volume XII – Rae di Luce

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Le Cronache di Kerrigan SEQUEL

Una questione di tempo

Frammento di Tempo

Una Seconda Possibilità

Anomalia Temporale

Il Nostro Tempo

Tempo Prezioso

Le Cronache di Kerrigan: Gabriel

Vivere nel Passato

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Regalo per il Presente

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Guardare al Futuro

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Le Cronache di Kerrigan

Libro 1 – Fermare il Tempo

Libro 2 – Il Tempo che Passa

Libro 3 – Minuti Contati

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Descrizione di Forza & Potere:

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Forza & Potere è il 10° Volume della serie bestseller di W.J. May, Le Cronache di Kerrigan.

Non sempre la vita ha senso e il cuore non sempre comprende quello che la testa capisce.

Rae Kerrigan si è dimostrata una risorsa vitale per l’Alto Consiglio e tuttavia mettono ancora in discussione la sua lealtà.

Così Rae e Devon hanno rotto. Gabriel è furioso per non essere stato scelto. Angel è tornata in scena. Kraigan è uscito di scena, e Molly e Luke si sono trasformati in una di quelle perfette, spassosissime coppie...

Dopo aver scoperto un indizio criptico lasciatole da suo padre, Rae Kerrigan si ritrova ad affrontare un avversario che non si era mai aspettata: l’Alto Consiglio. Le linee tra bene e male sono di nuovo sfocate, solo che questa volta, Rae non è sicura di chi sia dalla sua parte. La vita a Londra diventa una danza pericolosa – una che deve attraversare con attenzione perché la posta in gioco non è mai stata più alta.

Potrebbe essere possibile che il Consiglio fosse dietro a ogni cosa per tutto il tempo? Davvero Rae ha intenzione di tagliare tutti i legami e fare di testa sua come suo padre? Fino a dove si spingeranno gli agenti della Guilder per fermarla? Chi potrebbe lasciarsi alle spalle...?

Forza & Potere è il 10° Volume della serie Le Cronache di Kerrigan.

Il volume 1 della serie, Rae di Speranza è attualmente gratis

Segui Rae Kerrigan mentre impara a conoscere il tatuaggio sulla schiena che le conferisce poteri soprannaturali, mentre viene a conoscenza delle cattive intenzioni di suo padre e mentre si rende conto di come diventare maggiorenne, innamorarsi e combattere in azioni ad alta tensione non sia così facile come lo fanno sembrare i fumetti

Indice

LA SERIE COMPLETA DI

LE CRONACHE DI KERRIGAN

Contatta W.J. May

Descrizione di Forza & Potere:

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

Capitolo 13

Capitolo 14

DESCRIZIONE DI L’Ultimo in Piedi

Nota dell’Autore

LA SERIE COMPLETA DI

LE CRONACHE DI KERRIGAN

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Altri Libri di W.J. May

PARAGONE CON I TUDOR:

‘Era il migliore di tutti i tempi; era il peggiore di tutti i tempi...’

Charles Dickens

Capitolo 1

‘Era il migliore di tutti i tempi; era il peggiore di tutti i tempi ...’

Charles Dickens

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Già, beh, per la maggior parte delle volte era proprio il peggiore di tutti i tempi. Ma chi sono io per lamentarmi?

Rae Kerrigan sedeva sul sedile posteriore di un taxi, guardando la città, una macchia sfocata in movimento. Dopo un’improvvisa visita in Scozia, seguita da una ancora più improvvisa visita sulla costa settentrionale, finalmente stava tornando alla casa a cui apparteneva.

Beh, era di ritorno a Londra. Casa era forse un parolone.

Un altro giro intorno alla piazza, Signorina?

Appoggiò la testa contro il finestrino con un sospiro silenzioso, poi tracciò un cerchio con le dita nell’aria. Temo di sì, Billy. Continua pure.

Con un sorriso educato, mise la freccia e girò nella stessa direzione da cui erano appena venuti.

Grazie all’aiuto del suo nuovo amico, Billy-il-tassista, Rae aveva girato intorno al suo appartamento per non meno di sette volte. In qualsiasi altro giorno, sarebbe stata eccitata di rientrare. Per condividere le novità su quello che aveva trovato nel fienile di sua madre e a Dunnet Head. Per leggere attentamente ogni parola della lettera che suo padre le aveva lasciato. Per guidare trionfante nel quartier generale dell’AC e presentarsi loro con il pezzo finale del marchingegno per il lavaggio del cervello di Simon Kerrigan.

Sì, in ogni altro giorno, sarebbe stata eccitata di rientrare.

Ma oggi... non sapeva esattamente cosa la stava aspettando a casa.

Mentre il taxi faceva ancora un giro intorno alla piazza residenziale, fissava attraverso il vetro appannato, il cuore che batteva come una farfalla impazzita. Su un lato della strada torreggiava il suo attico, lo stesso attico dove aveva recentemente baciato un uomo che non era il suo ragazzo. Sull’altro lato si estendeva un parco che una volta aveva trovato delizioso, lo stesso parco dove il suo ragazzo, qualche ora dopo, aveva rotto con lei.

Rotto ... per causa sua, si ricordò mentalmente.  Ma più ci pensava, in fondo, più non era sicura che fosse vero.

Non importa cosa aveva detto Devon per negarlo, non importa in quanti modi lo aveva detto che stare separati sarebbe stato un bene per lei – doveva essere un bene anche per lui. Almeno un poco. Aveva baciato Gabriel. Non per errore, non per capriccio. Perché una parte di lei voleva sapere com’era.

Non c’era modo che per Devon fosse tutto a posto. Non c’era modo che non avesse bisogno di spazio.

E mentre Rae non era mai stata così sicura della loro relazione, mai così sicura che Devon Wardell fosse l’unico futuro che avrebbe mai desiderato – tornare alla carica con le pistole spianate per riportarlo indietro non era probabilmente la mossa migliore al momento.

Aveva fatto un casino. Era andata e lo aveva ferito. Peggio di tutto, lo aveva fatto dubitare dei suoi sentimenti per lui. No. Non sarebbe andata a passo di carica per fargli un bel discorsetto per riportarlo indietro. Gli avrebbe fatto la stessa cortesia che le aveva fatto lui.

Gli avrebbe dato tempo.

E mentre lui si prendeva il suo tempo, lei aveva un paio di cosette da fare da sola.

Per la milionesima volta in quella giornata, le sue dita scivolarono in tasca, seguendo lievemente il contorno delle due cose che si trovavano lì. La prima era qualcosa che si era quasi aspettata – il pezzo mancante del puzzle. Il frammento finale di palladio che completava l’apparecchio per il lavaggio del cervello di suo padre. Era piccolo, appena delle dimensioni di una monetina e stranamente suggestivo. Il suo colore cangiante e la sua forma frastagliata ma simmetrica non assomigliavano agli altri pezzi che avevano recuperato. La sua essenza sembrava quasi risplendere mentre lo estraeva dal terreno sotto l'acero.

A dire la verità, aveva quasi smesso di scavare nell’attimo in cui lo aveva trovato, pensando che la sua missione fosse completa. Che altro aveva da nascondere suo padre? Fortunatamente, nell’incandescente tramonto scozzese, un altro bagliore di luce aveva attirato la sua attenzione, e lei aveva continuato a scavare un po' più a fondo.

Quasi replicando i suoi pensieri, le sue dita si spostarono lentamente all’altro oggetto annidato al sicuro nella tasca della sua giacca. Era persino più piccolo del primo, e liscio come granito o marmo. Rae non sapeva che tipo di pietra fosse, né sapeva cosa significasse l'iscrizione scolpita su di essa. Non era in nessuna lingua che lei capisse. L'unica cosa che riconosceva era la calligrafia di suo padre.

Vetitum

Con un sospiro di frustrazione, lo tirò fuori e lo tenne alla luce per esaminarlo più da vicino.

Perché così tanti indizi? Perché le lettere criptiche dalla tomba? Perché tutte le sue ricerche della verità sembravano condurla in posti come cimiteri e tombe segrete?

Non potevano tutti dire soltanto esattamente quello che intendevano? Era chiedere troppo? Un poco di chiarezza ben meritata?

Perché non potevano semplicemente comparire e dire: Ehi Rae. Sono papà. Mi dispiace per tutte le uccisioni. Per la cronaca, non mi fido più dell’Alto Consiglio per A, B e C. Buona fortuna per tutto!

Rae alzò gli occhi al cielo. E Perché poi? Perché non sarebbe stato una mente criminale e lei non sarebbe stata la figlia eternamente condannata a raccogliere i pezzi. Ecco perché.

Cos’hai lì? chiese Billy, guardandola attraverso il vetro divisorio. Gioielli?

Alzò lo sguardo sorpresa, rendendosi conto che stava ancora tenendo la pietra in alto in piena vista. No, è un... è la mia pietra portafortuna.

Grande scusa, super spia. È per questo che ti pagano fior di quattrini.

È... interessante, disse educatamente, cercando di farle salvare la faccia. E quindi, che ne dici? Indicò fuori dal finestrino e seguendo il suo sguardo vide che erano, di nuovo, parcheggiati di fronte all’appartamento. Vuoi cercare di uscire questa volta?

Forza Kerrigan. Mostra un po’ di spina dorsale.

Annuì frettolosamente e allungò la mano verso la portiera. Ma nell’attimo in cui le sue dita toccarono la maniglia, l’immagine del volto affranto e devastato di Devon le balenò in mente. Fece un salto all’indietro come se avesse toccato il fuoco e scoccò a Billy uno sguardo di scuse attraverso il vetro.

Solo... ancora un giro intorno all’edificio?

Fece una risatina e li riportò nel traffico. Quello che vuoi dolcezza. Sono i tuoi soldi. Io guardo solo il tassametro. E la strada.

Giusto.

Mentre giravano in quello che lei sperava fosse l’ultimo giro, si prese la borsa in grembo e cercò di formulare una strategia.

Entro, dico che mi dispiace a chiunque abbia necessità di sentirlo e dico a tutti quello che è successo in Scozia. Mi aiuteranno a decodificare la pietra, consegnerò il pezzo finale all’Alto Consiglio, Devon si renderà conto che sono certa di noi quanto lui, e tutto... tutto tornerà alla normalità.

Sì. Batti il cinque con tutti. Suonava come una buona strategia.

... Giusto?

Ma più ci ripensava, più diventava irrequieta.

Tutto sarebbe tornato alla normalità? Erano un poco oltre ormai, vero?

Angel e Julian lo avevano detto loro stessi: Rae era il collante del loro piccolo gruppo, quella la cui pazza vita teneva in qualche modo tutto insieme. Certo non il compito più semplice. La loro famiglia improvvisata operava in un delicato equilibrio, uno che spesso camminava sul filo del rasoio.

Il fatto che lei fosse stata quella che l’aveva rotto e interrotto la pace?

Non era di buon auspicio.

Quante altre volte poteva entrare a passo di danza e dire: Fate le valigie, squadra - c'è un nuovo segreto per cui voglio che rischiate le vostre vite?

Certo, non era del tutto esatto. I problemi che affliggevano lei tormentavano tutti loro. Era un male universale che stavano combattendo. Era la loro lotta da condividere.

Ma il fatto era che erano stanchi di combattere.

Avrebbero potuto negarlo – sapeva per certo che l’avrebbero tutti negato. Ma l’ultimo paio d’anni aveva preteso un tributo. Molteplici arresti, tradimenti, ossa rotte, motels pieni di scarafaggi nel cuore dell’Uganda? Aveva intaccato tutti loro, pezzo per pezzo. Cavoli, aveva intaccato anche lei!

Fin dal diploma, avevano sacrificato tutto, fatto tutto quello che gli era stato chiesto, per arrivare a dove erano ora. Erano andati ben oltre, giocando il ruolo degli eroi silenziosi che salvavano ripetutamente il mondo. Ma questo gettava solo una luce più cruda sull’ovvio:

Erano a questo punto ora.

Avevano nuovi appartamenti. Nuovi importanti compagni. Nuovi lavori.

E non per sottolinearlo troppe volte, ma avevano già salvato il mondo. Molte volte.

La piccola pietra inscritta nella tasca di Rae sembrò improvvisamente pesare un milione di tonnellate. Qualunque cosa volesse dire, sarebbe stata la proverbiale goccia che faceva traboccare il vaso? La piccola pietra che alla fine fracassava queste case di vetro e distruggeva tutto quello che avevano cercato di costruire?

In fondo, qualcuno di loro voleva che lei tornasse indietro attraverso quelle porte con un'altra avventura avvelenata?

In fondo, qualcuno di loro voleva veramente che lei tornasse indietro attraverso quelle porte...?

Oh forza. Un po’ troppo melodrammatica, Kerrigan?

Okay. Come ci torniamo lì dentro? Ti senti coraggiosa?

Più velocemente di quanto sembrasse realisticamente possibile, il taxi era di nuovo vicino al marciapiede e Rae alzò lo sguardo allarmata. Erano qui? Di già? Deglutì rumorosamente e strinse le mani intorno alla cinghia della borsa.

Bene, qualunque cosa dovesse succedere, non doveva aspettare molto per scoprirlo.

Oh sì, mentì, respingendo un attacco di nausea, mi sento molto coraggiosa. Con una preghiera silenziosa di forza, alla fine aprì la portiera.

Brava ragazza. Billy sorrise mentre poggiava saldamente i piedi per terra.

Grazie di nuovo disse, lanciando uno sguardo nervoso all’ultimo piano. Sono in debito con te.

Sorrise e si girò sul sedile. In realtà mi devi molto più di questo.

Arrossì e gli porse la carta di credito attraverso il vetro di separazione.

Pover’uomo. Lo aveva fatto guidare intorno allo stesso chilometro quadrato per gli ultimi trenta minuti. A dire la verità, se non avesse cominciato a rintuzzarla negli ultimi cinque, non si poteva dire quante altre volte avrebbero fatto il giro dell’edificio.

Sei un tesoro. Scarabocchiò la sua firma, aggiungendo una mancia generosa.

Non dirlo nemmeno. Alzò una mano per salutarla. Ma appena prima di rimettersi nel traffico, la chiamò ancora una volta. Ehi, dolcezza?

Si girò sorpresa. Sì?

Studiò per un attimo il suo giocherellare ansioso prima che il suo viso si ammorbidisse in un sorriso. Da qualunque cosa o da chiunque tu ti stia nascondendo lassù... si risolverà da sola. Non avrai fatto un casino così grande, giusto?

Il suo viso si ammorbidì in una smorfia patetica. Ne saresti sorpreso.

Stava ancora ridendo mentre arrancava nell’atrio.

Oh, signorina Kerrigan! Raphael, l'entusiasta portiere stile cartone animato balzò in piedi nel momento in cui attraversò la porta. Già di ritorno!

Ehi, Raph, lo abbracciò con una veloce stretta con un braccio solo, contenta che almeno una persona a Londra non fosse arrabbiata con lei. Non ti danno mai un giorno di permesso?

Per favore, si schermì. Questo posto cadrebbe a pezzi senza di me. Ma basta parlare di me! Sono così felice di vederla! Questo posto è così tranquillo da quando se n’è andata!

Rae inclinò la testa di lato. Scusa?

Abbassò la voce con fare cospiratorio e le fece un occhiolino ostentato. Beh, non per sottolinearlo troppe volte, ma in questo palazzo non ci sono state molte tragedie da quando la Signora Flannery si è trasferita negli anni settanta. È come vivere in una sit-com!

Sì