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Tempo Prezioso: Le Cronache di Kerrigan, #6
Tempo Prezioso: Le Cronache di Kerrigan, #6
Tempo Prezioso: Le Cronache di Kerrigan, #6
E-book285 pagine3 ore

Tempo Prezioso: Le Cronache di Kerrigan, #6

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Info su questo ebook

L’attesissimo libro finale del Sequel della serie de Le Cronache di Kerrigan, dell’autrice di best sellers di USA TODAY, W.J. May.

IL CAPITOLO FINALE!

Il palco è pronto, gli attori sono pronti e la battaglia sta per cominciare…

Dopo anni di lotta, Rae Kerrigan e i suoi amici si trovano alla fine della corsa. Sono un’ultima persona impedisce loro di ottenere quello che hanno sempre voluto. Pace, sicurezza, la possibilità di una vita normale. Ma nel caso di Rae, questa “vita normale” potrebbe includere un po’ più di quanto si aspettasse…

Dopo aver scoperto che è incinta, Rae si ritrova nel gioco del gatto e topo più pericoloso di sempre. La posta in gioco non è mai stata più alta, i rischi mai stati più grandi e quando la ghenga si schiera contro Samantha Neilson una volta per tutte – bisogna fare alcune scelte difficili.

Cosa significherà avere un bambino che non solo è un ibrido ma ha tre diversi set di marchi? Dovrebbe dirlo a Devon – sapendo che i due stanno per andare in battaglia rischiando di perdere tutto? Può mantenerlo segreto e sposarlo allo stesso tempo?

E mentre il giorno del giudizio si avvicina… di chi si potrà realmente fidare?

LEGGI L’INTERA SERIE:

Prequel

Natale Prima della Magia
Domande nell’Oscurità
Nell’Oscurità
Lotta all’Oscurità
Solo nell’Oscurità
Perso nell’Oscurità
 

Serie Le Cronache di Kerrigan

Volume I - Rae di Speranza

Volume II – La Nebulosa Oscura

Volume III – Castello di Carte

Volume IV - Tè Con Sua Maestà

Volume V – Sotto Tiro

Volume VI – Fine in Vista

Volume VII – Oscurità Nascoste

Volume VIII – Intrecciati

Volume IX – Segno del Destino

Volume X – Forza e Potere

Volume XI – L’Ultimo in Piedi

Volume XII – Rae di Luce

Le Cronache di Kerrigan SEQUEL

Una questione di tempo
Frammento di Tempo
Una Seconda Possibilità
Anomalia Temporale
Il Nostro Tempo
Tempo Prezioso

Le Cronache di Kerrigan: Gabriel

Vivere nel Passato

Regalo per il Presente

Guardare al Futuro

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita16 dic 2020
ISBN9781071580233
Tempo Prezioso: Le Cronache di Kerrigan, #6
Autore

W.J. May

About W.J. May Welcome to USA TODAY BESTSELLING author W.J. May's Page! SIGN UP for W.J. May's Newsletter to find out about new releases, updates, cover reveals and even freebies! http://eepurl.com/97aYf   Website: http://www.wjmaybooks.com Facebook:  http://www.facebook.com/pages/Author-WJ-May-FAN-PAGE/141170442608149?ref=hl *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* W.J. May grew up in the fruit belt of Ontario. Crazy-happy childhood, she always has had a vivid imagination and loads of energy. After her father passed away in 2008, from a six-year battle with cancer (which she still believes he won the fight against), she began to write again. A passion she'd loved for years, but realized life was too short to keep putting it off. She is a writer of Young Adult, Fantasy Fiction and where ever else her little muses take her.

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    Anteprima del libro

    Tempo Prezioso - W.J. May

    Le Cronache di Kerrigan Sequel

    Tempo Prezioso

    Volume 6

    Di W.J. May

    Copyright 2017 di W.J. May

    C:\Users\Wanita\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Precious Time E-Book Cover.jpgC:\Users\Wanita\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Precious Time Facebook Cover Art.jpg

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    Questo è un lavoro di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi, marchi, media, ed episodi sono o il prodotto dell’immaginazione dell’autore o usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, eventi, o luoghi è del tutto casuale. L’autore riconosce lo status del marchio di fabbrica e i proprietari del marchio dei vari prodotti menzionati in questo romanzo, che sono stati usati senza permesso. La pubblicazione/uso di questi marchi non è autorizzata, associata o sponsorizzata dai proprietari del marchio.

    Tutti I diritti riservati.

    Copyright 2017 di W.J. May

    Disegno di copertina di: Book Cover by Design

    Nessuna parte di questo libro può essere usata o riprodotta in alcun modo senza permesso scritto, eccetto in caso di brevi citazioni incorporate in articoli o riviste.

    Hai letto il Prequel della Serie C.d. K.?

    Una Sotto-Serie delle Cronache di Kerrigan.

    Un prequel su come Simon Kerrigan ha incontrato Beth!!

    ––––––––

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    PREQUEL –

    Natale Prima della Magia

    Domande nell’Oscurità

    Nell’Oscurità

    Lotta all’Oscurità

    Solo nell’Oscurità

    Perso nell’Oscurità

    C:\Users\wanitajump\Documents\CoK Series\CoKBanner.png

    Le Cronache di Kerrigan

    Volume I - Rae di Speranza è GRATIS!

    Volume II – La Nebulosa Oscura

    Volume III – Castello di Carte

    Volume IV - Tè Con Sua Maestà

    Volume V – Sotto Tiro

    Volume VI – Fine in Vista

    Volume VII – Oscurità Nascoste

    Volume VIII – Intrecciati

    Volume IX – Segno del Destino

    Volume X – Forza e Potere

    Volume XI – L’Ultimo in Piedi

    Volume XII – Rae di Luce

    C:\Users\wanitajump\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCacheContent.Word\Poster TCOKS.JPG

    Le Cronache di Kerrigan SEQUEL

    Una Questione di Tempo

    Un Frammento di Tempo

    Una Seconda Possibilità

    Anomalia Temporale

    Il Nostro Tempo

    Tempo Prezioso

    Non vuoi che le Cronache di Kerrigan finiscano già?

    Le Cronache di Kerrigan: Gabriel

    Presto Disponibili!

    ––––––––

    C:\Users\Wanita\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Living in the Past Facebook Cover Art.jpgC:\Users\Wanita\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Present For Today Facebook Cover Art.jpgC:\Users\Wanita\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Staring at the Future Facebook Cover Art.jpg

    Contatta W.J. May

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    ––––––––

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    NOTA DI COPERTINA DI TEMPO PREZIOSO:

    Quanto si può nascondere prima che rimanga solo la verità?

    Il palco è pronto, gli attori sono pronti e la battaglia sta per cominciare...

    Dopo anni di lotta, Rae Kerrigan e i suoi amici si trovano alla fine della corsa. Solo un’ultima persona impedisce loro di ottenere quello che hanno sempre voluto. Pace, sicurezza, la possibilità di una vita normale. Ma nel caso di Rae, questa vita normale potrebbe includere un po’ più di quanto si aspettasse... Dopo aver scoperto che è incinta, Rae si ritrova nel gioco del gatto e topo più pericoloso di sempre. La posta in gioco non è mai stata più alta, i rischi mai stati più grandi e quando la ghenga si schiera contro Samantha Neilson una volta per tutte – bisogna fare alcune scelte difficili.

    Cosa significherà avere un bambino che non solo è un ibrido ma ha tre diversi set di marchi? Dovrebbe dirlo a Devon – sapendo che i due stanno per andare in battaglia rischiando di perdere tutto? Può mantenerlo segreto e sposarlo allo stesso tempo?

    E mentre il giorno del giudizio si avvicina... di chi si potrà realmente fidare?

    ––––––––

    C:\Users\Wanita\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\TCOKS Facebook Cover Art.jpg

    Sommario

    Hai letto il Prequel della Serie C.d. K.?

    Le Cronache di Kerrigan

    Le Cronache di Kerrigan SEQUEL

    Le Cronache di Kerrigan: Gabriel

    Contatta W.J. May

    NOTA DI COPERTINA DI TEMPO PREZIOSO:

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Epilogo

    GABRIEL – NOTA DI COPERTINA

    VOLUME 1

    Capitolo 1

    Le Cronache di Kerrigan

    Altri libri di W.J. May

    Presto in uscita:

    PARAGONE CON I TUDOR:

    Capitolo 1

    ‘Il Tempo non si misura con gli orologi, ma con i momenti.’

    ...e quindi ero in piedi lì, pensando a cosa stesse succedendo. Pensando alla strana sensazione che mi avvolgeva. All’inizio ho pensato che fosse solo il trauma del matrimonio reale, ma siamo stati tutti traumatizzati in precedenza. Non era questo. Così allora ho fatto qualcosa di strano...

    Rae smise di andare avanti e indietro per il tempo necessario a fare un respiro.

    Ho lasciato andare tutte le mie abilità. Rilasciato la presa sul marchio di Jennifer e su ogni altro set. Non sono scomparsi. Li ho messi in stand by per un attimo. Inspirò lentamente, cercando di far rallentare il suo cuore. Ho solo permesso che il mio corpo decidesse cosa fare. Gli ho permesso di decidere di quale tatù avevo bisogno. Una specie di... risposta automatica. Era difficile spiegare a parole quello che aveva fatto. Da quando aveva capito che aveva più di un’abilità, aveva sempre lasciato che il suo corpo scegliesse automaticamente il marchio che serviva in quel momento. Era una decisione involontaria – come respirare. Tranne che questa volta, aveva forzato il suo corpo a farlo. Il suo cervello era fatto per proteggere il suo corpo e farle sapere quando le cose non andavano.

    Girò gli occhi verso il suo fidanzato, che era paralizzato sul posto. A guardarla.

    Ha selezionato quello di Alicia, disse piano. Non il potere di guarigione che sta usando ora, ma quello originale. Come il suo tatù ha cominciato. Come un esperto di diagnosi. Mi ha detto... Una mano era scivolata sul suo ventre e tutto il suo corpo sembrava stesse decidendo come meglio proteggere la piccola vita dentro di lei. Devon... mi ha detto che sono in-incinta.

    Non batté ciglio. Non respirò neanche.

    E neanche gli altri.

    Non una singola persona sul portico della casa di Londra mosse un muscolo mentre Rae stava davanti a loro sulla porta. Guardò i loro visi. Occhi spalancati e immobili. Rigidi come un trio di bellissime statue, con il suo fidanzato in piedi proprio di fronte.

    Non l’ho programmato, aggiunse in fretta. "Non è certamente qualcosa che avevo in mente. Voglio dire, tu ed io ci dobbiamo sposare ora – non restare incinta. E so esattamente cosa stai pensando: in nessun modo possiamo avere un bambino, non come stanno ora le cose. Specialmente dopo stasera."

    Tutto il suo corpo si irrigidì per l’attesa con le mani strette insieme, mentre fissava Devon negli occhi. Era così vicina che poteva vedere ogni pagliuzza dorata intorno alle sue iridi. Ogni goccia dello splendente tramonto mentre si impigliava nelle sue lunghe ciglia.

    Ma la cosa è... i suoi occhi cercarono quelli di lui, alzando lo sguardo implorante. "Io credo – no, io so – che voglio davvero questo bambino. Il tuo bambino. Un bambino che sarebbe un poco di te e un poco di me. Un bambino che potremmo crescere insieme. Amare insieme. A cui insegnare a leggere..." La sua voce si spense mentre abbassava gli occhi sul pavimento.

    Lei, Devon, Molly e Julian non avevano detto molto da quando erano partiti dal matrimonio reale appena poche ore prima. Avevano parlato ancor meno sulla strada di ritorno dal palazzo dell’Alto Consiglio, dopo aver finito quello che doveva essere una delle più lunghe riunioni post-operative nella storia dell’AC. Non avevano parlato affatto nel loro viaggio di ritorno a Londra e non dicevano una parola ora che si trovavano sul portico in smoking e abiti da sera insanguinati. Non aveva sostenuto al tavolo del Consiglio che lei era il presidente. La bile le era salita in fondo alla gola. Lei non voleva il titolo.

    Il comprenderlo non fu uno shock. Voleva un congedo per maternità.

    In questo momento, tuttavia, il palcoscenico apparteneva a Rae. Ma in nome del cielo, non sapeva cosa farsene.

    Credo che quello che sto cercando di dire è che... ti amo. Ti amo abbastanza da voler trascorrere il resto della mia vita con te. E amerò questo bambino. Un brivido di paura le si rovesciò addosso e terminò con una voce flebile, incerta. La mia sola speranza è che... an-anche tu lo – o la – amerai.

    Poteva evitare di guardarlo solo per un certo tempo. Solo per un certo tempo poteva evitare di guardare tutti loro. Un brivido le scosse le mani mentre faceva un respiro profondo e alzava gli occhi.

    Una distesa di facce vacue la fissava. Facce vacue e corpi rigidi.

    Stavano ancora in piedi esattamente dove si erano paralizzati quando lei si era girata, all’inizio. Quando aveva gettato per aria le mani e aveva fatto la sua improvvisa confessione condita di lacrime.

    La brezza si alzò e il leggero ronzio del motore di una macchina riecheggiò per la strada quando la Signora Ava Milton, la loro vicina, girò l’angolo con la sua vetusta Mercedes.

    Le spalle di Rae si afflosciarono mentre rilasciava un lungo sospiro. "E così è come te lo direi... se mai avessi il coraggio."

    Una specie di terrore intorpidito le si insediò alla bocca dello stomaco mentre prendeva il suo posto in prima fila e agitava le dita verso il cielo. Il tatù di suo padre entrò in azione e, in un attimo, il sottile velo del tempo che aveva trattenuto si squarciò, rilasciando i suoi ostaggi.

    ... in realtà ha avuto il coraggio di chiedere cosa ci stavo facendo lì! sbottò Molly. Poteva non saperlo al momento, ma aveva cominciato la frase cinque minuti prima. Come se non potesse immaginare cosa ci faceva qualcuno come me in una missione dell’AC. Qualcuno come ME!

    Julian si strofinò gli occhi, con un’aria estremamente stanca. Era un’espressione che non era stato capace di scrollarsi di dosso da quando le dozzine di puntatori dei cecchini erano finalmente svaniti dal suo corpo. Era la stessa espressione di sfinimento durante l’interrogatorio, ancora in essere mentre si trascinava a casa dall’auto. Perché sei incinta.

    Un leggero sussulto fuoriuscì da Rae. Si girò, esitando proprio mentre Julian finiva la sua risposta.

    ... Probabilmente era solo preoccupato, Molly. La pancia si vede.

    Prima che Molly potesse rispondere, anche Devon parlò mentre cercava le sue chiavi. È vero. L’Alto Consiglio ha uno dei tassi di mortalità sul lavoro più alti di ogni altra agenzia in Europa. Questo include il Centro per Malattie Infettive e gli artificieri. C’è una ragione per cui di solito non impiegano donne in attesa. Lasciamo perdere mandarle sul campo.

    Molly si mise le mani sui fianchi, scuotendo all’indietro i suoi lunghi capelli cremisi. Mentre gli interrogatori tendevano a mettere gli altri sulla difensiva e a stressarli al punto dello sfinimento fisico, a lei la facevano andare su di giri. Riempiendola di uno zelo aggressivo che gli altri avevano imparato ad evitare dopo tali riunioni. Bene, questo è sessista e completamente inaccettabile, sparò di nuovo, cercando una discussione con i suoi uomini favoriti quando, chiaramente, tutto quello che loro volevano fare era dormire. Una mano le scivolò sulla pancia mentre gli occhi lampeggiavano con ferocia. "Sono incinta, non handicappata! E che io sia dannata se un qualche alto e potente consiglio di uomini può dirmi quando devo smettere di lavorare."

    Le sue parole risuonarono con rabbia nella frizzante aria della sera e quando i ragazzi alzarono le mani in segno di resa, lei si girò verso Rae. Kerrigan, dammi una mano. Sei il presidente, dopo tutto.

    Rae si riscosse tornando al presente, cercando di ricordare la domanda. Stava fissando Devon, completamente concentrato mentre cercava, ignaro, le chiavi. Scusa... che cosa?

    Molly alzò gli occhi al cielo con un uff impaziente. "Stavo dicendo che la gravidanza è una benedizione, non una maledizione. Possiamo ancora avere dei bambini e continuare con il resto delle nostre vite, giusto? Non è come se il cielo stesse per cadere."

    Ha appena...? Sta davvero chiedendo...? Okay, respira. Respira soltanto. Al contrario, Rae si bloccò sul posto. Pallida come un lenzuolo. Incapace di rispondere.

    Gli altri potevano essersi leggermente preoccupati del fatto che erano stati quasi uccisi senza tante cerimonie ad un matrimonio reale, ma i pensieri di Rae erano leggermente più introspettivi di questo. Da quando aveva premuto la mano contro il suo vestito ricoperto di cristalli, percepito attraverso il tessuto luccicante la magia che stava cominciando al di sotto, non era stata capace di pensare a nient’altro.

    Il mio resoconto deve essere stato un incubo per Keene. Chi sa che cosa ho detto?

    Quando non ottenne né supporto né smentite, Molly rinunciò e scivolò sotto il braccio di Julian, appoggiandosi mollemente al suo petto. Come vuoi. Continuerò a combattere queste ingiustizie sociali da sola. Come un campione vero...

    Julian le avvolse automaticamente il braccio intorno, appoggiando il mento sulla sua testa mentre i suoi occhi stanchi restavano fissi sul muro. Scatena l’inferno, dolcezza.

    Credo che lo farò.

    Devon sospirò impercettibilmente e aprì la porta. Fa pure, Skye. Domani, sarò con te. Stasera, voglio solo un letto...

    Ma non doveva essere così.

    Nell’attimo in cui la porta si aprì, la banda fu attaccata un’altra volta.

    SONO QUI! Una voce dolorosamente acuta gridò dal pianerottolo, facendo sbattere le palpebre a Rae per lo shock e concentrare all’istante la sua attenzione proprio lì sul posto. ANTHONY, SONO QUI! TRIS!

    La ghenga si tirò all’indietro per lo sbigottimento mentre il Comandante Fodder, Beth, Tristan, Luke ed Angel si precipitavano fuori al portico, scontrandosi con il gruppo. Li attaccarono come uno sciame ben intenzionato; afferrando ogni lembo di pelle illeso potessero trovare per spingere gli altri all’interno, sbattendosi nel frattempo la porta alle spalle per sicurezza.

    Che accidenti?!

    Prima che Rae potesse dire una sola parola, fu sollevata da terra. Sussultò per la sorpresa ma gli altri stavano avendo una simile fortuna. La sua testa scattava avanti e indietro come una bambola di pezza mentre veniva passata di mano in mano, ricevendo ogni volta domande e richieste e mani rassicuranti, prima di finire nell’abbraccio stritolatore di sua madre.

    Una madre che sembrava completamente incapace di rilasciarla, nonostante il fatto che piccole volute preoccupate di fumo salivano dalle sue mani tremanti.

    Mamma. Cercò di farsi sentire sopra il fragore assordante di voci, battendo Beth sulla spalla nel tentativo disperato di respirare. Mamma, stai mandando a fuoco il mio cappotto...

    Fu inutile. Beth era persa nel suo mondo. Completamente fuori portata.

    E da come stavano le cose, non era l’unica.

    Papà, sto bene. Devon stava cercando di estrarsi lui stesso con disinvoltura dalla presa di suo padre, ma il Decano Wardell lo stava tenendo stretto come Beth. Infatti, a giudicare dalla tinta leggermente bluastra delle labbra di suo figlio, doveva essere ancora più forte. Sul serio, sto bene. Puoi lasciarmi andare.

    Avrebbe anche potuto risparmiare il fiato. Tristan chiuse semplicemente gli occhi e si stritolò il figlio contro il petto, stringendo in un pugno la sua giacca e nell’altro i suoi capelli.

    Proprio alle sue spalle, Molly veniva gentilmente attaccata da Luke e il padre. Uno la teneva teneramente nelle braccia, seppellendo la faccia nei suoi fieri riccioli, mentre l’altro la esaminava dall’alto in basso con l’occhio allenato di un generale esperto, controllando ogni danno.

    Sei sicura di star bene? chiese il comandante con insistenza, girandole intorno in cerchi serrati. Posso far venire qui un dottore dei Cavalieri in meno di un’ora per far controllare te e il bambino.

    Sto bene, Comandante Fodder. Davvero, è... Si interruppe con un piccolo gemito quando Luke all’improvviso la sollevò da terra. Non sembrava neanche rendersene conto lui stesso. Lo... lo giuro.

    Fodder annuì automaticamente ma non sembrava rendersene conto. Invece tirò fuori il telefono. Credo che le farò uno squillo. Per vedere se è in zona.

    No, davvero, è tutto a posto. Se potessi solo avere del... si interruppe quando le sue scarpe caddero rumorosamente per terra e si girò invece verso di Luke. Uh, tesoro? Sai che sono per aria, vero?

    Julian ed Angel non dissero una parola mentre si incontravano al centro della stanza. Si abbracciarono soltanto. Fissandosi così profondamente negli occhi che Rae avrebbe potuto giurare che si potessero leggere nel pensiero.

    Okay... ovviamente ci siamo persi un pezzo...

    L’unica persona che non si era precipitata in avanti era Gabriel.

    Era in cucina, un poco in disparte. Ma non sembrava meno ansioso. Nell’attimo in cui i quattro erano capitati all’interno, aveva lentamente abbassato la sua tazza di caffè e fatto un passo in avanti.

    Occhi verdi si fissarono in occhi blu mentre lui e Rae si scambiavano un lungo sguardo.

    Stai bene? disse piano. La sua voce si perse intenzionalmente nel clamore della folla, ma tutti e due sapevano che Rae poteva sentirlo.

    Sto bene, sussurrò lei, sbirciando da sopra la spalla di sua madre, mentre le lacrime di Beth restavano intrappolate nei suoi capelli corvini. Sto bene.

    Non è quello che ci hanno detto. Beth la strinse se possibile ancora più forte, pensando che sua figlia stesse parlando a lei. Ci hanno detto che l’ultima volta sei stata vista mentre ti trascinavano in una stanza. Che la porta si è chiusa e nessun altro poteva raggiungerti. Che ci sono stati dei colpi d’arma da fuoco... Si interruppe con un brivido, incapace di dire il resto. Nella stanza, il suo terrore silenzioso si rifletteva sui visi di chiunque altro fosse rimasto indietro. Fissando il telefono. Preparandosi al peggio. Incapaci di fare qualsiasi cosa se non aspettare.

    La ghenga si scambiò una fuggevole occhiata mentre all’improvviso capivano.

    Mi dispiace, mormorò Rae, sintonizzandosi su un tatù forza per svincolarsi gentilmente. Siamo stati portati direttamente in una riunione post-operativa, ma qualcuno dovrebbe avervi chiamato. Non sapevamo che non avevate sentito niente, altrimenti avrei chiamato io stessa.

    Le parole erano sentite ma ebbero poco effetto

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