Il Nostro Tempo: Le Cronache di Kerrigan, #5

Di W.J. May

L’attesissimo Sequel della serie Le Cronache di Kerrigan dell’autrice di best sellers internazionali, W.J. May.

Se Rae Kerrigan pensava che organizzare un matrimonio fosse difficile, immagina cercare di pianificarne due. Specialmente quando capita che uno dei due sia per i futuri Re e Regina d’Inghilterra.

Dopo essere stata completamente cancellata dalle menti di tutti quelli che conosceva, Rae Kerrigan riottiene la sua vita solo per scoprire di trovarsi improvvisamente sulla corsia ad alta velocità. Una corsia verso il matrimonio, il comando e una montagna di altre responsabilità che non sapeva di avere.

Con l’insorgere di problemi tra i Cavalieri e il Consiglio, un invito al matrimonio reale e la libertà vigilata di suo padre nella migliore delle ipotesi, Rae si ritrova divisa in così tante direzioni che è difficile tener presente il fatto che un’assassina assetata di vendetta è ancora a caccia della sua testa.

Riuscirà Rae a sanare le divisioni del mondo tatù? Quando Samantha colpirà di nuovo? Cosa ancora più importante… Rae avrà finalmente quella vita normale per cui sta lottando?

LEGGI L’INTERA SERIE:

Prequel

Natale Prima della Magia
Domande nell’Oscurità
Nell’Oscurità
Lotta all’Oscurità
Solo nell’Oscurità
Perso nell’Oscurità
 

Serie Le Cronache di Kerrigan

Volume I - Rae di Speranza

Volume II – La Nebulosa Oscura

Volume III – Castello di Carte

Volume IV - Tè Con Sua Maestà

Volume V – Sotto Tiro

Volume VI – Fine in Vista

Volume VII – Oscurità Nascoste

Volume VIII – Intrecciati

Volume IX – Segno del Destino

Volume X – Forza e Potere

Volume XI – L’Ultimo in Piedi

Volume XII – Rae di Luce
 

Le Cronache di Kerrigan SEQUEL

Una questione di tempo
Frammento di Tempo
Una Seconda Possibilità
Anomalia Temporale
Il Nostro Tempo
Tempo Prezioso

Le Cronache di Kerrigan: Gabriel

Vivere nel Passato

Regalo per il Presente

Guardare al Futuro

• Lingua: Italiano
• Editore: BadPress
• Data di uscita: 23 set 2020
• ISBN: 9781071567128

W.J. May

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Anteprima del libro

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Hai letto il Prequel della serie C.d.K.?

Una Sotto-Serie delle Cronache di Kerrigan.

Un prequel su come Simon Kerrigan ha incontrato Beth!!

Presto Disponibile:

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PREQUEL –

Natale Prima della Magia

Domande nell’Oscurità

Nell’Oscurità

Lotta all’Oscurità

Solo nell’Oscurità

Perso nell’Oscurità

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Le Cronache di Kerrigan

Volume I - Rae di Speranza è GRATIS!

Volume II – La Nebulosa Oscura

Volume III – Castello di Carte

Volume IV - Tè Con Sua Maestà

Volume V – Sotto Tiro

Volume VI – Fine in Vista

Volume VII – Oscurità Nascoste

Volume VIII – Intrecciati

Volume IX – Segno del Destino

Volume X – Forza e Potere

Volume XI – L’Ultimo in Piedi

Volume XII – Rae di Luce

Le Cronache di Kerrigan SEQUEL

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Una Questione di Tempo

Un Frammento di Tempo

Una Seconda Possibilità

Anomalia Temporale

Il Nostro Tempo

Tempo Prezioso

Le Cronache di Kerrigan: Gabriel

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IL NOSTRO TEMPO – Nota di Copertina:

Se Rae Kerrigan pensava che organizzare un matrimonio fosse difficile, immaginate cercare di pianificarne due. Specialmente quando capita che uno dei due sia per i futuri Re e Regina d’Inghilterra.

Dopo essere stata completamente cancellata dalle menti di tutti quelli che conosceva, Rae Kerrigan riottiene la sua vita solo per scoprire di trovarsi improvvisamente sulla corsia di accelerazione. Una corsia verso il matrimonio, il comando e una montagna di altre responsabilità che non sapeva di avere.

Con l’insorgere di problemi tra i Cavalieri e il Consiglio, un invito al matrimonio reale e la libertà vigilata di suo padre nella migliore delle ipotesi, Rae si ritrova divisa in così tante direzioni che è difficile tener presente il fatto che un’assassina assetata di vendetta è ancora a caccia della sua testa.

Riuscirà Rae a sanare le divisioni del mondo tatù? Quando Samantha colpirà di nuovo? Cosa ancora più importante... Rae avrà finalmente quella vita normale per cui sta lottando?

Sommario

Hai letto il Prequel della serie C.d.K.?

Le Cronache di Kerrigan

Le Cronache di Kerrigan SEQUEL

Le Cronache di Kerrigan: Gabriel

Contatta W.J. May

IL NOSTRO TEMPO – Nota di Copertina:

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

Capitolo 13

Capitolo 14

NOTA DI COPERTINA DI TEMPO PREZIOSO:

Le Cronache di Kerrigan

Altri libri di W.J. May

PARAGONE CON I TUDOR:

‘La nostra eredità è il modo in cui trascorriamo il nostro tempo e con chi lo trascorriamo.’

Jim Stengel

Capitolo 1

‘La nostra eredità è il modo in cui trascorriamo il nostro tempo e con chi lo trascorriamo.’

Jim Stengel

Devon e Rae non sprecarono un altro secondo.

Si riunirono più appassionatamente che poterono. Considerando che uno di loro sfoggiava una gamba rotta. Considerando che l’altro aveva macchie di sangue che gli imbrattavano colpevolmente le nocche.

Rae, ansimò Devon tra un bacio e l’altro, sollevandola letteralmente da terra nello sforzo disperato di essere vicini, "hai sentito quello che ho detto? Ora. Voglio sposarti ora."

Le labbra di Rae si incurvarono in un sorriso mentre chiudeva gli occhi e si lasciava baciare, e cullare, e coccolare per la contentezza del suo cuore. Tutto quello che le era mancato negli ultimi giorni. Ultimi giorni? Sembrava un’eternità. Sì – ti ho sentito.

Gli occhi di lui volarono sulla sua pelle chiara, catalogando ogni contusione. Ogni graffio. Ogni minuscola ferita che era venuta dalla sua stessa mano. Baciò ognuna di loro a turno.

Lei guardava ogni sua mossa. Era così bello essere tornata.

Tutto, disse in un respiro, voglio tutto. La torta, il ballo, i fiori, il vestito bianco – voglio tutto. Un matrimonio come si deve. E non voglio aspettare un secondo di più. Non posso, si tirò indietro all’improvviso, guardandola intensamente negli occhi, non posso aspettare un altro secondo prima di essere sposato con te.

Rae gli afferrò il viso e lo fece riavvicinare a sé. C’erano così tante emozioni che scorrevano nel suo corpo che ne era completamente sopraffatta. Se fosse un accesso di eccitazione alle sue parole, un fiero odio verso Samantha per averli portati a questo punto, o semplicemente un profondo sollievo che lui non stesse cercando più di ucciderla – la sopraffacevano completamente. Manifestandosi in un fiume di lacrime silenziose, sorridenti, esauste. "Così questo è un no a far celebrare il matrimonio a Kraigan, allora?"

Devon si tirò indietro di nuovo, il suo viso che si induriva in un improvviso cipiglio. Perché non lo prendi sul serio? Non mi credi? Ogni sua parola era incrinata da quello stesso tipo di energia frenetica di prima. Il tipo di disperazione atterrita che era cominciata nell’attimo in cui aveva rotto l’incantesimo di Samantha. "Voglio farlo ora, Rae. Un vero e proprio..."

Un vero e proprio matrimonio. Sì, l’hai detto. Si tirò su con una smorfia. Tranne che noi non avremo un matrimonio come si deve se lo facciamo adesso.

Aprì la bocca per ribattere ma lei scrollò la testa con un sorriso indulgente, carezzandogli il viso con profondo affetto.

Dev, non abbiamo i fiori. Non abbiamo una torta. E io non ho un vestito bianco. I suoi occhi scintillarono quando le sue labbra si incurvarono in un broncio petulante. Inoltre, se hai intenzione di ballare, permettimi di ricordarti che la tua fidanzata ha una gamba rotta.

Il suo viso si addolcì immediatamente mentre guardava lo squarcio gigante che correva sul lato dei suoi jeans. Un’orribile decolorazione stava macchiando la sua pelle eburnea, risalendo sulla sua coscia come un serpente.

I tuoi genitori non lo sanno, continuò dolcemente. "Mia madre non lo sa. Julian non potrebbe essere presente. E vuoi cercare tu di spiegare a Molly perché non è riuscita a venire?"

Un brivido automatico gli percorse le spalle, e chinò la testa sconfitto. Lo intercettò velocemente, strofinando il pollice sul suo labbro inferiore mentre gli alzava il mento.

Ehi. I suoi occhi erano illuminati da un sorriso raggiante. "Io voglio sposarti. Più di ogni altra cosa. Proprio ora. Ieri. Tu dì una parola, sono tua."

Lui annuì in fretta e cercò di nuovo di distogliere lo sguardo.

Non glielo permise. Devon... Aspettò finché lui alla fine non incrociò il suo sguardo di sua spontanea volontà. ... io non vado da nessuna parte. Mai.

Un respiro tremante gli squassò il petto. Portandosi via tutta la paura, e lo stress, e l’indescrivibile senso di colpa e rabbia legati ad essi. Tutti quegli stessi sentimenti funesti che li avevano scossi entrambi fino al midollo svanirono nell’istante in cui i due incrociarono lo sguardo. Lo prometti?

Il cuore di Rae si gonfiò e si sciolse, tutto allo stesso tempo. Sembrava quasi un bambino. Incerto e fiducioso tutto allo stesso tempo. Sì, te lo prometto.

E poi all’improvviso, le cose cambiarono. Lui fu ancora una volta il suo protettore. Il suo amante, il suo amico, il suo partner nel crimine. Quell’incrollabile pilastro di forza di cui si era innamorata tanti anni prima.

I suoi occhi si schiarirono e le restituì il sorriso. Un attimo dopo, si pulì il sangue dalle mani. Riesci a camminare?

Ora quella era una domanda interessante. Una chiesta non per sforzarla, ma semplicemente per testare il livello del danno in un modo così deliziosamente discreto. Appoggiandosi pesantemente sulle sue mani tese, cercò esitante di alzarsi in piedi e cercò di non posare il peso sull’osso malridotto.

"Noooo. Si tirò indietro subito, il viso che impallidiva dal dolore. No, non ci riesco."

Il suo viso si irrigidì per la preoccupazione, poi si rilassò di nuovo con calma fermezza. Allora dovrò proprio trasportarti. Se non ti dispiace.

Come se mi potesse dispiacere.

Si scambiarono un sorriso segreto prima che lei si chinasse leggermente sulle sue braccia. Se pensi di potercela fare ...

Si chinò con un bacio improvviso. Il tipo di bacio che le toglieva letteralmente il fiato. Che le faceva girare la testa mentre tutto il suo corpo si immobilizzava. Aspettando altro. Volendo disperatamente di più.

Posso farcela.

*  *  *

La coppia felicemente riunita poteva aver sistemato la faccenda delle nozze imminenti per il momento, ma questo non rese più facile il viaggio attraverso la città.

Devon deviava inconsciamente verso il parcheggio di ogni chiesa e cattedrale che catturava il suo sguardo. In due occasioni separate, Rae aveva dovuto gridare per attirare la sua attenzione prima che strisciassero accidentalmente una macchina di passaggio. Quando passarono vicino al Municipio di Londra, lui fece quasi un’inversione a U proprio nel mezzo della strada.

Dimmi di nuovo, perché stiamo aspettando? Lottava per tenere il volante fermo e gli occhi inchiodati sul centro della strada. Ho dei problemi a ricordarmelo...

Stiamo aspettando perché, al momento, la tua fidanzata sta pensando a come tagliarsi via la gamba così smette di fare così male, replicò Rae a denti stretti.

L’adrenalina generata prima dalla lotta e poi dalla sua riunione con Devon era svanita e stava avendo problemi a tenere tutto assieme. Ambedue le braccia erano ancorate vigorosamente al finestrino e sussultava ad ogni piccola buca che attraversavano.

Mi dispiace, dolcezza, mormorò Devon. Sembrava incerto se premere sul gas per arrivare più velocemente o rallentare l’auto per un viaggio più comodo. Ho già mandato un messaggio ad Alicia. Si sta dirigendo a casa mentre parliamo.

Rae guardò fuori dal finestrino e cercò di distrarsi. Già, scommetto che non sarà la sola.

Una delle prime cose che Devon aveva detto quando era uscito dalla sua trance, era che ricordava. Ricordava ogni singola cosa che era successa. Che Samantha aveva fatto accadere. Ogni parola che aveva detto. Ogni ferita che aveva causato. Tutte quelle cose segrete che avevano fatto insieme...

Quella particolare confessione li aveva fatti arrossire entrambi furiosamente. In uno strano modo disfunzionale, Devon si sentiva come se l’avesse virtualmente tradita. Con lei. In un modo ancora più strano, Rae lo vide come una vittoria splendente per le ragazze della classe operaia. Glielo aveva fatto amare ancora di più. Almeno, finché il dolore alla gamba non l’aveva distratta per dieci minuti durante il viaggio e aveva dovuto concentrarsi sul non svenire, o vomitare.

Tuttavia, la confessione di Devon significava qualcosa in più di una vittoria per lei. Significava anche che ogni singola persona che aspettava nel Kent si ricordava tutto.

Significava che Gabriel ricordava come aveva usato il suo potere su di lei, fissandola con occhi freddi e insensibili mentre minacciava di por fine alla sua vita. Beth avrebbe ricordato come non avesse riconosciuto il viso solcato di lacrime della sua stessa figlia. Una specie di amnesia selettiva che doveva riportarla ai giorni in cui viveva in Francia dopo il lavaggio del cervello. Gli altri avrebbero ricordato come l’avessero chiamata pazza e scacciata nel freddo.

Sarebbe stata un’interessante riunione, a dir poco.

Già, le cose si sono come.... Sono come cadute a pezzi senza di te.  Come ad un segnale, il telefono di Devon cominciò a squillare furiosamente nella tasca della giacca. Era stato un continuo da quando erano saliti in macchina. Lo silenziò e mantenne gli occhi sulla strada. Non posso credere che Gabriel ed io in realtà abbiamo fatto a pugni sul pavimento del soggiorno...

Quella, almeno, era una scena abbastanza divertente da distrarre un momento Rae dal suo dolore. Girò la parte superiore del corpo sul sedile con un ampio sorriso, cercando d’immaginarsela. Una scazzottata? Non riusciva a smettere di ridacchiare, immaginandosi la confusione che doveva esserne seguita. Una zuffa sul pavimento del soggiorno non poteva essere stata ben accolta da Beth. O Molly, per quel che importava.

Tutto perché Gabriel ha detto ad Angel di rompere con Jules. Sbuffò Devon.

Che cosa?! Ancora un’altra MASSICCIA ripercussione che dovremo affrontare. Strinse forte le labbra, frenando i suoi pensieri interiori.

Devon si passò la mano tra i capelli con un leggero sospiro. C’era ancora un leggero livido sul suo viso in caso si fosse dimenticato che Gabriel gli aveva confezionato un bel pugno. "Quello e il modo in cui ti ha trattato. Continuo a dimenticare che hai udito per caso quella conversazione... Si interruppe all’improvviso, facendo per la prima volta due più due. Una conversazione che hai origliato quando ti sei intrufolata nella casa di un estraneo per farti un bagno!"

Rae si morse il labbro. Si era chiesta se questo non sarebbe tornato a tormentarla. In mia difesa, tu non eri esattamente un estraneo...

"Due estranei, in realtà! Perché anche Julian era lì. Le scoccò un’occhiata di rimprovero. Due estranei che per caso conosci, di certo si spaventano facilmente e arrivano armati di superpoteri. Quella è la casa in cui hai deciso di fare irruzione. E uno di loro è un veggente."

"Oh! Senti chi parla!" Esclamò Rae. In nessun modo, diamine, Devon sarebbe stato semplicemente innocente in tutto questo. Se lei cadeva, sarebbe caduto anche lui. Vieni a casa per trovare una stalker accertata immersa nella tua vasca da bagno e tu che fai? Non solo menti al tuo miglior amico ma la inviti a restare per la notte! Nel tuo stesso letto!

Lui arrossì con un sorriso. Una decisione per cui ti sei assicurata di rimproverarmi ferocemente. Anche quando eri quella che in realtà ne traeva beneficio. Non proprio una mossa strategica...

Alzò il naso sbuffando. Sai che trovo difficile pensare strategicamente quando si tratta di un bagno pieno di schiuma.

"E a questo proposito... Devon si girò di lato sul suo sedile, gli occhi che brillavano mentre si fissavano ansiosi nei suoi. Tu avresti fatto sesso con un uomo che non conoscevi?"

Lei esitò. "... io ti conoscevo."

Le scoccò un sorriso accusatorio. Bene. Tu hai dormito con un uomo che non ti conosceva?

Ci fu una pausa colpevole.

Ouch... mi fa male la gamba ...

Un diversivo ridicolo ma funzionò. La tensione comica si spezzò immediatamente quando lui scoppiò a ridere, dandole una simpatica stretta sulla spalla nonostante la trasparenza del trucco.

Resisti ancora un poco, tesoro. Premette sull’acceleratore e l’auto sfrecciò nel sole al tramonto. Siamo quasi a casa.

*  *  *

Casa.

Rae non sapeva se la parola le fosse mai sembrata così dolce. Guardava con occhi spalancati fuori dal finestrino mentre Devon oltrepassava il cancello e scendeva lungo il vialetto, verso la casa. Ogni finestra era illuminata e ogni tenda era spalancata, dando a tutto il posto un alone di benvenuto.

Poteva solo immaginare il caos che doveva essere seguito nell’attimo in cui Samantha aveva tolto il suo nefasto incantesimo. All’inizio, si era preoccupata che la miracolosa svolta di Devon fosse stata limitata soltanto a lui. Ma nell’attimo in cui avevano lasciato la piccola città fantasma ed erano tornati raggiungibili, il suo telefono era esploso per una sfilza di messaggi convulsi.

Sei con lei?

Sta bene?

Perché non risponde al telefono?

Dove siete ragazzi?

Dev, se non rispondi, ti fulmino a morte.

Persino Kraigan era entrato in azione. Al modo caratteristico di Kraigan.

Pensi di poter prendere delle patatine mentre torni?

Sì, l’incantesimo era stato tolto apparentemente a tutti e tutti sembravano abbastanza ansiosi