Radium Halos - Parte 2
Di W.J. May
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Info su questo ebook
Tutti dobbiamo essere degli eroi, ad un certo punto della nostra vita.
La cittadina di Elliot Lake non sarà mai più la stessa dopo che, durante un violento temporale, Zoe, studentessa all'ultimo anno delle scuole superiori, e cinque amici si rifugiano in una miniera d'uranio abbandonata. Nei giorni seguenti, l'udito di Zoe si affina drasticamente... fino a raggiungere livelli sovrumani. Ne parla con i suoi amici, solo per scoprire che anche i sensi di quattro di loro si sono incredibilmente sviluppati. Zoe è determinata a usare il suo nuovo potere per fare del bene, mentre cerca di tenere a bada i suoi sentimenti per Kieran, il nuovo ragazzo scozzese del gruppo.
Trasformandosi in supereroi, i ragazzi cercano di fermare gli strani eventi che si stanno verificando nella loro cittadina. Aggressioni, rapine, sparizioni e omicidi iniziano a succedersi a pochi passi da casa, portandoli a pensare che qualcuno conosca il loro segreto – qualcuno che li vuole tutti morti.
Un improbabile gruppo di eroi. Un traditore tra di loro. Alcuni sogni sono scritti con il sangue.
W.J. May
About W.J. May Welcome to USA TODAY BESTSELLING author W.J. May's Page! SIGN UP for W.J. May's Newsletter to find out about new releases, updates, cover reveals and even freebies! http://eepurl.com/97aYf Website: http://www.wjmaybooks.com Facebook: http://www.facebook.com/pages/Author-WJ-May-FAN-PAGE/141170442608149?ref=hl *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* W.J. May grew up in the fruit belt of Ontario. Crazy-happy childhood, she always has had a vivid imagination and loads of energy. After her father passed away in 2008, from a six-year battle with cancer (which she still believes he won the fight against), she began to write again. A passion she'd loved for years, but realized life was too short to keep putting it off. She is a writer of Young Adult, Fantasy Fiction and where ever else her little muses take her.
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Anteprima del libro
Radium Halos - Parte 2 - W.J. May
CAPITOLO 1
––––––––
ZOE
––––––––
La torre dell'acquedotto? - Brent si grattò l'ombra di barba sul mento. - Come facciamo a gareggiare...?
Senza uccidervi? - Heidi scosse la testa e incrociò le braccia. - No, no, idea stupida.
Aspettate, è un'idea grandiosa. - Seth iniziò a camminare, eccitato. - La torre è alta il triplo di questa cosa qui. In questo periodo la stanno ridipingendo, quindi ha tutte quelle impalcature attorno.
Kieran indicò verso nord in direzione della vecchia torre dell'acquedotto. Era lì più come attrattiva turistica visibile dall'autostrada, che come vera e propria cisterna. Raccoglieva ancora l'acqua piovana, ma chissà se davvero qualche agricoltore o altri la utilizzavano ancora. - Ci sono passato davanti ieri in macchina e ho notato che hanno messo alcuni canali di scolo inclinati. - Scrollò le spalle. - Forse pensano di svuotarla o qualcosa del genere. Ho pensato fosse perfetta per una gara.
Heidi sospirò. - Io non...
Io ci sto. - interruppi Heidi prima che i suoi ragionamenti potessero farmi cambiare idea. Volevo, anzi... avevo bisogno di qualcosa di più arduo. Per battere Brent o impressionare Kieran?
Seth prese la felpa e se la infilò. - Andiamo. Possiamo discuterne strada facendo.
La luce del crepuscolo era ormai stata rimpiazzata dal buio quando arrivammo e ci mettemmo a camminare attorno alla torre. Almeno, l'aria era calda. I motori delle macchine che sfrecciavano sulla vicina autostrada mi ronzavano nelle orecchie come zanzare. Il suono arrivava fino a lì nonostante le barriere insonorizzanti.
Seth lanciò un sasso tra gli alberi vicini. - Sarà anche difficile vedere, ma questo significa che non ci scopriranno. Le luci dell'autostrada illuminano abbastanza, ma le impalcature sono sull'altro lato.
E' troppo buio e troppo stupido per essere anche solo preso in considerazione. - Heidi trascinò i piedi dietro di noi.
Rylee smise di camminare e si mise le mani sui fianchi. - Resta a terra, allora. Fatti crescere un bel paio di palle e smettila di essere una cavolo di fifona.
La mia bocca si spalancò. - Rylee! - Eravamo tutti nervosi, ma non c'era bisogno che facesse la stronza.
Kieran andò vicino a Heidi e fece le scivolare un braccio attorno alle spalle. - Non preoccuparti, piccola. Resta qui vicino a me. Loro staranno bene, sta' a guardare. - Ci indicò uno per uno. - Voi avete i poteri. Dovete solo crederci. Per me è facile dirlo, ma credetemi, ci sono.
In silenzio, ci spostammo sull'altro lato della torre. L'erba alta si era seccata e si spezzava sotto i nostri piedi. In paranoia, continuavo a guardare a terra, sicura che qualche animale si sarebbe furtivamente diretto verso di noi. Sapevo che l'avrei sentito prima ancora che si avvicinasse, ma avevo ugualmente paura. Penso che avessimo tutti paura che qualcuno si avvicinasse in macchina oppure che un poliziotto comparisse dal nulla. Venire scoperti non faceva assolutamente parte del piano.
Le impalcature arrivavano fino a metà della tonda cisterna e, come aveva detto Kieran, c'erano due lunghe strutture simili a dei tubi che si gettavano in due grossi bidoni per lo smaltimento.
Brent corse verso uno dei bidoni e distese le dita sul lato metallico. - Spazzatura, rimasugli di pittura, lattine e altra robaccia. Probabilmente usano i tubi per non portare la roba giù dalle scale.
Seth se ne stava sotto uno dei canali, saltò e si appese. Sfruttando la sua stazza, fece peso per controllare se avrebbe retto. - E' abbastanza resistente. - Mollò la presa e atterrò sul prato.
Mi morsi il labbro inferiore e cercai di calcolare quanto fossero alte le impalcature. Sei piani? Forse sette? Otto? Sembrava piuttosto alto. - Gareggiamo solo io e Brent?
Rylee si arrampicò per qualche livello e si aggrappò quando il ponteggio vacillò leggermente a causa del vento. - Che ne dite se voi andate per primi? - Tornò velocemente a terra. - Poi magari andiamo io e Seth.
Feci un respiro profondo. Le macchine che correvano sull'autostrada mi ruggivano nelle orecchie, il vento che soffiava tra gli alberi e si gettava contro la torre mi distraeva, ma volevo farlo. L'adrenalina mi scorreva nelle vene e non se ne sarebbe andata finché non l'avessi assecondata. Mi allungai verso il metallo freddo e iniziai ad arrampicarmi.
Un minuto dopo, lanciai un'occhiata verso il basso per guardare i miei amici. Non avrei saputo dire se i loro occhi e le loro bocche fossero più spalancati di prima. - Brent! Vieni... o fai il coniglio? - Sorrisi. Ero in vantaggio su di lui, su tutti quanti, se nessun altro ci provava. Sentii Heidi sussurrare qualcosa a Rylee.
Sapete che posso sentirvi chiaramente. E no, non sto dando di matto. - la interruppi. - Per la cronaca, sono completamente lucida. - Cacciai la mano nella tasca posteriore e lanciai loro il mio telefono. - Non fatelo cadere. - Iniziai ad arrampicarmi di nuovo, senza più guardare giù.
Sentii Brent mormorare: - Oh, merda. - a bassa voce e la scala traballò sotto il suo peso. Il suo battito del cuore accelerato e il respiro affannato risuonarono nelle mie orecchie. Non gli ci volle molto per raggiungermi.
Cinque minuti dopo raggiungemmo le assi piatte dell'impalcatura. Mi infilai nello stretto passaggio e mi sedetti, per riprendere fiato... e coraggio. Brent scivolò accanto a me un attimo dopo. Mi abbracciai le ginocchia. Lui lasciò penzolare le gambe oltre il bordo e si appoggiò alla ringhiera più bassa. Ce n'erano due e le assi sulle quali eravamo seduti erano solide. Mi sentivo al sicuro, lassù sull'impalcatura. Sarebbe stata tutta un'altra storia, quando saremmo dovuti scendere.
Sorrise. - Ora non hai più paura di niente, vero?
Deglutii e posai i gomiti sulla ringhiera. - Non al momento.
Non dobbiamo farlo per forza.
Cerchi di farmi passare per fifona? - scherzai. - Non se ne parla, ti sfiderò al buio, o al parco, giù per il palo o in un buco. Non perderò la gara. Non perderò, Brent.
Scosse la testa e ridacchiò. - Peccato. Davvero, davvero un peccato.
Feci una risatina, ma ammutolii quando mi misi a guardare le luci notturne di Elliot Lake e ad ascoltare i rumori della notte. Le macchine che passavano, la gente che festeggiava, guardava la TV, qualcuno che piangeva, un distinto Ti amo
urlato al vento seguito da una risata. Sospirai. Mi sembrava di stare spiando tutti.
Lui seguì il mio sguardo. - C'è qualcosa nel fatto di essere così in alto, che... che...
So cosa intendi. - Le parole non potevano descrivere quella sensazione incredibile.
La città brillava di mille luci variopinte. Sembrava che l'aurora boreale stesse danzando al limitare del cielo. - Scommetto che Rylee riuscirebbe a vedere qualsiasi cosa, da qui.
E' una meraviglia, per quel che riesco a vedere. - Brent si schiarì la voce e distolse lo sguardo da me per puntarlo sulla campagna che ci circondava. - Se la sua vista è migliorata così tanto, sì, wow. Anche se me ne voglio andare dopo il diploma, questa notte mi fa pensare che questo posto non sia poi così male.
Scandagliai il paesaggio e mi concentrai sulla zona boschiva non molto lontana dalla torre dell'acquedotto. - Penso di tornare, quando avrò finito l'università. E' un gran posto. Potrei invecchiare, qui.
Tipo sposarti e metter su fam...
Brent! - afferrai il suo avambraccio e lo tenni stretto, mentre indicavo verso gli alberi con la mano libera. - Guarda! Laggiù, a sinistra.
Una strana luce brillò incerta per un momento, poi sparì. Accadde di nuovo venti secondi dopo.
Che cos'è? - Brent iniziò a tamburellare le dita contro la ringhiera di metallo e il rumore riecheggiò nelle mie orecchie. - Eccola di nuovo. E' più grande. Aspetta. Ora non sparisce più.
Uno strano schiocco unito a un rumore sibilante arrivarono ai miei timpani. Chiusi gli occhi per concentrarmi e cercare di individuare cosa significasse quel rumore. I miei occhi si spalancarono nello stesso momento in cui Brent sussurrò: - Fuoco.
Cercai il mio telefono. - Merda! Il mio telefono è a terra.
Anche il mio.
Non riescono a vederlo per colpa di quei bidoni della spazzatura enormi. - Cercai di respirare profondamente. All'improvviso, il mio cervello sembrò sul punto di annebbiarsi.
Brent reagì un secondo prima che tornassi in me. Indicò il tubo di metallo che sporgeva oltre il bordo alla mia destra. - Tu scendi da quello, io uso quello vicino alla scala. - Posò la mano sulla mia spalla. - Scivoleremo a terra a pancia in giù, okay? Tieniti stretta come se stessi scendendo dal parapetto di una scala. - Fece scorrere le dita lungo il mio braccio. - Qualsiasi cosa succeda, non mollare la presa.
Non lo farò. - Cercai di placare le farfalle che improvvisamente affollarono il mio stomaco. - Tu cerca di non romperti nulla. - Le gambe e le braccia si spostarono verso la mia postazione come se avessero una volontà propria. - Brent?
Sì? - Si stava mettendo a gattoni, ma si fermò per guardare verso di me.
Non diciamolo ai nostri genitori.
Ricevuto. - ridacchiò. - Tuo padre mi ucciderebbe prima ancora che il mio smettesse di rimproverarmi. - Ricominciò a muoversi.
Ascoltai Kieran, Seth, Heidi e Rylee che parlavano. Stavano discutendo su chi dovesse riprendere il tutto sul cellulare. Non si erano accorti dell'incendio. Guardai di nuovo verso il gruppetto d'alberi. Le fiamme si stavano estendendo.
Le tavole di legno oscillarono leggermente mentre il corpo di Brent spariva oltre il bordo, fatta eccezione per le sue mani.
Feci passare la gamba destra oltre la ringhiera inferiore e poi la sinistra. Le mie mani afferrarono saldamente la ringhiera superiore e scivolai in avanti per coprire gli ultimi centimetri che mi separavano dal canale. Lanciai un'occhiata alla sua forma e mi accovacciai. Il canale era molto liscio, probabilmente largo quando la mia scarpa.
Al diavolo scendere a pancia in giù. - mormorai. Tenendomi alla ringhiera dell'impalcatura con una mano, sistemai entrambi i piedi sul tubo metallico cavo. Mi piegai come un velocista ai blocchi di partenza. Il palo tremò per il vento e mi diede l'impressione di avere una base più ampia. Il rumore creò una serie di rimbalzi che le mie orecchie tradussero in qualcosa per i miei occhi. Una misteriosa luce argentata. Assurdo, ma riuscì a fermare le farfalle che sembrava si stessero scavando una via di fuga nel mio stomaco.
Brent. - sussurrai. - Riesci a vedere?
Un po'. Usa il tuo udito, Zoe. - Brent deglutì. - Concentrati su te stessa. Fa' attenzione. - Con la coda dell'occhio lo vidi iniziare a scivolare giù.
Mi diedi una spinta facendo forza contro l'impalcatura. Con i piedi posizionati come se fossi su uno skate, mi chinai il più possibile. Mi era impossibile vedere Brent con la vista periferica, ma decisamente non era più davanti a me.
Non poteva essere molto più indietro. I nostri canali erano distanti circa venti metri, quindi sapevo che era vicino, a meno che non fosse caduto. Tenendo gli addominali contratti, mi ricordai che un qualche allenatore o insegnante di ginnastica mi aveva detto che il nostro baricentro si trova circa due o tre centimetri sotto il nostro ombelico. Tenerlo a mente sembrava importante per l'equilibrio.
Il vento frustava i capelli alle mie spalle e ruggiva nelle mie orecchie, insieme alle urla che provenivano da giù. I miei occhi si riempirono di lacrime, ma sbattere le palpebre un paio di volte funzionò. Fissai lo sguardo dieci metri più avanti lungo il canale. Mi spostai leggermente quando mi resi conto che la misteriosa cosa argentava che vedevo controluce aveva creato una forma rettangolare davanti a me.
Persi l'equilibrio nel rendermi conto che si trattava di uno degli enormi bidoni dell'immondizia. Le mie braccia si spalancarono in automatico e riuscii a riprendere l'equilibrio. In quel momento vidi Brent circa mezzo metro dietro di me e il resto del gruppo che saltellava mentre Rylee e Seth ci indicavano e ci incitavano.
Salta! - urlò Kieran. A me, a Brent o forse a entrambi.
Lo feci circa mezzo secondo prima di atterrare nel bidone. Sospesa in aria, mi ripiegai come una palla, pronta a rotolare nel momento in cui avrei colpito il terreno.
I miei piedi arrivarono per primi e tutta la mia abilità di rotolare con grazia si trasformò in me che mi agitavo e mi dimenavo, finché non mi fermai con la bocca piena di erba e terra.
Ha vinto Zoe! - esclamò Rylee.