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Desiderio
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E-book155 pagine2 ore

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Info su questo ebook

Non si scherza con le figlie delle Tenebre, soprattutto non con Victoria. 
Solo la morte potrebbe fermarla ora.

Victoria era una cacciatrice vampira, ma ora è lei a essere cacciata. 
Quando scoprirà che Evan è stato rapito dal consiglio, non si fermerà davanti a nulla pur di riprenderselo. 
Allo stesso tempo, è sconvolta nel venire a sapere che Malcolm, il suo ex compagno di caccia, è sulle sue tracce. Malcolm la conosce molto bene perché hanno lavorato insieme per innumerevoli decenni. Conosce ogni sua mossa e ogni suo possibile nascondiglio. 
Tori quindi chiede l’aiuto di Finn, che era riuscito a restare vivo per secoli fuori dal radar del consiglio. È sicura che lui possa proteggere lei, Eddie e Trent finché non elaboreranno un piano per arrivare a Evan.

Vlad la vuole, che sia viva o morta sembra non avere più importanza ora. Tori farà qualsiasi cosa pur di tenere Evan al sicuro, anche se ciò significa ribellarsi al padre e dargli la caccia.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita16 dic 2016
ISBN9781507165850
Desiderio
Autore

W.J. May

About W.J. May Welcome to USA TODAY BESTSELLING author W.J. May's Page! SIGN UP for W.J. May's Newsletter to find out about new releases, updates, cover reveals and even freebies! http://eepurl.com/97aYf   Website: http://www.wjmaybooks.com Facebook:  http://www.facebook.com/pages/Author-WJ-May-FAN-PAGE/141170442608149?ref=hl *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* W.J. May grew up in the fruit belt of Ontario. Crazy-happy childhood, she always has had a vivid imagination and loads of energy. After her father passed away in 2008, from a six-year battle with cancer (which she still believes he won the fight against), she began to write again. A passion she'd loved for years, but realized life was too short to keep putting it off. She is a writer of Young Adult, Fantasy Fiction and where ever else her little muses take her.

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    Anteprima del libro

    Desiderio - W.J. May

    DESIDERIO

    W.J MAY

    DESIDERIO

    ––––––––

    Traduzione a cura di Silvia Stefani

    ––––––––

    C:\Users\hjnru_000\Documents\Daughter of Darkness\Daughter of Darkness\10010088_603933349694630_1893953436_o.jpg

    Quattro autori, ognuno racconta la storia di una delle quattro figlie del Principe delle Tenebre, Vlad Montour (conosciuto anche come Vlad l’Impalatore, un cattivo della storia)

    Blair - Chrissy Peebles

    Jezebel - Kristen Middleton

    Victoria - W.J. May

    Lotus - C.J. Pinard

    Il viaggio di Victoria

    Victoria #01 W.J. May

    Cacciatrice #02 W.J. May

    Desiderio #03 W.J. May

    Non si scherza con le figlie delle Tenebre, soprattutto non con Victoria. 

    Solo la morte potrebbe fermarla ora.

    Victoria era una cacciatrice vampira, ma ora è lei a essere cacciata. 

    Quando scoprirà che Evan è stato rapito dal consiglio, non si fermerà davanti a nulla pur di riprenderselo. 

    Allo stesso tempo, è sconvolta nel venire a sapere che Malcolm, il suo ex compagno di caccia, è sulle sue tracce. Malcolm la conosce molto bene perché hanno lavorato insieme per innumerevoli decenni. Conosce ogni sua mossa e ogni suo possibile nascondiglio. 

    Tori quindi chiede l’aiuto di Finn, che era riuscito a restare vivo per secoli fuori dal radar del consiglio. È sicura che lui possa proteggere lei, Eddie e Trent finché non elaboreranno un piano per arrivare a Evan.

    Vlad la vuole, che sia viva o morta sembra non avere più importanza ora. Tori farà qualsiasi cosa pur di tenere Evan al sicuro, anche se ciò significa ribellarsi al padre e dargli la caccia.

    C:\Users\hjnru_000\Documents\Daughter of Darkness\Daughter of Darkness\10010088_603933349694630_1893953436_o.jpg

    ––––––––

    Indice

    W.J. May

    Capitolo 1.............................................................................7

    Capitolo 2...........................................................................22

    Capitolo 3...........................................................................41

    Capitolo 4...........................................................................58

    Capitolo 5...........................................................................73

    Capitolo 6...........................................................................81

    Capitolo 7...........................................................................91

    Capitolo 8...........................................................................99

    Capitolo 9.........................................................................115

    Capitolo 10.......................................................................128

    Capitolo 11.......................................................................145

    Capitolo 12.......................................................................150

    Capitolo 13.......................................................................164

    Capitolo 14.......................................................................171

    Capitolo 15.......................................................................185

    W.J. May

    1

    Hanno preso Evan! L’hanno preso dal suo stramaledetto appartamento! Ma che diavolo?!

    Pensai e ripensai a quelle parole, riordinandole e risistemandole, sperando che in qualche modo avrebbero avuto un senso. Scossi leggermente la testa mentre ripercorrevo con lo sguardo le schegge di vetro e le gocce di sangue sparse sul pavimento. Mi sembrò come se il mondo intero mi stesse guardando, aspettandosi che risolvessi quel puzzle. Volevo assaggiare il sangue, per vedere se riuscivo a capire chi fosse stato, ma l’avrei davvero capito?

    Più mi guardavo attorno, più la testa mi si riempiva di domande.

    Hanno preso Evan dal suo stesso appartamento.

    Come? Com’era possibile rapire un lupo mannaro furioso da un loft a New York? Come hanno avuto la meglio su di lui senza aver perso nemmeno uno dei loro? Chi era in grado di fare una cosa del genere?

    Avevo visto Evan combattere. Era stato uno spettacolo raccapricciante. Se avessi potuto scegliere, non mi sarei offerta volontaria io stessa, mettendomi contro di lui. Eppure... qualcuno lo aveva fatto. E quel qualcuno aveva vinto.

    Giuro su Dio che se lo dovessero uccidere, li ammazzerò tutti!!

    Iniziai a scorrere una mia lista mentale, cercando di pensare a dei possibili colpevoli. L’elenco venne piuttosto corto. Ovviamente poteva semplicemente essere stato sopraffatto numericamente. Non importava quanto fosse forte un combattente, ritrovarsi da solo contro venti, o trenta o cinquanta... Ma ancora questo non spiegava perché non vedessi nessun corpo lì, in mezzo alle macerie, o qualche cumulo di cenere di vampiro morto. Forse lo avevano colto di sorpresa? Forse, nel vivo della battaglia...

    PERCHÉ DIAVOLO TE NE STAI QUI A FARTI MILLE DOMANDE?!

    Evan era stato rapito dal suo appartamento.

    Non c’erano dubbi su questo. Né su quello che sarebbe successo da quel momento.

    Lo avrei riportato indietro. Dovevo.

    Camminai su e giù mentre presi il telefono con mano tremante. Una furia incontrollabile stava montando dentro di me, uno strano ronzio sulla pelle che era diventato impossibile da ignorare. Mentre il telefono squillava, deglutii rumorosamente e mi rimmersi nelle ombre. Eddie rispose al terzo squillo.

    «Grazie per essere rimasta e avermi dato la spiegazione che mi avevi promesso. Non...»

    «Hanno rapito Evan.» Deglutii ancora, gli incisivi graffiarono la mia stessa lingua. «Dal suo appartamento.»

    Quelle parole ormai mi risuonarono familiari. Come una salmodia o un mantra. Potevo già sentirmi al loro passo.

    Ci fu una pausa dall’altro lato del telefono. «Aspetta... cosa?» La voce di Eddie risuonò forzata, tesa. «Che cosa vuol dire che Evan è stato rapito?» Tutto il rumore di sottofondo attorno a lui improvvisamente sparì.

    «Non credo onestamente che sia così difficile da capire.» Dissi in un ringhio basso. Le corde vocali mi si bloccarono quasi, mettendo fine alle mie parole.

    Una pausa ancora più lunga. «Voglio dire, ci sono segni di lotta? È...»

    «Li ucciderò tutti Eddie,» sibilai al telefono. «Li ucciderò tutti.»

    Questa volta, la risposta fu immediata. «Tori, pensaci un attimo. Non puoi andare da sola.» Sentii Trent e Finn discutere in sottofondo, lo sportello di una macchina sbattere e un motore accendersi, accompagnato da un dannazione! frustato di Trent.

    «Ecco che se ne va il primo,» cercò di rassicurarmi Eddie. «Finn è già per strada per arrivare da te. Resta lì ferma.»

    Curvai le labbra in un sorriso perfido. «Eddie, quando mai sono rimasta ferma ad aspettare?»

    Riattaccai il telefono e caddi a terra immediatamente, cercando sul pavimento degli indizi, qualsiasi indicazione su chi era stato lì e su dove sarebbe andato. Pezzi della posta con la data di oggi erano stati aperti. Il giornale mattutino giaceva indisturbato sul tavolo. Qualsiasi cosa fosse successa, chiunque fosse il responsabile, doveva essere successo solo qualche ora prima.

    Il mio cuore accelerò quando capii che c’era ancora la possibilità che li trovassi. Avevano meno di un pomeriggio di vantaggio. Tuttavia, il ronzio sulla pelle mi stava quasi sopraffacendo e per un secondo mi chinai all’indietro quando un’ondata di vertigini minacciò di schiacciarmi.

    Avevo già sentito queste pulsioni prima, il desiderio di separarmi tra mente e corpo. Scuotere via la mia pelle e rimpiazzarla con qualcosa di più semplice, qualcosa di più morbido... coordinato al suo set di zanne. Ma quell’impulso non era mai stato così. L’avevo sempre sentito venire da dentro, risuonante nel centro. Mentre questo... questo era come venire strattonata dall’esterno. Ridotta a brandelli da una forza più grande di me. Una forza a cui si doveva ubbidire.

    Le nuvole si rasserenarono e tutto su un colpo, mi ritrovai in ginocchio investita da una piena luce lunare.

    Oh merda. No, no, no... non ora. Devo trovare Evan. Non ho tempo per questo.

    I muri attorno a me iniziarono a luccicare e a sfuocarsi mentre i miei muscoli si risvegliarono con un calore così intenso che pensai si sarebbero incendiati. Strinsi le dita a pugno automaticamente e sentii il telefono sbriciolarsi.

    Per favore... non ora. Dopo. Letteralmente in un qualsiasi altro momento.

    Come tirando una corda, i miei occhi si alzarono verso la luna e un ululato perforante mi sfuggì dalle labbra. I vestiti si fecero larghi e superflui, rimpiazzati da una spessa pelliccia di un bianco lucido.

    Evan, mi dispiace.

    Il mio sguardo ritornò sui frammenti di vetro a terra. Ma questa volta, non vidi i miei occhi blu rifissarmi. Vidi gli occhi di un lupo.

    Ritrasformati Tori. Ci dev’essere un modo.

    Provai tutto quello che mi venne in mente. Respiri profondi, meditazione. Provai pure ad alzarmi su due zampe. Nulla funzionò. Come un animale convulso e in gabbia andai avanti e indietro per l’appartamento, con gli artigli che ticchettavano sul pavimento di legno duro.

    Andiamo Tori, lo puoi controllare. È una parte di te.

    Ma, anche pensandolo, sapevo che non era vero. Sarò anche stata in parte lupo, ma avevo vissuto la mia vita come un vampiro in tutto e per tutto, senza mai preoccuparmi di abbracciare la mia parte animalesca. Le mie labbra si ritirarono in una smorfia frustata e mi sentii ringhiare. Mi sarei dovuta prendere il tempo necessario per imparare a padroneggiarlo quando era appena iniziato. Finn aveva dei tratti di entrambi i suoi lati e la cosa lo valorizzava. Si muoveva come nessun altro avessi mai visto. Era capace di far fuori un vampiro anziano senza versare una sola goccia di sudore. Io mi ero allenata abbastanza per farlo senza prendere in considerazione il lupo mannaro in me. Ma se l’avessi fatto, sarei potuta essere inarrestabile.

    Ma non c’era tempo per affliggersi, abbassai la testa verso il pavimento. Eccola. Chiara come se fosse stata dipinta con un colore fosforescente.

    Una pista.

    C’erano due persone, un vampiro e un lupo mannaro che si muovevano nella stessa direzione. Chiusi gli occhi seguendo la scia lungo l’appartamento. C’era ovviamente stata una lotta, le loro tracce erano ovunque. Sulle finestre rotte. Sulle librerie. Si erano lanciati l’un l’altro come bambole di pezza e mi fu subito chiaro che non tutto quel sangue era di lupo mannaro.

    Artigliai le tende intrise di sangue, seppellendoci il naso e respirando profondamente. C’era qualcosa di molto familiare sul vampiro.

    Troppo familiare.

    Un odore che conoscevo molto bene.

    Lanciai indietro la testa in un ululato assordante.

    Sapevo esattamente chi avesse preso Evan e mi sarei divertita da matti a farlo a pezzi.

    L’ascensore sarebbe stato troppo per le mie goffe zampe da lupo, quindi mi diressi verso le scale. Un fattorino spaventato sbucò fuori, ma ero troppo irritata per interessarmene. Troppo furiosa per anche solo considerare le conseguenze di un lupo mannaro solitario che gironzolava per le strade di New York. Avevo una sola cosa in mente, una sola.

    Seguire la scia, ritrovare Evan.

    Era abbastanza facile da vedere ora che sapevo cosa stavo cercando, come pittura su una tela. Tenni il naso a terra, quando mi ritrovai in una hall piena di persone spaventate. Mi sarei dovuta scusare con Evan una volta ritrovato. Ero sicura che l’amministrazione stesse riconsiderando la loro politica sugli animali in quello stesso momento.

    L’uomo dietro la reception raggiunse velocemente il telefono, ma i nostri occhi sìincrociarono ed io ringhiai, con i peli della nuca che si rizzarono. Abbassò il telefono.

    La porta si dimostrò una bella sfida, era una di quelle rotanti che avrebbe potuto intrappolarti se non avevi una cosa come le mani. Fortunatamente, non ero un lupo normale. Mi buttai di peso contro di essa, con la forza sia da vampiro sia da lupo mannaro. All’impatto si ruppe e mi feci largo in quello che ne rimase, guaendo quando una scheggia di vetro mi graffiò una gamba. Un secondo più tardi, ero per strada.

    Dov’è la scia? Da che parte

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