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Sedotto al primo sguardo: Harmony Collezione
Sedotto al primo sguardo: Harmony Collezione
Sedotto al primo sguardo: Harmony Collezione
E-book152 pagine2 ore

Sedotto al primo sguardo: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

È bastato un solo, brevissimo istante, per imprimere in modo indelebile il volto di quella donna nella sua mente.

L'ingresso di Peter Ramsey nella vita di Erin Lavelle è stato per lei come vivere una fiaba, con ovviamente l'affascinante uomo d'affari nel ruolo del Principe Azzurro. Ma dopo un paio di meravigliosi giorni, quel sogno si è sciolto come neve al sole...

Peter era certo che Erin fosse diversa, ma dopo aver scoperto il segreto che celava ha capito che, in realtà, non è migliore di tutte le altre donne del suo passato. Dimenticarla, però, gli è impossibile.
LinguaItaliano
Data di uscita11 lug 2016
ISBN9788858952139
Sedotto al primo sguardo: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

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    Anteprima del libro

    Sedotto al primo sguardo - Emma Darcy

    successivo.

    1

    Peter Ramsey scorse la donna che brandiva la paletta dello stop sulle strisce pedonali e si fermò. Una fila di bambini in età prescolare era allineata sul marciapiede, controllata da un paio di adulti, in attesa di attraversare la strada e raggiungere il parco dall'altra parte. Ogni piccolo aveva con sé un cestino per il pranzo.

    Era la giornata ideale per un picnic all'aria aperta, pensò Peter sorridendo in direzione dei bambini.

    «Bella automobile!»

    Quel commento da parte della donna che aveva bloccato il traffico attirò la sua attenzione. Aveva un sorriso contagioso e un paio di occhi luminosi che lo guardavano divertiti.

    Un supermacho seduto sulla sua BMW Z4 decappottabile obbligato a fermarsi da una schiera di bambini. La giovane si stava godendo quel breve momento di assoluto potere.

    Peter ricambiò il sorriso con malizia. Non mi importa, bambola.

    La sconosciuta si voltò ad aiutare il suo gregge ad attraversare la strada e in quel preciso istante lui registrò nella sua mente un segnale di interesse. Gli piaceva l'aspetto di quella donna: jeans attillati che mettevano in risalto un paio di gambe lunghe e un fondoschiena sexy. Era alta abbastanza da non sfigurare con la sua statura. Il top scollato che indossava lasciava intravedere una vita stretta e dei seni sodi proporzionati con il resto del corpo. Era decisamente una bambola.

    Gli piaceva persino il fatto che si fosse raccolta i capelli in una coda: capelli scuri, quasi neri. Aveva un naso delicato all'insù, zigomi alti e la pelle color dell'avorio. Non era truccata, a eccezione di un rossetto rosa che si intonava con il top. Era una donna assolutamente naturale.

    Quanti anni poteva avere? Ventisei? Ventisette? Era difficile da stabilire con esattezza.

    L'ultimo bambino della fila le prese la mano, determinato a farsi accompagnare da lei.

    Non posso biasimarti, piccolo, pensò Peter notando come fissava con sguardo adorante la sua accompagnatrice, il che significava che lei doveva essere una delle insegnanti dell'asilo.

    La donna si voltò a osservarlo ancora una volta dritto negli occhi, mentre agitava la paletta in segno di saluto e di ringraziamento per la pazienza dimostrata.

    Lui alzò la mano in risposta, sorridendole istintivamente mentre si sentiva invadere da un'ondata di piacere. La guardò raggiungere il marciapiede opposto ed entrare nel parco. In quel momento desiderò poterla conoscere in modo più appropriato.

    L'auto dietro la sua iniziò a strombazzare e Peter ripartì, riluttante, ripetendo a se stesso che quell'impulso era stupido. Che cosa mai poteva avere in comune con lui un'insegnante di scuola materna? Eppure anche la principessa Diana aveva lavorato in un asilo prima di sposare il principe Carlo. Il loro matrimonio era andato male, però lei era diventata la Principessa di Cuori per il popolo inglese.

    Quale donna negli ultimi anni era riuscita a toccare il suo cuore?

    Peter Ramsey, lo scapolo più ambito di Sydney ed erede di una fortuna, sapeva di poter avere tutte le donne più belle del mondo, il che lo gratificava da un punto di vista sessuale, senza però andare oltre a quello. Probabilmente era colpa sua; forse era diventato troppo cinico riguardo al matrimonio e su quanto lui poteva valere in termini economici agli occhi della sua fidanzata.

    Forse la bambola con la coda di cavallo gli aveva sorriso per via della sua auto sportiva. Sorriso fantastico, però.

    Concediti una seconda occhiata, ne hai il tempo... e il desiderio.

    Dopo gli astuti inganni di Alicia Hemmings, la sua recente ex, sarebbe stato eccitante e rinfrescante avere una donna dall'aspetto naturale e senza artifici. Specialmente nel letto.

    Peter svoltò alla curva successiva e, individuato un parcheggio, si fermò. Premette un pulsante e richiuse la capote della sua BMW. Poi, per non essere riconosciuto, si tolse cappello, occhiali, giacca e cravatta, infine chiuse l'auto e si incamminò verso il parco.

    Era anche possibile che qualcuno lo riconoscesse, data l'attenzione dei media sulla sua persona, tuttavia era più probabile che passasse inosservato, dal momento che si trovava in un posto così insolito per lui. A ogni modo la cosa non era importante: la donna sarebbe stata circondata dai bambini, per cui sarebbe stato comunque molto difficile presentarsi. Quello che stava facendo era semplicemente ridicolo, tuttavia sentì che non poteva tornare sui suoi passi. La curiosità riguardo quella giovane era diventata irresistibile. Lei era diversa dal genere di donne che popolavano il suo mondo.

    Acquistò un paio di panini e una Coca-Cola, apprezzando quella novità. Lo divertiva l'idea di giocare a fingere di essere una persona qualunque.

    I bambini erano seduti sul prato sotto un grande albero di fico che proiettava su di loro una piacevole ombra. Guardavano tutti incantati la bambola che stava raccontando una favola.

    Peter si sedette su una panchina vicina, da dove poteva guardare e ascoltare il racconto.

    La donna aveva il viso acceso e una voce che valeva la pena ascoltare. Recitava i versi in rima di una favola: l'affascinante storia di una principessa con un magico sorriso arcobaleno e un cuore d'oro che era arrivata dal regno di Persempre allo scopo di portare gioia a tutti i bambini. Naturalmente c'era il cattivo, un ragazzino spregevole vestito di nero e simile a un ratto, pronto a diffamare la principessa e a farla sparire dalla vita dei piccoli. Ma un bambino, che non credeva agli inganni di quella specie di ratto, si mise a gridare con una voce simile al potente ruggito di un leone, e riuscì a riportare la principessa dal regno di Persempre, mettendo in ridicolo il ragazzo bugiardo.

    Il solito schema del bene che trionfava sul male, tuttavia Peter era completamente catturato dalle rime di quei versi e dalle emozioni che trasparivano da quei personaggi elementari.

    I piccoli ascoltavano rapiti e a volte sussurravano con le labbra quegli stessi versi come se li conoscessero a memoria, soprattutto la parte del ruggito del leone. Era ovvio che doveva trattarsi di una favola tratta da un libro molto popolare.

    Peter decise di comprarlo e di regalarlo a suo nipote alla prima occasione.

    Una volta finita la favola, i bambini applaudirono e si alzarono in piedi tenendosi per mano e formando un cerchio. Ci fu un po' di confusione per decidere chi dovesse stringere quella della maestra.

    «Forse sarebbe meglio che ti mettessi in mezzo, Erin» suggerì una delle altre due accompagnatrici.

    Erin...

    Bel nome.

    Ed era fantastica con i bambini. Era ovvio che tutti quei piccoli l'adorassero.

    Si sentiva molto attratto da quella donna e non solo da un punto di vista fisico, anche se non poteva negare che avesse un forte sex appeal. Già se la immaginava mentre gli raccontava qualche favola a letto, come Sherazade, che aveva reso indimenticabili le notti del sultano.

    Non male come prospettiva.

    Ma come conoscere la principessa Erin in maniera convenientemente accettabile?

    Per quello che ne sapeva lui, avrebbe potuto anche essere sposata, oppure fidanzata con qualcuno di cui era innamorata.

    Peter mise da parte quel pensiero e si concentrò sulla tattica da seguire per ottenere il risultato che voleva. Certo che quella situazione rendeva difficoltoso qualsiasi tipo di approccio. Istintivamente pensò al suo amico - e ora cognato - Damien Wynter, e a come gli fosse bastato posare lo sguardo su sua sorella per decidere che Charlotte avrebbe dovuto sposare lui e non quel cacciatore di dote che era quasi riuscito a infilarle la fede al dito.

    Ricordava di avergli chiesto come aveva fatto a capire che Charlotte era la donna giusta per lui. La risposta era ancora impressa nella sua mente.

    Nella tua testa sentirai un ronzio che ti dirà di non lasciare perdere quello che potresti avere con lei, perché racchiude in se stessa tutto quello che stai cercando in una compagna per la vita.

    Possibile che Erin potesse essere quella donna? Be', stando alle sue precedenti esperienze, era molto probabile che stesse arrivando a conclusioni affrettate. La sua unica certezza, in quel momento, era che non voleva allontanarsi da lei e chiudere una porta che avrebbe potuto condurre verso qualcosa di buono e di meglio rispetto al passato. E poco importava quanto...

    «Ehi!»

    Il grido di allarme arrivò da parte di una delle insegnanti. Un uomo era penetrato nel girotondo dei bambini e aveva afferrato un maschietto prendendolo in braccio e stringendolo forte a sé.

    «È mio figlio!» esclamò questi rivolgendosi alle tre donne, allarmate da quel gesto.

    Iniziò una discussione accesa tra gli adulti che spaventò i piccoli, i quali iniziarono ad agitarsi per la situazione che si era creata.

    Peter si avvicinò immediatamente, e poté captare pezzi di quello scontro verbale.

    «Sono suo padre e ho tutti i diritti di prendere Thomas con me!»

    «Noi abbiamo la responsabilità di suo figlio, signor Harper. Sua madre ce lo ha affidato e...»

    «Sua madre me lo ha portato via. È mio figlio!»

    «Deve risolvere questo problema con sua moglie, non in questo modo.»

    «Lei non vuole darlo a me, però lo lascia nelle mani di gente sconosciuta.»

    «Saremo costretti a chiamare la polizia se prende con sé Thomas» ribadì una delle maestre.

    «Signor Harper, questa non è una buona mossa. Se verrà arrestato, allora sì che non vedrà mai più suo figlio» cercò di farlo ragionare Erin.

    L'uomo scoppiò a ridere istericamente. «E questa sarebbe giustizia, per voi? Il mio unico errore è di amare mio figlio e quella bugiarda di mia moglie, con le sue menzogne, mi impedisce di vederlo. Non è giusto!»

    «Dovrete trovare una soluzione davanti al tribunale dei minori» insistette Erin. «Vedrà che il giudice ascolterà le sue ragioni.»

    La rabbia dell'uomo si trasformò in disperazione, tanto che scoppiò a piangere. «La madre ha raccontato un sacco di bugie su di me al suo avvocato, per cui questa è la sola opportunità che ho per stare con mio figlio. E voi mi dite che mia moglie è la benvenuta, con il suo amante pieno di soldi, però io non posso stare con il mio bambino...»

    «Chiamo la polizia» intervenne una delle altre insegnanti prendendo il cellulare.

    «Non lo faccia» le consigliò Peter accostandosi e appoggiando una mano sulla spalla dell'uomo, sia per bloccare qualsiasi sua iniziativa che per esprimere il proprio sostegno.

    «E lei chi è?» chiese Erin sorpresa alzando lo sguardo su di lui.

    Aveva gli occhi verdi. Bellissimi occhi verdi.

    Peter sentì il desiderio impellente di

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