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La Bambola
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E-book67 pagine52 minuti

La Bambola

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Info su questo ebook

Per farsi perdonare da Emily per l'ennesima promessa non mantenuta, Miranda compra a sua figlia un'insolita bambola in un negozietto d'antiquariato che sembra comparso dal nulla. Il giocattolo in questione è bellissimo nei suoi abiti settecenteschi e, con quel bel volto di porcellana, sembra quasi sorridere alla vista della donna. Incuriosita, Miranda si lascia convincere ad acquistarla e la porta a casa. Emily è entusiasta della sua nuova amica e sa di doverla trattare con cura e attenzione. Quello che invece non sa è che la sinistra bambola di nome Joy, porta con sé un alone di mistero e di inquietanti avvenimenti: fatti inspiegabili cominciano ad accadere nella casa delle due donne che combattono contro la mancanza paterna e la crisi, alla scoperta l'una dell'altra e dei loro rispettivi ruoli. Ma è davvero Joy a turbare così tanto Emily, oppure il suo cambiamento è dovuto ad altro?
LinguaItaliano
Data di uscita10 gen 2020
ISBN9788831654753
La Bambola

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    La Bambola - Daniela Jannuzzi

    Indice

    CAPITOLO 1

    CAPITOLO 2

    CAPITOLO 3

    CAPITOLO 4

    CAPITOLO 5

    CAPITOLO 6

    CAPITOLO 7

    CAPITOLO 8

    Daniela Jannuzzi

    La bambola

    Immagine di copertina: Consuelo B.

    Facebook: Consuelo Baviera - Graphic lab

    Web site: http://graphicanet.alteravista.org

    Titolo | La Bambola

    Autore | Daniela Jannuzzi

    ISBN | 9788831654753

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il

    Preventive assenso dell’Autore.

    Youcanprint Self-Publishing

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    Daniela Jannuzzi

    La Bambola

    Beverly: I grandi non vedono quello che vediamo noi!

    Eddie: Perché?!

    Bill: Perché quando cresci, non credi più a queste cose…

    (IT – Stephen King)

    CAPITOLO 1

    La Bambola

    Miranda attraversò la strada di corsa, scatenando una cacofonia di clacson e improperi di varia natura da parte degli automobilisti.

    Ops… era rosso constatò, affannando rumorosamente.

    Come sempre era uscita dal suo ufficio in ritardo e, come al solito, era costretta a rimediare correndo come una forsennata. La sua macchina aveva deciso proprio quella mattina di non partire, così Miranda aveva ripiegato su di un taxi per andare al lavoro. Ma a quell’ora c’era davvero troppo traffico per poterne trovare uno libero, quindi aveva deciso di fare la strada di ritorno a piedi. Sperava segretamente d’incrociare un autobus che le avrebbe accorciato un po’ il tragitto poiché doveva ancora passare a prendere Emily, sua figlia di sette anni, alla scuola di ballo e, ovviamente, non aveva la più pallida idea di cosa cucinare per cena.

    Non appena a casa telefonerò ad Albert, dovrò dirgli di pensare lui a prendere Emily da scuola per i prossimi giorni, sempre che quella vipera di Charlene non abbia niente in contrario pensò.

    Erano ormai tre anni che viveva sola con sua figlia, suo marito aveva chiesto e ottenuto il divorzio e, adesso, viveva felice con la nuova compagna dall’altra parte della città. Emily fortunatamente l’aveva presa abbastanza bene, anche perché era ancora piccola quando i suoi genitori avevano deciso di separarsi. Non c’era nulla che non andasse tra di loro: nessun amore segreto e niente litigate furiose, semplicemente, l’amore era finito. Si erano separati di comune accordo ma, mentre Albert aveva trovato una nuova compagna, lei aveva preferito restar sola e crescere sua figlia. D’altra parte era già troppo impegnata così e non aveva proprio tempo per una nuova storia.

    L’inverno era alle porte e la temperatura era scesa sensibilmente. Guardò distrattamente l’orologio.

    «Accidenti com’è tardi!» esclamò ad alta voce, facendo sobbalzare l’anziana signora che le stava davanti.

    I preparativi per la presentazione le avevano preso più tempo del previsto e adesso avrebbe dovuto fare i conti con il broncio di Emily. Le sue compagne dovevano essere già andate via e lei la stava certamente aspettando seduta sui gradini della scuola. A questa già disastrosa situazione, si aggiungevano i suoi numerosi sensi di colpa. Aveva promesso a sua figlia che per il fine settimana l’avrebbe portata al nuovo parco giochi fuori città. Purtroppo il suo capo era stato irremovibile e le aveva fissato una presentazione proprio per il week-end, così avrebbe dovuto mandare a monte tutti i piani fatti in precedenza.

    Emily non la prenderà bene sicuramente pensò avvilita.

    Immersa in mille preoccupazioni, sbagliò incrocio, ritrovandosi in una piccola stradina a lei completamente sconosciuta.

    E adesso? Dove diavolo sono finita? si chiese guardandosi attorno.

    La strada era deserta, non un passante a cui chiedere informazioni, né un negozio. Decise di proseguire dritta, quella via doveva pur sbucare da qualche parte, poi il suo sguardo fu catturato dalla vetrina di un piccolo negozio, proprio alla sua destra.

    «Che strano… sono quasi sicura che pochi secondi fa questo negozietto non ci fosse» disse a voce alta.

    «Ma che stupidaggine!» esclamò scuotendo la testa, tutte quelle ore al computer dovevano averla rintronata più del solito. Sorrise per l’assurdità dei suoi pensieri.

    Incuriosita, però, si avvicinò alla vetrina, una piccola insegna scolorita dal tempo, che recitava: La Piccola Bottega Dietro L’angolo. Dall’esterno sembrava essere un negozietto d’antiquariato, in vetrina erano esposti oggetti di vario tipo in ordine sparso.

    «Più che antiquariato, si direbbe il solito ciarpame» sussurrò alla sua immagine riflessa nel vetro.

    Stava per andarsene, ma un oggetto in particolare attirò la sua attenzione. Strano, anche quello sembrava non esserci fino a pochi secondi

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