Come vivere alla moda
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Nel mondo della moda, dove la bellezza conta ma quello che si indossa ancora di più, è indispensabile riuscire a orientarsi in un caos fatto di tacchi 12, suole rosse scintillanti e foulard di Hermès. Questo libro è un prezioso strumento di sopravvivenza per imparare a riconoscere ogni modello di calzature, affinare il proprio gusto, usare un vocabolario adeguato, organizzare un impeccabile tè con le amiche, scegliere la borsa perfetta per ogni occasione o destreggiarsi nel mondo dei blog sull’universo glamour… Una guida per le donne he desiderano essere sempre fashion e rifuggono gli abbinamenti da catalogo, che amano fare shopping ma che non vogliono diventare schiave delle tendenze del momento.
Aprite l’armadio e sedetevi di fronte al vostro guardaroba. Non sarà necessario fare un falò degli abiti che avete per poi spendere un capitale e ricominciare da zero: Come vivere alla moda vi aiuterà a selezionare i capi giusti e a fare spazio ad accessori che, insieme ai tanti consigli e suggerimenti di stile che troverete in queste pagine, vi permetteranno di essere uniche e inimitabili.
Teoria dello shopping: metodo, principi e criteri
Do you speak shopping?
Jeans: in denim we trust
L'arte del regalo perfetto
Cinque capi basic da possedere a tutti i costi
A ogni donna il suo profumo
Consigli e suggerimenti, abiti e accessori per essere glamour in ogni occasione, le icone fashion, gli abbinamenti perfetti: essere alla moda è una questione di stile!
Sonia Tiffany Grispo
Classe 1986, è blogger dal 2007. Ha creato il blog Trendandthecity ed è co-fondatrice di una free press e di una società di pubblicità e comunicazione. Ha firmato due manuali sugli accessori preferiti dalle donne, cura i contenuti di moda e bellezza per riviste e testate online, lavora come grafica e collabora come content writer con aziende e brand.
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Anteprima del libro
Come vivere alla moda - Sonia Tiffany Grispo
Lezioni di stile: gli abiti, gli accessori, le icone della moda
Lasciate il vecchio per il nuovo
Una gonna a vita alta, un abito fiorato, una camicia jeans… La moda è fatta di corsi e ricorsi e così le sue tendenze che, anno dopo anno, decennio dopo decennio, si alternano per poi ricomparire, riconquistando il loro posto nel guardaroba, come vuole l’infinita ciclicità che contraddistingue il fashion. Non per questo però, in virtù di un revival, potete sempre rispolverare un vecchio capo o accessorio sepolto nel vostro armadio: se Dolce&Gabbana riportano in auge il floreale, non necessariamente quell’abitino Onyx che amavate tanto da adolescenti può essere indossato con disinvoltura, perché le mode tornano sì, ma reinventate e rivisitate nei tagli e nei tessuti. Il detto: «Chi lascia il vecchio per il nuovo sa quel che lascia ma non sa quel che trova» non ha sempre un’accezione negativa, specialmente nella moda.
Non commettete il ricorrente errore di definire vintage
una vecchia camicia di flanella o un orrido costume anni Ottanta di vostra madre, certe che basti usare quell’aggettivo per renderlo attuale e portabile; fra vecchio, desueto e vintage c’è una bella differenza, ma di questo parleremo più avanti.
Adesso tirate fuori dall’armadio ogni singolo abito, gonna e camicia, toccate i tessuti, valutate se i colori sono ancora vividi e intensi, osservate le cuciture dei jeans, se sono sbiadite metteteli da parte, guardate le asole delle camicie e gettate via quelle che hanno ormai perso la loro forma (conservate però i bottoni, se reputate che potrebbero tornarvi utili) e prestate particolare attenzione a lana e cotone, nessuna donna dovrebbe mai indossare un cardigan infeltrito o un pullover ristretto. Sebbene siate affezionate a certi pezzi del vostro guardaroba, dovrete rinunciare a quelli che hanno ormai fatto la loro storia e lasciare il posto a nuovi acquisti che, se ben selezionati, possono durare nel tempo restando splendidi come appena acquistati. Se vostra nonna vi invita a dare uno sguardo ai suoi cimeli modaioli targati anni Quaranta e fra questi avvistate una bella clutch e un paio di scarpe con cammeo applicato intaccate dai segni del tempo, prima di rinunciare a sfoggiarle accertatevi che non siano recuperabili: ogni donna dovrebbe avere un calzolaio di fiducia, che la consigli su come riportare in vita un accessorio che vale la pena di salvare! E se anche l’intervento più meticoloso non è d’aiuto, conservate almeno i dettagli, che si tratti di spille, bottoni o accessori preziosi, metteteli da parte, potreste utilizzarli per dare quel tocco in più a un abito nuovo di zecca.
Il feng shui applicato alla moda
Riordinare il proprio armadio per riordinare la propria vita. Parafrasando il principio alla base della famosa arte cinese del feng shui – generalmente applicato all’arredamento – è possibile infondere energia, serenità e armonia alla propria vita semplicemente riorganizzando il guardaroba.
Dopo aver buttato via la roba che ingombrava il vostro armadio sovraffollato tanto quanto la vostra vita, è il momento di comprendere che ciò che indossate non vi aiuta solo a sembrare più belle, ma anche a farvi stare bene. A tutti è capitato di attraversare una fase di confusione e incertezza, uno di quei periodi di transito in cui si desidera voltare drasticamente pagina, raccogliere le forze e andare avanti. Succede con la fine di un’amicizia, la conclusione di una storia d’amore o di un contratto lavorativo; in genere le donne vanno dal parrucchiere, tagliano i capelli e con quel colpo di forbici interrompono simbolicamente il rapporto con il proprio passato, ma non sempre una seduta dall’hair stylist è sufficiente. Per questo è nato un nuovo approccio alla moda, secondo cui tessuti e tonalità non sono scelte puramente estetiche, ma rappresentano un gesto pratico per sbloccare situazioni interiori attraverso cambiamenti esteriori, con risultati davvero sorprendenti.
Il colore è la chiave di tutto. È possibile dividere le nuance in Yin e Yang: alla prima categoria appartengono i toni freddi come il nero, il bianco e le sfumature di blu, azzurro e viola, perfetti se desiderate rilassarvi o concentrarvi; se quindi aprendo il vostro armadio notate una certa carenza di abiti in queste tonalità, acquistate un nuovo blazer, un cappotto o un pantalone. Fanno invece parte della seconda classe i colori caldi come il rosso, il giallo e l’arancione, ideali per trovare la giusta carica; se le tinte bold e accese vi spaventano, potete sempre inserirle in pillole nel vostro look, optando per dettagli colorati ma discreti.
Quindi, quando vi troverete davanti allo specchio indecise su cosa indossare per un colloquio di lavoro o un esame universitario, tenete presente che optare per il classico abbinamento nero e bianco non è una scelta monotona o casuale in ambito lavorativo, perché il primo è il colore associato alla carriera e legato alla potenza, mentre il secondo comunica self-confidence, una sicurezza essenziale per convincere il vostro professore, direttore o interlocutore ad avere fiducia in voi e nel vostro impegno. Se invece vi trovate in un momento di particolare asfissia creativa e desiderate recuperare la giusta ispirazione, indossare qualcosa di arancione – che si tratti di un maglione, una gonna o semplicemente di un accessorio – può aiutarvi a trovare la concentrazione necessaria per iniziare un nuovo progetto o portarne a termine uno mai completato. Per cui armatevi di tabelle Pantone e datevi allo shopping, riscoprendo tinte dell’arcobaleno che avevate snobbato, ma che oggi risvegliano il vostro umore.
Organizzate l’armadio per avere un guardaroba funzionale
Ora che avete acquistato alcuni nuovi capi e buttato via quelli vecchi, adesso che il vostro guardaroba non è più un cumulo di stoffe prive di significato e voi avete sviluppato una coscienza cromatica, è indispensabile fare ordine, nel senso più pratico del termine. Non serve possedere la cabina armadio di Carrie, protagonista della serie TV cult Sex and the City, per organizzare adeguatamente abiti e accessori; certo, non sarà facile dare un senso logico al caos che anni di acquisti hanno generato, ma alla fine comprenderete che solo così scongiurerete il rischio di lasciare sotterrati nel fondo di un cassetto capi che potrebbero tornarvi utili o di trovare il vostro vestito di seta spiegazzato e immettibile, proprio quando avevate deciso di indossarlo.
Esistono tre criteri fondamentali per organizzare l’armadio e lo stesso principio può essere applicato ai cassetti. Leggeteli, scopriteli e scegliete quello che più si adatta al vostro guardaroba. Il sistema più minuzioso ma anche quello più utile, è ordinare tutto per colori: in questo modo riuscirete a focalizzare l’attenzione sulle tinte cromatiche e a sveltire la scelta. Se siete di corsa e dovete scegliere una giacca da abbinare al vestito, aprendo un armadio disordinato potreste rischiare di impiegare svariati minuti a fissare ogni soprabito senza distinguere colori e tonalità, confuse dai capi ammassati e disordinati. Con un armadio organizzato cromaticamente, se avete indosso un abito color senape vi basterà scorrere le dita sulla zona del marrone, del tabacco e del beige per scegliere in pochi secondi il capospalla perfetto.
Camicie da una parte, pantaloni al centro e a seguire le giacche. Se sistemate i capi per tipologia quando dovete comporre un look saprete che potete iniziare da sinistra verso destra o viceversa, avendo sempre sotto gli occhi tutto ciò che avete a disposizione. Potrà sembrare una soluzione eccessivamente metodica, ma vi aiuterà a ottimizzare i lunghissimi tempi trascorsi davanti all’armadio, con occhi strizzati e concentrati, nel tentativo di individuare quei jeans comprati di recente, generalmente nascosti fra una gonna e un trench.
Procedere per tessuti è infine la soluzione ideale per chi non fa il cambio di stagione: in questo modo sarà semplice distinguere i capi in cotone da quelli in lana o in seta, i pantaloni invernali da quelli estivi, gli spolverini dalle mantelle. E si evita il rischio di uscire di casa come se ci si fosse gettate dentro l’armadio avvolte nel nastro biadesivo, terribilmente fuori stagione e decisamente in imbarazzo.
Quando il sacro furore dell’ordine si sarà impossessato di voi e vorrete riorganizzare anche la vostra stracolma scarpiera, pensate agli archivi della biblioteca, del medico, dell’anagrafe. Sono tutti accomunati da quelle utilissime etichette che anticipano il contenuto di scatole e folder. Ebbene armate di buona pazienza e un pizzico di spirito à la Bree Van de Kamp: la vostra scarpiera può essere organizzata in maniera altrettanto funzionale, basta prendere spunto da quest’idea e servirvene per le vostre ballerine, i sandali o le décolleté. Per le scarpe di cui non avete ancora buttato via la confezione, il sistema è molto semplice: armatevi di macchina fotografica, scattate una foto alle vostre calzature su una base neutra, preferibilmente bianca, inquadratele dalla punta in giù, partendo da circa metà scarpa. Stampate le foto su carta semplice o fotografica e incollatele una per una su uno dei lati corti della scatola, organizzate le scatole in modo tale da porre in bella vista la foto scattata… et voilà, care scarpe dite: «Cheese!». In questo modo saprete esattamente cosa contiene ogni scatola e dove sono riposte le vostre calzature, non dimenticherete più quel paio di sandali comprati a Portobello e non dovrete cercare ansiosamente in ogni angolo della scarpiera le vostre ballerine Tory Burch, perché avrete tutto sotto controllo. Per quelle scarpe che giacciono spaiate sul fondo della scarpiera, munitevi di porta scarpe, in vendita nei negozi d’arredamento e accessori per la casa (sono perfetti quelli IKEA), e raccogliete lì sandaletti, gladiators e infradito.
Teoria dello shopping: metodo, princìpi e criteri
C’è quello per rabbia, quello per gratificazione, quello per ripicca e persino per vendetta (chiedete alle mogli che sguainano la carta di credito dopo un litigo finito male): lo shopping è terapeutico e per questo direttamente ricollegabile al nostro umore. Andiamo a far compere quando abbiamo bisogno di riflettere, passeggiamo fra i negozi con sguardo famelico, guardiamo le vetrine e fra una presa di coscienza e un nuovo paio di scarpe ritroviamo la serenità. D’altronde, nessuna donna andrebbe mai a fare consapevolmente shopping quando è nervosa: tutto ciò che indossiamo quando siamo di cattivo umore non ci piace o ci fa sembrare troppo grasse, troppo magre, troppo basse, troppo vecchie, troppo, troppo, troppo e mai abbastanza. Gli acquisti migliori si fanno quando la mente è sgombra, lucida, quando l’umore è alle stelle, quando abbiamo voglia di coccolarci; solo allora gli occhi si trasformano nel mirino di un’arma letale, capace di individuare la preda fra scaffali e grucce, identificare taglia, colore e modello. Basta tenere conto di alcuni principi su cui si basa la teoria dello shopping, quando si entra in un negozio, per uscirne soddisfatte.
Prima di tutto, non è sufficiente che un capo sia bello, bisogna poterlo indossare. Ipotizzate d’aver avvistato una gonna in pizzo bianco: è bella, elegante, decisamente classy, ma avete come abbinarla? Riuscite a pensare ad almeno due occasioni/contesti in cui potreste indossarla? Se non potete rispondere positivamente a queste domande rinunciate all’acquisto o se proprio volete osare, acquistate capi e accessori non all’ultima moda, cosicché quando capirete come indossarli non saranno diventati démodé.
Il fatto che un capo sia di moda, tra l’altro, non significa necessariamente che stia bene a tutte: liquid leggings e stivali cuissardes sono fra le tendenze più pericolose degli ultimi anni e per i must di stagione il passo dalla rivista di moda alle strade di città è breve, tuttavia i risultati a volte feriscono gli occhi. Non è sufficiente che una tendenza incontri il nostro gusto perché questo ci autorizzi a inserirla nei nostri look. Prima di sposare il trend bisogna fare i conti con il proprio corpo: inutile mortificarlo, lo scopo della moda è esaltarlo.
Infine, che un abito o accessorio ci piaccia è fondamentale, ma per acquistarlo dobbiamo essere sicure di avere nell’armadio già qualcosa con cui abbinarlo per tessuto, modello e colore. Diffidate del diavoletto che in testa vi incita ad acquistarlo dicendo: «Troverai poi con cosa abbinarlo», nel 90 per cento dei casi non troverete nulla di adatto e terrete appesi nell’armadio per anni una gonna, una giacca o una maglia mai messi, magari persino col cartellino attaccato. La regola del componi il look
vale solo quando già prima di effettuare l’acquisto siete sicure di avere adocchiato i capi per l’abbinamento perfetto e decidete di comprare tutto insieme.
Le regole auree del low cost
Stile e costi contenuti, due termini che non rappresentano necessariamente un ossimoro se si sa scegliere con attenzione. Da quando Zara e H&M hanno fatto la loro comparsa, ci siamo potute concedere il sublime lusso di cambiare spesso look, a costi più accessibili. Il rischio dell’omologazione è però sempre dietro l’angolo, così come quello di ritrovarsi l’armadio invaso di capi da una stagione e via, molto cheap ma di poco valore (qualitativamente parlando).
Le regole da tenere a mente per comprare low cost senza rischiare di risultare cheap tanto quanto ciò che indossate sono tre:
Equilibrare. Ovvero mixare l’economico alla qualità di abiti che molto probabilmente gravano sul portafoglio ma impreziosiscono il vostro stile.
Valutare. Esistono centinaia di negozi che propongono moda a basso costo, ma di ogni capo va letta l’etichetta per comprendere se quel maglioncino da 39,90 euro avrà la stessa durata di una cena giapponese o potrà essere indossato in più occasioni prima di decomporsi. Controllate quindi la percentuale dei materiali utilizzati e in caso di dubbio fiondatevi al ristorante jappo: il vostro stomaco e il vostro aspetto vi ringrazieranno.
Camuffare. Non dovete fingere che il minidress che avete acquistato non sia l’imitazione di un modello disegnato da Victoria Beckham e proposto da Zara, ma cercare di esaltarlo abbinando i giusti accessori: le vostre amiche resteranno sorprese dal vostro taste of glamour.
Il principio generale da non dimenticare quando si parla di fast fashion è in fin dei conti uno solo: quella gonna dal bordo asimmetrico che avete acquistato è stata prodotta da un’azienda svedese regina del low cost in migliaia di esemplari, ma su di voi deve sembrare assolutamente unica.
D’altronde, anche le principesse amano Zara. Non è un mistero