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Love 4.5. Più forte dell'amore
Love 4.5. Più forte dell'amore
Love 4.5. Più forte dell'amore
E-book154 pagine1 ora

Love 4.5. Più forte dell'amore

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Info su questo ebook

Bestseller mondiale

La serie più amata dalle lettrici americane è diventata un successo anche in Italia!

Branna Murphy è una sopravvissuta, una moglie, un'amica, una sorella e presto sarà madre. Non ha tempo da perdere, specialmente per discutere di questioni sciocche come ad esempio quanti bambini avere.
Ryder Skater è un osso duro, un marito, un amico, un fratello e presto sarà padre. A differenza di sua moglie, ha tutto il tempo che vuole per fantasticare su quanti bambini avere... Ma quel tempo rischia di finire.
Una luna di miele a sorpresa nel profondo di una bellissima foresta, una fuga romantica lontano dal mondo, dovrebbe essere divertente, romantica e pacifica, ma la tempesta del secolo mette Branna e Ryder di fronte a un nuovo nemico che ha tutte le intenzioni di distruggerli: madre natura.
Branna è follemente innamorata di Ryder, e lotterà fino alla fine per tenere al sicuro la loro famiglia.
L.A. Casey
È nata a Dublino, dove risiede tuttora. Vive con la madre e il suo cane di nome Storm. Con la serie LOVE ha scalato le classifiche di «New York Times» e «USA Today». La Newton Compton ha già pubblicato LOVE. Un nuovo destino, LOVE. Un incredibile incontro, LOVE. Un pensiero infinito e LOVE. Fidati di me, nonché, in e-book, le novelle Anime gemelle, Amori perduti e Come cuori lontani.
LinguaItaliano
Data di uscita15 feb 2017
ISBN9788822706164
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    Anteprima del libro

    Love 4.5. Più forte dell'amore - L.A. Casey

    1636

    Titolo originale: Branna

    © 2017 by L.A. Casey 

    All rights reserved

    Traduzione dall’inglese di Mariafelicia Maione

    Prima edizione ebook: marzo 2017

    © 2017 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-227-0616-4

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Librofficina

    L.A. Casey

    Love

    Più forte dell'amore

    Agli appassionati di Branna e Ryder – Più forte dell’amore è per voi ragazzi, perché Dio solo sa che ne avete voluta la pubblicazione più di me :)

    Capitolo uno

    Essermi trovata a un passo dalla morte per mano di un pazzo psicopatico non era un’esperienza che sarei riuscita a dimenticare facilmente, ma ce la stavo mettendo tutta. Non si può dire lo stesso della mia famiglia. Ce l’avevano sempre in testa, ed era qualcosa che non potevano ignorare. Lo capivo e, anche se apprezzavo che si preoccupassero della mia salute mentale, ero a un soffio dal chiedere l’internamento volontario in manicomio per sfuggire alla loro maniacalità opprimente.

    Odiavo pensare una cosa simile, perché mi faceva apparire ingrata. Non lo ero. Lo capivo sul serio. Sapevo che cosa avevano passato. Cinque mesi prima, quando ero stata rapita e picchiata da Big Phil – uno stronzo americano che ormai si trovava tre metri sotto terra – era naturale aspettarsi che i miei familiari facessero cerchio intorno a me. Se non li avessi avuti accanto in ogni istante, forse avrei affrontato la situazione in modo diverso. Anche se mi rifiutavo di concedere a quel pezzo di merda qualsiasi potere su di me, persino da morto, ero grata che la mia famiglia fosse lì a farmi da spina dorsale nel caso mi spezzassi.

    Tuttavia, non mi ero spezzata.

    Per fortuna, ero rimasta tutta d’un pezzo e non avevo permesso che Big Phil facesse breccia. Ogni tanto mi prendeva il terrore notturno, sognavo quello che era successo e mi svegliavo in preda ai sudori freddi, ma non per questo avevo paura di addormentarmi. La direzione sanitaria della clinica di maternità in cui lavoravo mi aveva fissato un appuntamento con una psicoterapeuta che doveva stabilire se fossi abbastanza sana di mente per svolgere il mio lavoro. Avrei dovuto fare sei sedute con lei, ma sono diventate venti prima di convincerla che stavo bene. Firmò il permesso – grazie a Dio – e ammise che si era aspettata di trovarmi peggio dopo quello che avevo passato. Forse era perché avevo superato momenti ben più duri in un anno e mezzo di profonda crisi con Ryder Slater.

    Era un uomo straordinario, con un passato davvero straordinario. Prima, le storie che riguardavano lui e i suoi fratelli le leggevo nei libri o le vedevo nei film. Non avevo avuto paura a mettermi con lui; mi aveva fatta innamorare così in fretta da far girare la testa, ma questo aveva annebbiato la mia capacità di giudizio. Di conseguenza, avevo permesso a me stessa di entrare in intimità con una persona che aveva dei nemici e così ero diventata subito il loro obiettivo primario.

    La mia sorellina Bronagh, a sua volta, si era trovata coinvolta con un fratello minore di Ryder, Dominic. Aideen Collins, la mia migliore amica, aveva stretto una relazione con un altro fratello, Kane. La migliore amica di Aideen, Keela Daley, era finita invischiata con un altro fratello, Alec. E la migliore amica di Bronagh, Alannah Ryan, era stata fidanzata per un breve periodo con il più giovane dei fratelli Slater – Damien. Quel legame le aveva messe in pericolo.

    Letteralmente, tutte loro.

    Quando mia sorella aveva diciotto anni, era stata rapita da un uomo disgustoso di nome Marco Miles, che voleva usarla come merce di scambio per tenere i fratelli in pugno – insieme a Damien e Alannah, anche loro presi come arma di ricatto. Damien ricordava tutto quello che era successo, mentre Alannah non ne aveva idea, sapeva solo di essere svenuta, e decidemmo di non raccontarle nulla. Era pura, e non eravamo sicuri che potesse sopportare il passato dei fratelli e ciò in cui era stata coinvolta, senza esserne schiacciata. Anni dopo Keela era stata sequestrata dallo stesso stronzo nel tentativo di vendicarsi dei fratelli per avergli distrutto l’impero. Quasi due anni prima di me, Aideen era stata attaccata e quasi bruciata viva, mentre era incinta di suo figlio, Jax, perché un altro pezzo di merda di nome Big Phil voleva vendicarsi di Kane per avergli ucciso il figlio pedofilo. Lo stesso figlio di puttana mi aveva rapita per attirare Kane e ottenere finalmente la vendetta che aveva sempre desiderato.

    Tutti tentativi che si erano rivoltati contro gli esecutori.

    Verrebbe da pensare che, essendo successo così tante volte, ci si fosse quasi abituati a vedere qualcuno della nostra cerchia rapito e torturato, ma non è così, ogni volta è stata dura da digerire. L’unica cosa di cui potevamo essere grati era che tutte le persone che portavano rancore ai fratelli erano morte, perciò non dovevamo più preoccuparci che ci accadesse qualcosa.

    Il che, lasciate che ve lo dica, è stato un sollievo immenso.

    A causa di quello che avevamo dovuto sopportare, ho compreso e giustificato il comportamento della mia famiglia. Detto questo, è stata comunque una lotta, perché la mia sorellina era forse la più opprimente di tutti. Mi stava facendo impazzire. Ryder, il mio novello sposo, era terribile, ma niente in confronto a Bronagh. Dopo l’aggressione era diventata la mia ombra, ma nelle ultime tre settimane, dopo il mio matrimonio a sorpresa e l’annuncio che ero incinta, aveva alzato il tiro e non mi aveva persa di vista un istante.

    Ora che ero sposata con l’amore della mia vita e incinta di suo figlio, Bronagh si era messa in massima allerta. Era costantemente in modalità sfiderei anche Dio pur di proteggere mia sorella. Non potevo arrabbiarmi con lei per questo, anche se ogni tanto mi faceva venire voglia di chiedere un ordine restrittivo. Le sue intenzioni erano buone – era quello che continuavo a ripetermi ogni volta che si risvegliava l’impulso di alzare il telefono e chiamare la polizia.

    In quel preciso momento l’impulso era pericolosamente allettante.

    «Bee». Ridacchiai mettendo in valigia un paio di leggings piegati. «Lo sai che vado in luna di miele, vero? Significa che tu non puoi venire».

    Ancora non potevo credere che avrei avuto una vera luna di miele. Ryder mi aveva sorpresa con un matrimonio, un matrimonio splendido che era più di quanto avessi mai potuto sognare. Quando pensavo a come era riuscito a coinvolgere tutti coloro che amavo, mi venivano ancora le vertigini e controllavo l’anello alla mia mano sinistra, tanto per essere sicura che fosse tutto vero e non frutto della mia immaginazione.

    Ero davvero sposata con Ryder Slater, ed ero al settimo cielo.

    Quella sera saremmo partiti per la nostra fuga d’amore e, visto che quel mese avevo fatto più turni del solito, avevo rimandato i bagagli fino all’ultimo minuto. Non ero agitata per questo. In realtà, non mi preoccupava neanche un po’, considerando che Ryder e io saremmo andati in una baita circondata da un bosco privato a tre ore da casa, dove non avremmo avuto bisogno di molte cose. Il pacchetto comprato da Ryder consisteva in una fuga in un luogo appartato, ed era tutto compreso. Nella baita c’erano cibo e scorte sufficienti per le nostre due settimane. Inizialmente avevamo prenotato per una settimana, ma Ryder aveva esteso la vacanza in modo da poter trascorrere più tempo da soli. Aveva persino fatto una spesa supplementare, visto che con la gravidanza il mio appetito e la mia voglia di dolci crescevano ogni settimana di più.

    Sognavo quel viaggio favoloso da quando Ryder me ne aveva parlato, dopo le nozze. Eravamo sempre circondati dalla nostra famiglia e da altre persone in generale, quindi andare in un posto in cui saremmo stati solo noi due per due settimane intere mi faceva attorcigliare lo stomaco. E mio marito avrebbe sicuramente passato ore a sciogliere quei nodi con le mani, la bocca, e l’uccello – «Branna, ma mi ascolti?».

    Sobbalzai quando la voce di Bronagh interruppe il filo dei miei pensieri, e sperai che non mi si leggesse il rimorso in faccia.

    Mi schiarii la gola. «Ma certo».

    «Cosa stavo dicendo?», domandò mia sorella, inespressiva.

    Merda.

    «Uhm… stavi dicendo che… tu… dovresti venire con noi in luna di miele, non importa cosa ne pensa Ryder e chiunque altro… giusto?».

    Inarcò le sopracciglia. «Oh, allora ascoltavi. Scusa».

    Avrei creduto di essere una sensitiva se non avessi conosciuto mia sorella tanto bene. Nelle ultime settimane era diventata incredibilmente prevedibile. Intuivo in anticipo ogni sua mossa e questo mi aiutava a rimanere sana di mente, perché sapevo quando stava per fare qualcosa di insensato.

    Tipo adesso, brontolai dentro di me.

    «Per cui, sì», continuò Bronagh. «Dovrei venire. Starei nella mia camera con Georgie, perché ovvio che dovrei portarmela. Non vi daremmo fastidio, ma…».

    «No», la interruppi.

    Mi fulminò con gli occhi e disse: «Dammi una sola buona ragione per cui non dovremmo venire».

    Avrei potuto elencarne mille, ma scelsi la più importante.

    «Perché è la mia luna di miele».

    «E quindi?», sbuffò. «Possiamo farla diventare una luna di famiglia e…».

    La interruppi con la mia risata allegra e questo la indispettì.

    «Ecco che fai la scema», brontolò. «Io sono serissima».

    Per questo era così divertente.

    «Bee, mi vorresti alla tua luna di miele?», le chiesi e sogghignai, sorniona. «Pensaci molto bene. Se tu e Dominic foste lì a fare sesso sfrenato, mi vorresti nella stanza accanto a sentire la cronaca minuto per minuto di ogni morso, bacio, schiaffo e affondo?».

    Una smorfia di repulsione le contorse la faccia.

    «Per l’amor di Dio! Perché devi dirlo così?». Rabbrividì per quello che presumevo fosse un moto di disgusto.

    Adoravo il fatto che fossimo tutte e due adulte, ma a volte riuscivo ancora a farla inorridire parlando di sesso. Mi ricordava i nostri dieci anni di differenza e il fatto che restava la mia sorellina, anche se spesso non si

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