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Più natura in casa: L'ambiente domestico ieri e oggi: manuale pratico per tutta la famiglia.
Più natura in casa: L'ambiente domestico ieri e oggi: manuale pratico per tutta la famiglia.
Più natura in casa: L'ambiente domestico ieri e oggi: manuale pratico per tutta la famiglia.
E-book347 pagine4 ore

Più natura in casa: L'ambiente domestico ieri e oggi: manuale pratico per tutta la famiglia.

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Info su questo ebook

Nella routine della vita quotidiana possiamo contribuire al miglioramento della nostra vita e di quella del nostro pianeta, senza sacrificare le nostre comodità. Qui si affrontano tutte le problematiche relative alla gestione di una casa da un punto di vista naturale e salutare, attingendo alla saggezza delle nostre tradizioni e alla più moderna conoscenza di ciò che è o non è nocivo, offrendo ricette realizzabili con ingredienti ecologici e facilmente reperibili, oltre a innumerevoli consigli pratici per favorire una vita domestica nel rispetto della salute di tutta la famiglia.Un prezioso manuale in cui vengono sviluppati in modo pratico e accessibile temi quali: La casa stanza per stanza - La qualità dell'acqua - Metodi casalinghi per purificare l'acqua inquinata - Detersivi, efficacia, ricette, allergie e altri aspetti - Risparmiare con il bucato - Possibili cause di un bucato imperfetto - I tensioattivi - Ricette per smacchiare - L'aria nella nostra casa - Come avvalersi al meglio del riscaldamento - L'aria all'esterno: ozono, smog, effetto serra, pioggia acida, effetti sulla salute - Contromisure e suggerimenti - La sindrome dell'edificio malato - Come purificare l'aria in modo naturale - La ionizzazione dell'aria - Lo stress elettromagnetico - Lo stress geopatico - Effetti collaterali dei pesticidi - Pesticidi naturali e pesticidi etici a confronto - Gli insetti domestici più comuni: caratteristiche e metodi naturali per difendersene e molto di più.
LinguaItaliano
Data di uscita23 nov 2010
ISBN9788880937647
Più natura in casa: L'ambiente domestico ieri e oggi: manuale pratico per tutta la famiglia.

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    Anteprima del libro

    Più natura in casa - Sabine Gstöttenmayer

    sull'autrice

    Prefazione

    Perché mai scrivere un libro sui semplici metodi casalinghi di una volta e su come preparare da sé miscele strane per l'uso in casa, se possiamo trovare tutto bell'e pronto al supermercato e se sappiamo tutti che il tempo necessario per fare pasticci in casa potrebbe benissimo essere impiegato in mille altre maniere?

    Si tratta senz'altro di una domanda provocatoria dato che, nella nostra era moderna, caratterizzata da una miriade di centri commerciali dotati di tonnellate di merce stoccata e da acquisti facili in internet, sembrano scomparsi quasi totalmente gli atteggiamenti di risparmio e frugalità, da intendersi come pregi che vadano oltre al 4 x 2 e che includano invece un genuino rispetto dell'ambiente e della materia prima. Si tratta di virtù che un tempo stimolavano l'ingegno delle nostre bisnonne per creare quasi dal nulla e che erano i pilastri dell'economia familiare, ancora largamente priva di tecnologia.

    Perché quindi non onorare questo spirito di rinuncia e dedizione del passato, ritornando alle radici, divertendoci a scoprire i nessi logici nella vita quotidiana, tenendo alla semplicità delle cose senza per questo dover rinunciare alla loro efficacia, senza farci fuorviare dalla pubblicità frenetica e dalla coercizione al consumismo in essa celata, pronti ad abbandonare un po’ più di comodità e incrementando così il nostro legame con la natura?

    Parole impegnative per un libro e per un argomento così umili?

    Da bambina ero affascinata dall'aspetto di indipendenza che ci dà il tesoro di esperienze che ci hanno lasciato in eredità i nostri antenati. Ascoltavo inorridita i racconti di mia nonna, contadina, su come i boscaioli si disinfettavano e curavano le purtroppo frequenti ferite, in mancanza d'altro applicandoci immediatamente la propria urina, solo per scoprire più avanti da adulta che non facevano altro che adoperare una tecnica oggi riconosciuta come urinoterapia. Assistevo all'impiego (e lo subivo all'occasione) di calzini zuppi di acqua e aceto, da mettere in caso di febbre, all'applicazione di cipolla calda e rosolata nell'olio sul petto per la tosse o altre malattie polmonari, all'impacco di ricotta fresca sul collo per combattere il mal di gola. La colla fatta in casa, poi, andava benissimo anche se un bambino piccolo e curioso se la metteva in bocca, perché non era altro che una pappina di farina e acqua…

    Un giorno ritrovai in soffitta, in uno scatolone mezzo disfatto, una certa quantità di pezzi rettangolari di sapone, residuo della seconda guerra mondiale, come mi spiegò mia nonna. Era grezzo, aveva un odore pungente per la sua alcalinità eccessiva ed era grigio per l'impurità della cenere in esso contenuta, perché chi l'aveva fabbricato, in quell'epoca di grande bisogno, certo non aveva avuto tempo da perdere per raffinarlo. Quello che m'incantava era il fatto che il sapone si potesse preparare in casa con le proprie mani e con ingredienti poveri quali la sugna e il ranno derivato da cenere di legna!

    Questo incanto, se vogliamo, può continuare per tutti noi, nei vari ambiti della vita quotidiana, rendendoci più indipendenti da un'industria talvolta orientata più al profitto che al nostro vero benessere, garantendoci una vita più naturale e con essa una maggiore salute, nonché proteggendo il patrimonio della natura e del nostro ambiente.

    Con il progresso industriale la nostra vita, da un lato, è diventata più facile; disponiamo di più tempo libero e premere un solo pulsante significa spesso scatenare una serie di attività automatizzate tra cui, nella peggiore delle ipotesi degli autori di fantascienza (o della realtà?) ci sarebbe anche l'opzione che farebbe scoppiare una guerra nucleare. A prescindere da immagini catastrofiche come quest'ultima, della nostra epoca apprezziamo la comodità, l'immediatezza con la quale vengono esauditi i nostri desideri e la velocità con la quale riusciamo a sbrigare un sacco di cose nel minor tempo possibile. Negli ultimi decenni questo processo di industrializzazione ha comportato però un graduale e inesorabile degrado dell'ambiente e, paradossalmente, della qualità della nostra vita stessa: più che mai siamo esposti all'inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico, alle sostanze chimiche presenti nell'acqua e nel nostro cibo e più che mai rischiamo di dimenticare l'importanza di una terra sana e di quello che conta veramente nella vita.

    Trattando invece la natura con riguardo, riscoprendo alcune pratiche e ricette del passato e rendendoci conto che l'industria mira a renderci dipendenti dai suoi prodotti, possiamo giungere a una nuova consapevolezza, a nostro vantaggio, anche in senso economico. Spero pertanto che le pagine che state per leggere possano tornarvi utili in questo senso.

    Non è però assolutamente scopo di questo libro colpevolizzare chi si serve di quello che ci offrono le invenzioni e le innovazioni tecnologiche. Per motivi pratici e di tempo le adoperiamo tutti in un modo o nell'altro e sarebbe veramente assurdo pretendere di tornare alle consuetudini dell'età della pietra o anche solo di cinquant'anni fa. Imparare a valutare con occhio più critico quanto ci viene proposto dall'industria, acquisire nuove abilità a destreggiarci con mezzi semplici in situazioni più o meno difficili senza gravare sull'ambiente o sulla nostra salute e provare ogni tanto anche solo una delle ricette ecologiche presenti in questo libro, sostituendola magari a un prodotto più tossico in commercio, significa già fare una piccola differenza. Saranno i tanti piccoli cambiamenti a determinare alla fine una grande differenza.

    Bisnonna Caterina, assieme a tutti gli altri personaggi del diario proposto, è un personaggio fittizio. Le sue vicissitudini sono state introdotte nel contesto del libro per rendere più nitidi ai nostri occhi gli scorci sui tempi passati, epoche contraddistinte da tanta fatica fisica, dalla dedizione totale alle svariate attività quotidiane e dalla soddisfazione di una casa che funzionava. Tutto ciò non per dire che i vecchi tempi erano migliori in assoluto, ma per rivalutare certi aspetti della vita di una volta, che oggi come oggi sembriamo aver perduto, ma che vale invece la pena di ricordare e riscoprire.

    Alcuni buoni motivi per fare pasticci in casa

    L'obiettivo del commercio è quello di vendere il più possibile e talvolta purtroppo al prezzo più alto possibile. Perché il prodotto sia attraente per il consumatore, però, non basta che venga incontro alle sue esigenze individuali, ma deve disporre di certe caratteristiche che vadano oltre. Infatti, già il tipo di confezione può determinare il successo o meno dell'articolo sul mercato, e, come se non bastasse, bisogna tener conto pure delle modalità della distribuzione nonché delle problematiche dello stoccaggio (suscettibilità del prodotto nei confronti di temperatura, umidità, luce, ecc.).

    In questa maniera viene messo in moto un meccanismo che si allontana sempre più dall'effettivo bisogno del consumatore per soddisfare, appunto, maggiormente le pretese commerciali. Il prodotto finale (assieme al suo prezzo!) comprende quindi non solo le materie prime che interessano a noi consumatori, ma tutti gli additivi che servono per abbellirlo, conservarlo e, possibilmente, per distinguerlo dalla vasta gamma dei prodotti sul mercato.

    Certo: il prodotto pronto con una lunga vita sugli scaffali ci fa comodo, in quanto è immediatamente e sempre disponibile e ci dà spesso anche una concreta soddisfazione; ma cosa ne direste di provare ogni tanto a sostituirlo con uno fatto in casa? Magari in un momento di relax il fine settimana potreste scoprire la semplicità e, nello stesso tempo, l'efficacia di alcune ricette casalinghe. Così, per esempio, potreste realizzare una delle 7 Soluzioni M (vedi Ricette varie per il bucato e la pulizia), oppure, invece di ricorrere all'uso di prodotti cosmetici industriali, potreste viziare la vostra pelle e i capelli con oli vegetali pregiati e altre creazioni casalinghe, sicuri della loro qualità e salubrità, risparmiando in costose confezioni, additivi o perfino pubblicità.

    ORGANIZZARSI IN CASA

    Ogni singolo nucleo famigliare, non importa se composto da una o più persone, svolge i lavori di casa a modo suo. I vari sistemi di condotta casalinga sovente si sono evoluti in modo naturale in base alle particolari necessità quotidiane ricorrenti e all'indole degli individui. Così c’è chi sente il bisogno di passare con l'aspirapolvere ogni giorno, mentre un altro vuole o deve, per motivi di tempo, accontentarsi di sbrigare la faccenda una sola volta alla settimana; lo stesso vale per tutte le altre attività casalinghe, quali il bucato, la spesa e via discorrendo. A queste abitudini dettate dalle esigenze personali si affiancano poi quelle che fanno tesoro delle conoscenze acquisite e dell'esperienza tramandata da nonne e bisnonne, tutte quante sostenute dalle recentissime tecnologie sviluppate per ottimizzare i risultati e far risparmiare tempo.

    Un'organizzazione sbagliata può comportare la perdita di tempo e di denaro, fattori ritenuti un sacrilegio ai tempi della bisnonna e oggi, in un mondo orientato verso il materialismo, ancora meno accettabili. Il nostro obiettivo deve pertanto consistere in un ritmo logico e coordinato dei lavori casalinghi, focalizzandosi in particolare sulla funzionalità dell'energia investita e sul risparmio delle risorse.

    Coinvolgiamo tutti i membri della famiglia

    Una delle grandi frustrazioni di una casalinga sta nel fatto che il suo lavoro non conosce né inizio né fine. A volte i risultati di una perfetta pulizia possono venire annientati in pochi minuti dal cane che lascia le impronte sporche sul pavimento appena lucidato, dai bambini che, dipingendo, immortalano la loro arte sul muro precedentemente candido, dal marito che, facendosi la doccia, ama trasformare il bagno regolarmente in un habitat per pesci e anatre.

    L'unico rimedio consiste nella responsabilizzazione di ogni singolo membro della famiglia, tenendo ovviamente conto dell'età e delle capacità individuali. Ammettete di fronte a voi stesse e alle altre persone in famiglia che avete bisogno di aiuto. La realtà ha poco a che vedere con le supermamme che la TV sceglie di presentarci! Si possono delegare sicuramente senza difficoltà attività quali fare il letto, piegare e mettere via i propri vestiti e giocattoli, portare fuori i rifiuti, apparecchiare e sparecchiare la tavola. È importante, per evitare eventuali disastri e scoraggiamenti, che le pretese siano realistiche e proporzionali alle facoltà della persona.

    Per abituare i bambini all'adempimento di certi doveri e per ridurre al minimo le dimenticanze, si potrebbe introdurre una specie di gioco: a ciascuno viene consegnata una busta contenente dei tagliandi di carta su cui sono indicati i lavori da sbrigare (ciascuno di una durata non superiore ai dieci-quindici minuti; quelli urgenti vanno contrassegnati come tali). Piccoli premi per chi riesce a svuotare la propria busta prima possibile costituiranno un incentivo non indifferente!

    Missione possibile: risparmiare tempo

    Luoghi quali la banca, la posta e il supermercato sembrano essere stati creati per farci perdere tempo e pazienza. Lunghe file ci snervano e spesso ci impediscono di sbrigare tutto quanto ci eravamo proposti. Per lo più si tratta però semplicemente di una nostra organizzazione sbagliata. Valutando le abitudini delle persone in generale, possiamo constatare che banca e posta sono i luoghi da evitare decisamente durante le ore centrali della mattinata, mentre al supermercato con l'orario continuato possiamo fare una spesa rilassata tra le ore 13.00 e le ore 15.00. Medici e parrucchieri hanno la tendenza ad accumulare notevoli ritardi durante il corso della giornata, è pertanto consigliabile prenotare il primo appuntamento.

    La mattina può riservarci talvolta delle sgradevoli sorprese: la sveglia, per quale motivo non si sa, non ha suonato, la macchina non parte (forse dovevamo prendere sul serio quel rumorino strano?), qualcuno ci trattiene al telefono con delle notizie importantissime. Tutto questo può tradursi in una crisi mattutina in termini di tempo mancante, se non ci siamo preparati in qualche modo. Vestiti, libri di scuola, carte, pranzo al sacco e chiavi già belli e pronti dalla sera prima ci aiuteranno a sconfiggere quei momenti stressanti.

    La spesa al supermercato richiede altrettanta previdenza e preparazione. Tenere in cucina una delle lavagnette, affisse al muro, o come minimo un foglietto di carta, su cui comporre, man mano in base all'occorrenza, la lista della spesa, può rivelarsi molto utile, se tutti collaborano: si annotano tutti gli alimenti o gli oggetti di cui è stato consumato il penultimo pezzo, in modo da assicurare il rifornimento continuo e adeguato della dispensa. Così, al momento della spesa, magari anche nella fascia oraria giusta, si evita di perdere tempo cercando di capire cosa serve e cosa no.

    È preferibile usare un calendario solo su cui annotare tutti gli appuntamenti e le ricorrenze, per motivi di chiarezza e per non incorrere nella sovrapposizione di impegni. Il punto migliore per collocarlo è in una posizione centrale, come in cucina o vicino al telefono, per renderlo facilmente accessibile a tutti i membri della famiglia.

    A ciascuno può essere assegnata una penna di colore differente, con la quale annotare i propri impegni, in modo che possano essere identificati l'attività e il luogo con una sola occhiata. Sarà da insistere sulla tempestività delle singole annotazioni per facilitare il coordinamento della vita familiare.

    Dal diario di bisnonna Caterina

    L'organizzazione dei lavori domestici

    23 Giugno 1927

    Stasera, dopo cena, com’è ormai da tanto tempo nostra consuetudine il venerdì, Genoveffa e io ci siamo riunite al tavolo della cucina per predisporre con calma l'orario settimanale dei lavori da sbrigare. Il lunedì, come al solito, ci sarebbe da preparare e da consegnare il bucato in lavanderia in modo che la mia cara domestica possa procedere puntualmente sabato prossimo con la stiratura; ci sarebbe da mettere in pratica la pulizia ordinaria giornaliera delle stanze regolarmente abitate, quali la sala da pranzo, lo studio, le camere, i corridoi e le scale; inoltre, questa settimana bisognerebbe eseguire la pulizia di fondo della cucina, con il relativo riordinamento e la lucidatura dei metalli e dell'argenteria.

    Genoveffa si è detta soddisfatta dei risultati che ci ha dato la miscela che adoperavamo solitamente per detergere l'argento, che consiste appunto in:

    30 g di cremortartaro,

    20 g di carbonato di calcio finissimo

    10 g di allume,

    da impastare con l'alcol, ma ha avanzato la proposta di avventurarsi a provare la nuova ricetta della mia cara amica Bertilla: si tratta di un detergente liquido, da agitare bene prima dell'uso, che contiene:

    100 g di alcol,

    100 g di ammoniaca,

    100 g di trementina,

    100 g di canfora

    100 g di argilla finissima.

    Già in passato avevamo seguito il suo consiglio circa la fabbricazione della carta speciale per proteggere l'argento dall'annerimento e siamo rimaste convinte della massima efficacia di quella ricetta: s'imbeve della carta normale in una soluzione di

    40 g di acqua calda,

    50 g di soda,

    70 g di ossido di zinco

    e la si fa seccare completamente prima di avvolgerci dentro le posate d'argento.

    Tra un sorso e l'altro di profumata tisana digestiva e ascoltando le varie teorie relative ai metodi migliori su come svolgere diverse faccende casalinghe, proposti con entusiasmo dalla mia cara donna di servizio, la mia mente ha cominciato a vagare.

    Deve essermi sfuggito perfino un lieve sorriso, provocato da un vago ricordo di un passato ormai distante: mi sono rivista, giovane sposa, quando varcai per la prima volta la soglia della nuova casa maritale, sprovveduta di qualsiasi esperienza, ma piena di coraggioso ottimismo dinanzi alle ancora sconosciute esigenze della vita coniugale. La buona volontà e i consigli materni non mi erano mancati e le benevole osservazioni da parte di mio marito e di mia suocera furono da me ben accolte.

    Tuttavia, il senso di smarrimento, le mille incertezze e i dubbi sulle mie capacità di affrontare le peripezie della vita quotidiana mi avevano fatto versare qualche lacrimuccia in segreto, dietro la porta chiusa della mia camera, quando potevo essere certa che nessuno mi avrebbe sorpresa nella manifestazione della mia debolezza. Quante volte, a causa della mia inadeguatezza come padrona di casa, la sera sono sprofondata nel letto per l'esaurimento fisico e per il disappunto nei confronti di me stessa, con le parole di mia madre che non smettevano di echeggiare nella mia mente affaticata: Chi non ottiene il massimo rendimento dal tempo impiegato, dall'economia del denaro, dall'energia investita dalla propria persona e da quella degli aiutanti, nonché dalla materia prima adoperata, a fine giornata non solo avrà fallito nel tentativo di sbrigare tutto il necessario, ma non sarà nemmeno stato in grado di crearsi quella nicchia di riposo che è indispensabile per il buonumore e il benessere fisico.

    Imparai a diffidare della mia memoria, non per un difetto di questa, ma perché nella scrupolosa gestione di una casa è impossibile tenere a mente ogni singola faccenda da espletare. Il rimedio più efficace è stato la creazione di piccole agende, nelle quali riportare minuziosamente tutti gli indirizzi di fornitori, le visite, le ricorrenze festive di famiglia, le epoche di approvvigionamento (di combustibile, candele, ecc.), le riparazioni per la casa e i pagamenti da effettuare.

    Sconvolgenti e penose sono state le mie primissime esperienze con il personale di servizio; particolarmente arduo è stato il compito di mandar via la domestica che, pur essendo fondamentalmente priva di cattiveria, aveva messo in discussione ogni mia cortese richiesta e aveva resistito con tenacia ai miei tentativi pazienti di inculcarle le buone abitudini di casa: non voleva saperne di rispettare una certa igiene di base in cucina, sdegnando per lo più l'uso degli appositi utensili per la preparazione dei cibi, ricorrendo all'impiego delle mani anche quando portavano gli inconfondibili segni di una discutibile igiene; ai rimproveri, per quanto fossero fatti con tatto e benevolenza, rispondeva rigorosamente con un broncio controbilanciato da un'eccessiva esaltazione mattutina, che si manifestava col cantare a squarciagola per la casa, in modo tale non solo da disturbare il riposo meritato dei suoi padroni di casa, ma da tirare giù dal letto perfino i vicini sgomenti.

    Con un sorso dell'aromatica tisana sono tornata poi dalla mia escursione mentale nel passato ai ragionamenti della mia cara Genoveffa e ho quindi accolto volentieri e con gratitudine i suoi avveduti suggerimenti.

    LA CASA STANZA PER STANZA

    OSSERVAZIONI GENERALI

    La medicina per l'ambiente

    La millenaria arte cinese di disporre lo spazio per creare armonia tra l'ambiente e l'uomo, il Feng Shui (feng = vento, shui = acqua), venne scoperta e valorizzata dall'Occidente nell’800. Questo insieme di pratiche per modificare l'habitat in modo da facilitare un flusso armonico del Ch'i, l'energia cosmica, è ormai conosciuto e viene preso in considerazione da un numero sempre maggiore di persone. Il Feng Shui si basa sulla teoria delle onde di forma: ogni forma emette una particolare vibrazione energetica, che interagisce con quelle circostanti. Ne deriva il suggerimento di evitare tutto ciò che è frastagliato, complesso e puntato dritto su di noi (ritenuto Ch'i nefasto e denominato anche freccia) e di privilegiare tutto ciò che è semplice, smussato, dolcemente curvato (il Ch'i benefico). Dato che è difficile trovare l'ambiente perfetto, il Feng Shui propone dei rimedi per ovviare ai difetti degli spazi in cui viviamo: si serve del cambiamento della disposizione degli oggetti, dell'aggiunta di elementi o dell'uso di simboli.

    Analizzando le peculiarità delle singole stanze, si farà pertanto riferimento anche a questa disciplina e filosofia antichissima, per dare a chi se ne sentisse attirato la possibilità di avvalersi dei consigli relativi.

    Le piante

    In tutte le stanze della casa piante da interno possono eliminare le tossine presenti nell'aria, soprattutto la formaldeide e il tricloroetilene (vedi La sindrome dell'edificio malato) o possono fungere da rimedio del Feng Shui. Se volete partire per le vacanze, ma non avete nessuno che badi alle vostre piante, provate a seguire uno di questi consigli. Potete tenerle da sole e in perfetta salute per venticinque-trenta giorni, seguendo questo procedimento: annaffiatele sufficientemente; dopodiché avvolgete l'intera pianta (vaso incluso) in un telo di plastica trasparente di cui annoderete in alto le estremità; posizionatela in modo che possa ricevere la luce da nord; al vostro ritorno snodate la plastica, lasciate che la pianta si adatti per un giorno alla temperatura dell'ambiente e rimuovete successivamente il resto della confezione. Se invece state lontani per non più di dieci giorni, procedete in questo modo: il giorno prima della partenza posizionate le piante in modo che ricevano sufficiente luce, ma non esposte al sole diretto (in casa o in terrazza); annaffiatele ben bene, riempite il sottovaso di argilla espansa (reperibile dal fioraio) e di acqua; ponete il vaso sullo strato di argilla espansa: essa assorbirà pian piano parte dell'acqua che servirà nei giorni magri come deposito d'emergenza, dal quale le radici della pianta preleveranno l'umidità necessaria per la sopravvivenza.

    La pulizia

    Per una pulizia efficace sono sufficienti poche sostanze: il bicarbonato di sodio, il percarbonato di sodio (la soda), l'aceto, il sale, l'acido citrico, l'ammoniaca, il sapone di Marsiglia o quello neutro liquido (vedi Ricette varie per il bucato e la pulizia). È meglio pulire le finestre in giornate senza sole, per evitare che compaiano striature; basta una soluzione di acqua e aceto o acqua e Soluzione Magica per togliere lo sporco; poi procedete con la lucidatura con carta da giornale appallottolata (indossate dei guanti protettivi per evitare l'assorbimento attraverso la pelle dell'inchiostro tossico) o carta velina o un panno di lino o in microfibra. Per la pulizia dei pavimenti si prestano le seguenti soluzioni a

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