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Bacio chi mi pare (eLit): eLit
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Bacio chi mi pare (eLit): eLit
E-book166 pagine2 ore

Bacio chi mi pare (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Amanda Sedgewick è un avvocato con un cervello di prim'ordine e due gambe da urlo. L'arte della persuasione non ha segreti per lei, ma quando cerca di spiegare al fidanzato Avery Barrington, un chirurgo plastico molto noto, che la loro storia è finita, lui proprio non vuole capire. Così Amanda è costretta a giocare duro: infliggerà un colpo al suo ego fingendo una scappatella con Joe, il fratello di lui, di professione meccanico nonché pecora nera della famiglia Barrington.



"Belli e dannati"

1)C'era una volta la seduzione

2)Il fascino della sfida

3)Dolce tentazione

4)Il tempo del piacere

5)Bacio chi mi pare
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2017
ISBN9788858968468
Bacio chi mi pare (eLit): eLit

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    Bacio chi mi pare (eLit) - Kathleen O'reilly

    successivo.

    1

    Aiutami, per favore!

    Joe Barrington fissò di nuovo il messaggio scritto sul tovagliolo di carta.

    Amanda Sedgewick si era decisa. Dopo anni di battaglia solitaria, aveva chiesto il suo aiuto. Joe avrebbe dovuto dirle di no.

    Ma quando alzò lo sguardo e incontrò gli occhi impenetrabili di Amanda, capì che non avrebbe resistito a lungo al suo fascino.

    Maledizione. Be', almeno non avrebbe ceduto senza combattere.

    La fissò scuotendo la testa, per farle capire la sua risposta.

    Amanda gli rivolse uno di quegli sguardi disperati che in altre circostanze gli avrebbero fatto cambiare opinione.

    Facendo un profondo sospiro, Joe fissò il viso compiaciuto di suo fratello maggiore, il famoso dottor Avery Barrington, che stava consultando la lista dei vini come se fosse il Wall Street Journal.

    Avery. Tutto il mondo girava intorno a lui.

    Prima che compisse otto anni, suo fratello aveva già programmato il proprio futuro. Sarebbe diventato medico e avrebbe sposato quella che allora era la più bella bambina della scuola elementare Neil Armstrong. Si trattava, per l'appunto, di Amanda Sedgewick.

    Suo fratello aveva realizzato quasi tutti gli obiettivi che si era prefissato di raggiungere. Si era laureato a pieni voti, era diventato un affermato chirurgo plastico e possedeva una lussuosa automobile. Ma per quanto riguardava il matrimonio con Amanda le cose non andavano poi tanto bene. Compagni di scuola fin dalle elementari, i due si erano ritrovati anche nella stessa università. Tra loro non c'era mai stato niente, se non una profonda amicizia. Avery, però, era convinto che prima o poi Amanda avrebbe finalmente capito e si sarebbe decisa a sposarlo.

    Amanda.

    L'ultima volta che Joe l'aveva vista, era alla laurea di suo fratello. Quella sera però gli sembrava diversa. Era sempre molto bella, ma ora c'era sicurezza nel modo in cui si atteggiava e nel modo in cui parlava. Proprio come Avery.

    Joe ripensò alla richiesta d'aiuto scritta sul tovagliolo. Be', Amanda se lo poteva scordare. Lui era più che convinto che la vita sentimentale di Avery non fosse affare suo.

    «No!» esclamò con decisione, incontrando i suoi occhi. Per anni era stato fuori da tutta quella loro strana storia, sorbendosi le sviolinate di suo fratello su Amanda e pensando che non era poi così grave, se a uno piacevano le donne un po' fredde dall'eleganza impeccabile.

    Joe preferiva donne più passionali. Sorrise ripensando alla sua ultima ragazza. Talvolta gli sembrava impossibile che lui e Avery fossero davvero fratelli... Magari non lo erano. Quel piccolo particolare avrebbe spiegato molte cose.

    Il sommelier si avvicinò al tavolo e saggiamente Joe e Amanda lasciarono la scelta ad Avery. Amanda lanciò un'occhiata significativa a Joe. Per favore, formulò di nuovo con il solo movimento delle labbra. Poi sollevò le mani giunte, sembrava un vero angelo sofferente.

    Avery fece l'ordinazione e poi si girò verso Joe. «Che cos'hai detto?»

    «Stavo dicendo ad Amanda che non mi serve il suo tovagliolo. Grazie per avermelo offerto.» Glielo restituì, chiedendosi innanzitutto perché lei avesse accettato di uscire a cena con Avery e avesse voluto ancor più inspiegabilmente che Joe vi partecipasse.

    Amanda fece un sorriso di circostanza, prendendo il tovagliolo e sistemandovi sopra il suo bicchiere dell'acqua con aria impassibile. Non tradiva mai un'emozione. Era la perfetta compagna di suo fratello. Così sofisticata e glaciale.

    Eccetto la bocca.

    Aveva un viso dagli zigomi alti e dagli occhi severi, ma la bocca assumeva spesso una piega insolita, un po' ribelle. Impossibile da decifrare.

    Joe sapeva che Amanda aveva dei lati oscuri che evitava di mostrare. Chissà se suo fratello era più attratto dal suo aspetto posato o dalla promessa implicita in quella bocca.

    Ma non erano affari suoi.

    Amanda alzò un sopracciglio a mo' di sfida. Poi si girò verso Avery, sistemandosi i capelli sulle spalle con un gesto armonioso. Da bravo avvocato sapeva quali erano le mosse giuste da fare. «Non funziona» esordì. Prese il bicchiere di vino in mano e fissò Joe, rivolgendogli un sorriso un po' troppo provocante. «Sono sempre stata onesta con te» continuò poi rivolta ad Avery.

    Era il momento buono per Joe di andarsene. «Scusate. Mi sembra che voi abbiate bisogno di stare da soli. Prenderò un taxi per tornare a casa.»

    «No!» Amanda gli lanciò un'occhiata implorante, mentre suo fratello faceva un sospiro teatrale.

    Davvero voleva che lui fosse presente alla loro discussione? Joe era certo che non sarebbe scaturito niente di buono da quella serata. Avery non avrebbe mai ceduto.

    «Penso che dobbiamo dirlo insieme a tuo fratello.»

    Joe la fissò sconcertato. Ma che cosa stava dicendo? E che cosa significava quel tono basso e quello sguardo intimo da amanti?

    Ma poi capì.

    «Ah, no, non sono d'accordo» dichiarò con decisione. «Avresti dovuto consultarmi prima di decidere di parlarne.»

    Per fortuna sopraggiunse il sommelier. Avery degustò il vino, poi il cameriere riempì i bicchieri e si allontanò in silenzio.

    «Che cosa volevi dirmi, Amanda?» le chiese Avery.

    Amanda lanciò un'ultima occhiata implorante a Joe. Poi esclamò: «Avery, sono innamorata di Joe!».

    Avery ci mise qualche minuto per riprendersi, ma ci riuscì. Aveva creduto che lei gli volesse proporre un affare. E invece gli aveva appena confessato che era innamorata di suo fratello.

    Sorseggiò a lungo il vino. Stavolta l'aveva proprio sottovalutata. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Ma naturalmente non ci credeva.

    «Joe?» farfugliò Avery, prevedibile come sempre. «Mi stai prendendo in giro, non è possibile.»

    Joe sospirò, imburrandosi una fetta di pane. «Grazie, Avery. Anch'io ti voglio bene, fratello.»

    Ma Amanda non si diede per vinta. «Mai stata più seria in vita mia, Avery. E non ti lascerò rovinare la mia unica possibilità di essere felice.»

    Confuso, Avery fece una smorfia. «Ma perché proprio Joe?»

    Con calma Joe addentò la fetta di pane. Incominciava a divertirsi.

    Lei si toccò i capelli perfettamente pettinati come se volesse allontanare una ciocca dagli occhi. «Perché sono stufa di essere sempre controllata e impeccabile.» Fece un respiro profondo. «Vorrei smetterla di preoccuparmi di ciò che sto dicendo, di chi devo incontrare e se le mie unghie sono ben laccate.»

    Oh, era proprio brava. Se non fosse stato per la richiesta scritta sul tovagliolo, Joe le avrebbe quasi creduto. Non aveva comunque nessuna intenzione di spalleggiarla. Avery poteva anche essere tronfio, testardo e un po' ottuso, ma era pur sempre suo fratello.

    «Non capisco che cosa c'entrino le tue unghie con Joe.» Avery aggrottò le sopracciglia indispettito.

    «Niente. Non è che ci debba essere sempre una relazione o una spiegazione. Talvolta le cose sono quelle che sono. Joe non si preoccupa di essere qualcuno, è semplicemente felice di esistere.»

    Joe rimase impressionato da come Amanda fosse riuscita a capirlo così bene.

    Avery assunse la tipica espressione da medico, che lo faceva assomigliare così tanto al padre. «Mi sembri tremendamente incosciente.»

    «Non si tratta d'incoscienza, ma di serenità» ribatté lei.

    Joe trattenne a stento un sorriso. Serenità? Ma non era una tipica espressione new age? Si chiese se non dovesse porre fine a quella sceneggiata. Non avrebbe voluto far soffrire suo fratello. Anche se era sorpreso che Avery sembrasse più spaventato che arrabbiato. Proprio per questo Joe si appoggiò comodamente allo schienale e incrociò le braccia. L'avrebbe fermata tra un minuto.

    Avery lisciò il tovagliolo e iniziò a piegarlo in triangoli precisi. «Serenità? Che termine mistico. Adesso mi dirai che hai deciso d'intraprendere una qualche diavoleria per ritrovare te stessa. Sei una bella donna, Amanda. Sii felice con ciò che hai.»

    «E tu sei un uomo meraviglioso, Avery, e ti voglio bene... Ma adesso le cose sono cambiate e io...»

    «Figurati.» Avery frugò nella sua tasca alla ricerca della medicina per lo stomaco che aveva portato con sé. Inghiottì due pastiglie e si girò verso Joe, convinto che suo fratello dovesse essere in qualche modo responsabile di quello che stava succedendo. «L'hai sedotta, vero?» Con un gesto drammatico, che ricordava sua madre, Avery si alzò in piedi e gettò il tovagliolo sul tavolo.

    Amanda gli mise una mano sul braccio. «Siediti, Avery. Non c'è bisogno di fare questa sceneggiata.»

    Parole magiche per Avery che disprezzava comportarsi in quel modo. Si sedette ubbidiente.

    «Non è mai successo niente tra noi.» Amanda lanciò uno sguardo in direzione di Joe. «Joe non oserebbe mai fare il primo passo, fintanto che tu non ti fai da parte.»

    Avery ne chiese conferma a Joe, che annuì.

    Amanda si schiarì la gola e fissò Avery con uno sguardo gelido. «Tuttavia penso che sia ora che tu lo faccia, permettendo a me e a tuo fratello di essere felici.»

    Joe la guardò, applaudendo in silenzio alla sua abilità nell'agire. Era facile immaginarla in tribunale.

    Ma Avery non si diede per vinto. Si girò verso Joe. «È vero?»

    Joe distolse gli occhi dal fratello, che aveva un'aria un po' compiaciuta, e fissò Amanda, che sembrava invece alquanto disperata. Era una scelta difficile. La dedizione di Avery per Amanda non era poca cosa, e poi Joe era così abituato a vederli insieme... «Assolutamente no. Sta mentendo. Non credere neanche a una parola.»

    Amanda giocherellò nervosamente con il cucchiaio. Era arrabbiata.

    «Avery, potrei parlare da sola con Joe?» Lanciò un'occhiata implorante ad Avery. «Solo per qualche minuto.»

    Avery aggrottò le sopracciglia seccato. Ma era troppo ben educato per restare. Quindi si alzò, attraversò la sala con la sua solita aria dignitosa e se ne andò.

    Amanda si studiò le unghie pensierosa, forse avrebbe dovuto parlarne prima con Joe. Ma senz'altro lui non avrebbe accettato. Perciò aveva deciso di agire senza dirgli niente, evitando così un suo rifiuto. Davvero un piano brillante.

    «Perché non vuoi ammettere che è geniale?»

    «Sei matta! Perché non gli hai spiegato semplicemente come stanno le cose?»

    Joe e Avery non avevano proprio niente in comune. Joe aveva capelli neri e ondulati, la pelle sempre abbronzata. Avery, invece, era biondo con gli occhi blu, calmi e freddi come un lago montano. Lo sguardo di Joe era più esotico e un tantino pericoloso.

    «Sai quante volte gliel'ho detto? Sei suo fratello e sai com'è. Non riesco a farglielo capire.»

    Joe si chinò in avanti, appoggiando i gomiti sul tavolo. «Ma è ridicolo! Tutte le donne sanno come scaricare un uomo.»

    «Ho tentato di farlo per non so quanto tempo, Joe. Mi piace. Sa essere carino in molte occasioni, ma tra noi non è scattata la scintilla.» Sembrava disperata. «Gli ho restituito regali, ho inventato scuse per non vederlo, sono uscita con altri uomini. Mio Dio, è la prima volta che esco con lui da mesi e gli ho chiesto di coinvolgerti... Non vuole proprio capire.»

    «È la seconda. Poco tempo fa sei andata con lui a una festa di ex compagni di università.»

    «Come fai a saperlo?»

    «Avery ne ha parlato per giorni. Quella sera è stato l'invidia di tutti gli uomini presenti, ha detto che eri la più bella, la più ammirata.»

    «Merita di avere accanto una donna che lo ami.»

    «Infatti.» Joe guardò nella direzione di suo fratello.

    Amanda sistemò le posate. Entrambi si preoccupavano troppo per Avery. «Secondo me tu sei l'unico che può costringerlo a modificare qualcosa nella sua vita.»

    Joe la fissò, aggrottando le sopracciglia. «Per piacere, Amanda, non puoi trovarti qualcun altro?»

    Ecco il problema.

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