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Per sempre: Harmony Collezione
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E-book153 pagine2 ore

Per sempre: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Era nato quasi per gioco, l'amore tra lei e Mike Kwan, quando lui si era offerto di diventare per qualche settimana il suo fidanzato ufficiale, giusto il tempo di mandare a monte un appuntamento "al buio" voluto dai suoi genitori. Lei e Mike si frequentano anche per lavoro, un motivo in più per apprezzare le reciproche qualità. Quando Zoe gli chiede di uscire allo scoperto, però, Mike dubita e così lei va su tutte le furie. "Addio, sposerò l'uomo che ha scelto mio padre!"

LinguaItaliano
Data di uscita11 gen 2016
ISBN9788858944073
Per sempre: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Per sempre - Karen Templeton

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Wedding? Impossible!

    Sl Yours Truly

    © 1999 Karen Templeton-berger

    Traduzione di Giacomo Crespi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2001 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-407-3

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Pioveva a dirotto.

    Era una di quelle giornate dove il cielo sembra un grande coperchio grigio e le nuvole, cariche di pioggia, fanno dubitare dell’esistenza del sole.

    Tuttavia il cattivo umore di Zoe non dipendeva dalle condizioni atmosferiche ne tantomeno dal fatto che fosse tenuta in ostaggio in un ristorante cinese dalle sorelle maggiori, entrambi sposate e determinate a rendere la sua giovane vita un vero inferno.

    No, a renderla di cattivo umore era qualcosa di più indefinibile e allo stesso tempo più preoccupante.

    Nell’ultima settimana un vago ma insistente pensiero le ronzava per la testa cercando di convincerla che la sua vita avrebbe potuto essere più felice di quanto lo era ora.

    Sedute di fronte a lei le sorelle parlavano senza sosta, ignare del suo stato d’animo. Grazie a Dio! Perché se si fossero accorte che qualcosa la turbava e avessero chiesto una spiegazione, Zoe non avrebbe risposto.

    Ogni cosa pareva irritarla. L’incessante musica cinese, il rumore dei piatti di portata che venivano appoggiati sul lungo bancone di formica prima che i camerieri li consegnassero ai tavoli, le voci dei clienti che affollava no il locale e persino quelle orribili tende raffiguranti improbabili paesaggi orientali.

    Osservò il piatto di pollo e bambù che aveva ordinato, giocherellando con le bacchette. Nemmeno il giorno del suo compleanno poteva mangiare ciò che le piaceva! Ma quel pranzo era divenuto una sorta di tradizione per le tre donne che da anni festeggiavano i rispettivi compleanni in quel ristorante. Zoe amava le sorelle. Le amava a tal punto da non avere il coraggio di dire loro che, nonostante il sangue cinese che le scorreva nelle vene, odiava la cucina cinese. L’aveva sempre odiata.

    Sapeva che non avrebbero capito.

    «Allora...» cominciò Vanessa, allontanando con un rapido gesto la lunga frangia di capelli corvini che le copriva buona parte del volto.

    «Ci siamo...» pensò Zoe, consapevole di cosa le avrebbe, di li a poco, chiesto la sorella. Vanessa, la più anziana delle tre, si era sposata un anno prima.

    «Ti vedi con qualcuno...?» chiese la sorella, addentando una forchettata di spaghetti di riso.

    Se Zoe fosse stata furba avrebbe mentito, inventandosi una storia con qualche misterioso ragazzo dal nome esotico. Sfortunatamente non lo era e disse la pura verità.

    «No» rispose, con un tono di voce che seccato, sperando così di concludere quel discorso che tanto la infastidiva. Ma le sorelle non erano certo disposte a tirarsi indietro tanto facilmente.

    «E perché no?» chiese Margi, sgranando gli occhi a mandorla.

    Zoe rimase in silenzio. Vide lo sguardo di disapprovazione che si scambiarono le due sorelle. Sapeva esattamente a cosa stessero pensando. La loro sorellina aveva bisogno di un marito, la loro sorellina non poteva passare la vita senza un uomo che si prendesse cura di lei.

    Per un istante desiderò di essere da sola.

    «Vedi cara...non è giusto che alla tua età sia ancora senza un fidanzato...» commentò Vanessa con un tono più adatto ad una bambina che ad una ragazza indipendente e intraprendente come lei. «Non puoi trascorrere la vita aiutando le altre donne a preparare i loro matrimoni e non pensare al tuo, Santo Cielo!»

    Zoe alzò lo sguardo dal piatto e fissò la sorella. Era la prima volta che le sentiva usare quella esclamazione. Vanessa allungò il braccio lungo la tavola e le afferrò la mano. «Pronta all’azione? Dai un’occhiata alle tue spalle...»

    Pronta all’azione? Il matrimonio doveva esercitare strane influenze sulle donne, pensò Zoe.

    Margi non perse tempo e lanciò un rapido ma indiscreto sguardo alle spalle di Zoe. «Mio Dio!» esclamò la donna a bassa voce, «Zoe, devi assolutamente voltarti e dare un’occhiata a quel ragazzo.»

    «E perché dovrei?»

    «Perché è splendido!»

    «E allora?»

    Margi non si diede per vinta. Il totale disinteresse della sorella minore sembrava renderla ancora più sicura di sé. «Ti giuro che quel ragazzo è la versione cinese di Brad Pitt!»

    «Ed è tutto solo...» intervenne Vanessa, dopo aver terminato di mangiare un involtino primavera.

    «Tutto solo» le fece eco Margi. «e nessun anello al dito. Non puoi non voltarti!»

    «Non ci penso nemmeno» rispose Zoe, cercando di mantenere la calma.

    Le due sorelle si scambiarono un rapido sguardo, sospirando all’unisono.

    Zoe sapeva che ci voleva ben altro per allontanarle dalla loro missione. Vanessa e Margi non si sarebbero arrese fino a che non avrebbero visto la loro adorata sorellina convogliare a nozze.

    Ma si sbagliavano alla grande! Zoe era felice di essere uscita a pranzo con le sorelle ma questo non le autorizzava a disporre della sua vita. Da quel momento in avanti non le avrebbe più permesso di entrare nella sua vita privata. Da quando Mark se ne era andato, ormai più di quattro anni fa, Vanessa e Margi si erano fatte in quattro per trovarle un fidanzato. Naturalmente senza il minimo successo. Le avevano organizzato numerosi appuntamenti, al buio e non, che si erano però rilevati dei grandi fiaschi.

    A dire il vero, anche quelli organizzati da Zoe non avevano avuto il successo sperato. Si era convinta, ormai, che soltanto gli idioti o i pervertiti le potessero fare la corte. Ma ciò non la preoccupava.

    Se un tempo pensava che forse avrebbe anche potuto sposarsi e mettere al mondo dei bambini, ora lo escludeva categoricamente. Se una volta il non essere fidanzata la faceva sentire in qualche modo incompleta adesso significava essere libera e indipendente. Non sperava più che ogni persona che incontrasse potesse essere quella giusta.

    In altre parole Zoe voleva restare lontana dagli uomini.

    Si era convinta, o perlomeno stava per farlo, che la vita fosse più semplice senza un compagno al suo fianco. Zoe Chan era orgogliosa di essere una single e desiderava rimanere tale per il resto della sua vita.

    Era consapevole di non poter esternare queste convinzione alla sua famiglia. Gli avrebbe feriti inutilmente. Ma non poteva e non doveva permettere loro di entrare nella sua vita privata.

    Mentre era immersa in queste considerazioni un uomo uscì dalla cucina del locale e si diresse verso il loro tavolo.

    «Come stanno le signore Chan?» chiese l’anziano.

    Vanessa e Margi riservarono un cordiale sorriso a quell’uomo dai capelli bianchi che si era fermato al loro tavolo. David Wu era il proprietario del Drago Rosso. Il più famoso ristorante cinese di Atlanta.

    «Allora, Mr Wu...» disse Margi, mettendosi una bacchetta dietro l’orecchio sinistro, «ci tolga una curiosità. Chi è quel ragazzo seduto tutto solo...»

    Gli occhi del vecchio si illuminarono di soddisfazione. «È Mark, mio nipote. Appena arrivato da New York. Ma perché lo chiede, signora Lee? Non mi risulta lei sia sul mercato, o sbaglio?»

    «Oh...» esclamò Margi, sorridendo «come lo ho detto eravamo curiose...»

    Non ci fu bisogno di aggiungere altro. Gli occhi vispi dell’anziano si posarono sul volto di Zoe.«Capisco...» mormorò.

    Improvvisamente Zoe sentì il bisogno di andare in bagno. Nulla di strano dopo ben sei tazze di tè.

    «Scusatemi, torno fra un istante» disse lei, alzandosi e dirigendosi verso la toilette delle signore. Passando accanto al tavolo del nipote di Mr Wu, Zoe non alzò lo sguardo e tirò dritto.

    Pochi istanti più tardi, ritornando a sedersi, notò che il tavolo occupato dal giovane era vuoto.

    Si stupì nel rendersi conto che era dispiaciuta.

    Mike attraversò la cucina del ristorante, dirigendosi verso il piccolo ufficio del nonno dove aveva lasciato la giacca e la ventiquattrore. Nonostante il locale fosse pieno di clienti in cucina stavano lavorando soltanto quattro cuochi. Durante i weekend e i banchetti nuziali potevano essercene fino a dieci. Negli ultimi anni c’erano stati parecchi cambiamenti al Drago Rosso. La maggior parte dei vecchi camerieri era andata in pensione e i nuovi assunti non si fermavano più di sei mesi. Nessuno dei discendenti aveva seguito le orme del vecchio e tenace David Wu. I due figli maschi erano diventati rispettivamente avvocato e medico mentre la figli, la madre di Mike, aveva scelto la carriera della fisica. Tutto ciò era stato possibile grazie al duro lavoro del capofamiglia verso il quale tutti nutrivano rispetto e affetto. Anche i nipoti non avevano dimostrato interesse per l’attività del nonno, scegliendo di andare all’università.

    Mike guardò fuori dalla piccola finestra dell’ufficio. Stava ancora piovendo. Prese l’ombrello e diede una rapida occhiata all’orologio. Non mancava molto all’appuntamento delle due. Udì la porta metallica della cucina aprirsi e la voce nasale del nonno che chiamava le ordinazioni. Un istante più tardi David Wu entrava nell’ufficio come una furia.

    A ottantacinque anni aveva ancora l’energia, e spesso l’arroganza, di un ragazzo.

    «Le signore al tavolo 6 vogliono conoscerti.»

    Lui guardò il nonno per un istante per poi ritornare a leggere il piccolo depliant pubblicitario che doveva aver messo nella tasca della giacca molto tempo prima.

    «Hai sentito?»

    Mike accennò ad una risata mentre accartocciava il depliant e lo rimetteva in tasca. Nonostante la luce soffusa aveva notato quelle tre ragazze cinesi sedute a pochi tavoli

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