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Rapita: L’ossessione del fae, #1
Rapita: L’ossessione del fae, #1
Rapita: L’ossessione del fae, #1
E-book142 pagine1 ora

Rapita: L’ossessione del fae, #1

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Info su questo ebook

La cocciuta changeling è entrata così in profondità dentro di me, che non posso respirare senza sentirla. La sua bocca impertinente è una tentazione costante, le battute pungenti che ci scambiamo sono come ruvidi baci in una stanza buia. Non riesco a pensare e potrei seriamente ammettere di essere ossessionato da lei. Ecco perché tengo Beth a distanza. Non mi fido di me stesso quando le sto vicino, o quando riesco a vedere la sua anima ferita attraverso i suoi occhi, anche se sta ridendo. Le sue parole insolenti nascondono un dolore talmente profondo, che temo non abbia fine. Ha trascorso la vita in catene. Come potrei capire ciò che ha passato? La desidero talmente tanto, che mi sto consumando. Vorrei stringerla tra le braccia, prometterle che sarà al sicuro con me nel Regno d'Inverno. Ma non posso. Potrei perdermi in lei al punto da lasciarmi sfuggire la mia anima gemella, quella che aspetto da secoli. Allora, creo una serie di regole e mi attengo strettamente ad esse. La evito e mi concentro nei preparativi per l'insediamento della nuova regina del Regno d'Inverno. Sembra funzionare… almeno finché sento il legame scattare. Tutte le mie regole vanno in frantumi, quando mi rendo conto che Beth è mia. E quando me la portano via? Sarei disposto a distruggere i pilastri di Arin pur di riportarla indietro.

Nota dell'autrice: La serie L'ossessione del fae è successiva agli eventi narrati nella serie Prigioniera dei fae. Anche se potete tranquillamente leggere questa serie da sola, vi consiglio di partire da Prigioniera dei fae per arrivare a conoscere e amare i personaggi pienamente.

LinguaItaliano
Data di uscita8 ott 2020
ISBN9781643669977
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    Anteprima del libro

    Rapita - Lily Archer

    Capitolo 1

    Beth

    Sgattaiolo fuori dalla camera di Taylor e Leander. Quando sono piombati dentro, dopo la cerimonia ufficiale che mi sono accidentalmente persa, non si sono accorti che ero svenuta sul loro divano.

    Avevo fatto indigestione. O almeno, così direbbe Taylor. Ma quando sono entrati e ci hanno dato dentro come selvaggi, ero sveglissima. Eccome. Quindi, la buona notizia è che finalmente sono riuscita ad assistere alla scena. Wow! La cattiva notizia è che adesso sono estremamente eccitata e non ho nessuno con cui sfogarmi.

    Strizzo l’occhio al soldato del Regno d’Inverno che sta di guardia in corridoio, ma lui tiene lo sguardo fisso di fronte a sé. Ehi! Schiocco le dita davanti al suo perfetto viso fae.

    Mi guarda. Cosa vuoi, changeling?

    Sbatto le ciglia con aria sensuale. T’interessano le umane?

    Cerca di schiarirsi la gola, ma la saliva dev’essergli andata di traverso perché tossisce, poi piano piano si riprende. Per favore, changeling! Sono in servizio.

    Quando smonti potremmo divertirci un po’ insieme, non trovi? Appoggio la mano sulla sua armatura d’argento, in corrispondenza del cavallo dei pantaloni.

    Il soldato indietreggia. Credo che sia totalmente inappropriato.

    Aggrotto la fronte. Devo prenderlo come un no?

    Annuisce. Esattamente.

    Peggio per te! Mi allontano lungo il corridoio, sbirciando ogni guardia per vedere quale sembra più vivace. Sono tutte enormi, con i loro occhi scuri e una ridicola quantità di autocontrollo. Niente da fare.

    I miei pensieri corrono a Gareth, al suo corpo muscoloso e alla cicatrice sensuale sulla sua guancia. E che dire del modo in cui mi guarda quando pensa che stia dormendo? Basterebbe quello per far uscire di senno una ragazza umana. Ma ha messo bene in chiaro che non mi vuole. Forse è ora che accetti la situazione. E poi, per lui non esiste altro, oltre al lavoro. È un vicecomandante molto leale e si attiene scrupolosamente alle regole che si è autoimposto. Sono certa che una di esse preveda di non scopare con le changeling.

    Scommetto che se le ripete continuamente nella sua testa. Qualcosa del tipo: ‘Regola numero 3.453: non scopare con una changeling in nessun caso.’

    Reprimo una risatina e m’intrufolo nel gigantesco salone, pieno di musica, danze, alcolici e cibo. Si tratta di una festa molto allegra, strabordante di liquori e libidine. Se non riesco a trovare qualcuno con cui fare sesso qui dentro, ho sbagliato tutto nella vita.

    Afferro un bicchiere pieno di una specie di birra e lo sorseggio, mentre alla mia destra noto una sorta di trambusto. Due nobili fae sono avvinghiati uno all’altra, si baciano e si palpeggiano in piena vista. Wow! Qui i nobili sono molto diversi da quelli del Regno d’Estate. Là, regna il decoro. Ma qui? A giudicare dal modo in cui questi due ci stanno dando dentro, direi che non si usa. È tutto molto selvaggio. Mi piace, e molto.

    Cos’è successo a Vinesa? Un altro nobile li guarda sbigottito, a occhi spalancati.

    Sembra che questo gentilfae con i capelli scuri stia per penetrarla. Gli strizzo l’occhio.

    Il nobile si copre la bocca con la mano. Cosa sta succedendo, per Arin?

    Gli tolgo di mano il bicchiere di vino che non ha nemmeno toccato e mi faccio strada nel salone verso il più grande camino che abbia mai visto. Sulla destra, un’orchestra sta suonando un’allegra canzone, un misto di tamburello, violino e liuto, per allietare l’atmosfera. Moltissime creature sono mescolate tra loro, parlano e ridono – changeling, fae maggiori e fae minori - e noto persino alcuni mutanti che gironzolano. Forse Gareth era sincero quando diceva che nel Regno d’Inverno sono tutti liberi. Stupidamente, scruto la folla per cercarlo, ma non c’è. Probabilmente è seduto nella sua stanza a scrivere la sua lista di regole, oppure sta sgridando qualcuno o lo sta guardando in cagnesco.

    Il vino è delizioso, ma finisce subito. Allora, prendo un altro bicchiere e schivo alcuni fae minori che mi passano accanto danzando, facendo giravolte e ridendo. Il Regno d’Inverno sa bene come ci si diverte, devo dargliene atto.

    Ho quasi raggiunto il camino, quando all’improvviso m’immobilizzo, con una goccia di vino che mi cola lungo il mento. Abiti neri, cintura di pelle, spada d’argento con l’elsa costellata di tacche – una per ogni changeling che ha catturato – e bandana color ruggine. Il Cercatore. È qui. Che gli Antenati mi aiutino!

    Mi viene la pelle d’oca e faccio un passo indietro.

    Se mi confondo tra la folla, non mi vedrà. E riuscirò a sparire prima che possa afferrarmi.

    Improvvisamente, l’omone irrigidisce le spalle e piega la testa di lato.

    Io m’immobilizzo.

    Lui si volta.

    Il bicchiere di vino mi sfugge di mano.

    Lui l’afferra prima che si frantumi sul pavimento di pietra.

    Beth, non è vero? sogghigna e mi allunga il bicchiere.

    Mi porto una mano al cuore e cerco di riprendere fiato. "Perché indossi una cosa del genere a una festa?" urlo e scolo il resto del vino in un unico sorso.

    Sono venuto direttamente qui, dopo aver finito il mio turno di lavoro. Phinelas lancia uno sguardo a un changeling seduto a uno dei lunghi tavoli. Tiene gli occhi bassi mentre mastica un frutto. È sporco e ammaccato, ma è vivo, probabilmente grazie a Phinelas.

    L’hai liberato tu? Cerco di farmi passare lo spavento.

    Ovviamente. I suoi occhi scuri brillano, mentre mi dà una rapida occhiata. Hai un aspetto decisamente migliore rispetto all’ultima volta che ti ho vista, sulle Montagne Grigie.

    Se è un complimento, lo accetto. Ricambio lo sguardo. Phinelas è un bel fae – alto, misterioso, smilzo. Ehi, ti interessano le changeling?

    Un sogghigno gli incurva le labbra piene. Perché? Ne conosci una che è interessata a me?

    Faccio un passo avanti e piego la testa all’indietro per guardarlo, cercando di flirtare con lui. Forse, ma non è ancora sicura.

    Cosa servirebbe per convincerla? Si avvicina talmente tanto, che per poco non ci tocchiamo.

    Una dimostrazione.

    Credo di poterlo fare. Il suo sguardo si scalda, ma poi si volta verso il changeling che ha appena salvato. Dille di aspettarmi nel salotto accanto all’ingresso del castello tra 15 minuti.

    Vedrò cosa posso fare. È una tipa ribelle. Non si sa mai quale sarà la sua prossima mossa, quindi non sarà facile tenerla ferma.

    Si china su di me, con le labbra vicine al mio orecchio. Dille che tenerla ferma sarà molto semplice per me.

    Sexy fae. Indietreggio mentre lui si rivolge al changeling e gli offre un calice d’acqua e dell’altro cibo.

    Canticchiando tra me e me, mi faccio strada tra la folla festante e percorro il corridoio principale con un altro bicchiere di vino in mano. Ogni tanto, mi fermo per ammirare il paesaggio innevato, le montagne che sbiadiscono in lontananza e il sole che tramonta sul Regno d’Inverno.

    I miei pensieri continuano a tornare a Gareth. Dove sarà? Mentre camminavo, ho superato vari invitati, ma non era tra loro. Non che lo stessi cercando, sia chiaro. Magari potrebbe essere con qualche fae carina a festeggiare la cerimonia d’incoronazione? Cerco di non badare alla fitta che mi colpisce, ricordando a me stessa che non gli piaccio. Non gli sono mai piaciuta.

    "A lungo, ho pensato che magari gli piacevo ma stava seppellendo i suoi sentimenti perché ‘noi fae del Regno d’Inverno, noi maschi grandi e grossi, non proviamo emozioni’ bla, bla, bla. Quel genere di cose. Aggrotto la fronte guardando il mio vino, poi lo finisco in un sorso. Ma niente da fare, quando siamo arrivati qui ha messo bene in chiaro che non vuole aver niente a che fare con me. Non è che l’abbia proprio detto, a essere sinceri, ma non era necessario. Mi ha evitata per tutta la strada, mentre tornavamo dalle Montagne Grigie, e non ha fatto il minimo sforzo per stare con me da quando siamo in salvo." Deglutisco. Dirlo a voce alta fa più male di quanto pensassi, anche se sto parlando solo con un bicchiere vuoto.

    Forse Phinelas è quello che ci vuole per togliermelo dalla testa, per dimenticare i suoi modi bizzarri. Incespicando, entro in una stanza con delle teste d’animale appese alle alte pareti. Trovarmi faccia a faccia con un temibile orso polare non è sufficiente per smorzare la mia euforia, quindi gli accarezzo la testa e continuo a camminare verso quella che penso sia la parte anteriore del castello.

    Saranno passati quindici minuti? Aveva detto quindici minuti, no? Nella stanza seguente, appoggio il bicchiere sopra una pila di scartoffie dall’aria importante disposte su un tavolo. Non ci sono guardie in vista – sono tutti alla festa – quindi continuo il mio vagabondare in cerca di attenzioni maschili. Ma ad ogni passo, la mia volontà vacilla un po’ di più, perché a essere sincera… non voglio le attenzioni di Phinelas. Non davvero.

    Gareth non ti darà mai ciò che vuoi. Mi appoggio alla parete di una stanza piena di armature da cerimonia e osservo il mio riflesso distorto in una di esse. Quindi, faresti meglio a smettere di pensare a lui.

    Più vado avanti, più la mia risolutezza si affievolisce. Mi gira la testa, dovrei tornare indietro. Phinelas resterà deluso, proprio come lo sono io, ma sopravviverà. Ci sono tante belle ragazze alla festa. Può sceglierne una. Abbasso gli occhi sulle mie braccia, i segni delle cicatrici sono visibili anche alla fioca luce della sera. Io non sono bella. Magari avrei potuto esserlo, ma Granthos mi ha sfregiata troppo, e troppo spesso. Magari è per quello che a Gareth non interesso. Sono merce avariata.

    I miei piedi continuano ad avanzare, mentre la mia mente lotta con desideri contrastanti. Che stupida. Sono sempre stata stupida. Mi massaggio le tempie ed entro in un corridoio buio.

    Si tratta di un errore. Devo solo tornare nella mia stanza, masturbarmi, e andare a letto.

    Una figura emerge di fronte a me, gli abiti scuri e la spada dall’elsa dentellata rivelano che si tratta di Phinelas. Il suo costume da Cercatore è azzeccato, fa

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