Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

I racconti del bardo: La ballata dei due fratelli
I racconti del bardo: La ballata dei due fratelli
I racconti del bardo: La ballata dei due fratelli
E-book46 pagine40 minuti

I racconti del bardo: La ballata dei due fratelli

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Dopo una fuga precipitosa da Jutar, il bardo Martin Frant si rifugia nella caotica capitale. Al termine della sua esibizione al "Ponte Vecchio" però, viene avvicinato da una persona che gli chiede di cantare una vecchia storia, una ballata che da tanto tempo nessuno chiede più.
LinguaItaliano
Data di uscita25 dic 2020
ISBN9791220201728
I racconti del bardo: La ballata dei due fratelli

Correlato a I racconti del bardo

Titoli di questa serie (1)

Visualizza altri

Ebook correlati

Fantasy per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su I racconti del bardo

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    I racconti del bardo - Daniele Pezzano

    http://write.streetlib.com

    Prologo

    Tirava un vento fresco quella sera a Therion, un vento che insinuandosi e sgusciando tra i vicoli come un’anguilla, si caricava trasportandoli con sé, degli odori forti della città. Soffiava a volte leggero, a volte quasi rabbioso, come il respiro di qualcuno che avesse il sonno agitato. Turbinando in piccoli mulinelli d’aria, alzava da terra e faceva danzare, le prime foglie cadute dagli sparuti alberi piantati qui e lì nelle piazze e nei viali della capitale. Soffiava ora carezzando, ora sferzando, anche il viso di Martin Frant, che appoggiato al parapetto di un ponte, si stava godendo un attimo di tranquillità dopo l’esibizione di quella sera. I capelli corvini del giovane ondeggiavano, sospinti da una parte e dall’altra costringendolo spesso a scostarli da davanti agli occhi. Coi gomiti sulla levigata pietra del ponte intitolato a Re Marcus Vanhausen, guardava le acque del fiume Mae gorgogliare e infrangersi sugli argini, una decina di metri sotto di lui. L’arpa di legno che il padre Alec aveva intagliato per la madre tanti anni prima, restava ora silente, assicurata alle sue spalle come si stesse anche lei godendo un meritato riposo. La luce della luna nelle prime ore di quella stellata notte d’autunno, la seconda stagione d'interludio, illuminava la superficie del fiume. Non si poteva dire facesse freddo, ma quell’aria era decisamente diversa rispetto ai giorni scorsi. Sospirò alzando lo sguardo sul profilo delle case affastellate l’una sull’altra al di là dell’argine sinistro, ma subito tornò a guardare giù. Cosa stava osservando con tanta attenzione? Proprio quei riflessi che trapuntavano l’altrimenti nera massa d’acqua: quella sera pareva rilucessero in tal modo da conferire al fiume un aspetto insolito, magico forse, di sicuro estremamente rilassante. Tutta la grande capitale del regno si stava acquietando. La notte era appena iniziata. I rumori si facevano via via più sottili e distanti, le luci delle case, una dopo l’altra andavano spegnendosi mentre alcune guardie provvedevano ad accendere i bracieri della grande piazza del mercato, una delle tante, al di là del ponte, alla sinistra del giovane. Persino le risate sguaiate degli avventori della locanda del Ponte Vecchio si udivano ormai a malapena e questo nonostante il locale non fosse distante nemmeno una trentina di metri da lì: era proprio alla sua destra, avesse alzato gli occhi e guardato avanti a sé, ne avrebbe sicuramente scorto l'ingresso. Martin sospirò ancora: tranquillità. La tranquillità era proprio la cosa di cui aveva bisogno in questo momento. La serata, la sua esibizione, tutto fino a quell'istante era andato magnificamente. " Ci voleva proprio."Si disse sistemandosi un po’ più comodo. Le gambe non gli facevano più male da un paio di giorni, ma il ricordo della fuga precipitosa da Jutar nel cuore della notte, quello, non sarebbe svanito tanto facilmente. Il marito di Luvien li aveva sorpresi l’uno tra le braccia dell’altra. Dovette correre via a perdifiato, come non gli era mai accaduto prima, mentre quello lo rincorreva assieme ai figli, coltelli alla mano. Per quanto? Difficile a dirsi. Lui ebbe la sensazione di non aver smesso di fuggire per ore intere, addirittura fino alle prime luci dell’alba. Nei giorni seguenti le grida di quell’uomo continuarono a rimbombargli nelle orecchie come l’eco di un’avventura della quale avrebbe volentieri fatto a meno. Per certo ora avrebbe dovuto depennare Jutar dalla lista dei villaggi dove fermarsi. I ricordi confusi di quella terrificante nottata si conclusero per Martin, quando

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1