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La pallina nella stanza
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E-book47 pagine33 minuti

La pallina nella stanza

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Narrativa - racconto lungo (29 pagine) - Brutte sensazioni e una forza malvagia accompagnano il weekend di un gruppo di quattro amici...

Un gruppo di quattro amici – due coppie – si ritrovano a passare un weekend in una casa in campagna. Al primo piano dove si trovano le camere da letto, le due ragazze notano che c’è una stanza con la porta sprangata con delle assi di legno. Durante la cena gli amici sentono una pallina rimbalzare al piano di sopra e subito una delle due ragazze ha le convulsioni e muore. Brutte sensazioni e una forza malvagia permeano tutta la storia.

Ferrarese, classe ‘76, assicuratore, Diego Matteucci ha pubblicato il romanzo horror Seguimi! (Editrice Clinamen), la raccolta di racconti Lame nell’anima (0111 Edizioni). Diversi racconti sono stati pubblicati dalla Delos Books, nelle collane “365” e dalla Delos Digital, nelle collane The TubeThe Tube ExposedChew-9Horror Story e Delos Crime. Il racconto Prigionieri è stato pubblicato nell’antologia Malombre (Dunwich Edizioni), mentre il racconto Sciagure è stato inserito nell'antologia Sotto un cielo rosso sangue (Weird Book). È uno degli autori del saggio Il cinema di Frank Darabont, pubblicato a febbraio 2018 per i tipi della Weird Book. Il racconto Madri finalista al Premio Urania Short 2017 è stato pubblicato a maggio 2018 in appendice al romanzo di Allen Steele Coyote – Estrema FrontieraUrania Jumbo n. 2. In aprile del 2020 è uscito per la Dunwich Edizioni il romanzo thriller Sono solo vittime. È curatore della collana The Tube Exposed per la Delos Digital.
LinguaItaliano
Data di uscita12 gen 2021
ISBN9788825414363
La pallina nella stanza

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    Anteprima del libro

    La pallina nella stanza - Diego Matteucci

    9788825410624

    Prologo

    L’ingresso è quasi completamente avvolto dall’oscurità. Soltanto alcuni raggi di sole filtrano attraverso gli scuri sbarrati delle finestre e gli infissi delle porte, lasciando l’intera casa immersa nella penombra. A sinistra della porta d’ingresso si trova l’ampia cucina, mentre a destra un ripostiglio chiuso. Subito dopo, le scale in legno che portano al primo piano. Sul pianerottolo, che interrompe a metà altezza la rampa delle scale, una lieve brezza fa sollevare alcuni sbuffi di polvere, che risalgono velocemente gli ultimi gradini. Anche il corridoio del primo piano è avvolto dalla semioscurità. Quattro porte, due a sinistra e due a destra. Sono tutte socchiuse, rivelando le tenebre al loro interno. Tutte socchiuse tranne l’ultima a sinistra, che è sprangata con alcune assi di legno. La lieve brezza si è fermata. Non vola una mosca. Ora la casa è completamente immersa nel silenzio.

    La porta sprangata… affiora un’incisione tra un’asse e un’altra… come una scritta…

    Improvvisamente un vetro s’infrange dietro quella porta. Forse un bicchiere, o una tazza. Una pallina di gomma comincia a rimbalzare. Tam-tump. Tam-tump. Sul muro e sul pavimento di legno. Tam-tump, tam-tump. Più veloce. Tam-tump tam-tump tam-tump. Più veloce ancora. Tam-tump-tam-tump-tam-tump. Solo sul pavimento di legno. Tump-tump-tump-tump-tump-tump. Si ferma di colpo.

    1.

    La serratura scattò e la porta si spalancò con un cigolio, inondando l’ingresso della luce del sole.

    Il primo ragazzo entrò nella casa. Era alto, dalla corporatura massiccia. – Che schifoso odore di chiuso!

    – Mmmh… cavolo! – confermò la ragazza alle sue spalle arricciando il naso. – Perlomeno c’è un bel freschino qua dentro! – continuò, entrando a sua volta nella casa. Lei, al contrario, era piccola, dal corpo esile, si poteva pensare che un vento forte avrebbe facilmente potuto farla volare via.

    – Dai, Stefania, dammi una mano. Prima di scaricare la roba voglio dare un po’ d’aria a ‘sto cesso di casa!

    – Secondo me non è tanto brutta come casa, Christian. E poi, è in un posto così tranquillo.

    – Ecco, appunto: sperduto in mezzo ai lupi. D’estate magari ci stai anche bene, ma d’inverno, con la nebbia! Ti rendi conto? Che tristezza! – disse lui spalancando la prima finestra dell’ingresso.

    Stefania non era tanto d’accordo con lui, perché effettivamente a lei sarebbe piaciuto vivere in un posto del genere. Era una ragazza tranquilla, che aveva bisogno della tranquillità. Ma cambiò discorso, sapendo che non avrebbe ottenuto nulla facendo incazzare il suo ragazzo; anzi… – Gli altri dovrebbero arrivare tra non molto, non è

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