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Pappagalli - storie e aneddoti sui latin lover italiani
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E-book142 pagine2 ore

Pappagalli - storie e aneddoti sui latin lover italiani

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Info su questo ebook

Sono molti, moltissimi. Di vista per lo più si conoscono tutti. Sono diversi per carattere, ceto sociale, cultura, abitudini, nazionalità. Ciò che li unisce e li fa correre, sudare, lasciare alle spalle qualsiasi impegno sono le donne.Chi sono? Ovvio, i pappagalli, termine utilizzato negli anni ’60, ai tempi della Dolce Vita, per definire i latin lover e recuperato qui dall’autore, che ne racconta storie divertenti e piccanti e traccia di questi personaggi e del loro mondo, effimero e spesso cialtrone, un ritratto al vetriolo, ironico, divertito, sempre attento e ben informato.
L’autore descrive fedelmente luoghi, paesi, viaggi preferiti dai pappagalli, così come tattiche di conquista, abbigliamento, locali frequentati.
Un universo in cui sono presenti politici, personaggi dello spettacolo, della cultura e dell’economia, ma soprattutto la gente comune, perché, come suggerisce l’autore stesso attraverso le storie raccontate, gli uomini italiani sono un po' tutti pappagalli.
Il risultato è una mappa attenta e precisa del pappagallo italiano, storie e aneddoti gustosi che faranno sorridere e divertire i lettori più curiosi di gossip.
LinguaItaliano
Data di uscita19 apr 2021
ISBN9791220294454
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    Anteprima del libro

    Pappagalli - storie e aneddoti sui latin lover italiani - Alessandro Coppi

    Indice

    PREFAZIONE

    INTRODUZIONE

    PAPPAGALLI

    LA COMBRICCOLA

    BULLDOZER

    PAPPAGALLI VIP

    RUSSOFILI

    TUTTI AL MARE!

    VIAGGIO NELL'EUROPA DELL' EST

    UN SALTO A CUBA

    APPENDIC(ITE) I

    APPENDIC(ITE) II

    POESIE

    Pillole di saggezza

    Saluti e ringraziamenti

    L’autore

    Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale

    La vignetta di copertina è un'idea di Alessandro Coppi realizzata da Max Càllari

    Alessandro Coppi

    Pappagalli

    storie e aneddoti sui latin lover italiani

    Alla mia famiglia

    e ai due illustri calabresi

    che hanno influito molto sulle mie scelte di vita:

    il prof. Walter Pedullà e Cesare Lanza

    PREFAZIONE

    Sono molti, moltissimi. Di vista per lo più si conoscono tutti. Sono diversi per carattere, ceto sociale, cultura, abitudini, nazionalità. Ciò che li unisce e li fa correre, sudare, lasciare alle spalle qualsiasi impegno sono le donne.

    Chi sono? Ovvio, i pappagalli, termine utilizzato negli anni ’60, ai tempi della Dolce Vita, per definire i latin lover e recuperato qui dall’autore, che ne racconta storie divertenti e piccanti e traccia di questi personaggi e del loro mondo, effimero e spesso cialtrone, un ritratto al vetriolo, ironico, divertito, sempre attento e ben informato.

    L’autore descrive fedelmente luoghi, paesi, viaggi preferiti dai pappagalli, così come tattiche di conquista, abbigliamento, locali frequentati.

    Un universo in cui sono presenti politici, personaggi dello spettacolo, della cultura e dell’economia, ma soprattutto la gente comune, perché, come suggerisce l’autore stesso attraverso le storie raccontate, gli uomini italiani sono un po' tutti pappagalli.

    Il risultato è una mappa attenta e precisa del pappagallo italiano, storie e aneddoti gustosi che faranno sorridere e divertire i lettori più curiosi di gossip.

    INTRODUZIONE

    Afferra il presente e affidati al domani il meno possibile

    (Orazio Flacco)

    La sapienza è figlia dell'esperienza

    (Leonardo Da Vinci)

    La notte rivela l'uomo

    (Antoine de Saint Exupery)

    Non sono uno scrittore e neanche mi sento di esserlo. Sono solo una persona che ha vissuto molto intensamente, nonostante la giovane età, la sua adolescenza, ha fatto e ha visto molte cose, e prova a narrarle.

    Spero di continuare a vivere così, secondo il secolare motto latino del carpe diem, poiché sono convinto che la vita vada vissuta intensamente in tutti i suoi aspetti.

    In questi anni mi sono sempre rifiutato di scrivere. Mi sono dedicato prettamente alla lettura. Avevo paura di scrivere poiché mi sentivo (e tuttora mi sento) inadeguato a usare questo mezzo di comunicazione. Lo vedevo complesso. Negli ultimi due anni, invece, grazie anche alla frequentazione di vari corsi, soprattutto quello per sceneggiatori organizzato da Rai Fiction, ho tentato di scrivere qualcosa.

    Dalle mie esperienze, covavo già da tempo, senza mai averle riportate su carta, delle storie, che proprio in questi due ultimi anni mi sono sforzato a scrivere. Sono nati dei soggetti per film Tv e fiction.

    Pappagalli era uno di quelli. Un soggetto che raccontava storie di vita quotidiana di questi personaggi particolari che vivono la loro vita esclusivamente in funzione della donna: non ne possono fare a meno, è la loro ragione di vita.

    Ho conosciuto persone, scusate, pappagalli, soprattutto nel settore dello spettacolo, che per conquistare le loro beniamine, soddisfare i loro desideri e farle contente, hanno messo in piedi set cinematografici per girare film (con conseguenze inenarrabili poiché la maggior parte di questi film portavano due soldi di incasso e un mare di debiti) e dare a loro il ruolo di protagonista; chi ha saputo sfruttare la propria debolezza-malattia aprendo agenzie di moda e spettacolo (alcuni facendo anche successo) o chi si è inventato concorsi vari (le tanto amate Miss...) per stare sempre a contatto con il suo pane quotidiano. Ma non solo nel famigerato ambiente dello spettacolo avvengono queste cose. Ho saputo anche di chi ha aperto locali notturni per stare sempre a contatto con le donne e a volte dar loro da lavorare (le mitiche cubiste che hanno sempre fatto gola al popolo della notte), chi più tranquillamente ha aperto negozi d'abbigliamento femminile (i più gettonati quelli d'intimo). Insomma la lista è lunga e non vorrei stare qui ad annoiarvi con un elenco infinito di attività e imprese nate per soddisfare gli istinti di queste persone.

    Torniamo a noi. Anzi a me... Avevo intenzione di fare di questo soggetto una commedia all'italiana e non volendo metterci mano solo io e così realizzarlo con gente più qualificata di me, consegnai la storia ad un mio amico attore, molto famoso, anche lui incallito pappagallo.

    Gli piacque molto. Ma mi consigliò, prima di lasciarlo a destra e a manca nelle varie case di produzione, di scriverci un libro. Avrei sicuramente, secondo lui, suscitato curiosità, scrivendo di questo argomento, poiché queste avventure riguardano tutti noi, soprattutto noi italiani.

    Un libro io? Gli risposi. Infatti per me era una cosa impensabile!

    Mi rassicurò e mi convinse a prendere in considerazione questa impresa. Ero, sempre secondo lui, il più adatto, avendo in questi miei ultimi 15 anni visto di tutto e di più (rubando lo slogan della Rai): dalle strade della capitale ai set televisivi e cinematografici, alle feste mondane e soprattutto avevo conosciuto intensamente quella parte della giornata in cui tutti, potenti e non, si lasciano andare nei loro vizi e stravizi, e abbandonano le loro maschere: la notte.

    Sono un personaggio nato con la notte e di conseguenza l'amo molto e le devo molto. L'ho vissuta in tutti i suoi aspetti. A questo va aggiunto il mio debole per il gentil sesso. Da qui, nel girare sempre in compagnia di bellissime donne, ho suscitato la curiosità di molte persone, tanto di andare a finire più di una volta tra le cronache mondane, con l'etichetta del playboy.

    E devo dire che ho conosciute tante donne. Ma, ve lo assicuro, ci sono dei pappagalli, meno pubblicizzati di me, che ne conoscono il triplo e vivono giorno e notte per le strade della capitale a rimorchiare.

    Così, per concludere, da queste esperienze sono state tratte le storie che riporto in questo libricino. Storie che riguardano tutti noi, poveri e ricchi, fortunati e sfortunati, del nord e del sud, di sinistra o di destra e così via...

    È un mondo veramente particolare e straordinario, pieno di movimento ma allo stesso tempo di ozio, di momenti belli e brutti, insomma di tutte le cose che fanno parte integrante della nostra vita.

    Forse una persona, che non è mai stata un pappagallo, nel leggere queste pagine si annoierà da morire o, come si dice a Roma, rosicherà di brutto non avendo vissuto, a causa di pregiudizi o per motivi diversi, la vita nel senso più leggero possibile, come hanno fatto e continuano a fare i nostri protagonisti. E chissà forse scoprirà un'altra realtà che lo attirerà fortemente come un vortice e gli darà un nuovo impulso vitale, una nuova e diversa giovinezza.

    Spero che da questo libricino, avendo delineato abbastanza fedelmente la quotidianità di questi personaggi, vi arrivi tutto il mondo che gira intorno ai pappagalli perché è di tutti, è patrimonio pubblico. E se vi meravigliate, nel leggere queste pagine, dicendo tra voi che è impossibile che accadano queste cose o che esistano persone del genere, ve lo garantisco io, esistono, li incontrate tutti i giorni che vi sfrecciano affianco per andare a rimorchiarsi qualcuna. E poi ricordate: la realtà supera di molto la fantasia!

    Alessandro Coppi

    PAPPAGALLI

    In ognuno di noi c'è un Pappagallo...

    (Alessandro Coppi)

    Ogni uomo ha le proprie manie e spesso sono la sua caratteristica più interessante

    (Josh Billings)

    L'uomo ama poco e spesso, la donna molto e raramente

    (Anonimo)

    Sono molti, moltissimi. Negli ultimi anni poi sono diventati tantissimi poiché comprendono più generazioni: dai 16 fino ai 70 anni. Di vista per lo più si conoscono tutti tra di loro. Tra alcuni è anche nata un'amicizia benché spesso non hanno neanche la stessa età. Altri invece sono amici da parecchi anni e cresciuti insieme. Molte volte invece si snobbano, fanno finta che non esistono tra loro. Hanno caratteri completamente diversi, ceto sociale differente, cultura diversa, abitudini diverse e molte volte nazionalità diversa. L'unica cosa che li unisce e che li fa stare insieme, che li fa ritrovare lì, nel centro di Roma soprattutto, che li fa correre, sudare, lasciarsi alle spalle qualsiasi impegno importante, da cui può dipendere spesso la loro carriera lavorativa e trascurare ogni altra cosa... Insomma questa unica cosa è la donna!

    Ma chi sono? È ovvio: sono i pappagalli. C'è anche chi li chiama rimorchioni e si può anche capire il perché: nella parola c'è quel senso del trainare, prendere quasi con la forza poiché il più delle volte, (ultimamente mai) la donna non si lascia andare facilmente. C'è chi, invece, li chiama battoni, e anche questo termine si può capire: come esistono le donne che battono sulla strada per lavorare (le cosiddette prostitute) e lavorano sul serio in quanto portano qualche soldo a casa, ecco che ci sono anche i battoni uomini. Anche loro lavorano sulla strada ma non portano nessuna retribuzione al loro ovile, anzi di solito spendono pure quel poco che hanno: l'unico vantaggio che traggono dal loro lavoro non è materiale, come le battone donne, ma naturale (cioè il sesso). Se ci pensate bene, l'esatto opposto delle loro colleghe. Noi, per essere un po' più raffinati, li chiameremo in questo libro (che si prefigge il compito di illustrare l'epopea di questi strani personaggi) Pappagalli.

    A dire la verità non so il vero motivo perché storicamente venga usato questo termine. Alla voce pappagallo i vocabolari, oltre a definire le peculiarità di questi uccelli esotici di ripetere suoni o parole, simbolo quindi di una ripetizione passiva, in senso figurato lo riferiscono all'uomo, più precisamente al giovane che assume un comportamento impertinente e molesto ai danni di una passante. Mah, forse sarà il fatto che questi strani personaggi ripetono sempre le stesse cose nell'approcciare una loro preda nella strada. Comunque sia lasciamo ai filosofi, agli studiosi della lingua e ai sociologi l'ardua sentenza. Noi ci occuperemo solo dei fatti.

    Indipendentemente da come vengono chiamati, l'attività principale dei pappagalli, il loro scopo di vita, è conoscere donne, tante, tantissime donne. Non importa il fatto di portare a termine l'approccio con l'uscita e l'eventuale rapporto sessuale... Certo sì, conta anche quello. Ma qui entrano in gioco tante altre cose che chi non è mai stato un rimorchione non potrà mai capire. Una sorta di malattia, come quella per il gioco, per i cavalli, come la dipendenza da droghe. Chi è un battone non può fare a meno di camminare, anche intere giornate, e cercare di approcciare e conoscere una bella fanciulla che ha la sventura di trovarselo sulla sua strada.

    Ognuno

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