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Sensazione seducente
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E-book142 pagine2 ore

Sensazione seducente

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Info su questo ebook

Seth Morgan, ricco manager, è stanco del ritmo frenetico di New York, così decide di comprare una proprietà a Mystery, Montana, dalla quale dirigere i propri affari. E come assistente assume Kristen Meadows, efficiente, affascinante e con un paio di gambe mozzafiato.
LinguaItaliano
Data di uscita10 mag 2021
ISBN9788830528994
Sensazione seducente

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    Anteprima del libro

    Sensazione seducente - Meagan Mckinney

    Copertina. «Sensazione seducente» di Mckinney Meagan

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Billionaire Boss

    Silhouette Desire

    © 2003 Ruth Goodman

    Traduzione di Olimpia Medici

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-899-4

    Frontespizio. «Sensazione seducente» di Mckinney Meagan

    1

    «Signorina Meadows, il direttore è pronto a riceverla» annunciò la voce aristocratica della segretaria di direzione.

    Kristen Meadows si alzò, sentendosi terribilmente in soggezione di fronte a quella donna tanto elegante. Lei indossava un semplice abito nero, comprato in un grande magazzino, e una collana di perle false. Era impossibile competere con il completo di sartoria della segretaria, ma Kristen riuscì, come sempre del resto, a dissimulare le proprie emozioni dietro un’espressione tranquilla.

    Sforzandosi di pensare in positivo, si disse che la segretaria doveva ricevere un ottimo stipendio per potersi permettere un vestito così. Quindi anche il posto di assistente personale del direttore sarebbe stato ben retribuito.

    Incoraggiata da quel pensiero, entrò nell’ufficio di Seth Morgan, uno degli uomini più potenti di New York.

    Tutta la sua audacia l’abbandonò, quando varcò la lussuosa porta di mogano.

    L’uomo non la salutò, anzi non sollevò nemmeno lo sguardo dalla scrivania. Il taglio severo dei capelli scuri e i lineamenti decisi lo facevano sembrare più maturo dei suoi trentatré anni, soltanto sei più di lei.

    Kristen si augurò che il suo cipiglio fosse causato dallo stress degli affari e non dipendesse dal curriculum che stava leggendo. Il suo. Aveva speso gli ultimi risparmi per volare a Manhattan e sostenere quel colloquio. Se non avesse ottenuto il lavoro, per lei sarebbe stata la fine.

    «Ho visto di meglio.» Dopo quell’incoraggiante affermazione, Seth Morgan si degnò di sollevare lo sguardo.

    Kristen si sentì paralizzare da quegli occhi di ghiaccio. «Si riferisce al mio curriculum?» chiese alla fine, sentendosi un’idiota.

    L’uomo annuì e sprofondò nella poltrona di pelle nera per osservarla meglio.

    L’abito che indossava gli andava a pennello e non aveva una piega fuori posto. La cravatta azzurro ghiaccio non faceva che accrescere il gelo della sua espressione.

    «Parla cinque lingue, è figlia di un diplomatico... Esperienza poca. Potrebbe essere chiunque.» Seth scostò il curriculum con un dito e la fissò, come sfidandola a contraddirlo.

    Kristen trattenne un sospiro di delusione. Non si sarebbe mai ridotta a implorare quel ricco arrogante. Le aveva giocato un brutto tiro, chiedendole di venire a New York per il colloquio, ma anche se il viaggio si fosse rivelato un fallimento, non gli avrebbe dato la soddisfazione di umiliarsi di fronte a lui.

    Sollevò la testa e lo guardò tranquillamente negli occhi.

    «Mi dispiace se non le sembro abbastanza qualificata» iniziò. «Però, quando mi ha chiamata per il colloquio, aveva già il mio curriculum. Avrebbe potuto respingere la mia candidatura via posta, senza costringermi a venire a Manhattan fin dal Montana. Così abbiamo solo sprecato del tempo.»«Perché dovrei darle il lavoro?»

    La domanda la inchiodò come un colpo di pistola.

    Seth incrociò le braccia con indifferenza e la scrutò.

    Suo malgrado, Kristen dovette ammettere che aveva delle mani belle e forti, non pallide come quelle di chi passa tutta la vita in ufficio. Si intonavano alla perfezione con il suo volto attraente e deciso.

    Sforzandosi di raccogliere le ultime energie, rispose: «Potrei aiutarla a gestire la sua proprietà di Mystery, perché conosco benissimo il posto. È vero che mio padre ha sempre lavorato all’estero, ma ogni estate mia madre mi portava al suo paese natale, e dopo il divorzio...».

    Si interruppe, più ferita dai ricordi di quei momenti che da un decennio di costose battaglie legali. Dopo la lussuosa vita nelle ambasciate, per lei e sua madre era stata dura ritrovarsi senza un soldo. Un’ingiustizia che aveva fatto perdere a Kristen e a sua sorella tutto l’affetto e la fiducia nel padre.

    «Be’» riprese, schiarendosi la gola, «dopo il divorzio dei miei genitori mi sono trasferita in Montana con mia madre e la mia sorellina e lì ho concluso le scuole superiori. Posso dire di conoscere il posto come un’indigena, ma in più ho la fortuna di essere cresciuta a contatto con culture diverse dalla nostra.»

    «Quindi ritiene di essere in grado di gestire i miei affari a Mystery?»

    «Senz’altro. Come sua assistente personale, mi potrei occupare dell’amministrazione del ranch. Ho studiato contabilità al college e sono in grado di mandare avanti una casa. Inoltre, grazie alla mia esperienza all’estero, non avrei problemi a organizzare le feste e le cene che vorrà tenere nella villa. E naturalmente potrei aiutare sua moglie a gestire i suoi impegni.»

    «Io non ho moglie.»

    Kristen tirò un sospiro di sollievo. La vita privata di quell’uomo non la riguardava, ma in fondo stava cercando di ottenere il posto di sua assistente personale, il che poteva implicare compiti spiacevoli, come quello di coprire relazioni clandestine, ai danni di una moglie inconsapevole. E lei non voleva fare niente del genere, perché ciò le avrebbe ricordato troppo il comportamento di suo padre.

    «Bene, signorina Meadows, può andare.»

    Kristen aprì la bocca per chiedere se il lavoro era suo, ma non riuscì a trovare le parole. Le sembrava che tutto quello che avrebbe potuto dire o fare sarebbe stato irrilevante. Quell’uomo così ricco e sicuro di sé era abituato a dettare legge a Wall Street e non si sarebbe certo lasciato intenerire da una timida domanda.

    Annuì e si incamminò verso la porta.

    «La villa è finita. Ho intenzione di andarci nel weekend per darci un’occhiata ed esplorare i dintorni. Partiremo per il Montana questa sera stessa e le mostrerò quali saranno i suoi compiti.»

    Kristen si irrigidì. Quindi aveva ottenuto il lavoro.

    «Per quanto riguarda lo stipendio...» iniziò, girandosi a guardarlo.

    Lui la interruppe subito. «È tutto a posto. Accetto le sue richieste.»

    «Gra... grazie» balbettò lei, chiedendosi come avesse fatto a passare dalla disperazione assoluta al successo nel giro di pochi secondi.

    Evidentemente Seth Morgan l’aveva già congedata, perché non sollevò lo sguardo dalla scrivania e dai documenti che stava leggendo.

    Kristen si lasciò alle spalle l’atmosfera opprimente dell’ufficio e si diresse verso l’uscita con il cuore colmo di gioia.

    «Grazie, Hazel, grazie!» si ripeté mentre scendeva in ascensore.

    Era solo grazie a Hazel McCallum che aveva ottenuto quel lavoro. L’anziana proprietaria terriera possedeva quasi tutta Mystery. Dal suo ranch dominava l’intera vallata, come se fosse il suo regno personale, e in parte era davvero così. Aveva superato da tempo i settant’anni e considerava ogni abitante di Mystery come suo parente. Ed era così che si era messa in testa di fare di lei l’assistente personale di Seth Morgan, il nuovo illustre residente della cittadina.

    E lei aveva bisogno di quel posto. Era difficile trovare lavori d’ufficio in una terra che viveva soprattutto di bestiame. Sua madre e la sua sorellina contavano sul suo aiuto e l’unica possibilità era trovare un buon lavoro a Mystery, perché non poteva costringerle a trasferirsi in una città sconosciuta, dove non avrebbero avuto alcun punto di riferimento.Sarebbe stato impossibile sdebitarsi con Hazel. Non solo per quella raccomandazione, ma anche per il sostegno che aveva dato a sua madre quando aveva dovuto combattere con una grave malattia. Un sostegno da amica, che Kristen e la sorellina di undici anni non sarebbero state in grado di offrirle.

    Pensando alla madre, uscì dal palazzo e si incamminò verso la metropolitana, ansiosa di comunicarle la bella notizia. Adesso doveva soltanto fare le valigie e prepararsi a tornare a casa.

    Seth Morgan guardò la giovane donna lasciare il suo ufficio nell’abitino nero da quattro soldi.

    Kristen Meadows era meglio di quanto immaginasse. Senz’altro, come gli aveva assicurato Hazel, aveva tutte le carte in regola per svolgere quel lavoro.Era sicuro che avrebbe preso i suoi compiti sul serio e che si sarebbe potuto fidare di lei.

    Quello che non si aspettava era la propria reazione di fronte a quegli occhi azzurro scuro. Era decisamente attratto da quella ragazza. Dopotutto era un uomo e la bellezza di Kristen Meadows era innegabile.

    Eppure erano stati soprattutto i suoi occhi a colpirlo. Due occhi scuri e profondi come il mare, che erano penetrati attraverso tutte le sue difese.

    Corrugò la fronte e premette il pulsante dell’interfono per chiamare la segretaria.«Sì, signor Morgan?» replicò una voce melodiosa e artefatta.

    «Mi chiami Hazel McCallum.»

    «Subito, signore.»

    Seth ruotò sulla sedia girevole e si trovò di fronte alla vista mozzafiato degli immensi grattacieli di Manhattan e della Statua della Libertà. Era fantastico come sempre, gli sembrava di trovarsi al centro del mondo.

    Eppure, negli ultimi tempi, a Seth quel panorama appariva meno esaltante. Indubbiamente era un monumento alle imprese dell’uomo. Ogni palazzo proclamava una nuova conquista.

    Ma forse lui era stanco di conquiste. A volte guardava i grattacieli e si chiedeva cosa contasse di più tra il successo e i rapporti personali.

    Sì, era in cerca di qualcosa di più autentico, ma ancora non aveva capito di cosa si trattasse.

    Fino a quando non lo aveva visto riflesso negli occhi azzurro scuro di quella donna.

    Restò pensieroso per un attimo, ma poi il suo volto si fece più duro e i suoi occhi scuri mandarono scintille.

    Non si sarebbe lasciato prendere in trappola. Conosceva abbastanza Hazel McCallum per essere al corrente del suo hobby preferito: formare nuove coppie per ripopolare la sua amata Mistery di residenti fissi e non solo di turisti. Sulla carta non aveva trovato niente di sospetto nella raccomandazione di Kristen Meadows, ma, adesso che l’aveva incontrata di persona, iniziava ad avere dei sospetti.Era davvero un caso che Hazel gli avesse mandato una ragazza così bella?

    Lo squillo improvviso dell’interfono lo riscosse da quei pensieri.

    «Signore» iniziò la voce esitante della segretaria, «la signora McCallum mi ha detto che non ha tempo per parlarle.»

    «Che cosa?» Seth restò a bocca aperta. Nessuno prima di allora si era rifiutato di rispondere a una sua chiamata.

    «Ha... ha detto che se vuole parlare con lei deve fare come tutti gli abitanti di Mystery.

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