Il Regno di Yuggo - I medici della peste

Di Fabio Andruccioli

Pagania è una città oscura, guidata da presenze inquietanti. Il ritorno di Yuggo, dopo centinaia di anni, in una metropoli infinita e dalle tinte steampunk.

Un morbo sconosciuto ha colpito il piccolo borgo isolato sulle colline di Montalfiere. A risolvere la situazione accorrono l'alchimista Idelberto da Rovezzino, il suo fidato assistente Frate Canaglia e i temibili e misteriosi medici della peste.

In questo sesto numero di "Sword and Necromancy" sono compresi i due racconti "Il Regno di Yuggo" e "I medici della Peste.

• Lingua: Italiano
• Editore: Fabio Andruccioli
• Data di uscita: 5 ago 2021
• ISBN: 9791220832540

Anteprima del libro

Fabio Andruccioli

Il regno di yuggo - I medici della peste

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Indice dei contenuti

Introduzione

Il Regno di Yuggo

I medici della peste

Introduzione

I due racconti presenti in questa antologia sono diversi ma accumunati da atmosfere dark e alcuni elementi steampunk.

Il primo, Il Regno di Yuggo, è il seguito del racconto Yuggo, vincitore del primo Torneo Schiaffantasy di Ignoranza Eroica (che trovare sull'antologia N di meNare di Lethal Books) ed è un urban fantasy con elementi steampunk marcati. Il racconto, nella sua forma originale, è stato pubblicato online sulla rivista Hyperborea (Italian Sword and Sorcery).

Il secondo, invece, è I medici della peste, un low fantasy macabro e allo stesso tempo ironico. Finalista del primo concorso Zappa e Spada (Acheron Books) è apparso online sul sito Heroic Fantasy Italia.

Il Regno di Yuggo

La neve cade lieve sui tetti di Pagania. Un manto che si unisce al vorticare delle ceneri dei forni.

C’era stato un tempo, prima del freddo e dell’Invasione, in cui il paesaggio dalla terrazza doveva essere molto diverso. Dei monumentali idoli in pietra non rimane che qualche vecchio rudere visitato dai turisti in cerca di esotici passatempi. Delle pareti dei templi, ora luoghi di trastullo e divertimento, solo pietre ricoperte di manifesti e muffe.

Vania respira l’aria malsana contaminata dalle industrie: almeno quelle le hanno costruite al di fuori delle antiche mura. I lampioni a gas illuminano il selciato, passi rapidi incorniciati da vestiti alla moda, mantelli e cappelli a cilindro, mentre le donne si ricoprono di pellicce sopra gli stretti corsetti.

«Cosa stai guardando?»

Basilio le appare alle spalle, una pesante coperta sulla spalle per ripararsi dal gelo.

«Non li sopporto, maledetti stranieri, Pagania sembra un parco giochi per loro.