L'attore oltre l'arte: Esplorazioni non convenzionali della scienza della recitazione

Di Gianluca Testa

Il lavoro dell`attore può aspirare ad una ricerca che si estenda oltre l`arte. Esiste un Io Privato custodito nel nostro subconscio. L`Io Privato dell`uomo può dilatarsi nell`Io Creativo dell`attore, permettendogli di esplorare zone vergini della coscienza, assumere piena consapevolezza dei propri dinamismi interiori e dei segreti dell`espressività, conoscere ciò che è, ma soprattutto ciò che potrebbe diventare.
E’lo stesso intento di un lavoro che in Oriente si esprime da millenni in discipline come lo yoga e le arti marziali e in Occidente, secondo una via pragmatica e meno spirituale, in alcune scienze, dalla filosofia e la psicologia alla fisica quantistica. Obiettivo comune è migliorare l’essere umano in quanto metro della natura, come direbbe Orazio Costa, e trasformare il gesto meccanico in azione cosciente, utilizzando le parole di Antonin Artaud, onde realizzare un anelito dell’uomo alla libertà intesa come Corpo-Mente: una condizione in cui il sentimento, la razionalità e la volontà coincidono in perfetta armonia.

• Lingua: Italiano
• Editore: Teatroformattivo
• Data di uscita: 4 mar 2022
• ISBN: 9791221324501

Anteprima del libro

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Impaginazione di Valeria De Vecchi

© 2005 Teatroformattivo®️

© 2005 Centro Internazionale Studi Espressività Generativa®️

INDICE

INTRODUZIONE

I

LA MEMORIA EMOTIVA

2

IL PERSONAGGIO

3

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE

4

L’ARTE DELLA MENZOGNA.

SOSTITUZIONE E NEURO-ASSOCIAZIONI

5

L’ARTE DELL’ATTORE E LA SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE

6

IL SISTEMA DI COMPITI E AZIONI E IL SISTEMA RETICOLARE

7

L’EDUCAZIONE DEL CORPO

8

PRESENZA E IRRADIAZIONE

9

LA VOCE

10

IL RILASSAMENTO

11

LA DIVISIONE DEL CORPO IN TRE SEZIONI

12

ARTE DELL’ATTORE, CORPO-MENTE E PROGRAMMAZIONE NEURO-LINGUISTICA.

UNA SINTESI STORICA

Appendice

LA PNL APPLICATA AL BUSINESS

PICCOLO GLOSSARIO DELLA PNL

INTRODUZIONE

Prerogativa dell’arte dell’attore è il possedere ad un elevatissimo grado le attitudini che fanno più ricco ed esuberante ed espressivo l’aspetto dell’uomo e possederle nella più ricca e varia

gamma di aspetti consentita ai limiti fisici

                                                                                            Orazio Costa

Il lavoro dell’attore può aspirare ad una ricerca che si estenda oltre l’arte.

Esiste un Io Privato custodito nel nostro subconscio. L’Io Privato dell’uomo può dilatarsi nell’Io Creativo dell’attore, permettendogli di esplorare zone vergini della coscienza, assumere piena consapevolezza dei propri dinamismi interiori e dei segreti dell’espressività, conoscere ciò che è, ma soprattutto ciò che potrebbe diventare.

È lo stesso intento di un lavoro che in Oriente si esprime da millenni in discipline come lo yoga e le arti marziali, e in Occidente secondo una via pragmatica e meno spirituale: in alcune scienze, dalla filosofia e la psicologia alla fisica quantistica.

Obiettivo comune è migliorare l’essere umano in quanto «metro della natura», come direbbe Orazio Costa, e «trasformare il gesto meccanico in azione cosciente», utilizzando le parole di Antonin Artaud, onde realizzare un «anelito dell’uomo alla libertà intesa come Corpo-Mente»: una condizione in cui il sentimento, la razionalità e la volontà coincidono in perfetta armonia.

Scopo di questo scritto è proporre un’originale applicazione di alcune tra le principali metodologie di training dell’attore del Novecento (Stanislavskij, Cechov, Strasberg) alle tecniche psicologiche di sviluppo personale, senza trascurare le interrelazioni con discipline antichissime come lo zen.

Lo scopo è proporre un discorso introduttivo sulle possibili sinergie di metodi in apparenza distanti, ma che si assomigliano nel percorso e nello scopo.

Ad esempio, studiare il legame tra il controllo degli stati d’animo attraverso le submodalità nella P.N.L.(Programmazione Neuro Linguistica) e il lavoro sulla memoria emotiva praticato nella recitazione; tra il modeling e la costruzione del personaggio per l’attore; tra l’educazione del corpo e della voce, e le capacità e abilità di un comunicatore.

Il training attoriale, inteso come una serie di esercizi atti alla ricerca del rilassamento, della concentrazione, della capacità di sentire e catalizzare la propria energia e a riprodurre gli stati di coscienza emotiva, quando la situazione lo richiede e in modo non casuale, è determinante nel lavoro di tutti quei professionisti che si trovino ad essere in contatto costante con altre persone.

Lo sviluppo della plasticità, della creatività e dell’immaginazione sono prerogative indispensabili in un mondo dinamico e in continua trasformazione.

Lo studio del carattere e la costruzione del personaggio, strumenti dell’arte dell’attore, sono tecniche utili ad assumere il giusto atteggiamento nei diversi contesti in cui l’essere umano si trova a dover agire.

Quante volte l’uomo è costretto a cambiare? Quanto la flessibilità ha assunto un ruolo fondamentale nella precarietà dell’attuale mondo del lavoro?

La convinzione e la fiducia in sé stessi, il credere nel proprio ruolo e nel proprio compito, sono doti che determinano l’esito di una carriera.

Il training attoriale è una valida palestra per tutti coloro che devono confrontarsi con altre persone, soprattutto nel mondo aziendale: la capacità di lavorare con gli altri è una delle principali cause del successo o del fallimento di un’impresa.

La capacità di parlare in pubblico (Public Speaking) può essere potenziata con lo studio della dizione e del linguaggio non verbale; con la coscienza e il controllo delle dinamiche, del tempo, del ritmo, dell’uso delle pause psicologiche, dello sguardo e del gesto.

La capacità di ascoltare ed entrare in relazione con gli altri, anche prestando attenzione alla cosiddetta comunicazione non verbale, può determinare il destino di un’amicizia, di un rapporto di coppia, di una carriera.

La nostra comunicazione è fondata al 93% sulla comunicazione inconscia, ossia quella basata sul linguaggio para-verbale (i parametri espressivi della voce) e non verbale (il linguaggio del corpo). Esso contribuisce in modo determinante a infondere quell’impressione "a pelle" che esercitiamo sugli altri, provocando simpatia o antipatia, fiducia o sospetto. Addirittura può influenzare l’esito di una campagna politica.

Nel 1960, durante la campagna per la corsa alla presidenza degli Stati Uniti d’America, in un faccia a faccia televisivo, Nixon perse il confronto con Kennedy a causa del suo aspetto rigido e nervoso che trasmetteva un’impressione meno fiduciosa agli elettori rispetto al sorriso rassicurante e alla disinvoltura di Jfk. Eppure, chi aveva letto sui giornali il contenuto del messaggio, aveva preferito le idee di Nixon. La possibilità di veicolare nel modo appropriato emozioni e idee può decretare il successo di un leader.

Dunque questo lavoro si propone di dimostrare come la tecnica dell’attore permetta all’uomo comune di acquisire consapevolezza e controllo di un materiale già in dotazione: il corpo, la voce, le emozioni, i ricordi, l’inconscio.

Ma anche come le neuroscienze siano in grado di aprire all’attore professionista nuovi territori di ricerca, nella conoscenza di sé stesso e nello sviluppo del personaggio.

Come disse Artaud,

Teatro e vita si incontrano nel