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La chiave delle cose nascoste: Società 5.0  - Esperienze e scenari della comunicazione
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E-book400 pagine3 ore

La chiave delle cose nascoste: Società 5.0 - Esperienze e scenari della comunicazione

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Info su questo ebook

Viviamo in un momento storico eccezionalmente vivace. Per tale motivo è necessario trovare una chiave per interpretare le regole che determinano il comportamento umano, mai così complesso.

Questo libro affronta, quindi, diverse tematiche: il recupero scientifico della spiritualità; l'utilizzo strategico del linguaggio; le regole per entrare in sintonia con gli interlocutori e tenere viva una conversazione; il linguaggio dell'inconscio; il trucco per superare la paura di parlare in pubblico; la comunicazione nelle situazioni difficili; affrontare l'argomento prezzo con un cliente; i criteri di determinazione di un equo compenso per un professionista.

Attraverso l'approfondimento di questi temi e di alcuni case study cercheremo di dipanare i meccanismi mentali, le ragioni, le motivazioni, i valori e i disvalori che muovono gli esseri umani.

Case study:

Ricordi, Sogni, Riflessioni (C.G. Jung);

Patti oltre la morte (Don Giovanni Bosco e Luigi Comollo);

La telefonata, a cura di Gianni Bisiach (il dialogo registrato tra Pietro Cimatti e l'entità evocata dal medium del Cerchio Firenze 77).
LinguaItaliano
Data di uscita7 giu 2022
ISBN9791221417050
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    Anteprima del libro

    La chiave delle cose nascoste - Gualtiero Roveda

    Capitolo I

    LA COMUNICAZIONE

    Gli esseri umani condividono l’esigenza fondamentale di scambiare pensieri, opinioni, esperienze, sentimenti e di stabilire relazioni significative.

    Mediante la comunicazione l’individuo esce da sé per incontrare l’altro nella forma di un riconoscimento reciproco. La comunicazione, sia essa verbale o non verbale, è un procedimento complesso con caratteristiche di circolarità, in quanto presuppone necessariamente una relazione e quindi uno scambio.

    Per cercare di comprendere i meccanismi mentali, le ragioni, le motivazioni, i valori e i disvalori che muovono i soggetti del rapporto comunicativo è necessario conoscere, almeno a grandi linee, le caratteristiche fondamentali dell’essere umano e del contesto in cui si muove.

    1.1 Il primato della tecnica. Industria 4.0 e Società 5.0.

    Le imprese si stanno confrontando con la cosiddetta quarta rivoluzione industriale.

    Il concetto corrente di Industria 4.0, tuttavia, non rende in modo adeguato la realtà che si sta attraversando. L’Information Technology e l’Intelligenza Artificiale delineano il profilo di processi che non interessano solo l’area di produzione con l’utilizzo dell’informatica, ma tutte le aree sia pubbliche sia private.

    Il momento storico è eccezionalmente complesso.

    Da un lato le solide certezze del passato si sono dissolte lasciando spazio a un soggettivismo che si condensa in una lotta di tutti contro tutti e, dall’altro, è in pieno svolgimento l’evoluzione digitale che non riguarda solo aspetti industriali e tecnologici, ma anche culturali e sociali. È limitante definirla rivoluzione industriale, in quanto si tratta piuttosto di una rivoluzione cognitiva che influisce sulle modalità stesse delle persone di porsi verso il mondo e costringe al cambiamento dei comportamenti e delle abitudini in ogni ambito, privato, sociale, lavorativo. Si parla, così, di Società 5.0 perché segue la società dei cacciatori-raccoglitori, quella agricola, quella industriale e quella dell’informazione.

    È una trasformazione epocale, che poche generazioni hanno vissuto e che determina una rottura con il passato, spostando i processi conoscitivi e decisionali dalla semplicità alla complessità modificando le stesse categorie di tempo e spazio.

    Il trionfo della tecnica non sembra, tuttavia, prospettare alcuna soluzione ai problemi attuali dell'umanità. Al contrario pare aumentare la scissione dell’interiorità delle persone spingendole a potenziare il pensiero meccanico a discapito di quello spirituale. La ratio tecnica emargina ogni altra forma conoscitiva che non le ceda il primato tacciandola per ciò stesso di essere contro il progresso.

    Pare, così, irrimediabilmente perduto il centro più profondo degli individui quello che li connette all’armonia segreta delle cose, oggetto di esperienze spirituali che per millenni sono state espressione peculiare dell’umanità, manifestatesi in modi diversi, ma analoghi, in ogni tempo e in ogni luogo.

    1.2 Il paradigma culturale

    Il 12 giugno 2005 Steve Jobs terminava il discorso di auguri ai laureandi di Stanford, una delle più autorevoli università al mondo, con la celebre frase: "Stay Hungry. Stay Foolish¹."

    C’è un grande insegnamento in quelle parole.

    Il progresso sia scientifico sia sociale, come le vicende umane dimostrano, non progredisce progressivamente verso la verità, ma piuttosto per salti o meglio, secondo le parole del fisico Thomas Kuhn, per slittamenti di paradigma.

    Il paradigma è un sistema coerente di interpretazione della realtà, condiviso in un dato momento storico dalla collettività, che rimane tale sino a quello successivo.

    Ad esempio, quando imperava il Sistema tolemaico, il paradigma poneva la Terra al centro dell’Universo. Per tutto il tempo durante il quale non è stato messo in discussione, gli astronomi hanno indagato gli astri e desunto leggi scientifiche, nella situazione di relativa quiete conseguente all’accettazione di tale modello condiviso.

    Tuttavia, i periodi di quiete durano sino a quando i conti non tornano più e si attraversa una fase rivoluzionaria che determina l’affermazione di un nuovo paradigma.

    Tornando al precedente esempio, nel nuovo schema, offerto dal Sistema copernicano, il Sole ha preso il posto della Terra.

    Cambiare paradigma culturale e interpretativo della realtà richiede coraggio, intraprendenza e grande competenza.

    I grandi personaggi dell’umanità sono tali proprio perché hanno avuto la forza e la capacità di mettere in crisi visioni consolidate del Mondo.

    Case study

    In occasione del dibattito, apertosi con la diffusione delle teorie di Darwin sull’evoluzione, è divenuta celebre la frase di una signora, che ben rispecchia la mentalità vittoriana del tempo: Noi discendere dalle scimmie? Voglia il cielo che non sia vero! Ma se è vero, speriamo che non si sappia in giro.

    Cambiare un paradigma culturale molto radicato è una prova difficile. Per farlo occorre essere disponibili a mutare la coscienza, ad aprirsi a nuovi scenari, anche se difficili da accettare e comprendere.

    Valgono le parole di Eraclito: Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.

    Case study

    Nel 2013 l'UNESCO ha deciso di inserire alcuni documenti di Ignazio Filippo Semmelweis, medico ungherese del 1800, nel registro della Memoria del mondo.

    Il dr. Semmelweis nel 1846 prese servizio nell’Ospizio generale di

    Vienna.

    A quel tempo la febbre puerperale decimava le donne ricoverate per partorire negli ospedali.

    In pratica era di gran lunga minore il pericolo di fare un figlio per strada che in ospedale.

    Le cause erano ricondotte alle più immaginose ipotesi:

    - putrefazione dei fluidi prodotti dall'utero e bloccati al suo interno;

    - ristagno nell’intestino delle feci determinato dall'utero ingrossato dalla gravidanza con conseguente imputridimento;

    - gas presenti nell'aria responsabili del blocco dei flussi uterini con conseguente putrefazione degli stessi.

    Semmelweis, ossessionato da questa moria, con grande dedizione si impegnò a cercarne la causa.

    Scartate diverse ipotesi che non avevano determinato gli esiti attesi, il Medico correlò l'aumento delle morti per febbre puerperale all'introduzione di un reparto di anatomia patologica nella clinica viennese.

    In occasione del decesso, conseguente a breve malattia di un collega, Semmelweis fu colpito da due elementi: l'autopsia praticata sul cadavere evidenziava cambiamenti anatomici simili a quelli delle puerpere decedute per febbre; il medico, prima di ammalarsi, si era ferito nel corso di una autopsia praticata sul cadavere di una di queste donne.

    Gli fu chiaro il nesso tra febbre puerperale e morte del collega.

    La sua ipotesi fu straordinaria per l'epoca, eppure semplicissima: le puerpere venivano visitate da medici che avevano appena dissezionato cadaveri senza lavarsi le mani.

    Era una teoria rivoluzionaria.

    Per darne prova mise in atto banali prescrizioni: coloro che entravano nel Padiglione per il parto dovevano lavarsi le mani con una soluzione di cloruro di calce. Dispose inoltre il cambio delle lenzuola per le partorienti.

    La teoria ebbe immediata conferma pratica. Il numero di decessi diminuì immediatamente.

    Eppure, la scoperta, invece di suscitare entusiasmo, procurò ostilità e risentimento nei confronti del medico ungherese. Le sue iniziative furono considerate fuori luogo, offensive per i medici e onerose per i conti dell’Ospedale. Non gli fu rinnovato l’incarico. L’intera comunità scientifica si oppose alle sue teorie rifiutandosi di ammettere che i medici stessi potessero essere degli untori. Pur essendo l’unico a non essere colpito dall’incredibile cecità del suo secolo si lasciò schiacciare sempre di più da complessi d'inferiorità e spirito di persecuzione, tanto da essere ricoverato in manicomio, dove morì poche settimane dopo².

    Ci vorranno più di quarant'anni prima che la scoperta della contaminazione batterica fosse accettata dal mondo medico.

    La dimostrazione fu data da Pasteur solo nel 1864.

    Ignazio Filippo Semmelweis

    ___________________

    ¹ Siate affamati, siate folli

    ² Louis-Ferdinand Céline -Il dottor Semmelweis - Piccola Biblioteca Adelphi. Prima di diventare Céline, cioè uno dei più grandi scrittori del Secolo scorso, Céline fu lo studente di medicina Louis-Ferdinand Destouches. Come tale dedicò la sua tesi, nel 1924, alla vita di uno degli eroi scientifici dell’Ottocento: Ignazio Filippo Semmelweis.

    Capitolo II

    THEATRUM

    Lo sfondo in cui si muovono le dràmatis personae della vicenda umana è un posto bizzarro, governato dall’invisibile, in cui tempo e spazio sono relativi, gli esseri viventi dotati di intelligenza e dove le canoniche regole della logica presentano eccezioni.

    2.1 La Materia Oscura

    L’Universo visibile, secondo le teorie della fisica prevalenti, è governato da presenze oscure. Il sessantanove per cento del cosmo è costituito da una misteriosa Energia Oscura e il ventisei per cento circa da Materia Oscura, in equilibrio tra loro³.

    Sono elementi definiti oscuri, poiché non emettono radiazioni elettromagnetiche, né nello spettro della luce visibile, né nei raggi X e nemmeno nelle altissime energie. Tuttavia, hanno gli stessi comportamenti della materia comune. Si diluiscono, quando possono espandersi in un volume più ampio, ed esercitano la stessa attrazione gravitazionale della materia ordinaria⁴. Solo il restante cinque per cento è rappresentato dagli elementi chimici di cui sono fatti Terra, Sole, Stelle, la Tavola periodica degli elementi e il nostro corpo.

    2.2 Il tempo

    Il tempo rappresenta per gli esseri umani la dimensione della vita, ma gli studiosi dei fenomeni delle leggi dell’universo lo hanno oramai escluso dalle equazioni fondamentali della fisica.

    Questo non significa che non ci sia il tempo nella nostra realtà, ma piuttosto che il tempo non sia più un concetto utile quando si studiano le strutture generali dell’universo.

    Il tempo, come lo spazio, è reale, ma non assoluto. Non esiste, nella realtà, un adesso. Ogni sequenza di eventi, nelle diverse parti dell’universo, ha il suo tempo.

    Questa consapevolezza nasce dalla grande scoperta della teoria della relatività di Albert Enstein che ha smantellato la concezione di Newton di tempo assoluto, vero e matematico.

    La teoria della relatività speciale ha stabilito che il tempo non scorre a velocità costante, ma varia a seconda dell'accelerazione.

    Un effetto esemplificato dal noto paradosso dei gemelli, in cui il gemello che viaggia su un’astronave che si muove molto veloce invecchia più lentamente di quello rimasto sulla Terra.

    Ad esempio, alla velocità di 300.000 km/s il gemello sulla Terra al ritorno sarà molto più anziano di quello in movimento, per cui se alla partenza i due avevano 30 anni, dopo un viaggio di 20 anni il gemello in moto avrà 50 anni e quello fermo 76.

    Anche la gravità può rallentare, o dilatare, il tempo.

    Maggiore è l'attrazione gravitazionale più lento è lo scorrere del tempo. Poiché questa è più forte vicino al centro di massa di un oggetto, il tempo scorre più veloce per chi si allontana dal centro della Terra.

    Ciò significa che il tempo, per chi abita al mare, scorre meno velocemente rispetto a chi vive in montagna.

    L’elaborazione teorica di Einstein ha trovato piena conferma sperimentale.

    Case study

    Negli anni Settanta la teoria di Einstein è stata provata mediante l’utilizzo di orologi atomici in grado di misurare anche miliardesimi di secondo. Due orologi atomici sono stati posti a terra, mentre altri due sono stati messi a bordo di aerei velocissimi e fatti viaggiare.

    Al ritorno, gli orologi in movimento segnavano qualche miliardesimo di secondo in meno rispetto a quelli rimasti a terra. Era la prova che il tempo scorre più lentamente per chi si muove!

    L’idea di un tempo assoluto, esterno e indipendente dai fenomeni che avvengono nel mondo, va pertanto abbandonata. La nostra esperienza delle cose del mondo ci induce in errore.

    Tempo e spazio esistono, ma sono fatti della stessa sostanza di cui sono fatte le altre cose del mondo, come la pietra, la luce e l’aria.

    Di conseguenza, come insegna la fisica quantistica, lo spaziotempo non è né assoluto, né uniforme, né fisso, ma si flette, si tira e si spinge con gli altri campi gravitazionali⁵ e la distinzione fra presente, passato e futuro diventa fluttuante, indeterminata: al contempo un avvenimento può essere prima e dopo un altro.⁶

    Albert Einstein, in occasione della morte dell’amico Michele Besso, compagno di studi, inviò alla sorella e al figlio una lettera consolatoria che concludeva con queste parole: Anche nel congedarsi da questo strano mondo mi ha preceduto di un poco. Questo non significa nulla. Per noi, fisici di fede, la separazione tra passato, presente e futuro ha solo il significato di un'illusione, per quanto tenace.

    2.3 Lo spazio

    Anche il consueto concetto di spazio è messo in discussione dalle recenti ricerche scientifiche.

    A farlo è uno dei più grandi misteri della fisica: l’entanglement, un fenomeno quantistico per cui due particelle, distanti tra loro anche migliaia di chilometri, rimangono intrinsecamente collegate: qualunque cosa accade a una delle due causa cambiamenti immediati all’altra. A ogni alterazione di stato di una corrisponde un cambiamento di verso opposto dell’altra.

    La questione si può esemplificare nei seguenti termini: consideriamo due particelle come se fossero due monete. Queste sono connesse immaterialmente tra loro, tanto che se si capovolge una delle due monete per mostrare la faccia con la croce, l’altra si capovolge per mostrare invece la testa. La connessione rimane tale anche se separiamo la coppia mettendo le monete in edifici diversi: modificando lo stato di una si può conoscere anche, a distanza, lo stato dell’altra.

    Nel 2017 un team di ricerca cinese ha spedito nello Spazio il satellite Micius, con a bordo strumenti in grado di creare particelle entangled con stato di polarizzazione opposto.

    I componenti di una coppia sono stati inviati separatamente dallo Spazio verso due stazioni terrestri, distanti tra loro oltre 1.200 chilometri. Nonostante l’enorme distanza gli studiosi hanno verificato che le particelle continuavano a rimanere connesse.

    2.4 Logica

    La logica⁷ è la disciplina di carattere matematico che studia le forme del ragionamento e dell'argomentazione, rivolta in particolare a definire la correttezza dei procedimenti deduttivi del pensiero.

    La logica, fondata da Aristotele, è stata sviluppata per secoli dai filosofi per essere poi, circa centocinquanta anni fa, acquisita dai matematici come strumento indispensabile per fondare il loro lavoro.

    Anche la logica che, nella nostra vita quotidiana, sembra rappresentare una certezza non funziona più quando si studiano gli oggetti più piccoli dell’universo.

    Si esamini, ad esempio, il seguente caso.

    Si prendano due scatolette e una particella subatomica, quale un fotone (quanto di luce).

    Si può verificare la seguente situazione:

    1- la particella è sotto una delle due scatolette (Vero);

    2- la particella non è sotto la scatoletta di sinistra (Vero);

    3- la particella non è sotto la scatoletta di destra (Vero).

    La logica quantistica contraddice, pertanto, tutto quello che sembra possibile e normale secondo il senso comune.

    Nella logica classica, se al ristorante chiediamo se hanno pesce e il cameriere risponde: «Abbiamo orata e branzino», questo significa che c’è possibilità di scelta. Nella logica quantistica questa semplice regola non trova, invece, sempre applicazione. A disposizione del ristorante ci sono orata e branzino, ma quando il cameriere va a controllare può scoprire che non c'è né l’una né l’altra!

    Il mondo del molto piccolo ricorda il bizzarro e sconcertante Paese delle meraviglie di Alice.

    Ciò non deve essere tuttavia fonte di preoccupazione.

    La meccanica quantistica funziona alla perfezione; nessuna previsione elaborata in base a essa si è mai rivelata errata. Costituisce la base teorica di tutta la fisica e conseguentemente di tutta la scienza. Un terzo della nostra economia dipende da strumenti progettati con la teoria dei quanti.

    Gli ingegneri e i fisici che lavorano con le tecnologie più avanzate hanno a che fare quotidianamente con la meccanica quantistica e i risultati che ottengono sono straordinari. La maggior parte di loro accetta, pragmaticamente, di applicare tale teoria alle piccole cose e quella newtoniana alle grandi. È sufficiente trascurare gli aspetti enigmatici della materia!

    2.5 Computer quantistici

    È in via di sviluppo la progettazione di computer quantistici in grado di risolvere in pochi minuti problemi la cui soluzione richiederebbe migliaia d’anni a quelli tradizionali.

    Nel computer classico, il microprocessore (CPU), che è il cuore del sistema, riceve una serie di impulsi elettrici che interpreta così:

    0: niente corrente

    1: impulso corrente

    Ogni 0 o 1 costituisce un bit (binary digital) cioè la più piccola unità d' informazione esistente nel computer.

    Il codice è binario ogni elemento operante si trova o nello stato di 0 o di 1.

    Ciò non avviene nel computer quantistico, poiché un elemento operante inosservato è simultaneamente sia 0 sia 1. Questa sovrapposizione di stati amplia enormemente le possibilità di codifica delle informazioni e permette di affrontare problemi estremamente complessi in tempi ridottissimi.

    La realizzazione di questo tipo di computer comporta, però, la risoluzione tecnica di numerosi problemi. Gli oggetti quantistici sono estremamente sensibili: basta un campo magnetico piccolissimo per interferire con il loro stato e fargli perdere coerenza.

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